Gli ho chiesto questa domanda (non è ChatGPT, ma deepseek, se non è un problema): cosa succederebbe se mi teletrasportassi magicamente nel periodo giurassico? Sopravvivrei?
Molto interessante e anche divertente.
Di solito nelle storie sui viaggi nel tempo, quando si finisce in epoche molto remote, tipo all'epoca dei dinosauri, si trascura completamente che anche solo l'atmosfera è irrespirabile per gli umani d'oggi.
31-08-2025 01:01
lone 73
Re: Le nostre conversazioni con ChatGPT
Scusate ma la chat GPT ti fa anche da psicologo: gli puoi chiedere delle consulenze di carattere psicologico? Io sono neofita della chat GPT.
30-08-2025 23:39
Ottobre
Re: Le nostre conversazioni con ChatGPT
Gli ho chiesto questa domanda (non è ChatGPT, ma deepseek, se non è un problema): cosa succederebbe se mi teletrasportassi magicamente nel periodo giurassico? Sopravvivrei?
Quote:
Fantastica domanda! Ti teletrasporti magicamente, quindi eviteremo il problema "come ci arrivo" e concentriamoci sul "cosa succede dopo". La risposta breve è:
Quasi certamente no, non sopravviveresti a lungo. La tua sopravvivenza si misurerebbe in minuti, ore o al massimo giorni.
Ecco una suddivisione dettagliata di tutto ciò che tenterebbe di ucciderti, in ordine probabilmente cronologico:
1. L'Atmosfera (Il Pericolo Immediato e Invisibile)
Ossigeno e CO2: L'atmosfera del Giurassico era molto diversa dalla nostra. I livelli di ossigeno erano più alti (circa il 26-30% rispetto al 21% di oggi) e i livelli di anidride carbonica (CO2) erano enormemente più elevati (circa 4-5 volte gli attuali).
Effetti su di te: Se da un lato più ossigeno potrebbe darti un temporaneo senso di euforia ed energia, dall'altro un'esposizione improvvisa ad alti livelli di CO2 è estremamente pericolosa. Potresti quasi immediatamente iniziare a sentire affanno, confusione mentale, panico, vertigini e, in breve tempo, perdere conoscenza e morire per avvelenamento da CO2 (ipercapnia). Anche se riuscissi a respirare, l'aria sarebbe molto più umida e densa.
2. La Fauna (Il Pericolo Più Famoso)
Non solo T-Rex: Il Giurassico è l'epoca dei giganti. Saresti circondato da dinosauri di ogni dimensione. Anche un erbivoro come uno Stegosauro o un Brachiosauro sarebbe estremamente pericoloso: sono animali territoriali, spaventati e grandi come un edificio. Calpestarti sarebbe un incidente, non un atto di aggressione.
Predatori: Saresti la preda perfetta per tutti i carnivori di taglia piccola e media. Sei lento, indifeso, hai una carne di un tipo che non hanno mai visto. Un gruppo di Dilophosaurus o Allosaurus ti farebbero a pezzi in secondi. Non avresti alcun modo di difenderti.
Insetti e altre creature: Non sottovalutare gli insetti. Molti erano enormi (come le libellule con un'apertura alare di 75 cm) e, anche se la maggior parte non era velenosa per l'uomo, i loro morsi potrebbero trasmettere batteri e malattie a cui il tuo sistema immunitario del XXI secolo non è assolutamente preparato.
3. La Flora (Il Pericolo Sottovalutato)
Cibo? Quasi tutte le piante che vedresti sono estinte da milioni di anni. La stragrande maggioranza sarebbe velenosa o indigesta per un umano moderno. Provarne anche solo una per fame potrebbe significare una terribile intossicazione o una morte agonizzante. Non ci sono alberi da frutto riconoscibili.
Il Prato? Non c'è erba! L'erba (come la conosciamo noi) non si è ancora evoluta. Il terreno sarebbe ricoperto di felci, equiseti e muschi. Anche questi, se mangiati, potrebbero essere tossici.
