24-04-2025 23:23 |
L innominato |
Re: Il mio pranzo di pasquetta
Anche io fin da sempre soffrendo l'ansia sociale mi sono sempre sentito a disagio in gruppo quindi capisco benissimo..
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24-04-2025 10:06 |
Keith |
Re: Il mio pranzo di pasquetta
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Originariamente inviata da Escluso
Vero, il punto è che quando ci si sente sopraffatti dalla solitudine ci si appiglia a tutto pur di cercare una via d'uscita...
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Però devi fare le cose con metodo e a piccoli passi. Buttarsi in situazioni più grandi di noi non è vero che non comporta nulla e al massimo non si ripeterà più l'evento..magari..è difficile, ma non impossibile che capiti di essere bullizzati oppure emarginati.. e alla fine se ne esce con uno stato d'animo peggiore di quello di partenza. Cerca di fare le cose che ti puoi permettere di fare, e per gradi.
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24-04-2025 09:56 |
Keith |
Re: Il mio pranzo di pasquetta
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Originariamente inviata da Escluso
Salve a tutti,
Oggi avrei dovuto recarmi a un pranzo di pasquetta con un gruppo di persone che non conosco, all'interno di un evento organizzato. Avevo trovato quest'occasione la settimana scorsa e nel tentativo di uscire dalla mia solitudine avevo pensato di iscrivermi. Mi hanno fatto quindi entrare nel gruppo whatsapp, c'erano circa 30 persone e tramite i messaggi ho capito che molti di loro si conoscevano già.
Stamattina avevano cominciato con i discorsi organizzativi e al tempo stesso alcuni hanno iniziato a scrivere anche le classiche battute da gradassi. Ho cominciato a sentirmi a disagio, in passato mi è successo di fare queste cose e di capitare in gruppi di estroversi sopra le righe che mi hanno anche preso in giro per la mia attitudine riservata.
I dubbi hanno cominciato ad attanagliarmi, ho iniziato a sentire un senso di disagio e alla fine ho deciso di non andare, scrivendo un messaggio all'ultimo e dicendo che avevo avuto un contrattempo.
Adesso non so se ho fatto bene a fare in questo modo o se la paura di ricevere l'ennesima delusione mi abbia privato di un'esperienza. Mi sento solo e non so come ricostruirmi da zero contando soltanto sulle mie forze. Mi mancano i momenti spensierati quando uscivo con gli amici, prima che prendessero le loro strade e si dimenticassero di me, dove il tempo trascorreva in leggerezza e c'era sempre qualcosa da fare, fosse soltanto ritrovarsi in piazza per parlare.
Adesso qualsiasi cosa faccio o non faccio si porta dietro di sé un peso, il peso dell'incognita, del mettersi a confronto con un mondo che non senti tuo, la costante sensazione di essere un pesce fuor d'acqua.
Com'è possibile ricominciare una nuova vita in questo modo?
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Hai fatto bene a non andare, hai capito che non era gente che fa per te.
Cerca di conoscere persone di questo forum, di altri forum, oppure gruppi facebook a tema, ma uscire così alla cieca con tante persone anche no.
si, cmq anche io ai tempi delle comitive del liceo e dell'università uscivo spensierato in gruppo, adesso è diventato un peso anche uscire con una persona soltanto.
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24-04-2025 09:35 |
Escluso |
Re: Il mio pranzo di pasquetta
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Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
Non condivido questi metodi artificiali di forzare il sistema. Se ci si trova da soli a Pasquetta o in qualunque giorno dell'anno non si risolve il problema mettendosi in imbarazzo con queste situazioni cariche di cringe che poi finiscono li e non portano a nessun proseguo. D'altronde uno in più che fa numero e che se ne sta li muto e a disagio facendosi i cazzi suoi non da fastidio a nessuno se non a se stesso. In un gruppo di 30 persone è normale che ci siano sottogruppi di persone che già si conoscono e magari sono loro volta amici fra loro, andare all'arrembaggio senza conoscere nessuno sarebbe un mezzo suicidio per un introverso e complicato anche per uno nella norma.
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Vero, il punto è che quando ci si sente sopraffatti dalla solitudine ci si appiglia a tutto pur di cercare una via d'uscita...
