Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Originariamente inviata da pincopallo
La pena del carcere resta comunque quella più democratica, che sia ricco o che sia povero, vieni portato in cella e chiuso a chiave per un certo periodo.
Non necessariamente. Il ricco può pagarsi un buon avvocato e avere più speranze di cavarsela, magari mediante prescrizione o patteggiamento.
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Originariamente inviata da pincopallo
Colpire il portafoglio ha invece effetti diversi, perché per chi è ricco non è un problema pagare, mentre lo è per chi è povero.
Non esistono solo le sanzioni pecuniarie, si può anche optare per pene "in natura" che mirino a bilanciare l'offesa arrecata. Motorizzato appiedato, bullo costretto a fare da aiutante del bullizzato, politico o giornalista condannato per diffamazione costretto a sorbirsi una o due ore al giorno di reprimende di chi non la pensa come lui senza poter replicare... hai voglia a inventare pene alternative al carcere.
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Originariamente inviata da pincopallo
Cè il problema del sovraffollamento. Vero. Ma questo si può risolvere costruendo nuove carceri.
Non è che le puoi fare dovunque, e poi ci sono anche l'assistenza da dare ai detenuti più fragili psicologicamente e/o fisicamente, la tutela per quelli che vengono visti come bersagli di spedizioni punitive, ecc.
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Originariamente inviata da pincopallo
Il problema è che in Italia vengono puniti i reati gravi,
Non sempre, purtroppo.
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Originariamente inviata da pincopallo
ma una serie di reati cosiddetti minori, ma comunque altamente fastidiosi per chi li subisce, finiscono con la sospensione condizionale della pena o con i lavori socialmente utili, quando invece sarebbe stato opportuno il carcere, non solo per rendere giustizia a chi ha subito il reato, ma anche per consentire un autentico percorso di espiazione a chi lo ha commesso. Io sono il primo che accetterei un tale sistema per me stesso. Sono alla guida e investo una persona sulle strisce pedonali, causandogli delle lesioni? Se la legge dice che mi devo fare tre mesi di carcere, lo accetterei e sconterei la pena senza fiatare.
E poi dopo i tre mesi riprendi a sgommare e sgasare col macchinone, ancora più incazzato e arrogante di prima, scommettiamo?
E invece no, troppo comodo, serve un contrappasso dantesco: hai ritenuto il macchinone più importante dell'incolumità tua e altrui? digli addio per sempre e impara ad assaporare le gioie dell'esercizio fisico, gambe in spalla e pedalare...
Il terrore di perdere la loro amata protesi a motore, il loro Goldrake in scala ridotta, secondo me fungerebbe molto più da deterrente.
17-10-2025 17:11
troll
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Originariamente inviata da pincopallo
Il problema che poni è reale ma dipende dal modo in cui il carcere viene visto in Italia, un luogo in cui gettare la feccia e una volta che uno ci entra viene considerato feccia: nessuno gli dà un lavoro, nessuno vuole avere a che fare con lui, nessuno gli dà fiducia.
Quella che auspico è invece una diversa visione del carcere, ossia un luogo in cui deve essere visto normale finirci, come oggi viene visto normale prendere una multa per divieto di sosta. Tu comunque un errore lo hai commesso, pur con tutte le attenuanti, e per quel reato sei stato condannato a 8 mesi di carcere. Io penso che sarebbe stato giusto farteli dentro. Ovviamente però occorre un sistema che ti tuteli per il dopo, nel senso che una volta scontata la pena, si torna alla vita di prima e non se ne parla più. Questo ovviamente comporta anche una legge che imponga al datore di lavoro di conservare il posto al dipendente in carcere per scontare una condanna lieve.
Non torni alla vita di prima se sei senza lavoro, con una condanna non trovi nulla e non sai come campare e quindi o rubi o vivi di espedienti. E poi mi immagino raccontare ai compagni di cella perché sono finito dentro, me la organizzano loro l' evasione. Senza contare che dovrebbero costruire carceri su carceri per le pene lievi.
