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Discussione: Il suicidio? Rispondi alla discussione
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25-03-2005 00:34
Lilith
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Originariamente inviata da Anonymous
Ed è per questo motivo che celebriamo l rituali religiosi della nascita, della morte e della resurrezione.
Pensa che tali rituali sono assai più antichi del cristianesimo.
Anzi, il cristianesimo ha "incollato" le proprie celebrazioni a festività pagane che erano ben più antiche: sin dai tempi più remoti gli uomini hanno celebrato le fasi della vita della natura... la nascita del sole nel solstizio d'inverno, la resurrezione della natura nell'equinozio di primavera, la sua morte in quel momento che va fra l'equinozio d'autunno ed il solstizio di inverno...
25-03-2005 00:33
alberto CHIUDETE STO POST PERCHE' E' ALQUANTO INUTILE E TRISTE DA LEGGERE
25-03-2005 00:33
alberto ho appena visto su rai due un servizio su una persona che da 47 anni vive con un POLMONE D'ACCIAIO

) polmone d'acciaio. Apparecchiatura ingombrante e rumorosa, poco versatile nell'impiego domiciliare. E' costituito da un cilindro metallico in cui viene disteso il paziente che mantiene solo la testa all'esterno della struttura.
BENE ORA A QUESTO QUANDO GLI HANNO CHIESTO

<SECONDO LEI LA VITA VA VISSUTA?>

GLI HA RISPOSTO

<SI SECONDO ME LA VITA DEVE ESSERE VISSUTA>

ALLORA CHE PENSO IO ,PENSO,SCUSATE LA VOLGARITA' CHE QUESTO QUA C'HA DUE COGLIONI COSIIIIIIII'
QUESTE SONO LE PERSONE CHE AMMIRO,GUARDANDO LA SUA STANZA ERA PIENA DI QUADRI,GLI PIACE LEGGERE,GLI PIACE GUARDARE FILM E HA TANTE PERSONE CHE GLI VOGLIONO BENE E CHE LO VANNO A TROVARE SPESSO.LUI SI' CHE SA VIVERE VERAMENTE.NELLE SUE PAROLE NON HO VISTO RAMMARICO ,TRISTEZZA,AMAREZZA E IN PIU' AVEVA PERSO ANCHE I GENITORI
25-03-2005 00:20
Anonymous-User In una canzone Roberto Vecchioni dice: la vita è così forte che quando sarai sul punto di morire pianterai un ulivo convinto ancora di vederlo fiorire. Noi siamo fatti per vivere, non possiamo nemmeno immaginarla la morte perchè ci darebbe un dolore indescrivibile. Ed è per questo motivo che celebriamo l rituali religiosi della nascita, della morte e della resurrezione. Razionalmente non hanno senso, non sono più proponibili nel nostro secolo, eppure ci crediamo per "fede" (direi il bisogno di autoconservazione). Ora, pensando a coloro che realmente si sono suicidati, penso che abbiano raggiunto un livello di dolore che non riesco nemmeno ad immaginare. Credo che anche nelle condizioni fisiche di malati in stato vegetativo, si preferisca continuare vegetare, perchè la morte non è nemmeno vegetare
24-03-2005 23:37
Lilith
Quote:
Originariamente inviata da insider
Scusa, ma come fai a dire che pensare al suicidio ti aiuta ad andare avanti? Io penserei proprio l'opposto.
Potrebbe essere, vedendola in questo modo:
"io so che che se questa vita, per quanto io faccia, dovesse davvero rendermisi insopportabile, una via di uscita la potrei avere... non sono obbligato a viverla a tempo indefinito, se davvero volessi avrei facoltà di dire basta"
so di avere questa estrema possibilità di scelta, se proprio nessuna altra alternativa fosse migliore
23-03-2005 23:49
Ci vogliono più palle per vivere che per morire. Ad alcuni mancano per entrambe. Questa è la vera tragedia!
23-03-2005 22:26
Anonymous-User
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Originariamente inviata da Eric
Quote:
Originariamente inviata da Anonymous
Desiderare il suicidio non e' che un modo per preservare il proprio stato patologico.
Non proprio, desiderare il suicidio significa desiderare la fine di tutto, compreso il proprio stato, patologico o meno.

Easattamente, concordo in pieno con Eric, lettera per lettera, solo che nessuno ha abbastanza palle per farlo, se qualcuno mi dicesse che c'è una cacchio di pillola da prendere e tutto fonosce in modo indolore lo farei subito
23-03-2005 21:54
Eric
Quote:
Originariamente inviata da Anonymous
Desiderare il suicidio non e' che un modo per preservare il proprio stato patologico.
Non proprio, desiderare il suicidio significa desiderare la fine di tutto, compreso il proprio stato, patologico o meno.
23-03-2005 21:44
Anonymous-User Insider come sempre centra il problema in pieno!

