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Discussione: Una vita Rispondi alla discussione
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05-04-2010 14:29
trance
Re: Una vita

Purtroppo sono pienamente d'accordo anche la mia vita è molto simile alla tua caro Labocaina...leggitila e poi mi dirai.......una continua vita fatta di desideri aspettative mai realizzate..tanta solitidune e sofferenza.....intere giornate sfumate a fare nulla...giorni della mia vita a cui non riuscirò più dare un reale significato..giorni fatti passare a forza a rilento come giorni persi...sempre e ovunque senza una ragazza o senza un amico dalle elementari fino ad oggi...credimi ti scrivo con le lacrime agli occhi e un senso di tristezza indescrivibile nell'animo..ciao
04-04-2010 14:21
giallorossonellanima
Re: Una vita

Quote:
Originariamente inviata da Labocania Visualizza il messaggio
Concludo velocemente la rievocazione dei tempi andati.

Le elementari e le vacanze estive mi hanno fatto amare la solitudine, le medie mi hanno fatto sentire dolorosamente diverso e solo. L'essere circondato da sentimenti e brame che sboccivano e si esprimevano in tutta la loro schiettezza e trivialità ed la consapevolezza di essere escluso da tutto ciò ha creato quel disincanto che da allora avrebbe caratterizzato definitivamente la mia personalità.
Emblema di questo periodo della mia vita è la gita a Rimini della terza, la prima esperienza di tre giorni lontano da casa. Confinato con altri tre nella camera degli sfigati, tormentato non modo esagerato dai compagni presi dalle ragazze, rimarrà indelebile nella mia memoria la serata vissuta a Riccione.

Ricordo la lunga camminata tra le vie della capitale del divertimento, gli alcolici consumati dai fighi e fighe bulle, i cellulari nokia e le prime videocamere digitali...
in spiaggia a sera tarda, c'era chi giocava a calcio o a beach volley e chi si appartava con ragazze o fumo; io solo lontano da tutti, di fronte a me il nero immenso del mare preso da una tristezza infinita.

Scelta sbagliata della scuola superiore (istituto tecnico), rapporti cordiali e amichevoli con i compagni, quasi nulli quelli con le compagne di classe.
Università iniziata e lasciata dopo qualche mese, serie di lavori insulsi.


Sarebbe potuta essere diversa la mia vita? C'era una strada giusta da percorrere? O come diceva Tonio Kroger tutte le possibilità sono altrettante impossibilità?
molto simile lla mia cazzo di vita.
ti quoto xk ti capisco
04-04-2010 14:19
giallorossonellanima
Re: Una vita

i bambini sono il male. se potessi li ucciderei tutti, anche se in questo modo la razza umana si estinguerebbe
04-04-2010 14:16
Labocania
Re: Una vita

Concludo velocemente la rievocazione dei tempi andati.

Le elementari e le vacanze estive mi hanno fatto amare la solitudine, le medie mi hanno fatto sentire dolorosamente diverso e solo. L'essere circondato da sentimenti e brame che sboccivano e si esprimevano in tutta la loro schiettezza e trivialità ed la consapevolezza di essere escluso da tutto ciò ha creato quel disincanto che da allora avrebbe caratterizzato definitivamente la mia personalità.
Emblema di questo periodo della mia vita è la gita a Rimini della terza, la prima esperienza di tre giorni lontano da casa. Confinato con altri tre nella camera degli sfigati, tormentato non modo esagerato dai compagni presi dalle ragazze, rimarrà indelebile nella mia memoria la serata vissuta a Riccione.

Ricordo la lunga camminata tra le vie della capitale del divertimento, gli alcolici consumati dai fighi e fighe bulle, i cellulari nokia e le prime videocamere digitali...
in spiaggia a sera tarda, c'era chi giocava a calcio o a beach volley e chi si appartava con ragazze o fumo; io solo lontano da tutti, di fronte a me il nero immenso del mare preso da una tristezza infinita.

Scelta sbagliata della scuola superiore (istituto tecnico), rapporti cordiali e amichevoli con i compagni, quasi nulli quelli con le compagne di classe.
Università iniziata e lasciata dopo qualche mese, serie di lavori insulsi.


Sarebbe potuta essere diversa la mia vita? C'era una strada giusta da percorrere? O come diceva Tonio Kroger tutte le possibilità sono altrettante impossibilità?
29-03-2010 21:48
FobicJoe
Re: Una vita

don't feed the logo
29-03-2010 21:38
aisljng
Re: Una vita

siamo in pochi rispetto a tutto quel Winston
29-03-2010 21:11
FobicJoe
Re: Una vita

secondo me dovremmo assoldare anche steowulf, o come si scrive, quello del topic tormentone sui medicinali, ha stile
29-03-2010 21:06
aisljng
Re: Una vita

Quote:
Originariamente inviata da FobicJoe Visualizza il messaggio
bisticciatina quotidiana?
no, palleggio
nel senso che, pur di togliercelo un po' di torno, tu mi rimpalli winston, io lo rimpallo a bruto il quale a sua volta lo rimpalla a ...
ma serve a poco perchè WS è pieno di energia