17-10-2025 15:38
pincopallo
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Originariamente inviata da Keith
Voi vedete il carcere come un soggiorno un po' ristretto in cui ci sono dei gentiluomini come compagni. In carcere se va bene ti menano, altrimenti ti estorcono soldi, ti violentano. Se sei un debole ti costringono a fare le pulizie sempre a te. E poi è una scuola del crimine. Entri come criminale comune ed esci come narcos. È una responsabilità mandare in carcere un ragazzotto qualsiasi..piuttosto gli si fanno fare dei lavori forzati, delle cose utili e dure ma non distruttive.
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Questo è quello che è oggi il carcere, almeno in alcune situazioni, perché fortunatamente non funziona ovunque così. In ogni caso, se il carcere è così è solo perché lo Stato non ha mai voluto dichiarare guerra a certe dinamiche, ma se volesse potrebbe farlo. Quello a cui ritengo si debba aspirare è un carcere che non sia più un luogo di violenza e una discarica sociale, ma un luogo dove si espia una pena con la privazione della propria libertà personale, pagando per i propri errori e diventando persone migliori.
17-10-2025 15:34
SMS94
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Originariamente inviata da pincopallo
L'italiano medio percepisce il carcere come una discarica sociale in cui collocare i rifiuti della società. Questo fa sì che non si accontenti mai delle pene che vengono date dai giudici in applicazione della leggi e le si vorrebbe sempre più alte o che si vedano come il fumo negli occhi i benefici quali i permessi e la liberazione condizionale.
In linea di massima sono d'accordo, c'è questa percezione perché in Italia (non so altrove) c'è troppo lassismo e spesso i delinquenti che dovrebbero andare in carcere non ci vanno proprio o non scontano tutta la pena che dovrebbero scontare.
Questo è dovuto al fatto che il sistema giudiziario non funziona bene e alcuni giudici, per motivi ideologici, interpretano la legge a modo loro e sono troppo morbidi con i criminali... Quindi la pena detentiva perde la sua funziona di deterrenza e i cittadini onesti hanno l'impressione che i delinquenti non vengano puniti abbastanza (sembra che non venga fatta giustizia e che le vittime non vengano risarcite del torto subito)
17-10-2025 15:32
pincopallo
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Originariamente inviata da troll
Ho fatto due anni di sospensione cautelativa, benché fossi completamente astemio e senza avere assunto nulla. E fortunatamente c' è la non menzione sul casellario perché il mio caso è stato atipico, ma pensa se come dice l'opener avessi dovuto scontare la condanna inflitta senza discutere. Otto mesi di carcere perché non ho visto uno al triplo della velocità. E scontati quelli? Come mi reinserivo? Che ho campato in nero perché il comune mi suggeriva lavoretti da duecento euro al mese e poi arrangiati? Che se fossero stati equi potevano dire alla famiglia dell' altro di darmi il cinque per cento del risarcimento per ritirarmi su, visto che è stato corresponsabile dell' evento?
Il problema che poni è reale ma dipende dal modo in cui il carcere viene visto in Italia, un luogo in cui gettare la feccia e una volta che uno ci entra viene considerato feccia: nessuno gli dà un lavoro, nessuno vuole avere a che fare con lui, nessuno gli dà fiducia.
Quella che auspico è invece una diversa visione del carcere, ossia un luogo in cui deve essere visto normale finirci, come oggi viene visto normale prendere una multa per divieto di sosta. Tu comunque un errore lo hai commesso, pur con tutte le attenuanti, e per quel reato sei stato condannato a 8 mesi di carcere. Io penso che sarebbe stato giusto farteli dentro. Ovviamente però occorre un sistema che ti tuteli per il dopo, nel senso che una volta scontata la pena, si torna alla vita di prima e non se ne parla più. Questo ovviamente comporta anche una legge che imponga al datore di lavoro di conservare il posto al dipendente in carcere per scontare una condanna lieve.
17-10-2025 13:54
troll
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Originariamente inviata da Keith
Come trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato può condizionare la vita.
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E secondo alcuni dovevo accettare di scontare la condanna in prigione. Proprio stamattina ero con una collega che guidava e una moto ha superato il nostro mezzo per i disabili, correndo e impennando, in una strada piena di curve. E se malauguratamente fosse capitato uno che doveva girare? Che facciamo, processi e quant'altro e poi piangiamo per la tragedia avvenuta?
