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08-04-2009 14:53
giova88fobicottinemie io ne ho una:

solfa solfa cara
i tuoi occhi postati sul forum ardevano di lava
solfa solfa bella
sei figlia x caso di una stella?
solfa solfa stanca
hai mai dormito su una panca?
solfa solfa ignuda
sei una fobicotta o una fobicruda?
solfa solfa soffice ed efficiente
ti starai chiedendo "ma chi è sto deficiente?"
io non lo so solfina
ma tu sei proprio 'na bella bambina

:P
08-04-2009 02:58
animaSola le cose che ho imparato nella vita:

-Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà.
E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
-
Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per
distruggerla.

-Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
-Che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo
responsabili di noi stessi
.
-Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti,o essi controlleranno te.
-Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era
necessario fare, affrontandone le conseguenze.
-Che la pazienza richiede molta pratica.
-Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come
dimostrarlo.

-Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando
cadrai,è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
-Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che
non ti ami con tutto se stesso.

-Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono
sciocchezze:sarebbe una tragedia se lo credesse.
-Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior
parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.

-Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non
si ferma, aspettando che tu lo ripari.

-Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di
incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo
come essere riconoscenti per quel regalo.
-Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante
volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è
stata aperta per noi.
-La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un
portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti
che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta
.
-È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche
vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.

-Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un
giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.

-Non cercare le apparenze, possono ingannare.
-Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.

-Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso
per far sembrare brillante una giornataccia.
-Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
-Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che
vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
-Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai
solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.

-Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a
sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano,
speranza sufficiente a renderti felice.

-Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente
anche loro si sentono così.
-Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni
cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
-L'amore comincia con un sorriso, cresce con un bacio e finisce con un the.
-Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene
nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e tuoi
dolori.
-Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride
e ognuno intorno a te piange.

Paulo Coelho

Ho sottolineato quelle che sono x me piu significative.
01-03-2009 12:13
Miky
La tua strada

La tua strada

Larga la fava
stretta la via
prendilo in culo
e così sia
28-02-2009 22:51
CuoreDiGhiaccio Prima dell'alba



C'è silenzio.


Ascolto i pensieri.
Prima un groviglio,
poi il nulla e ancora silenzio.
La vista è annebbiata, devo mettere a fuoco.


E' buio.


Nella mente c'è una tenera luce,
la voglio raggiungere, non sembra lontana,
cammino verso di lei, mi fermo, cammino, corro.
Non è più vicina, non è più lontana.
Mi volto e cammino nel buio.


Fa freddo.
28-01-2009 15:12
Social Spesso il male di vivere ho incontrato


Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

Bene non seppi; fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.

Eugenio Montale, da “Ossi di seppia”, 1925
27-01-2009 19:20
aisljng Quietudine


M'assett a rriva 'ncopp à rena nfosa

me ne scerejo nu poc chian mmiezz è det

ce sta nu fil è vient e 'nfoca o'sole

m'accost à man à vocc, addòr e guard comm care



cu tutt è sens aggiu campat ogni element

e po' cu ll'uocchie chiuse penz:

nun serv a cummannà pe sta felice

abbast o'munn 'nman nu mument




Quietudine



Mi siedo a riva sulla sabbia umida

me ne strofino un poco piano tra le dita

c'è un filo di vento e brucia forte il sole

avvicino la mano alla bocca, annuso e guardo come cade



con tutti i sensi ho vissuto ogni elemento

e poi con gli occhi chiusi penso:

non serve comandare per essere felice

basta il mondo in mano per un momento


dal blog di un amico : Poetica Mente http://poesiebastarde.leonardo.it/blog
22-01-2009 14:27
aisljng Mò aspiettm tu

