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Discussione: La reazione di un mio amico alla solitudine Rispondi alla discussione
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08-03-2011 20:02
inconstant_moon
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

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Originariamente inviata da shady74 Visualizza il messaggio
Perchè certa gente continua a considerarti uno sfigato anche a distanza di anni, quindi se non mi andavano bene prima, perchè dovrebbero andare bene ora?
vero,una volta che hanno formulato un giudizio,non lo cambiano più,e trattano l'interessato in base a quel giudizio...anche cinque o dieci anni dopo!

Quote:
Originariamente inviata da shady74 Visualizza il messaggio
Un consiglio per noi tutti: cerchiamo persone con cui stare BENE realmente e soprattutto a nostro agio e lasciamo perdere i "rami secchi", come ha detto qualcuno.
vero. come dice giacobbe, solo i "bambini" frequentano chiunque sia disposto a tener loro compagnia, perchè ne hanno un bisogno disperato, mentre gli adutli possono permettersi di scegliere le persone che frequentano,perchè non sono dipendenti dagli altri.
08-03-2011 16:25
krool
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

Quote:
Originariamente inviata da shady74 Visualizza il messaggio
E anch'io ho fatto come te... ma non me ne sono pentito nonostante la solitudine, no, proprio ad essere lo "scemo" del gruppo non ci tengo, meglio soli.
Perchè certa gente continua a considerarti uno sfigato anche a distanza di anni, quindi se non mi andavano bene prima, perchè dovrebbero andare bene ora?
Un consiglio per noi tutti: cerchiamo persone con cui stare BENE realmente e soprattutto a nostro agio e lasciamo perdere i "rami secchi", come ha detto qualcuno.
Se la comunità è piccola, allora bisogna fare uno sforzo e cercare amicizie al di fuori di quell'ambiente.
Credo che sia la cosa migliore da fare.
Concordo, essere il coglioncello del gruppo alla lunga (ma anche molto prima, nel mio caso) genera frustrazione.
Purtroppo quei pochi amici che ho, con i quali mi ci trovo bene, frequentano compagnie dove passerei irrimediabilmente per sfigato, mentre con qualcun altro potrei anche uscirci insieme, ma mi annoierei a morte (infatti questi oltre la scuola li frequento pochissimo).
Oltre che introverso sono anche piuttosto selettivo, non riesco a spendere il mio tempo con la gente "tanto per", deve valerne la pena.
08-03-2011 05:33
Martello
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

un modo come un altro x reagire alla solitudine, certo avrebbe fatto meglio a cambiare persone, ma se non può meglio così, ha un gran coraggio certo
05-03-2011 11:24
inconstant_moon
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

Quote:
Originariamente inviata da niky Visualizza il messaggio
ricominciare con chi ti ha ferito è inconcepibile per me.
l'ho sempre pensata esattamente come te e anche ora sono di quest'idea,ma...ho notato che ragionare così mi ha sempre condannata alla solitudine,quindi non so più cosa pensare...
03-03-2011 13:17
niky
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