17-10-2025 12:35
Keith
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Originariamente inviata da troll
Contando il mio caso, un lavoro di guida sarebbe escluso. "Ma come, ha ucciso uno in moto e lo fanno guidare?"
Come trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato può condizionare la vita.
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17-10-2025 12:34
Keith
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Originariamente inviata da Sasuke
Dovresti anche domandarti cosa faceva il soggetto prima di entrare in carcere come mestiere, di solito sono persone che già guadagnano poco con lavori di fatica mal pagati quindi una volta usciti continueranno a fare quello che gli spetta per competenza, lavoracci. Degli ex carcerati che conosco quasi tutti continuano a delinquere e non è colpa della società è colpa loro, più invecchiano più si calmano e si stabilizzano con lavori umili dove è richiesta un minimo di competenza, qualche mese fa un mio conoscente è stato ri arrestato il giorno dopo che è stato scarcerato, sono andati a casa sua a fare un controllo e hanno trovato il solito armamentario bustine bilancia contanti materiale da taglio e impacchettamento, si era messo di nuovo sul mercato in poche ore.
E' finita per il semplice fatto che ci stai entrando non per quello che succede dentro, come ho già scritto per essere messi in carcere per condanne che superano qualche giorno bisogna averla fatta veramente grossa e capita quasi solo ai recidivi, esclusi gravissimi reati come omicidi, quindi chi ci finisce se lo è stra meritato e è quasi sempre un criminale abituale, personalmente i carcerati vivono la detenzione come un vanto, non ho mai conosciuto uno che si vergogna di quello che ha fatto, si pentono di essere stati presi tutto qua, il sistema carcerario ha tanti difetti ma chi ci entra è già marcio, e non lo dico per critica o disprezzo, conosco molti carcerati che sono bravissime persone, escluso che magari hanno accoltellato qualcuno per debiti o ubriachezza o fatto rapine o spacciato.
Molti stanno dentro perché sono tossici e fanno micro-spaccio per ricavarsi una dose per se. Non è che parliamo di capi mafia. Sono persone normali che hanno avuto solo la colpa di diventare tossicodipendenti, alla fine sono perlopiù brave persone di famiglie normali.
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17-10-2025 07:38
troll
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Originariamente inviata da Sasuke
Fai max due anni senza patente rifai l'esame e te la ridanno, al massimo vai a rinnovo annualmente, non pregiudica una esclusione.
Ho fatto due anni di sospensione cautelativa, benché fossi completamente astemio e senza avere assunto nulla. E fortunatamente c' è la non menzione sul casellario perché il mio caso è stato atipico, ma pensa se come dice l'opener avessi dovuto scontare la condanna inflitta senza discutere. Otto mesi di carcere perché non ho visto uno al triplo della velocità. E scontati quelli? Come mi reinserivo? Che ho campato in nero perché il comune mi suggeriva lavoretti da duecento euro al mese e poi arrangiati? Che se fossero stati equi potevano dire alla famiglia dell' altro di darmi il cinque per cento del risarcimento per ritirarmi su, visto che è stato corresponsabile dell' evento?
17-10-2025 07:16
claire
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Originariamente inviata da Sasuke
Fai max due anni senza patente rifai l'esame e te la ridanno, al massimo vai a rinnovo annualmente, non pregiudica una esclusione.
Guarda che è il titolare che ti deve assumere, se sa che hai avuto precendenti , facilmente non sarai il prescelto anche se sulla carta "puoi".
17-10-2025 07:06
Sasuke
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Originariamente inviata da troll
Contando il mio caso, un lavoro di guida sarebbe escluso. "Ma come, ha ucciso uno in moto e lo fanno guidare?"
Fai max due anni senza patente rifai l'esame e te la ridanno, al massimo vai a rinnovo annualmente, non pregiudica una esclusione.
17-10-2025 06:42
troll
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Originariamente inviata da Keith
Infatti poi una volta che vai in galera è finita. Non trovi più un lavoro normale, nella migliore delle ipotesi ti ritrovi a guidare un furgone per 10 ore al giorno.
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Contando il mio caso, un lavoro di guida sarebbe escluso. "Ma come, ha ucciso uno in moto e lo fanno guidare?"
