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Discussione: approccio costruttivo Rispondi alla discussione
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12-06-2007 15:05
reyds E' interessante questa cosa della forza di volonta' e della voglia di scalare la montagna.
Mi pare che molti considerino la fobia sociale come timidezza estrema, introversione o insicurezza. Questi fattori dell’età evolutiva sono comuni a qualsiasi essere umano, chi più e chi meno. La maggior parte degli individui, con la crescita, perde o riconsidera questi elementi. L’emotività rimane ma cambia come essa viene percepita.
Il problema della fobia sociale mi pare nascere durante la fase in cui queste insicurezze portano sintomi fisici più o meno rilevanti. Quando questi sintomi sono ripetuti per lungo periodo, divengono automatici.
Ho l’impressione che questa fobia sociale, che deriva certamente dalla timidezza, rimanga come il solo manifestarsi dei sintomi. Cioè la timidezza adolescenziale può sparire, ma rimane il sintomo che questa provocava e che ora si manifesta in maniera automatica.
Ecco che allora trovo possibile risolvere situazioni di timidezza, insicurezza o ansia con approcci che richiedono crescita dell’autostima, motivazione o correzione della personalità. Allora scalare la montagna a piccoli passi va bene.
Non mi è per nulla chiaro come eliminare i sintomi della fobia. Che non sono piu' legati alla sola timidezza ma alla paura che il sintomo si manifesti nel momento in cui svolgiamo un’azione sociale. Insomma la paura e' per il sintomo e non per la situazione. Qui ogni piccolo passo è uno scivolone.
Per scalare la montagna bisogna avere la convinzione di riuscirci, non ho mai sentito nessuno scalare una montagna senza convinzione. Purtroppo la convinzione non nasce dal nulla ma da una possibilità di riuscita. Quando vedrò una possibilità probabilmente comincerò a salire.
12-06-2007 10:57
valevale
Quote:
Originariamente inviata da L_Uomo_Camminante
Quote:
Originariamente inviata da valevale
Io ho lottato anni ed anni....
ed ho violentato me stessa costringendomi a fare, uscire, reagire, anche a costo di uscire sempre con lo stesso vestito, di aver paura a stare in messo alla gente, sopportnado giramenti di testa, ansie, e nn vado nello specifico....

Ho provato a farmi aiutare...psicologi, fiori di bach,....ma nulla da fare...

Questo fino a quando ho iniziato la terapia farmacologica che mi ha fatto tornare a VIVERE.

Insomma, nn sono stata mai con le mani in mano.

X alcuni casi magari hai ragione,
ma x altri ti assicuro che nn si tratta di mancanza di coraggio...
si tratta di una malattia che come tutte la malattie va curata.
Ti quoto in pieno,cara Vale: trattasi di malattia e come tale va trattata,con farmaci adatti, sei veramente intelligente!
Ma non ho capito, perchè dovevi uscire sempre con lo stesso vestito? :roll: :roll: :roll:


X FILOSOFO:
vedo che non rispondi a quanto ti ho chiesto sopra, come mai?

In quel periodo della mia vita soffrivo di binge eating disorder ed ero un pò in sovrappeso, mi rifiutavo e rifiutavo di andare a comprare vestiti...
quelli che avevo mi andavano stretti e così mettevo quelli che mi entravano...sempre i soliti....e nonostante questo mi vestivo, uscivo ed andavo all'univesità e a fare esami....nn mi pare la descrizione di una ragazza che nn lotta!!!!
Dopo cominciai anche ad avere ansia e panico....così la decisione di andare da un medico specialista.....l'avessi fatto prima!!!!!!
11-06-2007 23:23
Spoon
Re: approccio costruttivo

Quote:
Originariamente inviata da filosofo
Non scrivo da circa un anno su questo forum.
Ultimamente sto leggendo le vostre discussioni, per vari motivi, tra i quali quello di verificare - per contrapposizione - quanta strada ho fatto.

Ne ho fatta, effettivamente.

Su questo forum rilevo una stortura di fondo, ovvero la mancanza di un approccio costruttivo.

Taglio corto, si parla di problemi piuttosto che di soluzioni.

Si casca sistematicamente su temi "ostici" quali l'approccio verso l'altro sesso, il sabato sera, ecc. ecc.
Quasi ci si vanta del fatto di essere vergini, di stare a casa, ecc.

