Cioe non so proprio come funziona tecnicamente, chiamo il mio medico di base? E che gli dico? Che sono depresso e mi manda da uno psichiatra? Devo pagare e sceglierne uno privato?
La vergogna come la si supera?
Ciao. Prima di tutto dipende dalle tue possibilità economiche; hai possibilità di mantenere un percorso privato oppure puoi solo rivolgerti al servizio pubblico?
Nel primo caso, potresti andare su siti (Serenis, Guida Psicologo, Unobravo) dove offrono servizi di supporto psicologico e cercare uno specialista della tua zona che si occupa delle tematiche che vuoi affrontare. Una volta che hai individuato qualcuno che ti sembra qualificato per le tue necessità, inizi, facendo inizialmente dei colloqui introduttivi; alcuni professionisti il primo non lo fanno pagare, perchè lo considerano come prova, per vedere se tu ritieni che puoi inziare un percorso con loro e loro prenderti in carico.
Invece, per il servizio pubblico ci sono i CSM (Centri di salute mentale) dell'asl di zona. In questo casi, devi farti fare una ricetta dal medico curante con quesito di prima visita psicologica o anche prima visita psichiatrica, cercare il polo asl della tua zona di residenza o domicilio di riferimento che offre il servizio psicologico per adulti e a quel punto prenoti telefonicamente. Il problema dei csm è che ci mettono parecchio a chiamarti e, a volte se non reputano la situazione di una certa gravità, non ti chiamano più dopo il primo colloquio. Oppure, se riesci a fissare i colloqui, non c'è stabilità fra una seduta e l'altra. Dipende da servizio a servizio.
Una terza possibilità sarebbero i progetti di psicoterapia low cost come Psicoterapia Aperta, dove professionisti privati si mettono a disposizione per prendere in carico n° pazienti a tariffa molto ribassata. Qui devi andare proprio sul sito di psicoterapia aperta, cercare nella tua zona e a quel punto (sul sito però) ti metti in contatto diretto con lo specialista che hai scelto.
Per la vergogna, ti dico: è normale stare male e aver necessità di aiuto, per cui fatti forza! Al medico curante puoi dire che ti senti ansioso e depresso, senza entrare troppo nel dettaglio, come pure se contatti un professionista privato; tanto sarà al momento del colloquio effettivo dove potrai meglio spiegare la tua situazione, non prima.
Per la questione degli orari di lavoro, potresti prendere un permesso per motivi di salute e visita annessa, richiedendo una giustifica firmata allo specialista; i tuoi datori di lavoro non hanno alcun diritto di obiettare in questo caso.
Ieri 10:11
imnotalone
Re: Come si inizia un percorso terapeutico?
Quote:
Originariamente inviata da claire
Quello è,. Il fatto di aver "buttato i soldi" può deprimere e fare incazzare ulteriormente, per quello dico che è meglio il csm. Anche perché poi li possono mandarti direttamente dallo psichiatra se serve. Il problema è l'accesso se si lavora, per gli orari, comunque krieg se prendi un permesso per salute non lo devi motivare e ti fanno la giustificazione , non sono affari loro che visita hai fatto, esiste la privacy. Anche se gli andrebbe detto "vado a curarmi il cervello perché mi state facendo ammalare voi con sto lavoro'. Scusate la digressione.
csm non so neanche cos'è , tipo dove si troverebbe?
Ieri 06:04
claire
Re: Come si inizia un percorso terapeutico?
Quello è,. Il fatto di aver "buttato i soldi" può deprimere e fare incazzare ulteriormente, per quello dico che è meglio il csm. Anche perché poi li possono mandarti direttamente dallo psichiatra se serve. Il problema è l'accesso se si lavora, per gli orari, comunque krieg se prendi un permesso per salute non lo devi motivare e ti fanno la giustificazione , non sono affari loro che visita hai fatto, esiste la privacy. Anche se gli andrebbe detto "vado a curarmi il cervello perché mi state facendo ammalare voi con sto lavoro'. Scusate la digressione.
23-10-2025 22:21
imnotalone
Re: Come si inizia un percorso terapeutico?
ne ho contattati diversi online completamente random, da applicazioni come "miodottore" , ho provato anche quelle app che vanno di moda adesso, serenis o come si chiama.