17-10-2025 05:38
Sasuke
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Originariamente inviata da Keith
Infatti poi una volta che vai in galera è finita. Non trovi più un lavoro normale, nella migliore delle ipotesi ti ritrovi a guidare un furgone per 10 ore al giorno.
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Dovresti anche domandarti cosa faceva il soggetto prima di entrare in carcere come mestiere, di solito sono persone che già guadagnano poco con lavori di fatica mal pagati quindi una volta usciti continueranno a fare quello che gli spetta per competenza, lavoracci. Degli ex carcerati che conosco quasi tutti continuano a delinquere e non è colpa della società è colpa loro, più invecchiano più si calmano e si stabilizzano con lavori umili dove è richiesta un minimo di competenza, qualche mese fa un mio conoscente è stato ri arrestato il giorno dopo che è stato scarcerato, sono andati a casa sua a fare un controllo e hanno trovato il solito armamentario bustine bilancia contanti materiale da taglio e impacchettamento, si era messo di nuovo sul mercato in poche ore.
E' finita per il semplice fatto che ci stai entrando non per quello che succede dentro, come ho già scritto per essere messi in carcere per condanne che superano qualche giorno bisogna averla fatta veramente grossa e capita quasi solo ai recidivi, esclusi gravissimi reati come omicidi, quindi chi ci finisce se lo è stra meritato e è quasi sempre un criminale abituale, personalmente i carcerati vivono la detenzione come un vanto, non ho mai conosciuto uno che si vergogna di quello che ha fatto, si pentono di essere stati presi tutto qua, il sistema carcerario ha tanti difetti ma chi ci entra è già marcio, e non lo dico per critica o disprezzo, conosco molti carcerati che sono bravissime persone, escluso che magari hanno accoltellato qualcuno per debiti o ubriachezza o fatto rapine o spacciato.
17-10-2025 02:11
Keith
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Originariamente inviata da troll
Quindi tecnicamente dovrei accettare la detenzione per quello che mi è successo, ovverosia non aver visto uno in moto al triplo della velocità. E poi quando esco, a causa della galera, non trovo uno straccio di lavoro, come mi mantengo, rubo o spaccio e ritorno dentro in un loop senza fine.
Infatti poi una volta che vai in galera è finita. Non trovi più un lavoro normale, nella migliore delle ipotesi ti ritrovi a guidare un furgone per 10 ore al giorno.
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17-10-2025 01:41
Keith
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Originariamente inviata da pincopallo
Non so se ricordi il caso di Andrea Prospero, lo studente universitario suicidatosi a Perugia. Dall'analisi dei suoi telefonini è emerso che era stato istigato a suidarsi da un ragazzo di 18 anni di Roma, conosciuto in un gruppo telegram.
Il ragazzo romano ha patteggiato una condanna a due anni di reclusione, convertita in due anni di lavori socialmente utili. Come vedi, tecnicamente la pena è lieve, effetto del patteggiamento e del riconoscimento delle attenuanti, ma la vicenda è umanamente toccante. Io credo che per la società, ma soprattutto per questo ragazzo, sarebbe stato più efficace una pena di due anni da scontare però in carcere. Il carcere non è necessariamente deleterio, in questo caso vedersi chiuso a chiave in una cella e guardare il cielo attraverso le sbarre gli avrebbero fatto capire la gravità di quello che ha fatto e uscendo sarebbe stato una persona migliore. Non credo che i due anni di lavori socialmente utili abbiano lo stesso effetto.
Voi vedete il carcere come un soggiorno un po' ristretto in cui ci sono dei gentiluomini come compagni. In carcere se va bene ti menano, altrimenti ti estorcono soldi, ti violentano. Se sei un debole ti costringono a fare le pulizie sempre a te. E poi è una scuola del crimine. Entri come criminale comune ed esci come narcos. È una responsabilità mandare in carcere un ragazzotto qualsiasi..piuttosto gli si fanno fare dei lavori forzati, delle cose utili e dure ma non distruttive.
Inviato dal mio M2004J19C utilizzando Tapatalk
17-10-2025 01:34
Keith
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
Quote:
Originariamente inviata da pincopallo
Forse vi sono alcuni reati per cui non sono ammesse le pene alternative oppure si è trattato di recidiva, altrimenti con meno di cinque anni si sta fuori.
