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Discussione: Paura di rivolgermi a uno psicologo. Rispondi alla discussione
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Ieri 14:30
SugarPhobic
Re: Paura di rivolgermi a uno psicologo.

Penso tu da tempo sia arrivato al punto della tua esistenza dove ti si chiese se prendere una strada invece che l'altra... esattamente per questo sei fermo.
Ti sconsiglio di procedere nella stasi... il tempo passa e prima che tu ti ritrova in condizioni tragiche dovrai aver risolto, per la tua sopravvivenza, almeno parte del tuoi problemi più acuti.

Quindi provaci, e vai da uno di loro, poi da un altro e un altro finchè non trovi un vero professionista.
Mh...buona fortuna.
Ieri 11:51
Gufetto
Re: Paura di rivolgermi a uno psicologo.

Io ho avuto 4 psicologi e i miei timori a sceglierne un altro è che non servano a niente o che oramai la mia situazione è irrimediabile. Dopo 4 qualche domante te le fai, ci si sente anche in colpa verso se stessi...ormai è più di un anno che procrastino, ricordo che giusto 12 mesi fa pensavo di tornare da un altro...
Ieri 10:28
Alakazam
Re: Paura di rivolgermi a uno psicologo.

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Originariamente inviata da Non registrato Visualizza il messaggio
Ciao a tutti,
scrivo qui perché sento il bisogno di un confronto.
Da anni, a causa dell’aggravarsi della mia fobia sociale, ho smesso completamente di avere qualsiasi forma di interazione sociale. Fino a circa quattro anni fa, riuscivo almeno a scrivere sui forum e sentivo regolarmente una persona (una sola), con cui avevo anche qualche incontro dal vivo. Oltre a questo, però, la mia vita sociale era già ridotta a zero: non studio, non lavoro e non pratico nessuna attività fuori casa.

Purtroppo, oltre all’isolamento dovuto alla fobia sociale, c’è stato anche un episodio del passato che mi ha segnato profondamente e che ha reso ancora più difficile per me continuare a frequentare forum o avere contatti online. È stato un trauma che non riesco a superare e che mi ha fatto chiudere ancora di più.

Così, da circa quattro anni, anche quei pochi contatti sono svaniti. Non parlo più con nessuno, né nella vita reale né in quella virtuale — fatta eccezione per i rapporti minimi con il mio nucleo familiare stretto. Questo isolamento completo ha ovviamente peggiorato il mio stato depressivo, che oggi è molto più profondo.

Ultimamente sto pensando di rivolgermi a uno psicologo, ma c’è un ostacolo che mi blocca, ed è il motivo per cui scrivo.
Per chiedere aiuto dovrei raccontare il motivo del mio malessere, cioè la mia totale solitudine: non ho nessuno con cui parlare, confrontarmi, ricevere supporto. Il mio timore è che, rivelando questa mia fragilità e mancanza assoluta di sostegno, lo psicologo possa in qualche modo "approfittarne". So che può sembrare irrazionale, ma ho paura che non venga trattato con cura, che si crei una dinamica di manipolazione o squilibrio di potere, visto quanto sono fragile.

In passato ho vissuto esperienze spiacevoli anche con uno psicologo, ma allora avevo almeno uno spazio dove parlarne: un forum come questo, che mi permise di vedere le cose in modo più lucido e di trovare un po’ di sollievo e supporto.
Oggi, invece, se dovesse succedere qualcosa di simile, non avrei nessuno con cui confrontarmi, e questa prospettiva mi spaventa ancora di più.

Qualcuno ha vissuto qualcosa di simile? È normale avere questi timori?
Mi piacerebbe sapere se qualcuno si è mai sentito così, o se può aiutarmi a capire come affrontare questa paura.

Grazie a chi leggerà.
Ti rispondo:

1) Lo psicologo non ha la bacchetta magica, anche se trovi il migliore al mondo, il lavoro lo devi fare tu. E non è un tuo amico e qualcuno di vicino a te, come un fratello o un partner, è un rapporto più professionale, per cui non è che può "approfittarsi" così tanto di te.
Gli psicologi sono persone, non sono truffatori, di base.
Scegli con cura e al massimo se non ti trovi bene dici/scrivi che per adesso non puoi/vuoi continuare. Fine della storia.

2) Se alcune cose non ti senti di dirle, puoi sempre scrivere in un foglio e consegnarlo, dicendo che non ti senti a tuo agio a parlare di queste cose e quindi lo psicologo considererà questo fattore.
Per esperienza ti dirò che dopo qualche incontro non avrai più problemi.

3) Non hai in famiglia qualcuno con cui confrontarti? Anche se non ce l'hai non è che lo devi confessare allo psicologo.
Puoi comunque scrivere qui in questo forum se hai dubbi, in tutto anonimato.

Comunque tranquillo, gli psicologi possono essere scarsi nel loro lavoro, ma non sono narcotrafficanti messicani.
Ieri 10:03
juan
Re: Paura di rivolgermi a uno psicologo.