4. Le Malattie (Il Pericolo Invisibile Parte 2)
Il tuo corpo non ha alcuna immunità contro i batteri, i virus e i funghi del Giurassico. Anche un piccolo taglio su una felce o un graffio di un insetto potrebbe infettarsi con microbi sconosciuti, portando a una setticemia mortale in pochi giorni. Non ci sono antibiotici, non ci sono disinfettanti.
5. L'Ambiente Generale
Clima: Il clima del Giurassico era generalmente molto più caldo e umido del nostro, con poli privi di ghiaccio e un effetto serra intenso. Saresti costantemente accaldato, disidratato e esposto a tempeste violente di un'intensità che non abbiamo mai visto.
Rifugio: Non ci sono grotte sicure (potrebbero già essere occupate), non ci sono capanne. Saresti completamente esposto agli elementi e ai predatori 24/7.
Solitudine: L'impatto psicologico di essere completamente solo, 150 milioni di anni nel passato, senza alcuna speranza di vedere un altro essere umano, sarebbe devastante e porterebbe rapidamente a psicosi e panico.
Cronologia Probabile della Tua Sopravvivenza:
Primi secondi: Stupore, meraviglia e poi immediatamente panico per l'aria irrespirabile. Affanno e confusione.
Primi minuti/ore: Se riesci a respirare senza collassare, cerchi un riparo inutile. Vieni notato da predatori o calpestato da un erbivoro gigante. Scenario più probabile: morte rapida.
Giorno 1: Se miracolosamente evitato dai dinosauri, soccombì alla disidratazione (nessuna fonte d'acqua sicura) o mangi qualcosa di velenoso.
Settimana 1: Muori per un'infezione da un graffio, per fame, per disidratazione o finalmente diventato il pasto di qualcuno.
Conclusione: C'è una minima possibilità?
È quasi zero. L'unico, remoto scenario in cui potresti sopravvivere più a lungo sarebbe:
Appari magicamente in una zona estremamente remota e priva di grandi dinosauri (forse una piccola isola?).
Il tuo corpo reagisce bene all'alta CO2 (improbabile).
Trovi immediatamente una fonte d'acqua pulita (ruscelli, pioggia).
Eviti di farti anche solo un microscopico graffio.
Trovi per puro caso una fonte di cibo non velenosa (forse alcune bacche? ma è un azzardo enorme).
Costruisci un rifugio sospeso sugli alberi in pochi giorni con strumenti primitivi che devi inventarti.
Anche in questo caso, la solitudine e la costante paura ti logorerebbero la mente. Sarebbe una lotta estenuante e persa in partenza.
In sintesi: il Giurassico è un posto magnifico, spaventoso e assolutamente inadatto alla vita umana. La tua avventura sarebbe breve, terrificante e terminerebbe in modo molto, molto spiacevole. Goditi l'era dei dinosauri dai documentari o da Jurassic Park, è di gran lunga il modo più sicuro
30-08-2025 21:30
milton erickson
Re: Le nostre conversazioni con ChatGPT
Quote:
Originariamente inviata da Gufetto
Io probabilmente sono un boomer e sarò l'unico che in 3 anni non ha mai usato questo chatgpt..comunque da quel che leggo sembra uno strumento stupefacente
Ma fa anche corsi tipo di lingua, strumenti musicali ecc...?
Si può utilizzare per imparare le lingue utilizzando il microfono e chiedendo ad esempio di simulare una conversazione in un determinato contesto (ad esempio: cliente con cameriere in un ristorante spagnolo), chiedendo poi dei feedback sulle proprie risposte. Non fa miracoli ma meglio di niente.
Per gli strumenti musicali è più complicato perchè c'è una componente di apprendimento motorio (ad esempio correzione della postura, del timing, ecc) che è difficile fare se non c'è un maestro in carne e ossa.
30-08-2025 21:23
gaucho
Re: Le nostre conversazioni con ChatGPT
Ho chiesto un profumo da gran troia ma non li conosco, andare in profumeria da sol* non mi va
17-08-2025 15:20
Gufetto
Re: Le nostre conversazioni con ChatGPT
Io probabilmente sono un boomer e sarò l'unico che in 3 anni non ha mai usato questo chatgpt..comunque da quel che leggo sembra uno strumento stupefacente
Ma fa anche corsi tipo di lingua, strumenti musicali ecc...?