Alla fine adesso sto andando da uno vicino a dove abito che sembra quello "buono", sempre trovato online. Chiami prendi appuntamento e paghi
Per quanto mi riguarda, se vai dai privati, preparati all'idea di poter buttare soldi. E' sempre difficile trovare quello giusto, per tanti motivi. Magari anche a pelle ti sta antipatico o per qualche motivo non riesci ad aprirti. In genere vado a sensazione, se mi ispira o meno. Inoltre penso sia quasi necessario sceglierlo del tuo stesso sesso, non è una regola ovviamente, ma una mia sensazione.
Poi va beh, magari te lo becchi al primo tentativo, chissà
23-10-2025 22:07
Gufetto
Re: Come si inizia un percorso terapeutico?
Adesso lo psicologo lo si cerca su internet, ci sono appositi siti dove selezioni città, specializzazione (terapia comportamentale, gestalt ecc..) oppure interesse/disturbo (depressione, ludopatia, elaborazione lutto ecc...) e si sceglie dalla lista mostrata
23-10-2025 18:17
juan
Re: Come si inizia un percorso terapeutico?
Io ho chiesto al medico di base il contatto di uno psichiatra, lui me l'ha mandato e ho preso appuntamento.
23-10-2025 14:00
claire
Re: Come si inizia un percorso terapeutico?
Posso capire anche se in modalità diverse...
Onestamente e, lascerei da arte il privato e tenterei comunque la strada del pubblico. Certo però devi poter prendere i permessi. Da me c'erano solo 3 mattine la settimana, sono passata al privato anche perché non mi era possibile prendere i permessi. Però il privato è MOLTO caro se si tratta di percorso lungo. E il soddisfatti o rimborsati non c'è altrimenti sai roba che mi comprerei se la son comprata le psico
23-10-2025 13:30
Krieg
Quote:
Originariamente inviata da claire
Fuori casa 8-20 senza possibilità di permessi è sfruttamento, ci credo che stai male.
E se ti ammali? Se ti serve una visita per una malattia fisica?
Ho visto il servizio Serenis online, sono psicologi a prezzi "buoni"...Certo, se la situazione è più tosta, gli psicologi online fanno ben poco. Ma magari puoi usare il sabato o la sera se c'è disponibilità.
Lascia perde, sono stato male lun-mer di questa settimana ed è successo il putiferio, mi hanno chiamato 4 volte per sapere quando tornassi perché "il cliente lo deve sapere", in più cio il medico che lavora quattro ore al giorno 14-18, quindi avviso il datore di lavoro la mattina ma prima delle 18-19 il certificato non c'è l'ho (per legge avrei 48 ore per comunicarlo). Mi hanno pure chiesto di annullare le ferie perché il cliente non può rimanere scoperto.
E quando mi si rompe la macchina? Un cesso di 15 anni con 268.000km, senza manutenzione perché non ho soldi, altro motivo di ansia quotidiana.
Il 90% di questo malessere deriva da questo lavoro, per il resto ho imparato a convivere con me stesso, ho anche migliorato l'evitanza, onestamente sono arrivato a livelli che non pensavo fossero possibili, se me lo avessero detto 10 anni fa non ci avrei creduto... Però devo stare tranquillo, se devo stare 10 ore al giorno in un posto che mi causa ansia e malessere poi crolla tutto, anche i piccoli miglioramenti che ho ottenuto in anni e anni. Però non posso licenziarmi... Sto sentendo anche il sindacato se si riesce a fare qualcosa ma non ci sono mai soluzioni immediate.
Avevo accettato questo lavoro proprio perché c'era la flessibilità dello smart working, ma è durata tre settimane.
Scusate lo sfogo
23-10-2025 12:47
claire
Re: Come si inizia un percorso terapeutico?
Quote:
Originariamente inviata da Krieg
Io ho anche difficoltà logistiche a fare visite ed accertamenti, banalmente sono fuori casa 8-20 e non mi concedono mai permessi. Mi sembra di capire che un percorso del genere richieda un certo impegno continuativo nel tempo... Io ho anche questo scoglio qui da dover aggirare.
Quindi la procedura corretta è parlare con il mio medico di base... Però non saprei neanche cosa dirgli. Si è accentuato tutto con questa situazione a lavoro. Non so cosa fare.