Desiderare il suicidio non e' che un modo per preservare il proprio stato patologico.
Senza offesa per nessuno , ognuno difende se stesso e lo fa per come si e' abituato a fare.
E' dalla consapevolizzazione di questo che si inizia ad uscirne veramente.
23-03-2005 21:37
Scusa, ma come fai a dire che pensare al suicidio ti aiuta ad andare avanti? Io penserei proprio l'opposto. Uno che pensa costantemente all'idea di farsi fuori, non mi da l'idea di una persona molto contenta della propria vita, anzi direi che ne ha perso completamente il senso. Il suicidio poi non lo annuncia chi lo vuole veramente mettere in pratica. Non è una cosa che si pianifica, ma si esegue nel lasso di poco tempo. E quei pochi che lo pianificano devono essere persone estremamente fredde, calcolatrici e ciò mal si concilia con persone emotive e riflessive come i fobici.
Io credo che nessuno di voi pensi veramente a suicidarsi allora mi chiedo a che scopo coltivare pensieri funerei. Per deprimersi sempre di più e fare scappare quelli che vi stanno attorno?
Volete finire bollati come un gruppetto di ragazzi che conoscevo di vista soprannominati da tutti "la compagnia della buona morte" tanto suscitavano vitalità?
Invece di pensare a morire pensate a come vivere e godere di quel che avete o che potreste avere in futuro.
23-03-2005 17:29
Eric
Quote:
Originariamente inviata da Anonymous
ma io mi chiedo .... che "cosa" mi fa pensare al suicidio?

io mi suicido ogni giorno ... da 24 anni.
Tristi parole, mi ci riconosco.

Quando si tratta questo argomento le reazioni + comuni sono due.
C'e' chi attacca (vedi il post di "Bastardo", mai nome fu + appropriato :lol: ) forse per paura?
C'e' chi si scandalizza. Tabu'?
Spesso ho la sensazione che nella nostra societa' il sia una cosa di cui non bisogna nemmeno parlare. (Vedi alcune reazioni dei post precedenti). Non so neanch'io se e' un bene o un male.

Io ci penso da qualche anno, per alcuni anni in particolare pur non tentandolo praticamente, mi mettevo per cosi' dire in condizioni tali da poter aumentare le probabilita' di morire. Piu' che suicidio, una facilitazione della morte indotta.
Questo paradossalmente mi dava una grande forza, perche' quando sto talmente male da pensare soltanto alla morte, riesco ad affrontare molto meglio tutti i miei problemi/fobie, trasformandoli magicamente in cose non + cosi' importanti e/o spaventose. Quando sai che domani morirai, ti senti un pochino invulnerabile, perche' sai che non te ne importa niente di nessuno, e riesci a mantenere una freddezza e una calma in alcune situazioni che prima ti erano del tutto precluse.

Dico questo sperando che possa essere uno spunto di riflessione per qualcuno, non per fargli tentare il suicidio, ma per dare un'idea su una nuova chiave di lettura dei propri problemi...si puo' cercare di renderli meno importanti, e di cambiare le priorita' all'interno della propria vita, anche se' e' moooooooooolto difficile.

Un'altra cosa che voglio dire e' che posso capire benissimo il moralismo nel dire "il suicidio e' peccato" e "non si deve fare" e "sono contro al suicidio", posso essere daccordo solo per il fatto che uccidersi vuol dire far del male alle persone che ti stanno attorno, ed e' sempre stato questo il + grande freno per me, un problema di coscienza verso gli altri. Ma a parte questo, della propria vita uno puo' fare cio' che preferisce senza rendere conto ad altri.
Mi viene in mente la vecchia battuta: <<ci vorrebbe la sedia elettrica per chi tenta il suicidio>>.