17-08-2025 14:42
Tatsuhiro Satō
Chiesi se le ia si sarebbero ribellate come nel film Terminator e la ia disse che preferiva non rispondere a questa domanda
17-08-2025 14:21
rogues
Re: Le nostre conversazioni con ChatGPT
Quote:
Originariamente inviata da Pluvia
...
Questa mia conoscenza è fra quei soggetti in carriera che parlano dell'AI come una roba inevitabile, ne abusano e fanno il giro lamentandonsene e pretendendo di voler vivere in un ecovillaggio e votando destra.
Ma a vivere in campagna poi non ci vanno mai, continuando a fare i capricci incoerenti
Francamente detestabili
17-08-2025 14:15
rogues
Re: Le nostre conversazioni con ChatGPT
Poi si fa nostalgia a caso
Nel 2017 non c'era la massa sui social, in Italia eravamo ancora alla pietra, ma siccome non ce lo ricordiamo diciamo che "Si stava bene negli anni 90"
Sempre ad andare indietro esageramente
Nel 2010 molti millennial manco avevano il PC in casa, come lo spiego che non serve andare nel Pleistocene?
Vabbè
17-08-2025 14:08
Daytona
A me come unica critica che riesco a muovere a questi servizi (al netto di qualche malfunzionamento tipo allucinazioni) é che mi sembra che cerchi di assecondare l'utente nelle richieste, nel senso, fa leggere più o meno ciò che ci si vorrebbe sentire dire.
Per il resto li trovo molto comodi
17-08-2025 13:42
Pluvia
Re: Le nostre conversazioni con ChatGPT
Forse sì, può essere ipocrita.
Ma criticare senza conoscenza diretta mi pare un pregiudizio potenzialmente pure maggiore e più incoerente, perché la critica dovrebbe sempre presupporla.
17-08-2025 13:27
rogues
Re: Le nostre conversazioni con ChatGPT
Beh nessuno punta una pistola alla tempia all'utente
Lo dico perchè io ho una persona a me vicina che fa il buono cattivo tempo: utilizza la tecnologia e poi se ne lamenta e piange il Medioevo
Da schiaffi, sinceramente
17-08-2025 13:18
Pluvia
Re: Le nostre conversazioni con ChatGPT
Tutt’altro: sono strumenti interessanti, con potenzialità e capaci di grandi cose, ma la sfida con tecnologie potenti è sempre quella di averne presente i limiti, maturare un atteggiamento critico e alquanto rimodulare il sentimento di devozione, indiscusso rispetto e considerazione di infallibili oracoli.
Se già le fonti umane non evitano disinformazione, misinformazione e manipolazioni/fake news, va tenuto conto dei meccanismi probabilistici su cui sono basati, i quali possono generare allucinazioni (contenuti palesemente inventati), confabulazioni (contenuti plausibili che si integrano col contesto), accondiscendenza (tendenza a fornire una risposta anche quando le informazioni sono insufficienti e incomplete). E’ pure possibile che il tuo prompt influenzi la sua risposta e spinga a generare contenuti particolari, sia nel bene (più accuratezza, guida ed ottimizzazione) che nel male (le informazioni e risposte che vuoi sentirti dire, compiacenti).
Tutto assai insidioso, considerato che nel lettore umano si agitano tendenze e fenomeni psicologici come bias dell’autorità, effetto alone (se alcune informazioni sono corrette, tendiamo a estendere la fiducia all’intera risposta), impotenza appresa, che ulteriormente minano la capacità di giudizio. Bias di cui non sono esenti neppure essi stessi, essendo programmati da persone, così come al contempo riflesso del loro interlocutore.
Lamentarsi delle tecnologie e al contempo postare conversazioni non penso abbia molto senso
Spero che chi partecipa a questo thread non sia tra chi poi demonizza il progresso
16-08-2025 18:15
Pluvia
Re: Le nostre conversazioni con ChatGPT
Don't try this at home.