Fuori casa 8-20 senza possibilità di permessi è sfruttamento, ci credo che stai male.
E se ti ammali? Se ti serve una visita per una malattia fisica?
Ho visto il servizio Serenis online, sono psicologi a prezzi "buoni"...Certo, se la situazione è più tosta, gli psicologi online fanno ben poco. Ma magari puoi usare il sabato o la sera se c'è disponibilità.
23-10-2025 12:33
Keith
Re: Come si inizia un percorso terapeutico?
Quote:
Originariamente inviata da Krieg
Io ho anche difficoltà logistiche a fare visite ed accertamenti, banalmente sono fuori casa 8-20 e non mi concedono mai permessi. Mi sembra di capire che un percorso del genere richieda un certo impegno continuativo nel tempo... Io ho anche questo scoglio qui da dover aggirare.
Quindi la procedura corretta è parlare con il mio medico di base... Però non saprei neanche cosa dirgli. Si è accentuato tutto con questa situazione a lavoro. Non so cosa fare.
Il lavoro non ti facilita.. ma lavori anche il sabato? Ci sono psichiatri privati che ricevono anche il sabato.
Per quanto riguarda il medico sono abbastanza abituati a sentire di queste problematiche, in quanto molto diffuse. Gli dici che ti senti depresso, senza forze e con l'ansia e che avresti bisogno di iniziare un percorso di cura.
23-10-2025 12:25
Keith
Re: Come si inizia un percorso terapeutico?
Quote:
Originariamente inviata da Krieg
Cioe non so proprio come funziona tecnicamente, chiamo il mio medico di base? E che gli dico? Che sono depresso e mi manda da uno psichiatra? Devo pagare e sceglierne uno privato?
La vergogna come la si supera?
Si devi andare dal medico di base che ti farà la ricetta per "prima visita psichiatrica", poi con quella puoi andare al DSM della tua zona e prenotare una visita, i tempi non sono lunghissimi, poi dipende dalle urgenze. Ma io li ci andai tanti anni fa, ora non so se è cambiato. Quindi non paghi o paghi solo il ticket.
Altrimenti vai dal privato, se ne conosci qualcuno bravo, oppure puoi cercare sul sito "miodottore", scegli "psichiatra", metti il tuo CAP, e poi vedi, ti leggi un po' le recensioni, vedi dove lavora, il CV, etc. Puoi anche filtrare per patologia, ovvio che di depressione e ansia se ne occupino tutti, però poi ci sono quelli specializzati in bulimia, ludopatia, alcolismo, etc.
Infine se hai l'assicurazione sanitaria al lavoro puoi farlo anche con quella e paghi solo la franchigia, che di solito è bassa, 20-30 euro.
23-10-2025 11:27
GioPonti02
Re: Come si inizia un percorso terapeutico?
Quote:
Originariamente inviata da Krieg
Cioe non so proprio come funziona tecnicamente, chiamo il mio medico di base? E che gli dico? Che sono depresso e mi manda da uno psichiatra? Devo pagare e sceglierne uno privato?
La vergogna come la si supera?
Ciao, mi dispiace, ricordo i tuoi post nel thread sulla disoccupazione, ho avuto difficoltà importanti con il lavoro e mi identifico in alcune sensazioni che descrivi.
Relativamente alle disponibilità, hai pensato di sfruttare il sabato? Nel privato ho trovato buona disponibilità nel fine settimana, presumo un minimo anche nei CSM. Condivido con chi dice che nel primo caso sia legittimo essere abbastanza esigenti e attendersi una certa prontezza e reperibilità, altrimenti non ne vale la pena. Se decidi di passare attraverso il medico di base, potrebbe indirizzarti meglio, una richiesta generica di supporto psicologico dovrebbe essere sufficiente.
23-10-2025 10:51
Hor
Re: Come si inizia un percorso terapeutico?
Quote:
Originariamente inviata da Krieg
Quindi la procedura corretta è parlare con il mio medico di base... Però non saprei neanche cosa dirgli. Si è accentuato tutto con questa situazione a lavoro. Non so cosa fare.
Se sei disposto a rivolgerti a un privato non serve che passi per il medico di base.
Puoi cercare un privato tramite internet e rivolgerti direttamente al suo studio.