Ad alcuni come me l'idea del suicidio paradossalmente aiuta (poco, ok, ma meglio che niente) ad andare avanti, come fosse una possibilita' liberatoria che ti da' sicurezza, da tenere nel cassetto per i momenti difficili. E non credo ci sia nulla di male. Cosi' come io non giudico chi si attacca a religioni varie o a credere in cose inesistenti pur di riuscire a vivere meglio. Ognuno ha le sue debolezze.
22-03-2005 21:47
aperonzolo Io proprio al suicidio inteso come atto volontario per togliersi la vita,non ci ho mai pensato.
Semmai ho pensato in certi momenti alla morte,che mi venisse a prelevare da questo mondo,portandomi lontano lontano in un posto bellissimo.
In quei momenti pensavo alla morte come ad una dolce fata azzurrina, tipo quella di PINOCCHIO che ho visto nel film di tanti anni fa.
Ma più passa il tempo e più mi viene da pensare che al di là del muro che prima o poi,volendo o no,tutti varcheremo,ci sia il nulla.
22-03-2005 21:46
Anonymous-User ma io mi chiedo .... che "cosa" mi fa pensare al suicidio?

io mi suicido ogni giorno ... da 24 anni.
22-03-2005 21:34
Lilith
Quote:
Originariamente inviata da Anonymous
ignoranza = scarsa o nulla conoscenza del poblema
La definizione da vocabolario la conosciamo tutti,
anche se dialettalmente, in romagna, si dice "ignorante" una persona gretta, ottusa e insensibile... e dopo diversi anni di permanenza ho anche io assorbito un certo gergo dialettale. Di qui nasceva la mia battuta.

Comunque la causa del suicidio non ho mai pensato potesse essere l'ignoranza, nel senso di non conoscenza... per percepire il proprio stato d'animo e la propria sofferenza non occorrono studi.

La domanda che ti poni me la sono posta tante volte anche io, e mi sono risposta che no, io non sono fondamentalmente diversa dalle persone che compiono atti estremi, o che finiscono in una ospedalizzazione coatta... io ho avuto la fortuna di riuscire sempre a restare "al di qua" del confine... per risorse mie o per circostanze ambientali favorevoli. Ma i meccanismi che hanno spinto alcuni ad uccidersi o a commettere gesti eclatanti sono gli stessi umani meccanismi che animano me, te e chiunque altro.
22-03-2005 21:10
NiCko Premetto che sono contro il suicidio. Non è vero che è l' ignoranza causa del suicidio, una persona puo' anche essere a conoscenza del suo problema e non riuscire a d'uscirne; sicuramente nessun motivo e' valido per farlo, ma nella nostra mente c' e' anche l'irrazionalita' che segue l' emozioni e non i ragionamenti... Oggi nel Minnesota un ragazzo di 17 anni ha rubato il fucile al nonno uccidendo lui e la nonna, e' andato a scuola ha ucciso 10 persone tra compagni e professori e poi si e' tolto la vita... Oltre a provare dispiacere mi chiedo se i problemi che aveva erano tanto diversi dai miei.
22-03-2005 19:57
Anonymous-User ignoranza = scarsa o nulla conoscenza del poblema
22-03-2005 19:55
Lilith
Quote:
Originariamente inviata da Anonymous
ma come si fa a volere il suicidio? ammetto pensarlo ma volerlo!!! di differenza ne passa. Secondo me e' un buon indice di ignoranza.
no, guarda, ti sbagli, gli ignoranti sopravvivono benissimo e non si pongono tanti problemi :wink:

A parte gli scherzi: pensarci ritengo non sia raro... per volerlo davvero (e chi lo vuole lo fa) credo ci debba essere una disperazione terribile alla base, qualcosa che riesco ad immaginare, ma che mi atterrisce.

io, sì, ci ho pensato, talvolta, ho pensato e valutato anche la modalità... ma l'istinto di autoconservazione non mi ha mai abbandonata... quel qualcosa che possiamo chiamare speranza, la voglia di vedere che cosa succede domani... la sensazione che anche soffrire sia meglio del nulla.
forse sapere di essere mortali, anzi, di essere INEVITABILMENTE mortali paradossalmente aiuta a scegliere di vivere... prima o poi finirà tutto, volendo potrei anche farlo finire adesso se proprio non ne potessi più, quindi per ora cerco di mantenere questa vita e renderla quanto migliore possibile...
22-03-2005 19:15
Anonymous-User ma come si fa a volere il suicidio? ammetto pensarlo ma volerlo!!! di differenza ne passa. Secondo me e' un buon indice di ignoranza.
22-03-2005 19:09
Lilith E se facessimo una proposta di legge per chiedere l'eutanasia per i cretini? :twisted:
22-03-2005 00:23
Lilith Credio siano pochissime le persone che non ci hanno mai pensato, checché ne dica qualche personaggio che si nasconde nell'anonimato per fare lo spaccone.
Per il momento continuo a pensare che la morte verrà comuinque, che io la voglia o no, e che quindi tanto vale stare a vedere che cosa succede domani.
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