Queste sono bugie raccontate a se stessi, decine, centinaia di volte, sino ad autoconvincersi.
Meccanismo di difesa relativamente efficace.

Andiamo oltre....

Stampiamoci bene in menti queste verità
- il mondo non si adegua a noi, siamo noi a doverci adeguare a lui; pena l'emarginazione
- un passo dietro l'altro, e si scala anche la montagna più alta
- abbiamo dei problemi? No, abbiamo delle situazioni da risolvere


Ci si conforta nello sconforto, su questo forum.
E non va bene.
Non serve a niente, anzi, è deleterio.
Non si fa un passo avanti, se ne fanno due indietro.

Diventa abitudine, le abitudini generano comfort e il gioco è fatto. Ma questo gioco è da buttare. Cambiamo gioco.

Sento parlare di farmaci, e non di soluzioni per affrontare e conseguentemente ridurre la timidezza con le proprie forze.

Si possono fare enormi passi avanti, cazzo!
io in un anno ho fatto cose che non ho fatto in 20.
Ultimo, cronologicamente parlando, l'organizzazione del mio compleanno, con 36 persone e due gruppi che suonano.
Io il compleanno non l'ho mai festeggiato.
Sono ancora un pò timido, certo, però sempre di meno.

Qual è il punto, ragazzi?
Un passo alla volta.

Non riusciamo a fare una cosa?
proviamo una volta
poi due
tre... e alla terza andrà sicuramente meglio
poi quattro
cinque
sei
sette...finché diventerà parte di noi, la faremo con naturalezza.
Sarà qualcosa di nostro, benché acquisito.

E poi passeremo alla successiva, seguendo la stessa logica.
E via così

Un passo dietro l'altro, senza mai fermarsi.
Sistematicamente
Il cambiamento è il sale della vita, e possiamo dirigerlo.
Possiamo essere creature delle circostanze o creatori delle circostanze.

Tutti noi abbiamo la possibilità di esercitare il nostro potere:
- abbiamo il potere di influenzare le persone che ci stanno accanto, di modificare i loro stati emotivi, di lasciare una traccia di noi.
E questo potere possiamo accrescerlo: se ora seguiamo, tra qualche tempo potremmo guidare.

Però bisogna mettersi in discussione, osare, guardare il lato positivo delle cose, imparare dagli errori, impegnarsi sistematicamente, senza cedimenti.

Faccio un esempio personale:
3 anni fa avevo la possibilità di fare un intervento a una festa politica; mi cagavo addosso, c'era un ragazzo che mi sponava, ma l'avevo mandato a stendere e mi ero allontanato da lì.
Potevo parlare in radio, e non l'ho fatto.

Quest'anno ho organizzato e presentato due conferenze.

Miracolo? No di certo. Questione di palle..
E come ce l'ho fatta io possono farcela tutti.


Che ne dite di cambiare il tenore dei topic?
Di fare di questo forum un veicolo di sprone piuttosto che un circolo di persone tristi?

Io getto il sasso, e lo getto solo una volta.

"L'autocompatimento è l'oppio dei deboli". Un aforisma di Napoleon Hill.
E' vero.

Possiamo scegliere di restare deboli, possiamo scegliere di diventare forti.


Marco
GRANDE , secondo me hai centrato il punto e la penso al 100% come te , anzi ti dirò di + , chi trova SCUSE "contro" quello che hai detto non ha veramente letto e capito il tuo messaggio , cioè chi ancora sostiene tutte stè MINCHIATE che non dipende solo dalla volontà ma ci son cose che .... bla-bla e trallalablabla.... ancora è uno che si piange adosso e non ha capito un CAZZO !
Non lo metto in dubbio che non conta solo la volontà e ci sono anche altri fattori che incidono, xrò se uno vuole VERAMENTE uscire dal proprio malessere e AFFRONTARE i suoi problemi , non si piange adosso e non trova scuse ,ma inizia un passo alla volta a lovorare su di se.
Se questo deve essere un sito x l'autocommiserazione e il suo sostegno , allora bisognerebbe cambiargli il nome .
Mi scuso con tutti quelli che posso involontariamente aver offeso con quello che ho scritto, ma io non voglio offendere , quindi se le mie parole le prendete come un offesa è un problema vostro.
11-06-2007 20:47
inadatto
Quote:
Originariamente inviata da cantiniere
è di nuovo asceso
era qui per salvarci, non per discutere

:P
11-06-2007 20:36
cantiniere è di nuovo asceso
era qui per salvarci, non per discutere

:P
11-06-2007 19:16
valevale Io ho lottato anni ed anni....
ed ho violentato me stessa costringendomi a fare, uscire, reagire, anche a costo di uscire sempre con lo stesso vestito, di aver paura a stare in messo alla gente, sopportnado giramenti di testa, ansie, e nn vado nello specifico....