Non ho letto tutti i commenti precedenti quindi pardon se dirò qualcosa di già scritto....il tuo amico ha fatto una scelta che non condivido per nulla, quando ormai si è creata una certa etichetta è impossibile che vada via, impossibile più che difficile.
i rami secchi vanno solo estirpati a mio parere!
E' anche una questione di dignità, ma non solo...proprio di utilità, cosa mai potrai fare di bello con gente che magari ti tratterà come il soggettone della serata?? che andrà ad avvisare altri che in gruppo c'è lo "sfigatone" che prendevano per il culo anni fa??
Quali conoscenze di un certo tipo si potranno fare?? solo gente che ha subito il lavaggio del cervello da parte degli "amici" e che partirà prevenuta sul suo conto! lo "sfigato" dovrà sempre avere qualcosa da dimostrare a tutti, non partirà mai da zero come gli altri ma sempre da -10, per capirci.
Sarò stato un pò duro ma ricominciare con chi ti ha ferito è inconcepibile per me.
02-03-2011 19:49
Cristal
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Eh, ma a forza di uscire a rimorchio di gente che ti considera uno zimbello ti può anche venire un esaurimento nervoso, nell'attesa che arrivi il fantomatico amico dell'amico dell'amico che ti consideri diversamente.A questo punto, sarebbe meno ostico cercare di crearsi una compagnia ex novo, da un'altra parte o tramite internet, per esempio.
E perchè dovrebbe considerarti diversamente? La prima cosa che salterebbe agli occhi di una persona nuova è che sei al seguito di persone che ti considerano il loro zimbello, quindi sicuro al 10000% che ti considererebbe uno sfigato anche quella persona.
Guardacaso le uniche conoscenze degne di nota che ho fatto sono persone che ho conosciuto in contesti slegati da quella gente, internet compreso.
E sarà un caso, ma ogni volta che mi trovo in situazioni particolarmente destabilizzanti conosco solo persone di merda, forse perchè ti considerano in base a come ti poni tu per primo, se sei in una situazione di disagio apparirai insicuro e quindi sfigato ai loro occhi e quindi si comportano con te di conseguenza.
Quote:
Originariamente inviata da dottorzivago Visualizza il messaggio
Se si filano uno scemo? Difficile molto difficile ma è l'unico modo per rpvoare a cambiare la situazione....partire da 0 è ancora piu difficile
Partire da -100 è ancora peggio.
02-03-2011 18:04
Winston_Smith
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

Quote:
Originariamente inviata da dottorzivago Visualizza il messaggio
Il paese è piccolo, i luoghi da frequentare sono sempre gli stessi. A forza di uscire si incontra amici degli amici degli amici e voglio sperare che tra questa gnete qualcosa di buono ci sia, non tutti sono uguali!

Se si filano uno scemo? Difficile molto difficile ma è l'unico modo per rpvoare a cambiare la situazione....partire da 0 è ancora piu difficile
Eh, ma a forza di uscire a rimorchio di gente che ti considera uno zimbello ti può anche venire un esaurimento nervoso, nell'attesa che arrivi il fantomatico amico dell'amico dell'amico che ti consideri diversamente.
A questo punto, sarebbe meno ostico cercare di crearsi una compagnia ex novo, da un'altra parte o tramite internet, per esempio.
Non credo che l'unico modo debba essere per forza quello di elemosinare la compagnia e la stima di chi ti ha sempre preso per un fesso (e continua a farlo).
02-03-2011 14:48
dottorzivago
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Il problema è dare importanza a queste voci, casomai. Bisogna fottersene e ignorare coloro che le propagano. Nessuno ha il diritto di chiederci di dimostrare di non essere "sfigati".



E chi dovrebbe conoscere tramite questa gente? E' probabile che conosca gente che la pensa come loro, a cui magari lui verrà presentato come lo zimbello di turno.
E comunque io non riuscirei a stare più di un tot con gente che ha quell'opinione di me, non vedo cosa avrei da spartire con loro, gli servirei solo da oggetto di scherno appunto.
Secondo te gli altri se la fanno con persone che li considerano dei poveri scemi?
Il paese è piccolo, i luoghi da frequentare sono sempre gli stessi. A forza di uscire si incontra amici degli amici degli amici e voglio sperare che tra questa gnete qualcosa di buono ci sia, non tutti sono uguali!

Se si filano uno scemo? Difficile molto difficile ma è l'unico modo per rpvoare a cambiare la situazione....partire da 0 è ancora piu difficile
02-03-2011 00:52
Winston_Smith
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

Quote:
Originariamente inviata da dottorzivago Visualizza il messaggio
Il problema degli sfigati non è essere sfigati ma il dare prove a queste voci!
Il problema è dare importanza a queste voci, casomai. Bisogna fottersene e ignorare coloro che le propagano. Nessuno ha il diritto di chiederci di dimostrare di non essere "sfigati".

