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Discussione: IMPORTANTE! DOMANDONE! Rispondi alla discussione
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14-11-2007 14:24
genau devono avermi fatto una cartella clinica con su scritto schiffoaffettiva.....e non ditemi che nn è un truffa, quanta merda che mi diceva quella gente, l'ultimo pischiatra mi ha detto ma perchè non dici al tuo direttore che ogni tanto è giusto che ti lascia libero almeno un sabato e domenica per uscire con il tuo ragazzo....ho speso non so quanti soldi per farmi dire stronzate da uomini frustrati, alcuni, alcolizzati, ecc,,,,
14-11-2007 13:42
Alessandro
Le maschere

Siamo socialfobici ma non ritardati. Giusta osservazione Pain, ma gli altri tendono a considerarci ritardati e "poveretti" e questo non fa bene all'autostima. Il socialfobico ha un problema di autostima ragazzi, è su quello che bisogna lavorare. Se la mattina ti alzi e ti vedi bello, fiero e di successo, non solo la gente la guardi negli occhi, ma la mangi viva. Se trovate un altro social fobico, altri due, provate ad indossare una maschera e non solo diverrete di colpo normali, ma anche le vostre prestazioni sessuali miglioreranno. Non ci credete? Io e due socialfobiche di Roma che posso benissimo chiamare con i loro nomi: Eliana e Martina. Ci siamo incontrati ubriachi e siamo andati a casa di Eli. La sera siamo stati un pò bene ma poi l'effetto svaniva e abbiamo preso delle maschere. Alla fine siamo finiti a far sesso, per provare fin quanto potevamo essere liberi. Per chi di voi ha problemi di prestazione, vedrete che "verrete bene" se vi mettete alla prova così. Ovviamente bisogna trovare le squlibrate giuste ma... il mondo degli squilibrati è davvero più affascinante del mondo dei normali: insomma, avete mai visto film con gente che non comunica rabbia ed emozioni in maniera esagerata? Se analizzate il cinema, quelli sono tutti pazzi, per quello che dicono e che fanno. Piangono sempre, ridono e si ammazzano, sesso comunque e dovunque, gente che vuole conquistare il mondo e perfino la pazzia in Shine diventa affascinante. Fate qualcosa di particolare, non andate sull'illegale però, non troppo almeno. Facciamolo noi un gruppo: le maschere. usiamo tutti le stesse maschere e ci incontriamo. Nessuno leverà mai la maschera e parleremo di noi, di quello che vogliamo fare etc etc. Poi si deciderà se levare quella maschera o meno. Facciamolo, chessò, una volta ogni tre mesi. Un rito che in fine ci porterà a togliere tutte le maschere o che sarà un disastro.
08-11-2007 19:33
Saggio che stress...
06-11-2007 15:21
vetro
Quote:
Lo so, lo so benissimo, praticamente navigano nell'ipocrisia...Ma chi non lo fa, d'altronde?Il fatto è che quest'amico è a conoscenza del fatto che la mia vita sociale è tendente allo zero, anche se credo che non me ne abbia mai parlato per delicatezza...Lui mi offre questa strada, prendere o lasciare, è come se fosse un venditore d'acqua minerale nel deserto, può fare il prezzo che vuole...Anche sui dettami hai ragione, hanno veri e propri apparati di propaganda, da far invidia al miglior Goebbels...
Chiediti se ti troveresti bene,non accettare a qualunque prezzo.Riflettici.
06-11-2007 14:34
valmor
Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire

Poi, sconsigilerei di andare a dire ai propri genitori di avere un ''Disturbo Di Personalità'': anche i vostri genitori sono esseri umani, la malattia inquieta sempre, e se percepissero di avere un figlio ''Malato'' in qualche senso oggettivo del termine, per scrupolo, sensi di colpa, o altro, non farebbero che TRATTARVI da Malato, e questo sarebbe peggio.