me ne sto ferm e nun m'aspett nient

I song scetat e t'agg futtut tiemp

vienm appriess tu mò ca nun val nient

e scuorrm pur 'ncuoll ca tant m'asciutt o' vient


quanta vot te iev truvann nun er mai o' mument

e quann te tenev pe nu poc, perdev o' tiemp

m'è pers tu mò, curr passm attuorn

i me ne fott e' te e nun me sierv chiù


l'agg capit cà, si tu pass o nun pass

a me nun me cagn nient i camp o'stess

si so cuntent o' sfasteriat tu manc te n'adduon

voglio stà buon e o'ppozz fà sul: ammazzann o' tiemp



trd ... Adesso aspettami tu


Me ne sto fermo e non m'aspetto niente

io sono sveglio e t'ho fottuto tempo

vienimi appresso tu, mò che non vali niente

e scorrimi pure addosso che tanto mi asciuga il vento


tutte le volte che t'ho cercato non era mai il momento

e quanto ti avevo per un poco perdevo il tempo

mi hai perso tu adesso, corri passami intorno

io me ne frego di te e non mi servi più


l'ho capito che se tu passi o non passi

a me non cambia niente campo lo stesso

se sono contento o annoiato nemmeno te ne accorgi

voglio star bene e posso farlo solo ammazzando il tempo.


dal blog Poetica Mente http://poesiebastarde.leonardo.it/blog
13-01-2009 23:00
DarthFobic postare

quando scrivo sono felice
non importa ciò che la gente dice
ogni tanto sui tasti troppo pigio
ecco arrivar subito il litigio

il limite dei messaggi è una limitazione
per molti invece una liberazione
altrove duemila messaggi li facevo in un mese
altri dunque ne facevan le spese

un nick nuovo crea euforia
postare è bello quando hai la fobia
07-12-2008 03:09
KenShiro Ecco la seconda, e ultima, poesia che rendo pubblica.
Per capirla bisogna sapere che l'ho scritta quando, per studio, ho passato un periodo in Inghilterra.
Chiedo scusa per la lieve volgarità gratuita.


Non ti rendi conto quando sei bambino
che tu stai crescendo come un cretino

ma poi ti ritrovi in mezzo all'Inghilterra
a chiederti se ancora la tua vita è bella.

Qua i problemi sono più dei miei capelli.
Già ma la calvizie, no, non è fra quelli.

Quel che ho mai vissuto di più eccitante
sono sogni, non succede realmente.

Neanche so di cosa avere nostalgia
visto che era merda anche a casa mia.

Merda come quella che sarà in futuro
fino a quando il cazzo sarà meno duro.
05-12-2008 01:17
giordano Angeli
da questo cielo
che scendono giù e pisciano cloro
sui nostri occhi di plastica
su questa montagna di fumo
per ombre che non sono di nessuno e
che annegano in te bambino

(big mule)
04-12-2008 23:26
KenShiro
Poesia

Io non sono uno che scrive poesie, diverso tempo fa però ne ho scritta una.
Quando l'ho scritta pensavo che non l'avrei fatta mai leggere a nessuno. Invece questo penso che sia il posto giusto. Chiedo scusa se qualcuno la trovasse un pò troppo squallida.


Un tempo accadeva, per qualche momento,
di essere preso da gioia e tormento,
il tempo sembrava passare più lento
e a volte pensavo di esser contento.

Adesso ogni giorno non scorre più piano
ma passa veloce, monotono, invano.
Lavoro o sto a casa, mai nulla di strano,
davanti a uno schermo o con l'uccello in mano.

Io penso, mi scuso del mio pessimismo,
che i treni li perdo, mi manca il tempismo.
Avrò un fazzoletto passato l'orgasmo
e sempre sarò il più sfigato del cosmo!
04-12-2008 16:04
Faith2 Scritta da un ragazzo di nome Marco che ha scritto in rete(e non so chi sia,magari è anche tra noi)e che mi ha colpito molto:

Sirena
"Lascia fare" mi mormorava,
eppure vi era un tempo che mi strappavo le vesti.

Ma ora ....
Ora che la notte ho smesso di piangere
forse la mia vita non ha più lo stesso intenso sapore di sangue,
che i miei pensieri cercano?

Che il sorriso
porti via il senso alla vita?
Ora che vedo i colori
e la nebbia non mi avvolge più sono morto?

"lascia fare" mi mormorava il suo corpo
e io,
questa nera sirena,
lasciavo fare.

Non un bacio,
ma un lungo risucchio
e la mia anima si spogliò della maschera.