PS :Chiedo scusa a Lobocaina

fine OT
29-03-2010 20:35
FobicJoe
Re: Una vita

bisticciatina quotidiana?
29-03-2010 18:10
Labocania
Re: Una vita

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Non avete capito niente.
Il metodo del pedagogo (cit. aisljng) bruto sarebbe risultato validissimo in questo caso.
Solo, avrebbe dovuto essere applicato ai compagni di Labocania
Due volte al dì con scarponi chiodati
Meno male che mia madre non ha insistito più di tanto per mandarmi dagli scout. Ma che età avevate, Labocania? Scuola elementare?
E comunque è proprio vero...certe volte la scuola è un inferno.
No dark sarcasm in the classroom (cit.)
Sì scuola elementare e medie. Alle superiori mi sono trovato bene per fortuna, ma fino ai 18 anni mi ho partecipato al CRE in veste di animatore.

La scuola sarà sempre il paese dei balocchi dei bulli.
29-03-2010 11:51
aisljng
Re: Una vita

@ Winston

ecco cosa ho scritto :
"............... per quel che riguarda il" Metodo" , non entro ora nel merito perchè 1) non ho letto, ho dato solo una scorsa veloce a come poi si è sviluppato il discorso 2) siamo da un'altra parte, in un'altra discussione in un'altra cartella

detto questo propenderei per lasciarti nuovamente alle amorevoli cure pedagogiche di bruto , buona discussione"



.... ci penso già da sola a fare l'antipatica indigesta, non mettertici pure tu, biricchino di un Winston , a cercare di presentarmi nel modo peggiore che ti riesce citandomi a vanvera ...

fine OT
29-03-2010 01:10
Winston_Smith
Re: Una vita

Non avete capito niente.
Il metodo del pedagogo (cit. aisljng) bruto sarebbe risultato validissimo in questo caso.
Solo, avrebbe dovuto essere applicato ai compagni di Labocania
Due volte al dì con scarponi chiodati
Meno male che mia madre non ha insistito più di tanto per mandarmi dagli scout. Ma che età avevate, Labocania? Scuola elementare?
E comunque è proprio vero...certe volte la scuola è un inferno.
No dark sarcasm in the classroom (cit.)
28-03-2010 23:17
Dasil
Re: Una vita

Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire Visualizza il messaggio
Il Metodo!
Appunto......guarda i risultati.....
28-03-2010 20:14
FobicJoe
Re: Una vita

Quote:
Originariamente inviata da Caged Visualizza il messaggio
per alcuni la vita è un eterno cammino di sofferenza..
scalare una montagna senza le scarpe adatte
28-03-2010 18:26
Who_by_fire
Re: Una vita

Quote:
Originariamente inviata da Labocania Visualizza il messaggio
No è legato alla parrocchia. Naturalmente io non volevo andarci, ma i miei genitori mi obbligavano perché dovevo socializzare.
Il Metodo!
28-03-2010 16:29
Labocania
Re: Una vita II parte

Il bullismo se non eccede certi limiti viene serenamente tollerato, considerato un aspetto dell’esuberanza giovanile. Così le maestre alle mie lamentele opponevano sempre la solita laconica risposta “Sei grande e grosso, impara a difenderti da solo.”

Ho un ricordo nitido di un episodio in particolare. Stavamo guardando il film “Il mago di Oz” perché avevamo iniziato a leggere il libro. Io l’avevo già finito per questo mi accorsi delle differenze tra il romanzo e il film e così feci notare alla maestra che la Strega dell’Ovest del libro aveva un solo occhio e la sua pelle era bianca e non verde. Per tutta risposta la maestra si mise a ridere insieme ai miei compagni di classe. Non mi credevano! Trovavano assurdo che la strega potesse avere un solo occhio! E così si fecero beffe di me! Quella p*** della maestra (cit.) evidentemente non aveva letto il libro, o l’aveva fatto in modo superficiale e per questo mi derideva!
Insomma mi dovetti rassegnare a sopportare le quotidiane persecuzioni dei miei compagni. La solitudine divenne l’unico mio rifugio.