Mi sentivo così ma più che altro perché avevo paura che gli psicologi potessero manipolarmi, corrompere i miei ricordi, inculcarmi idee. Quello che ti consiglio è di non arrivare ad un limite, perché io ci sono arrivato e non è bello. Sono andato dallo psichiatra perché mia madre mi ha praticamente costretto e ho avuto paura che volessero manipolarmi, darmi delle pastiglie che cambiassero la mia personalità. E tutto questo avveniva mentre non dormivo da giorni, non mangiavo, piangevo, avevo pensieri suicidi. Nonostante ciò mi sembrava di stare meglio in questa situazione piuttosto che affidarmi a qualcuno.
Ti consiglio di non arrivare a degli estremi.
E comunque puoi sempre fare una seduta e vedere come va.
Ieri 09:52
Hor
Re: Paura di rivolgermi a uno psicologo.

Lo so che forse non dovrei scrivere ciò che sto per scrivere, e che invece dovrei incoraggiarti a prenderti cura di te, ma vista la mia esperienza mi sento costretto a scrivere che, sì, può capire di finire seguiti da specialisti incompetenti e ottusi, che fanno più male che bene.
Io ho passato cinque psichiatri, e la seconda che ho avuto aveva proprio atteggiamenti manipolatorî e ogni volta che uscivo dal suo studio stavo peggio di prima. Siccome sono seguito dal pubblico non avevo modo di cambiarla. Per fortuna con la psichiatra che mi segue attualmente mi trovo abbastanza bene e mi ha aiutato a migliorare.

Quindi ti posso dare solo il seguente consiglio.
Se pensavi di rivolgerti a un privato, fatti una bella lista di quelli che esercitano dalle tue parti e fai un giro da loro facendo un colloquio di prova. Se dal primo colloquio percepisci che dall'altra parte non c'è una persona adeguata alle tue esigenze, non esitare a mollarla e passa allo specialista successivo. Vai avanti così finché non avrai trovato qualcuno con cui senti di poterti aprire in sicurezza.
Anche il consiglio dato dall'utente qui sopra, che vedo ora, di provare con quelli online, può essere utile.
Comunque la cosa più importante, secondo me, è di avere la forza di evitare di finire "prigionieri" di uno specialista che ci fa più male che bene.
Ieri 09:42
zingaro93
Re: Paura di rivolgermi a uno psicologo.

Per me non dovresti pensare che se hai avuto una esperienza brutta con uno psicologo probabilmente ti risuccedera, in generale sono competenti e bravi, ovviamente non tutti come ti è successo a te. Per me come primo passo potresti provare a prenotare una visita con unobravo, la prima è gratuita ed essendo tutto online probabilmente è anche più semplice. Finita la prima chiacchierata gratuita, puoi decidere se continuare o smettere. Non paghi nulla fino alla seconda, che puoi anche disdire all' ultimo. Così puoi vedere se ti ispira fiducia o meno.
24-07-2025 18:49
Non registrato
Paura di rivolgermi a uno psicologo.

Ciao a tutti,
scrivo qui perché sento il bisogno di un confronto.
Da anni, a causa dell’aggravarsi della mia fobia sociale, ho smesso completamente di avere qualsiasi forma di interazione sociale. Fino a circa quattro anni fa, riuscivo almeno a scrivere sui forum e sentivo regolarmente una persona (una sola), con cui avevo anche qualche incontro dal vivo. Oltre a questo, però, la mia vita sociale era già ridotta a zero: non studio, non lavoro e non pratico nessuna attività fuori casa.

Purtroppo, oltre all’isolamento dovuto alla fobia sociale, c’è stato anche un episodio del passato che mi ha segnato profondamente e che ha reso ancora più difficile per me continuare a frequentare forum o avere contatti online. È stato un trauma che non riesco a superare e che mi ha fatto chiudere ancora di più.

Così, da circa quattro anni, anche quei pochi contatti sono svaniti. Non parlo più con nessuno, né nella vita reale né in quella virtuale — fatta eccezione per i rapporti minimi con il mio nucleo familiare stretto. Questo isolamento completo ha ovviamente peggiorato il mio stato depressivo, che oggi è molto più profondo.

Ultimamente sto pensando di rivolgermi a uno psicologo, ma c’è un ostacolo che mi blocca, ed è il motivo per cui scrivo.
Per chiedere aiuto dovrei raccontare il motivo del mio malessere, cioè la mia totale solitudine: non ho nessuno con cui parlare, confrontarmi, ricevere supporto. Il mio timore è che, rivelando questa mia fragilità e mancanza assoluta di sostegno, lo psicologo possa in qualche modo "approfittarne". So che può sembrare irrazionale, ma ho paura che non venga trattato con cura, che si crei una dinamica di manipolazione o squilibrio di potere, visto quanto sono fragile.

In passato ho vissuto esperienze spiacevoli anche con uno psicologo, ma allora avevo almeno uno spazio dove parlarne: un forum come questo, che mi permise di vedere le cose in modo più lucido e di trovare un po’ di sollievo e supporto.
Oggi, invece, se dovesse succedere qualcosa di simile, non avrei nessuno con cui confrontarmi, e questa prospettiva mi spaventa ancora di più.

Qualcuno ha vissuto qualcosa di simile? È normale avere questi timori?
Mi piacerebbe sapere se qualcuno si è mai sentito così, o se può aiutarmi a capire come affrontare questa paura.

Grazie a chi leggerà.



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