Un amore?
Semplicemente il trascorrere della vita in me
01-12-2008 01:36
Incubus Oh, je voudrais tant que Tu te souviennes,
des jours heureux quand Nous étions amis,
dans ce temps là, la vie était plus belle,
et le soleil plus brûlant qu'aujourd'hui.

Les feuilles mortes se ramassent à la pelle,
Tu vois je n'ai pas oublié
les feuilles mortes se ramassent à la pelle,
les souvenirs et les regrets aussi,
et le vent du nord les emporte,
dans la nuit froide de l'oubli.

Tu vois, je n'ai pas oublié,
la chanson que tu me chantais...
c'est une chanson, qui Nous ressemble,
Toi qui m'aimais, moi qui t'aimais.
Nous vivions, tous les deux ensemble,
Toi qui m'aimais, moi qui t'aimais.

Et la vie sépare ceux qui s'aiment,
tout doucement, sans faire de bruit.
Et la mer efface sur le sable,
les pas des amants désunis.

Nous vivions, tous les deux ensemble,
Toi qui m'aimais, moi qui t'aimais.
et la vie sépare ceux qui s'aiment,
tout doucement, sans faire de bruit.
Et la mer efface sur le sable
les pas des amants désunis...

(Les feuilles mortes, Jaques Prévert)
01-12-2008 00:34
cancellato2369 peccato davvero che questa ragazza se ne sia andata così presto


Il volto nuovo

Che un giorno io avessi
un riso
di primavera - è certo;
e non soltanto lo vedevi tu, lo specchiavi
nella tua gioia:
anch'io, senza vederlo, sentivo
quel riso mio
come un lume caldo
sul volto.

Poi fu la notte
e mi toccò esser fuori
nella bufera:
il lume del mio riso
morì.

Mi trovò l'alba
come una lampada spenta:
stupirono le cose
scoprendo
in mezzo a loro
il mio volto freddato.

Mi vollero donare
un volto nuovo.

Come davanti a un quadro di chiesa
che è stato mutato
nessuna vecchia più vuole
inginocchiarsi a pregare
perché non ravvisa le care
sembianze della Madonna
e questa le pare
quasi una donna
perduta -

così oggi il mio cuore
davanti alla mia maschera
sconosciuta.

(Antonia Pozzi)
[/b]
30-11-2008 13:27
Falcor posto la prima,vediamo cosa è saltato fuori...




...passi...cammino.cammino freddo,dentro l'inverno.
il rumore di queste suole di legno non fanno proprio compagnia alle luci di questa città,
alle risate e all'allegria di questa notte di novembre.
...c'è qualcosa dentro me che disturba questo teatro..quant'è mascherata la gioia e fra questi lamenti
sento la puzza ben vestita e ripugnante di questa euforia.

...cerco un sorriso e questa nebbia provocata davanti a me dal mio ennesimo respiro è l'unica cosa che adesso
riesco a trovare. Si vive e si muore,magari trenta volte al giorno...ed è giunta la volta di rinascere ancora..
c'è qualcosa dentro che vuole restare...e avvolto in questa nenia,piccoli scorci di buio mi assalgono.
Io non ho paura del freddo.
sento qualcosa che mi trascina,la volontà qui è solo una bieca illusione..
..una tiro alla fune...e questa corda tira,tira.
Dall'altra parte vedo me...sulla sua faccia leggo un dolce sorriso,tipico di chi ti ama quando non sei altro
che un bambino.
dentro queste immagini,io non voglio nessuno.
Non ho bisogno di vecchie,ripetitive consolazioni da ultima pagina.
Ne ho abbastanza delle parole...maledette assassine di emozioni.
...dopotutto riempiono una riga e tristemente cancellano il "momento",annullando il viverlo.
troppe volte il silenzio compone su questo vecchio pentagramma,la musica piu bella della mia vita.
..passi...cammino.
Ma adesso sono al caldo,qualcosa è uscito,lo vedo e sorrido....ma cammino dentro la mia mente.
Anche stavolta mi sei stato vicino amico mio.
Sai....si,lo sai.L'amore è un gran casino.
Beh...adesso è ora che io vada,non lo vorrei,ma la cosiddetta "vita" mi costringe
a mascherarmi.Voglio fuggire.
Fuggire per te. Mi aspetterai lo so,io non posso scappare da te e tu non puoi fuggire da me.
..beh,anche stavolta è arrivata mattina e io ti regalo una parola...
Io danzo con me stesso.