Quanto agli amici (più corretto sarebbe dire conoscenti), do per scontato che non si DEBBA MAI rivelare questo tipo di debolezza.
Altre debolezze sì: ammettere le proprie debolezze agli altri rende più 'avvicinabili', e fa crescere.
Ma MAI, ripeto, MAI fare 'outing' rispetto ai disagi di natura sociale!! Là fuori è una giungla. Una giungla che conserva le apparenze esteriori dell'accoglienza; ma, se dimostrate ECCESSIVA debolezza, venite sbranati; certo, sbranati in modo sottile e apparentemente civile o politically correct, ma pur sempre SBRANATI.
''Quello lì ha dei problemi''. ''Quello lì ha dei disturbi''. ''Tizia, ti piace quello?'' ''Quello?! Ma scherzi!! E' un bel ragazzo, ma ha problemi''. ''Lo vedi quello lì seduto in fondo? Mi hanno detto che ha...come dire...è un po'...insomma, non ci sta proprio appostissimo di testa''. ''Quello lì è uno sfigato''. ''Io non me la sento di affidare quel compito lavorativo a quello lì...è uno che ha problemi''. ''Ragazzi, ho sentito che quello lì, sì quello là con la faccia sempre depressa che sembra che gli sia sempre morto il gatto, beh insomma, è così perché ha problemi e non ha mai visto la figa''. ''[Tizia:] Non mi farei mai accompagnare a casa da quello lì, cazzo mi inquieta....Dicono che ha problemi...Sai, se magari poi mi violenta e mi squarta!?''. ''Caia: quel ragazzo mi ha invitata al cinema, è timidissimo, ma in fondo non è male come tipo'' ''Ma tu sei pazza: è uno sfigato! Ma non lo sai che ha problemi!''.
Capito il concetto?
E' vero, è una regola questa da rispettare SEMPRE.

Anche se, pur rispettandola, non c'è affatto la garanzia che le debolezze vengano fuori comunque, anzi ciò è molto probabile.

Gli individui aggressivi, forti, spietati riconoscono subito i deboli, quelli che loro chiamano "sfigati" o "malati", in modo quasi istintivo, guardando il modo in cui si muovono, in cui parlano, la loro postura, il loro linguaggio non verbale; se non si riesce a fingere e a nascondere i segni della debolezza, cosa difficilissima, non c'è scampo, e si verrà come minimo derisi ed etichettati, se non sbranati e bastonati dai più forti, è quasi inevitabile.

Però ovviamente, andando a dire volontariamente quali sono le nostre debolezze è una cretinata, perchè magari non se ne sono accorti o non sono sicuri.
06-11-2007 11:44
inadatto
Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire

Poi, sconsigilerei di andare a dire ai propri genitori di avere un ''Disturbo Di Personalità'': anche i vostri genitori sono esseri umani, la malattia inquieta sempre, e se percepissero di avere un figlio ''Malato'' in qualche senso oggettivo del termine, per scrupolo, sensi di colpa, o altro, non farebbero che TRATTARVI da Malato, e questo sarebbe peggio.

Quanto agli amici (più corretto sarebbe dire conoscenti), do per scontato che non si DEBBA MAI rivelare questo tipo di debolezza.
Altre debolezze sì: ammettere le proprie debolezze agli altri rende più 'avvicinabili', e fa crescere.
Ma MAI, ripeto, MAI fare 'outing' rispetto ai disagi di natura sociale!! Là fuori è una giungla. Una giungla che conserva le apparenze esteriori dell'accoglienza; ma, se dimostrate ECCESSIVA debolezza, venite sbranati; certo, sbranati in modo sottile e apparentemente civile o politically correct, ma pur sempre SBRANATI.
''Quello lì ha dei problemi''. ''Quello lì ha dei disturbi''. ''Tizia, ti piace quello?'' ''Quello?! Ma scherzi!! E' un bel ragazzo, ma ha problemi''. ''Lo vedi quello lì seduto in fondo? Mi hanno detto che ha...come dire...è un po'...insomma, non ci sta proprio appostissimo di testa''. ''Quello lì è uno sfigato''. ''Io non me la sento di affidare quel compito lavorativo a quello lì...è uno che ha problemi''. ''Ragazzi, ho sentito che quello lì, sì quello là con la faccia sempre depressa che sembra che gli sia sempre morto il gatto, beh insomma, è così perché ha problemi e non ha mai visto la figa''. ''[Tizia:] Non mi farei mai accompagnare a casa da quello lì, cazzo mi inquieta....Dicono che ha problemi...Sai, se magari poi mi violenta e mi squarta!?''. ''Caia: quel ragazzo mi ha invitata al cinema, è timidissimo, ma in fondo non è male come tipo'' ''Ma tu sei pazza: è uno sfigato! Ma non lo sai che ha problemi!''.
Capito il concetto?
Quoto tutto , parola per parola.