Ho provato a farmi aiutare...psicologi, fiori di bach,....ma nulla da fare...

Questo fino a quando ho iniziato la terapia farmacologica che mi ha fatto tornare a VIVERE.

Insomma, nn sono stata mai con le mani in mano.

X alcuni casi magari hai ragione,
ma x altri ti assicuro che nn si tratta di mancanza di coraggio...
si tratta di una malattia che come tutte la malattie va curata.
11-06-2007 14:46
inadatto
Re: approccio costruttivo

Quote:
Originariamente inviata da filosofo
Non scrivo da circa un anno su questo forum.
...
Possiamo scegliere di restare deboli, possiamo scegliere di diventare forti.
Non condivido affatto il tuo ragionamento ,filosofo , che nasce a mio avviso da una premessa sbagliata; cioè che chi scrive su questo forum lo fa con una sorta di autocompiacimento passivo e vittimista della propria situazione.

Per me leggendo gli interventi dei tanti forumisti non è assolutamente così; io invece trovo in tanti un ansia di migliorare , di uscire da questa situazione, una volontà di provare a cambiare ; per alcuni già il semplice fatto di scrivere qui è un piccola vittoria con loro stessi...

e se si parla spesso , ma non sempre, dei nostri problemi è sempre in un ottica positiva , con la volontà e la speranza di riuscire un giorno a superarli!

Tra l'altro la stessa esistenza di un forum come questo dove la gente parla liberamente tra persone in qualche modo simili a se , senza la preoccupazione di venire scherniti e dileggiati è un fatto da non sottovalutare; ti senti meno solo, acquisisci "fiducia" , ti rendi conto che non sei l'unico al mondo , come invece appare , con problemi di fobie e timidezze e la cosa può anche "tranquillizzarti" in qualche modo e al contempo darti una maggiore sicurezza , perchè sai che comunque esiste gente che prova sensazioni simili alle tue....

Sul "come" migliorare poi è ovvio che il fare un passo alla volta è la prima cosa, ma è altrettanto ovvio che non basta dirselo o sentirselo dire per farlo ( lo abbiamo fatto mille volte anche solo con noi stessi questo discorso ) ...

sul fatto delle "palle" bè li sono totalmente in disaccordo. Le palle e il coraggio secondo me ne abbiamo più degli altri...perchè a noi ogni giorno ci tocca di scalare una montagna ripida e pericolosa e ci rimbocchiamo le maniche e lo facciamo ..mentre gli altri percorrono strade immancabilmente in discesa...
11-06-2007 14:05
mefiori
Quote:
Originariamente inviata da knulp
potrei scrivere tante cose su questo argomento ma non mi va :lol:

Dai dai, dicci tutto :roll: :P
11-06-2007 14:02
Immortal
Quote:
Originariamente inviata da Assorto
Rilancio con una proposta....

secondo voi per provare a ribaltare la situazione e venirne fuori, può essere utile iniziare ad uscire insieme a qualcun altro che ne soffre ?
si,almeno non passiamo tutte le giornate da soli,e' vita sociale anche quella e di certo non puo' far male;
poi dipende che problemi ha uno,si rischia sempre di generalizzare.
11-06-2007 13:57
fenicenanto
Quote:
Originariamente inviata da gio1
Apprezzo la tua buona fede, ma hai fatto l'errore di uniformare i tanti problemi che molti di noi hanno, senza tener conto invece che quelli di ognuno/a sono diversi da quelli dell'altro/a.....

Quotone al 100%...le mille sfaccettature della fobia sociale.

Knulp,non esimerti dal dare la tua opinione...io sono curioso di sentire la tua versione,davvero.
CIAO :wink:
11-06-2007 13:41
cantiniere meno male
11-06-2007 13:22
knulp potrei scrivere tante cose su questo argomento ma non mi va :lol:
11-06-2007 12:58
gio1 Apprezzo la tua buona fede, ma hai fatto l'errore di uniformare i tanti problemi che molti di noi hanno, senza tener conto invece che quelli di ognuno/a sono diversi da quelli dell'altro/a.....