Quote:
Originariamente inviata da dottorzivago Visualizza il messaggio
Ma poi non è che deve diventare amico fraterno di questa gente......pero per uscire dal guscio qualche aggancio è indispensabile
E chi dovrebbe conoscere tramite questa gente? E' probabile che conosca gente che la pensa come loro, a cui magari lui verrà presentato come lo zimbello di turno.
E comunque io non riuscirei a stare più di un tot con gente che ha quell'opinione di me, non vedo cosa avrei da spartire con loro, gli servirei solo da oggetto di scherno appunto.
Secondo te gli altri se la fanno con persone che li considerano dei poveri scemi?
02-03-2011 00:48
dottorzivago
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

Il problema degli sfigati non è essere sfigati ma il dare prove a queste voci!

Ma poi non è che deve diventare amico fraterno di questa gente......pero per uscire dal guscio qualche aggancio è indispensabile
02-03-2011 00:44
Winston_Smith
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

Quote:
Originariamente inviata da dottorzivago Visualizza il messaggio
Io non lo giudico nemmeno in negativo.....come ho scritto ammiro il suo coraggio.
Che sia uno sfigato è un dato di fatto
Non parlavo di te, parlavo di coloro a cui va appresso e che sembrano considerarlo ancora come lo consideravano un tempo. Con gente che la pensa in un certo modo è inutile avere a che fare.

Certo, se poi anche tu pensi che essere "sfigati" sia un dato di fatto (?), ecco una possibile spiegazione al fatto che tu pensi che sia sempre cosa buona e giusta elemosinare l'amicizia di chiunque per farsi perdonare l'essere "sfigati" e non essere più considerati tali da loro.
Le amicizie si fanno con chi ci è affine, non con chi ci considera sfigati (magari addirittura "oggettivamente").
01-03-2011 21:48
Inosservato
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
O trovare persone meno chiuse di mente e meno occupate a giudicare gli altri in base al loro "livello di sfigataggine".
ecco il punto, quello sbagliato non è lui, sono loro....
01-03-2011 21:43
maury25
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

Quote:
Originariamente inviata da dottorzivago Visualizza il messaggio

Quando ricominciai ad uscire ormai 10 anni fa, mi ricordo che c'era un mio ex compagno di squadra insieme a me ed altri miei amici seduti ad un tavolino di un bar. Mi issa per qualche decina di secondi e mi dice "Sei come sempre, il solito chiacchierone come eri in squadra"
Se il tizio mia vesse detto una cosa simili gli avrei spedito un pugno in faccia.
Magari no, ma di sicuro non li avrei più frequentati.
01-03-2011 20:45
dottorzivago
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
O trovare persone meno chiuse di mente e meno occupate a giudicare gli altri in base al loro "livello di sfigataggine".
Io non lo giudico nemmeno in negativo.....come ho scritto ammiro il suo coraggio.
Che sia uno sfigato è un dato di fatto
01-03-2011 20:33
Winston_Smith
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

Quote:
Originariamente inviata da dottorzivago Visualizza il messaggio
Purtroppo la sua sfigataggine è a livelli estremi quindi è dura cambiare l'idea ma credo che gli basterebbe tornare come era prima......
O trovare persone meno chiuse di mente e meno occupate a giudicare gli altri in base al loro "livello di sfigataggine".
01-03-2011 20:32
dottorzivago
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

Quote:
Originariamente inviata da Markettino Visualizza il messaggio
Io a diciannove anni e mezzo ero considerato uno dei più grandi sfigati della mia cittadina..
Osteggiato dai miei che consideravano la mia sofferenza come conseguente ad invenzioni della mia mente malata...
Osteggiato da un mio professore che non vedeva l'ora di bocciarmi...
Con l'unica persona che mi voleva veramente bene morta prematuramente (mia nonna)...
Sull'orlo del suicidio (una mia compagna di classe disse che, fra le risate delle altre ragazze presenti, in casi come il mio lo stesso era una soluzione onorevole)...
Sono sopravvissuto e, dopo qualche anno di isolamento e una delusione amorosa che ha contribuito ad affossarmi ulteriormente, ho ripreso in mano le redini della mia vita...
E molte persone del mio passato, che ho affrontato una dopo l'altra, si sono rese conto che lo sfigato di allora è cambiato un pochettino....
Ma per farlo sono dovuto uscire dal guscio in un contesto cittadino non grandissimo...
Poi è chiaro che siamo tutti diversi e niente è assoluto nella vita...
Ma la mia esperienza è questa....
Grande prova, complimenti! Un giorno spero di arrivarci anche io!
Il problema c'è esiste, ma la nostra mente ha creato un mostro a 7 teste quando in realtà è una cosa risolvibile con un po di volontà!
01-03-2011 20:03
Markettino
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