Non è che si debba fingere di essere quello che non si è , non dico questo.

Ma è altrettanto sbagliato , secondo me , sminuirci eccessivamente o dire troppo a tutti anche a chi non merita la nostra fiducia ; persone poi che , travisando la nostra situazione ( perchè non vivendola non possono capirla ) ci creerebbero ulteriori danni e ulteriore isolamento
06-11-2007 01:20
The_Mask
Re: IMPORTANTE! DOMANDONE!

Quote:
Originariamente inviata da saggio2
1)avete mai accennato alle diagnosi che vi hanno fatto
Quasi tutte le persone che mi conoscono sanno, chi più chi meno, dei problemi che ho avuto (scritto al passato perchè ora sto meglio e speriamo continui così pur restando cmq una persona riservata). All'inizio volevo nasconderlo ma poi mi son detto che era inutile e che quindi la miglior cosa era dire la verità. Io cmq il problema me lo son autodiagnosticato e poi la psicologa me l'ha confermato.


Quote:
Originariamente inviata da saggio2
2)come si sono comportati i vostri amici per aiutarvi a risolvere il vostro problema
Sia per quanto riguarda i familiari che per quanto riguarda gli amici nessun tipo di problema... anzi appunto molti dei miei amici si sono offerti di aiutarmi venendomi a trovare a casa mia, invitandomi ad uscire con loro, andare i pomeriggi a casa loro e alcuni addirittura a dormir da loro, ma il problema era che non sapevo nemmeno io quello che volevo e quindi si son trovati un pò spiazzati. Cmq devo dire che quando ho detto loro riguardo la mia fobia sociale non se l'aspettavano proprio perchè ai loro occhi apparivo semplicemente un ragazzo tranquillo senza nessun particolare problema. Sarà perchè cmq quando sono in compagnia di gente che conosco va meglio rispetto a quando son solo.
In ogni caso ho avuto modo di constatare che sono dei veri amici e questo mi ha reso molto felice e significa che ci tengono a me e conseguentemente che sono una brava persona con nulla di cui vergognarsi.
05-11-2007 19:23
pain penso ke già al secondo esempio avevamo capito tt :lol:


siamo sociofobici nn ritardati..