Per il medico di base devi passare unicamente se vuoi rivolgerti ai servizî pubblici.
Aggiungo, riguardo al "non saper cosa dire", che io a suo tempo al medico di base rimasi sul generico, parlai di malessere mentale senza entrare troppo nel dettaglio. A quel punto lui mi inviò al CSM, e lì ebbi modo di spiegare a dovere la mia situazione.
23-10-2025 10:16
Krieg
Io ho anche difficoltà logistiche a fare visite ed accertamenti, banalmente sono fuori casa 8-20 e non mi concedono mai permessi. Mi sembra di capire che un percorso del genere richieda un certo impegno continuativo nel tempo... Io ho anche questo scoglio qui da dover aggirare.
Quindi la procedura corretta è parlare con il mio medico di base... Però non saprei neanche cosa dirgli. Si è accentuato tutto con questa situazione a lavoro. Non so cosa fare.
23-10-2025 10:06
claire
Re: Come si inizia un percorso terapeutico?
Mamma mia mi spiace, non pensavo che non avessi mai iniziato niente, sono molti anni che manifesti di stare male.
Incredibile cosa provoca lo stigma su certe condizioni...la gente non prova nemmeno a curarsi e arriva ad una certa età a dire di voler morire, senza aver tentato cure.
Ti hanno già suggerito..aggiungo solo che c'é privacy e segreto professionale sia nel pubblico che nel privato.
Auguri
23-10-2025 06:07
Sasuke
Re: Come si inizia un percorso terapeutico?
Vai dal tuo medico di base che ti invia a un csm, se sei un poveraccio ti vengono incontro con appuntamenti di solito bisettimanali o mensili, per la vergogna fatti coraggio.
23-10-2025 01:15
Clarice
Re: Come si inizia un percorso terapeutico?
Ciao. Io ti potrei aiutare, ma ho esperienza soltanto con i privati.
Avendo cambiato città, in tutti questi anni direi che ne ho cambiati parecchi.
Spesso prima di iniziare il vero e proprio percorso, propongono una serie di sedute conoscitive; possono essere quattro sedute ma alcuni me ne hanno proposto persino otto, e, ovviamente, sono tutte a pagamento.
Ultimamente ho visto che alcuni non fanno pagare la prima seduta.
Per quanto riguarda il senso di vergogna, non saprei bene come risponderti in modo esaustivo. Generalmente non mi sono mai vergognata di chiedere aiuto, però già alla seconda o terza seduta ho capito che non avrei potuto instaurare un rapporto di fiducia perché non mi sentivo né compresa né ascoltata.
È proprio una sensazione che ho a pelle dopo che ci scambio anche quattro chiacchiere in maniera superficiale, senza entrare troppo nei dettagli della mia vita privata.
Se non mi sento da subito a mio agio e vedo che nelle sedute successive la situazione non si sblocca, é molto improbabile che decida di intraprendere un percorso perché sarebbe soltanto tempo perso e soldi buttati via.
Ho scartato anche psicologi/ psicoterapeuti che mi hanno contestato la terapia farmacologica, perché stanno sconfinando in un campo che non gli compete, motivo per il quale ho preferito rivolgermi ad uno psichiatra/psicoterapeuta.
Ho sempre preferito rivolgermi a uomini perché con le donne non ci vado tanto d'accordo in campo medico.
Magari mi sono sbagliata, ma dalle donne mi sono quasi sempre sentita giudicata anche in modo molto negativo.
Ho sempre dato importanza anche a quanto siano affidabili nel rispettare gli appuntamenti concordati e se siano reperibili o meno in caso di necessità. Dal momento che mi rivolgo ad un privato, non ho tanta pazienza quando un professionista della salute mentale rimanda continuamente gli appuntamenti o gli cancella all'ultimo minuto senza avvisare.
Stesso discorso quando non rispondono mai telefonicamente e tantomeno ai messaggi ricevuti.
Capisco gli imprevisti, ma dal momento che pago profumatamente, non tollero neanche essere ignorata.
23-10-2025 00:23
Krieg
Come si inizia un percorso terapeutico?
Cioe non so proprio come funziona tecnicamente, chiamo il mio medico di base? E che gli dico? Che sono depresso e mi manda da uno psichiatra? Devo pagare e sceglierne uno privato?
La vergogna come la si supera?