Quote:
Miracolo? No di certo. Questione di palle..
E come ce l'ho fatta io possono farcela tutti.
Questa è una delle tante presunzioni dure a morire, anzi direi un luogo comune....magari fosse questione solo di volontà. Per fare un esempio dei tanti, l'ansia non si cura con la volontà...
Considera inoltre che molti hanno provato e riprovato tante di quelle cose per uscirne, e non hanno ottenuto nessun risultato, quindi attenzione a dire che ci si fossilizza sulla passività.
Saluti
11-06-2007 11:05
valevale tutti qui lottano contro se stessi.....
giorno x giorno
minuto x minuto
secondo x secondo
11-06-2007 11:05
fenicenanto parlo per me... ti do ragione,in quanto ho la tendenza ad adagiarmi nella mia situazione,non facendo davvero nulla di costruttivo per uscirne,prendendo tempo su tempo,appoggiandomi agli altri,cullandomi nella pigrizia ed aspettando che siano gli altri a risolvere i miei problemi...ma sono un "caso" particolare...ho sfruttato una situazione spiacevole per farmi compatire e mantenere...ma credo che la pazienza dei miei stia per finire e o mi do una mossa,o finirò col farmi davvero male.
salud.
11-06-2007 11:02
Uzik Ciao Filosofo, bentornato.
Sono d'accordo con quello che hai scritto soprattutto che sul forum è molto difficile trovare qualcuno che racconti esperienze costruttive.
Siamo un po' tutti qui a leccarci le ferite e a condividere la visione del mondo attraverso un vetro.

In molti miei post ho cercato di enfatizzare questa "politica del tirare fuori i cosiddetti" (parlando per esperienza) ma sono stato additato da qualcuno come colui che semina la filosofia del coraggio, ma è il primo a non averne.
Beh, ci stiano pure queste critiche ma anche io penso che per cambiare bisogna fare degli sforzi enormi e non è facile.

Però mi permetto di dirti che, come ha già accennato "Uomo_Camminante", spesso vi è una difficoltà dovuta a delle condizioni "fisiche" che si manifestano in quegli attimi e che impediscono, accentuano il nostro disagio.
Cioè la FS non si può trattare come per esempio si trattano gli attori impietriti dalla paura al loro debutto sul palcoscenico al quale basta dargli un "calcio nel culo" per buttarli sul palco e poi il gioco è fatto.
Non è solo una questione di "paura dell'affrontare" il momento.
E' la paura delle manifestazioni fisiche che non possiamo controllare facilmente che ci blocca.
Per esempio, io se non fossi uno che suda copiosamente quando provo un minimo di ansia avrei già cercato di affrontare molte situazioni, come quella dei ristoranti o del mangiare assieme ad altre persone, con una certa serenità.
Ma il fatto di avere questo problema (il sudore) tutto si complica. Devo prima ricercare ANCHE qualcosa per neutralizzare il sudore copioso in determinate situazioni.
E ti garantisco che non è facile.
11-06-2007 10:11
mefiori
Re: approccio costruttivo

Quote:
Originariamente inviata da filosofo
Non scrivo da circa un anno su questo forum.
Ultimamente sto leggendo le vostre discussioni, per vari motivi, tra i quali quello di verificare - per contrapposizione - quanta strada ho fatto.

Ne ho fatta, effettivamente.

Su questo forum rilevo una stortura di fondo, ovvero la mancanza di un approccio costruttivo.

Taglio corto, si parla di problemi piuttosto che di soluzioni.

Si casca sistematicamente su temi "ostici" quali l'approccio verso l'altro sesso, il sabato sera, ecc. ecc.
Quasi ci si vanta del fatto di essere vergini, di stare a casa, ecc.

Queste sono bugie raccontate a se stessi, decine, centinaia di volte, sino ad autoconvincersi.
Meccanismo di difesa relativamente efficace.

Andiamo oltre....

Stampiamoci bene in menti queste verità
- il mondo non si adegua a noi, siamo noi a doverci adeguare a lui; pena l'emarginazione
- un passo dietro l'altro, e si scala anche la montagna più alta
- abbiamo dei problemi? No, abbiamo delle situazioni da risolvere


Ci si conforta nello sconforto, su questo forum.
E non va bene.
Non serve a niente, anzi, è deleterio.
Non si fa un passo avanti, se ne fanno due indietro.