Pier-Luigi
30-11-2008 08:53
aisljng Supplica a mia madre


E' difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.

Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore.

Per questo devo dirti ciò ch'è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.

Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.

E non voglio esser solo. Ho un'infinita fame
d'amore, dell'amore di corpi senza anima.

Perché l'anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:

ho passato l'infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.

Era l'unico modo per sentire la vita,
l'unica tinta, l'unica forma: ora è finita.

Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.

Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…

Pierpaolo Pasolini
29-11-2008 15:47
cancellato2369 Ne posto una di Antonia Pozzi...peccato davvero si sia tolta la vita quando era fin troppo giovane perchè di poesie come queste ne avrei fatto davvero un'abbuffata


Il cielo in me
Io non devo scordare
che il cielo
fu in me.

Tu
eri il cielo in me,
che non parlavi
mai del mio volto, ma solo
quand'io parlavo di Dio
mi toccavi la fronte
con lievi dita e dicevi:
- Sei più bella così, quando pensi
le cose buone -

Tu
eri il cielo in me,
che non mi amavi per la mia persona
ma per quel seme
di bene
che dormiva in me.

E se l'angoscia delle cose a un lungo
pianto mi costringeva,
tu con forti dita
mi asciugavi le lacrime e dicevi:
- Come potrai domani esser la mamma
del nostro bimbo, se ora piangi così? -

Tu
eri il cielo in me,
che non mi amavi
per la mia vita
ma per l'altra vita
che poteva destarsi
in me.
Tu
eri il cielo in me
il gran sole che muta
in foglie trasparenti le zolle

e chi volle colpirti
vide uscirsi di mano
uccelli
anzi che pietre
- uccelli -
e le lor piume scrivevano nel cielo
vivo il tuo nome
come nei miracoli
antichi.

Io non devo scordare
che il cielo
fu in me.

E quando per le strade - avanti
che sia sera -
m'aggiro
ancora voglio
essere una finestra che cammina,
aperta, col suo lembo
di azzurro che la colma.
Ancora voglio
che s'oda a stormo battere il mio cuore
in alto
come un nido di campane.
E che le cose oscure della terra
non abbiano potere
altro - su me,
che quello di martelli lievi
a scandere
sulla nudità cerula dell'anima
solo
il tuo nome.
(Antonia Pozzi)
27-11-2008 23:09
piocca Gli uomini sono dei marinai
nel grande vascello del mondo.
Navigare è il loro mestiere,
unica, continua aspirazione.
Non sono geografi o cosmonauti:
la bussola è a bordo,

ma nessuno sa leggerla.

Essi non sanno dove stanno andando e
nemmeno se ne curano:
quello che importa è solcare i mari e
sentire le onde
infrangersi sulla poppa
del grande vascello….
27-11-2008 21:24
aisljng Sempre assorto in me stesso e nel mio mondo
come in sonno tra gli uomini mi muovo.
Di chi m'urta col braccio non m'accorgo,
e se ogni cosa guardo acutamente
quasi sempre non vedo ciò che guardo.
Stizza mi prende contro chi mi toglie
a me stesso. Ogni voce m'importuna.
Amo solo la voce delle cose.
M'irrita tutto ciò che è necessario
e consueto, tutto ciò che è vita,
com'irrita il fuscello la lumaca
e com'essa in me stesso mi ritiro.

Ché la vita che basta agli altri uomini
non basterebbe a me.
E veramente
se un altro mondo non avessi, mio,
nel quale dalla vita rifugiarmi,
se oltre me miserie e le tristezze
e le necessità e le consuetudini
a me stesso non rimanessi io stesso,
oh come non esistere vorrei!
Ma un'impressione strana m'accompagna
sempre in ogni mio passo e mi conforta:
mi pare di passar come per caso
da questo mondo...

Sbarbaro, tratto da Pianissimo
27-11-2008 20:44
cancellato2968 Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(P. Neruda)

dicono che non sia nemmeno di Neruda, ma di una donna brasiliana...

comunque parla della REALTà
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