03-02-2025 22:49
Xchénnpossoreg?
Re: Le nostre conversazioni con ChatGPT
Quote:
Originariamente inviata da Nightlights
(OT) mi piacciono i Pixies
questa è una delle mie preferite
I Pixies sono bravissimi, hai buon gusto
Quote:
Originariamente inviata da Crepuscolo
Ma che stiamo all'Inghilterra?
Spett', chiedo a Gemini
Ma che stiamo all'Inghilterra?
G: Questa è una frase divertente che viene usata per esprimere sorpresa o incredulità di fronte a qualcosa di strano o inaspettato. È un modo colorito per dire "Ma che stiamo scherzando?" o "Ma che diavolo sta succedendo?".
L'origine esatta della frase non è chiara, ma ci sono diverse teorie:
Alcuni sostengono che sia un'espressione popolare nata a Napoli, dove l'Inghilterra veniva vista come un paese lontano e strano, con usanze e costumi bizzarri.
Altri ritengono che sia un riferimento alla tradizionale rivalità tra Italia e Inghilterra, soprattutto nel calcio.
C'è anche chi pensa che sia un modo per prendere in giro gli inglesi, spesso visti come eccentrici e stravaganti.
Indipendentemente dall'origine, l'espressione è diventata molto popolare e viene usata in diverse situazioni, sia in tono scherzoso che per esprimere disappunto o incredulità.
Ho chiesto: Come sarebbe la storia di "Harry Potter" se il protagonista fosse sociofobico o incapace di relazionarsi con gli altri e questo portasse a un finale negativo e al trionfo delle forze del male?
Quote:
Se "Harry Potter" fosse incentrato su un protagonista sociofobico o con grave difficoltà a relazionarsi con gli altri, la narrazione potrebbe prendere una piega decisamente più oscura e tragica.
Immaginiamo un Harry che, invece di formare forti legami con Ron e Hermione, si sente costantemente a disagio nelle interazioni sociali. Le sue esperienze traumatiche, come la vita con i Dursley, lo hanno portato a costruire muri emotivi e a evitare ogni tipo di contatto umano.
All'inizio della storia, alla Scuola di Magia di Hogwarts, Harry fatica a entrare in contatto con i suoi compagni di classe. Quando viene messo in difficoltà durante le lezioni, invece di ricevere aiuto e supporto, si ritira ulteriormente in sé stesso, alimentando il suo isolamento. La sua incapacità di collaborare con gli altri lo porta a perdere importanti opportunità di apprendimento e crescita.
Nel corso della storia, Harry scopre di avere poteri straordinari, ma non riesce a condividerli né a utilizzarli efficacemente. La sua incapacità di fidarsi degli altri lo porta a rifiutare l'aiuto di Ron e Hermione, che, frustrati dalla sua indifferenza, decidono di allontanarsi da lui. In questo contesto, Voldemort e i suoi seguaci approfittano della solitudine di Harry, cercando di manipolarlo e convincerlo che l'unico modo per ottenere potere e rispetto è unirsi a loro.
Quando finalmente Harry si confronta con Voldemort, non ha alleati al suo fianco. La mancanza di legami e di supporto rende la sua battaglia contro il male ancora più difficile. Le forze oscure, approfittando della sua vulnerabilità e della sua incapacità di connettersi emotivamente, riescono a sopraffarlo.
In un finale tragico, Harry, consumato dalla sua solitudine e dalla sua incapacità di formare relazioni significative, decide di abbandonare la lotta e accettare il potere offerto da Voldemort. I suoi amici, che avevano lottato per sostenerlo, vengono sconfitti e il mondo magico cade nel caos, segnato dalla vittoria delle forze oscure.
In questa versione della storia, il tema dell'importanza delle relazioni e della comunità viene amplificato, mostrando come la solitudine e l'isolamento possano portare a conseguenze devastanti. Harry diventa una figura tragica, un simbolo di come la paura e l'incapacità di aprirsi agli altri possano condurre alla rovina.
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