Diventa abitudine, le abitudini generano comfort e il gioco è fatto. Ma questo gioco è da buttare. Cambiamo gioco.

Sento parlare di farmaci, e non di soluzioni per affrontare e conseguentemente ridurre la timidezza con le proprie forze.

Si possono fare enormi passi avanti, cazzo!
io in un anno ho fatto cose che non ho fatto in 20.
Ultimo, cronologicamente parlando, l'organizzazione del mio compleanno, con 36 persone e due gruppi che suonano.
Io il compleanno non l'ho mai festeggiato.
Sono ancora un pò timido, certo, però sempre di meno.

Qual è il punto, ragazzi?
Un passo alla volta.

Non riusciamo a fare una cosa?
proviamo una volta
poi due
tre... e alla terza andrà sicuramente meglio
poi quattro
cinque
sei
sette...finché diventerà parte di noi, la faremo con naturalezza.
Sarà qualcosa di nostro, benché acquisito.

E poi passeremo alla successiva, seguendo la stessa logica.
E via così

Un passo dietro l'altro, senza mai fermarsi.
Sistematicamente
Il cambiamento è il sale della vita, e possiamo dirigerlo.
Possiamo essere creature delle circostanze o creatori delle circostanze.

Tutti noi abbiamo la possibilità di esercitare il nostro potere:
- abbiamo il potere di influenzare le persone che ci stanno accanto, di modificare i loro stati emotivi, di lasciare una traccia di noi.
E questo potere possiamo accrescerlo: se ora seguiamo, tra qualche tempo potremmo guidare.

Però bisogna mettersi in discussione, osare, guardare il lato positivo delle cose, imparare dagli errori, impegnarsi sistematicamente, senza cedimenti.

Faccio un esempio personale:
3 anni fa avevo la possibilità di fare un intervento a una festa politica; mi cagavo addosso, c'era un ragazzo che mi sponava, ma l'avevo mandato a stendere e mi ero allontanato da lì.
Potevo parlare in radio, e non l'ho fatto.

Quest'anno ho organizzato e presentato due conferenze.

Miracolo? No di certo. Questione di palle..
E come ce l'ho fatta io possono farcela tutti.


Che ne dite di cambiare il tenore dei topic?
Di fare di questo forum un veicolo di sprone piuttosto che un circolo di persone tristi?

Io getto il sasso, e lo getto solo una volta.

"L'autocompatimento è l'oppio dei deboli". Un aforisma di Napoleon Hill.
E' vero.

Possiamo scegliere di restare deboli, possiamo scegliere di diventare forti.


Marco

Probabilmente tu, caro Marco, non hai mai patito veramente di Fobia Sociale.
Io capisco l'entusiasmo e sono contento per te, davvero.
In cambio ti chiedo solo un po' di rispetto per la gente che soffre davvero e che questa spinta interiore non la può trovare solo con la forza di volontà; quella che tu hai riscoperto in te.

Grazie.
11-06-2007 10:10
ste_ Giustissimo. Allora io vorrei tentare un "approccio costruttivo".
Situazione ora: ho finito le lezioni e quindi nn vedo nessuno, sto in casa a studiare.
Voglio sbloccarmi, voglio uscire dal mio guscio.
OK, allora tenterò di parlare, durante gli allenamenti, con la ragazza che mi piace tanto, magari ne viene fuori qualcosa.
Ma ci riuscirò? La buona volontà c'è... ma da un giorno all'altro nn si diventa Fonzie! :evil:
11-06-2007 08:56
Crisalide Sono d'accordo con quello che ha scritto Filosofo. E' più facile chiudersi in casa a compiangersi e pensare "tanto non ce la farò mai" che provare giorno per giorno a cambiare qualcosa di se e impegnarsi a superare le proprie paure...
Anche io credo che se trovassimo il coraggio di lottare ogni giorno contro le cose che ci fanno paura, la nostra situazione cambierebbe piano piano.
11-06-2007 07:57
rectius74
...

SE BASTASSERO LE PALLE .... MA SE POI AL MOMENTO NON STAI IN PIEDI VOGLIO VEDERE COME FAI !!!!!!!
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