Comunque, come ho già detto, i 9 mesi scolastici non erano nulla di fronte al CRE! In un mese subivo l’intera gamma delle persecuzioni concepibili da menti esuberanti.
Mettevo tutti d’accordo, grazie a me i miei compagni facevano nuove conoscenze, mettevano in mostra la loro inventiva nell’ideare nuovi, scherzi, canzoncine, prese in giro, esercitavano le loro doti recitative facendo la mia imitazione e facendole ridere ottenevano il favore delle femmine. Divenni il modello di ciò che è sfigato e impopolare, “Se non fai così ti faccio baciare il ***” “Piuttosto mi metto con il ***”, ero la penitenza di giochi con la bottiglia, e altri divertimenti simili.
Ogni settimana il CRE prevedeva due pomeriggi in piscina, una gita che occupava un’intera giornata più altre attività nel weekend e serali. La piscina era la cosa che odiavo di più, quando potevo cercavo di evitarla. I miei compagni mi facevano fare esercizi di apnea coatta, tuffi dal bordo vasca, caccia al tesoro delle mie scarpe, del portafoglio e di altri oggetti, dovevo sempre tenere le mani sui bordi del costume per prevenire strattoni improvvisi, il mio corpo non proprio snello e il mio aspetto genrale era un quotato argomento di conversazione tra le femmine che occupavano il mio salviettone quando volevano stare in compagnia dei maschi, e visto che ero in piedi venivo spedito al bar ad comprare bibite e gelati. La cabina dello spogliatoio divenne il mio rifugio.
Le gite erano peggio. Il viaggio in pullman un tormento, le lunghe camminate erano rese faticose da pesi altrui che mi venivano generosamente addossati, era un miracolo se riuscivo a mangiare e a bere le cose che mi portavo dietro visto che c’era sempre qualcuno che se ne impossessava. I giochi di gruppo, come ho già accennato, non erano il mio forte, tornavo utile solo come base della piramide umana, nel tiro alla fune e nella palla prigioniera; per il resto ero malamente scacciato da compagni e animatori e insieme ad altri lenti, goffi, “impediti” attendevo pazientemente la fine delle attività. Purtroppo a volte il don si accorgeva del gruppo degli eslusi e imponeva alle varie squadre di includerci nelle varie attività. Ricordo le facce preoccupate degli animatori che persuasi di essere alle prese con un idiota mi ripetevano centinaia di volte quello che dovevo fare. Raramente i miei sforzi erano premiati da risultati favorevoli, i commenti velenosi, le promesse, di vendetta, le occhiate di compatimento delle ragazze si sprecavano e dentro di me mi sentivo uno scarafaggio.
Le nottate in tenda riuscii ad evitarle quasi tutte per fortuna! Di una ho un ricordo agrodolce: fui scacciato dalla mia tenda dai miei compagni perché era quella più grande e quindi destinata, una volta addormentati gli animatori, ad ospitare le ragazze più popolari. Non c’era spazio per me. Che umiliazione! I pensieri omicidi però finirono presto, l’idea di trascorrere l’intera nottata all’aperto, visto il celdo estivo non mi dispiaceva affatto! Mi trovai un posto appartato lontano da tutti e immerso nelle mie fantasticherie vegliai fino all’alba. Non ho un ricordo definito dei miei pensieri ma la sensazione di beatitudine che mi diede che mi tenne sveglio mi dà i brividi ancora oggi!
Sì qualcosa da salvare c’è della tremenda esperienza del CRE. Un pomeriggio al Fila Forum d’Assago. Escluso da ogni tipo di torneo sportivo, rimasi solo col mio libro: Tre uomini in barca! Passai delle ore mervigliose in compagnia di uno dei più splendidi capolavori dell’umorismo inglese! Le emozioni vivide, le ebbrezze date dalla letture dell’infanzia sono uniche! Solo a quell’età si possono provare con quella forza trascinante!
Magnifico anche in altro pomeriggio: riuscii a sottrarmi all’attenzione di animatori e compagni ed a rifugiarmi nella biblioteca situata all’interno del parco sede della gita. I rimproveri con cui mi accolsero al mio ritorno tra i vivi mi scivolarono addosso senza toccarmi minimamente.

La mia infanzia però non fu solo un alternarsi di soprusi e solitudine. Ci furono anche momenti felici: i pomeriggi passati a giocare a pallone al parco, a me toccava sempre la porta ma ero felice lo stesso, le vacanze natalizie ed estive, i cartoni animati, le recite scolastiche, i film al cinema dell’oratorio.

Insomma stavo meglio allora. In quel tempo lontano avevo una vita!

[continua]
28-03-2010 15:56
clanghetto
Re: Una vita

Ma ci sono un sacco di fobici che venivano maltrattati...che rabbia.

Alle elementari venni chiamato femminuccia e scoppiai in lacrime, gli altri presero le mie difese. Ho avuto fortuna.
28-03-2010 14:21
Labocania
Re: Una vita

Quote:
Originariamente inviata da ajMcwill Visualizza il messaggio
qualsiasi cosa accada, buona fortuna Labocania ...
Grazie
Quote:
Originariamente inviata da FobicJoe Visualizza il messaggio
i centri estivi sono il male!
E' la verità!!! Sono il regno degli estroversoni.
Per i fobici sono quanto di peggio ci possa essere!
28-03-2010 06:06
altair
Re: Una vita

strano, anche io da piccolo subii la perdita dell'amico con cui passavo i pomeriggi, che era anche compagno d'asilo. Per lo stesso motivo, genitori divorziati e trasloco, i primi momenti di solitudine già provati a 4-5 anni.. elementari e centro estivo, un inferno. Ma il centro estivo nel mio caso durò poco, dopo una giornata intera di bullismo e prese in giro, i miei genitori provarono troppa pena nel vedermi tornare in un mare di lacrime, così dopo una settimana evitarono di rimandarmici..
28-03-2010 04:38
FobicJoe
Re: Una vita

i centri estivi sono il male!
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