Dipende. Spesso per rapina a mano armata vai dentro. Oppure ti sospendono la pena, ma è anche peggio, perché poi alla prossima che fai ti fanno il cumulo e ti fai quello e quell'altro. Prima non ti fai niente e poi ti fai 10 anni.
Inviato dal mio M2004J19C utilizzando Tapatalk
17-10-2025 01:32
Keith
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
Il carcere dovrebbe riabilitare, ma non tutti possono essere riabilitati. Bisognerebbe fare le carceri-discarica e quelle riabilitative.
Per il resto la gente non ha percezione. Il carcere è una cosa orrenda. Questi sono impazziti a fare 3 mesi in casa per la pandemia, figuriamoci 3 anni in carcere. Infatti spesso si dice "ma quello ha ucciso e ha fatto solo 15 anni?", ma 15 anni in carcere non è mica uno scherzo.
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16-10-2025 22:43
troll
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
Quindi tecnicamente dovrei accettare la detenzione per quello che mi è successo, ovverosia non aver visto uno in moto al triplo della velocità. E poi quando esco, a causa della galera, non trovo uno straccio di lavoro, come mi mantengo, rubo o spaccio e ritorno dentro in un loop senza fine.
16-10-2025 20:46
Sasuke
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
Le pene in questo paese, così come le condizioni carcerarie sono fin troppo morbide.
Invece di pensare a scarcerazione, indulti e porcherie simili, bisognerebbe depenalizzare l'omicidio...dei delinquenti. Derubricandola a legittima difesa.
Se si potesse lasciare carta bianca ad un padre, fratello, amico o anche un ex, come in casi simili a questo, beh, forse ci sarebbe qualche possibilità di salvare vite innocenti e prevenire aberrazioni come queste.
Questo assassino, mi auguro che possa passare le pene dell'inferno, e creparci, in carcere.
A 90 anni.
Ma temo che se va bene tra una quindicina d'anni sarà libero.
Come già lo era adesso. Nonostante fosse palesemente un criminale.
Ti devo contraddire, l'Italia è stata anche condannata negli anni scorsi per le condizioni dei detenuti e quest'anno siamo a record suicidi, non siamo un paese da terzo mondo neanche in questo ma alcuni carceri sono in condizioni disastrose, le pene poi sono morbide per il primo crimine, per reati di droga infatti la prima volta si fa al massimo qualche giorno di carcere poi ci sono le misure alternative ma nel caso si reiteri il reato si fanno anni, frequentissimo è venire rilasciati e poi vengono a prenderti anche dopo mesi o anni, anche più volte di fila, da quello che mi hanno raccontato i soprusi da parte del personale sono quotidiani mentre fra i carcerati si fa spesa comune e si cerca di vivere in tranquillità, un miglioramento enorme è stato non poter mandare ad un carcere che sia tot chilometri distante rispetto alla residenza, secondo me la soluzione è costruire subito altre carceri per il sovraffollamento e rispedire con qualsiasi mezzo via gli immigrati irregolari, i quali spesso commettono reati gravissimi e vengono comunque rilasciati per falle del sistema dovuto al fatto che prima anche i peggio sbandati erano reperibili, ora chi non ha residenza sfrutta questo problema per rendersi irreperibile e continuare a delinquere, quando leggiamo reati di cronaca la maggior parte dei colpevoli sono pluri arrestati e segnalati ma quando la giustizia arriva non li trovano.
16-10-2025 20:31
hypnos688
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
Le pene in questo paese, così come le condizioni carcerarie sono fin troppo morbide.
Invece di pensare a scarcerazione, indulti e porcherie simili, bisognerebbe depenalizzare l'omicidio...dei delinquenti. Derubricandola a legittima difesa.
Se si potesse lasciare carta bianca ad un padre, fratello, amico o anche un ex, come in casi simili a questo, beh, forse ci sarebbe qualche possibilità di salvare vite innocenti e prevenire aberrazioni come queste.
Questo assassino, mi auguro che possa passare le pene dell'inferno, e creparci, in carcere.
A 90 anni.
Ma temo che se va bene tra una quindicina d'anni sarà libero.
Come già lo era adesso. Nonostante fosse palesemente un criminale.
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