anke se nn sn 2 cose completamente distinte xkè noi xfettamente normali nn lo siamo mica..
05-11-2007 17:34
Who_by_fire ---
05-11-2007 14:20
Vento_del_Sud
Quote:
Originariamente inviata da vetro
Quote:
Per quanto mi riguarda, l'amico con cui sto più da vicino sta cercando insistentemente di coinvolgermi in un gruppo religioso che opera in ambito universitario...Sarebbe un ottimo modo per conoscere coetanei e surtout coetanee, ma mi spaventa la partecipazione alle loro attività (conferenze, incontri, pellegrinaggi, messe
Lascia perdere questi gruppi.C'è troppa ipocrisia.
Ai tempi frequentavo un gruppo religioso.Finche' si stava li' in gruppo erano tutti amici ma poi fuori se ne dicevano di tutti i colori.
In linea di massima c'è un forte contrasto tra religiosita' e laicita' in questi gruppi.E spesso c'è una forte imposizione dei loro dettami.
Lo so, lo so benissimo, praticamente navigano nell'ipocrisia...Ma chi non lo fa, d'altronde?Il fatto è che quest'amico è a conoscenza del fatto che la mia vita sociale è tendente allo zero, anche se credo che non me ne abbia mai parlato per delicatezza...Lui mi offre questa strada, prendere o lasciare, è come se fosse un venditore d'acqua minerale nel deserto, può fare il prezzo che vuole...Anche sui dettami hai ragione, hanno veri e propri apparati di propaganda, da far invidia al miglior Goebbels...
04-11-2007 19:21
Pride Le persone che considero veri amici hanno sempre accettato la mia asocialità,con chi non l'accetta rompo i rapporti.E di solito si ricordano che i tentativi di farmi socializzare con degli sconosciuti mi danno un fastidio enorme.
04-11-2007 17:38
calimero
Quote:
Originariamente inviata da cristina
Quote:
Originariamente inviata da calimero
Quote:
Originariamente inviata da saggio2
calimero, ma che dici?
tradotto:
non dico ai normali che non mangio in pubblico
non mangio in pubblico con i normali
Caro calimero....
Sei più terribile di qualsiasi muro,escludi i cosiddetti "normali" e li mantieni a debita distanza con delle inferriate altissime, e ti stai creando la prigione da solo.
Sei tu che mangiando in pubblico li osservi pensando di essere osservato.....
ma la triste realtà è che nessuno ti guarda,non perchè vali meno di altri,ma perchè nessuno è talmente importante da suscitare tale interesse!
Ognuno vive dentro se stesso,
dando importanza solamente al suo piccolo microcosmo.
eh... ma vallo a spiegare al mio subconscio :lol:
04-11-2007 14:44
Mau ciao saggio....senti, per quel che mi riguarda, fuori dalla mia famiglia nessuno sa nulla di questa situazione...non ho mai parlato a un amico dei miei "disturbi" se si possono chiamare cosi, sia per paura di un giudizio, sia per orgoglio, sia perchè non vorrei che dopo mi cercassero solo perchè gli faccio pena, e anche se non lo facessero per quello lo crederei io..quindi meglio tenermelo x me...cmq ne parlo molto con la mia famiglia, e come ho goà scritto, aiuta molto. Fuori, con gli amici (ne ho tanti, ma nessun gruppo stabile, ed è questo che mi manca di più), sono un'altra persona, simpatica socievole, carina, festaiola, ecc...nessuno si sognerebbe mai che io non ho mai avuto una ragazza, nè ho mai baciato nessuna...riesco a mascherarlo molto bene...putroppo un pò mi da noia non poter essere me stesso fino in fondo...quando tipo si parla di ragaze, vorrei dire quanto ne vorrei una, i miei problemi nell'approccio ecc...e invece mi tocca fare la parte di quello che ha le sue storie ecc...mah
però credo non sia troppo saggio aprirsi completamente con gli amici, perchè non durano per sempre e possono sempre sputtanarti alla prima occasione...questo è il mio parere
04-11-2007 14:05
calimero
Quote:
Originariamente inviata da saggio2
calimero, ma che dici?
tradotto:
non dico ai normali che non mangio in pubblico
non mangio in pubblico con i normali
04-11-2007 14:00
saggio2 calimero, ma che dici?
04-11-2007 13:53
vetro
Quote:
Per quanto mi riguarda, l'amico con cui sto più da vicino sta cercando insistentemente di coinvolgermi in un gruppo religioso che opera in ambito universitario...Sarebbe un ottimo modo per conoscere coetanei e surtout coetanee, ma mi spaventa la partecipazione alle loro attività (conferenze, incontri, pellegrinaggi, messe
Lascia perdere questi gruppi.C'è troppa ipocrisia.
Ai tempi frequentavo un gruppo religioso.Finche' si stava li' in gruppo erano tutti amici ma poi fuori se ne dicevano di tutti i colori.
In linea di massima c'è un forte contrasto tra religiosita' e laicita' in questi gruppi.E spesso c'è una forte imposizione dei loro dettami.
04-11-2007 13:49
calimero certe cose non si dicono come non si fanno
04-11-2007 13:29
zero Se avessi un amico, non glielo direi.
04-11-2007 12:53
Vento_del_Sud Per quanto mi riguarda, l'amico con cui sto più da vicino sta cercando insistentemente di coinvolgermi in un gruppo religioso che opera in ambito universitario...Sarebbe un ottimo modo per conoscere coetanei e surtout coetanee, ma mi spaventa la partecipazione alle loro attività (conferenze, incontri, pellegrinaggi, messe), desiderei qualcosa di più laico, anche se mi rendo conto che in Italia questi gruppi godono di una forte rilevanza sociale... 8)
04-11-2007 11:30
Lyra Non ho parlato della mia autodiagnosi a nessuna delle mie conoscenze. I sintomi della fs non sono da me (ancora) così palesi, e riesco in grande stile ad evitare le situazioni che più mi creano ansia. Oltretutto le mie amicizie sono, per mia volontà, molto superficiali, quindi non c'è motivo di parlare della mia vulnerabilità. Sono troppo diffidente e misantropa per permettere agli altri di conoscermi a fondo, so che non potrebbero capire.
:roll:
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