Io a diciannove anni e mezzo ero considerato uno dei più grandi sfigati della mia cittadina..
Osteggiato dai miei che consideravano la mia sofferenza come conseguente ad invenzioni della mia mente malata...
Osteggiato da un mio professore che non vedeva l'ora di bocciarmi...
Con l'unica persona che mi voleva veramente bene morta prematuramente (mia nonna)...
Sull'orlo del suicidio (una mia compagna di classe disse che, fra le risate delle altre ragazze presenti, in casi come il mio lo stesso era una soluzione onorevole)...
Sono sopravvissuto e, dopo qualche anno di isolamento e una delusione amorosa che ha contribuito ad affossarmi ulteriormente, ho ripreso in mano le redini della mia vita...
E molte persone del mio passato, che ho affrontato una dopo l'altra, si sono rese conto che lo sfigato di allora è cambiato un pochettino....
Ma per farlo sono dovuto uscire dal guscio in un contesto cittadino non grandissimo...
Poi è chiaro che siamo tutti diversi e niente è assoluto nella vita...
Ma la mia esperienza è questa....
01-03-2011 18:53
inconstant_moon
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

Quote:
Originariamente inviata da dottorzivago Visualizza il messaggio
Dopo tutto questo punto ad un giorno a ricominciato ad uscire, nonostante avesse tutte le ragioni per essere incazzato con gli altri, ma d'altra parte sono gli unici che conosce....
Ha iniziato a presentarsi in piazza all'ora dell'aperitivo, in discoteca da solo, al ristorante, in piscina ecc......insomma seguiva gli altri ragazzi.
non avrei MAI il coraggio di fare una cosa del genere... complimenti al tuo amico.
01-03-2011 18:38
Rocky Balboa
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

Quote:
Originariamente inviata da Rose Visualizza il messaggio
Si sono orgogliosa e me ne vanto. Era ora pure che lo diventassi un minimo..
non era una critica, anch'io lo sono.. forse piu' di te.
01-03-2011 16:32
Cristal
Re: La reazione di un mio amico alla solitudine

Quote:
Originariamente inviata da dottorzivago Visualizza il messaggio
E' una battaglia durissima ma va fatta x forza!
Quando ricominciai ad uscire ormai 10 anni fa, mi ricordo che c'era un mio ex compagno di squadra insieme a me ed altri miei amici seduti ad un tavolino di un bar. Mi issa per qualche decina di secondi e mi dice "Sei come sempre, il solito chiacchierone come eri in squadra"
Ma vedi? ogni situazione è una cosa a sè. Io ad esempio non ho tanto il problema di parlare, o essere sprofondata nell'asocialità più totale per anni e anni, complice anche il fatto del lavoro che mi dà la possibilità di cambiare aria ogni tanto. Mi ammutolisco solo in quelle tavolate dove si parla solo ed esclusivamente di argomenti a me estranei, tipo che so stai fra colleghi di lavoro che parlano di situazioni loro a lavoro, tu che vuoi dire? O in quelle tavolate popolate da merdacce, che aspettano solo che tu apra bocca, per dire qualsiasi cosa eh, per avere da ridire, o ridere di te o qualsiasi altra cosa giusto per il gusto di metterti a disagio. Non so voi, ma continuo a preferire la compagnia di me stessa e basta a certa gente. Si sono orgogliosa e me ne vanto. Era ora pure che lo diventassi un minimo..
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