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09-09-2007 02:15
gerrard Bardamu,d'accordissimo con te,inutile pensare di essere "altro"rispetto a noi,ciò crea una frustrazione tale ,il cui unico effetto è di aumentare la timidezza per la paura di non essere come altri.
Quello che io sto lentamente imparando a fare è di conoscere bene me stesso(la cosa più difficile e perciò la più importante della vita)
So di essere un timido ,ma non solo quello!
E' un lato del nostro carattere ma non l'unico
Abbiamo anche punti di forza
27-08-2007 21:51
bardamu
Quote:
Originariamente inviata da vetro
La fobia produce questa sorta di benessere fittizio..Ci si allontana dalle situazioni sociali per non sentirsi a disagio (protezione) ma al tempo stesso si desidera farne parte.
Esatto. Questo però è dannoso, perchè ci si estranea socialmente come difesa estrema, pur sapendo che così ci si danneggia ancora di più. Quello che intendo io è un imparare ad accettare i propri limiti come spunti per crescere e coltivare una vera autostima, mettendo da parte la classica finta egocentrica autostima del timido, basata sul concetto "nessuno mi capisce".
E' un po' come quando si diventa rossi in pubblico: la mossa migliore è affermare di essere timidi e prendersi in giro da soli, prendendo d'anticipo la paura. Ovviamente se la fobia è a livelli invalidanti va combattuta con tutti i mezzi, ma prima o poi si dovrà arrivare a un punto in cui ci si deve accettare per l'indole che si ha.
27-08-2007 20:06
Endless_solitude finchè si a il desiderio di vivere e sperimentare e provare emozioni.anche se lo sogni dentro una casa che sembra una prigione.ce la si può ancora fare.
27-08-2007 19:50
vetro
Quote:
forse felici si ma in una sorta di benessere fittizio e artificioso.. una forma di atarassia insomma , magari dolce ma sterile
La fobia produce questa sorta di benessere fittizio..Ci si allontana dalle situazioni sociali per non sentirsi a disagio (protezione) ma al tempo stesso si desidera farne parte.
27-08-2007 19:30
inadatto
Re: La cura...

Quote:
Originariamente inviata da bardamu
. Sono sempre più convinto che la soluzione stia nell'approccio 'buddista': far sparire ciò che ci rende infelici, ovvero il divario fra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere, modificando il desiderio. .
Il discorso è interessante..ma non vorrei che a forza di far sparire e di modificare i nostri desideri finissimo per non desiderare più niente e ad essere altro da noi...

forse felici si ma in una sorta di benessere fittizio e artificioso.. una forma di atarassia insomma , magari dolce ma sterile
27-08-2007 18:48
gio1 Personalmente non credo che ansie e fobie nascano da un divario, che tra l'altro non sempre esiste, e cmq quando esiste non tutti gli danno la stessa importanza. In passato parlando con altri utenti del forum mi è stato detto che non vi sono modelli di riferimento, si vorrebbe semplicemente star meglio, con la personalità che si ha e con il carattere che si ha. In altre parole non si aspira ad essere qualcu'altro.
Certamente come dici occorre imparare a convivere con insicurezze e problemi vari, questo è un ottimo obiettivo che occorre porsi e su cui occorre lavorare.
Saluti
27-08-2007 18:35
Endless_solitude Idee interessanti.ma non sò se si può smetere di desiderare il meglio per noi stessi, anche se questo meglio vuol dire deformare i nostri pensieri e il nostro carattere.io non credo di seguire nessun modello,e non sò neanche cosa desidero sul serio.o quel che si dice patologicamente "una personalità frammentaria"non riesco a unire i mille lati del mio carattere.tutti i pezzi.a volte sento di impazzire.cmnq tornando al tuo pensiero.ciò che fà un uomo e una donna, sono le esperienze, qualsiasi esse siano, le azioni, piu che le parole.purtroppo siamo bombardati come dici tu, da esempi di ragazze e ragazzi perfetti, gente supertosta, quindi o ti accodi fra i vincenti in questa società o diventi un ribelle, e cerchi un altra strada.quella migliore per te.e cosi difficile in quest era ,crescere senza farsi influenzare e manipolare dall esterno.anche se chiusi in casa.alla fine ci si fà influenzare da quello che ci piace.e vada come deve andare.non saremo mai davvero noi stessi, perchè già ogni persona che incontriamo e capace di darci una parte di sè dentro di noi.se riesce a toccarci.scusate se sono andato off topic.
27-08-2007 18:17
bardamu
La cura...

Da anni convivo con la timidezza e la paura degli altri e più passa il tempo più mi rendo conto che l'unico modo per combattere la timidezza e i suoi effetti è imparare ad accettarla come lato del proprio carattere. Cercare di capire che la timidezza è parte integrante della nostra personalità e nonostante se ne possano smussare gli angoli rimarrà sempre una delle cose che maggiormente ci definiscono come persone. Non saremo mai individui estroversi, party animals, facce toste. Continuare a desiderarlo genera solo un senso di inadeguatezza verso noi stessi e frustrazione. Perchè desideriamo queste cose? Perchè desideriamo un carattere che è l'opposto del nostro? La pressione sociale è fortissima e ogni giorno veniamo bombardati da messaggi che propongono modelli caratteriali forti, sicuri e senza paura, ma la formazione di un individuo passa anche e soprattutto attraverso la sua sofferenza e le sue paure. Sono sempre più convinto che la soluzione stia nell'approccio 'buddista': far sparire ciò che ci rende infelici, ovvero il divario fra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere, modificando il desiderio. Smettere di desiderare modelli impossibili paradossalmente ci avvicina di più a quei modelli stessi.



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