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24-04-2025 08:37 |
Black_Hole_Sun |
Re: Il mio pranzo di pasquetta
Non condivido questi metodi artificiali di forzare il sistema. Se ci si trova da soli a Pasquetta o in qualunque giorno dell'anno non si risolve il problema mettendosi in imbarazzo con queste situazioni cariche di cringe che poi finiscono li e non portano a nessun proseguo. D'altronde uno in più che fa numero e che se ne sta li muto e a disagio facendosi i cazzi suoi non da fastidio a nessuno se non a se stesso. In un gruppo di 30 persone è normale che ci siano sottogruppi di persone che già si conoscono e magari sono loro volta amici fra loro, andare all'arrembaggio senza conoscere nessuno sarebbe un mezzo suicidio per un introverso e complicato anche per uno nella norma.
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23-04-2025 13:13 |
Robert_Plant 89 |
Re: Il mio pranzo di pasquetta
Io avrei fatto la stessa cosa.
Chi stabilisce che socializzare sia di vitale importanza?
Si può vivere anche in solitaria
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23-04-2025 11:17 |
Teach83 |
Sono andato a pranzare per pasquetta a casa di mia zia (come spesso accadeva in passato), in veneto.
Lei non c'era, perchè ricoverata in una casa di cura per anziani..
Siamo andati a trovarla, e c'era pure mio fratello.
Non so se è perchè ha visto dei giovani oltre ai miei genitori, ma prima di andare via ha chiesto (in un momento di lucidità) se sarebbe tornata a casa...
Ho pianto per parte del viaggio di ritorno. La vecchiaia è una merda se non sei autosufficiente.
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22-04-2025 21:27 |
Escluso |
Re: Il mio pranzo di pasquetta
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Originariamente inviata da Mollusco
Se ne esce sentendosi a proprio agio in un gruppo o in un ambiente, o almeno avendo il modo per adattarsi, per affrontare le difficolta' sociali e i cambiamenti.
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Eh si, spesso al giorno d'oggi nei gruppi sociali non si riesce ad avere il modo di adattarsi se si è più introversi. Quindi o sei un tipo di persona entrante che riesce a inserirsi subito nei contesti e nelle dinamiche oppure sei tagliato fuori. La maggior parte delle volte manca il tempo e la voglia per creare spazio a persone come noi, che hanno tempi e modi diversi dalla maggioranza.
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22-04-2025 16:38 |
SMS94 |
Quote:
Originariamente inviata da Escluso
I dubbi hanno cominciato ad attanagliarmi, ho iniziato a sentire un senso di disagio e alla fine ho deciso di non andare, scrivendo un messaggio all'ultimo e dicendo che avevo avuto un contrattempo.
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Secondo me hai fatto bene a non andare, se questi si conoscevano già tra loro, erano estroversi e facevano battute da gradassi la situazione non prometteva niente di buono...
Probabilmente come esperienza per uscire dalla solitudine non sarebbe servita a niente, per me non ti sei perso molto.
A mio parere se si ha un carattere introverso può avere un senso socializzare con persone abbastanza simili e in gruppi ristretti, ma forzarsi a partecipare a situazioni in cui ci si trova a disagio o ci si annoia è solo controproducente
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22-04-2025 12:55 |
Mollusco |
Re: Il mio pranzo di pasquetta
Quote:
Originariamente inviata da Trinacria
Sono d'accordo. Avrei tentato anche io. Magari su 30 persone qualcuno di simpatico c'era. Se fosse andata male non avrei visto più nessuno e fine della storia.
Se uno non prova non potrà mai uscire da questa situazione.
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E' anche vero che non esci da questa situazione trovando uno o due persone simpatiche, che poi spesso sono persone messe piu' o meno come noi.
Se ne esce sentendosi a proprio agio in un gruppo o in un ambiente, o almeno avendo il modo per adattarsi, per affrontare le difficolta' sociali e i cambiamenti.
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22-04-2025 12:54 |
Mollusco |
Re: Il mio pranzo di pasquetta
Quote:
Originariamente inviata da Escluso
Mi mancano i momenti spensierati quando uscivo con gli amici, prima che prendessero le loro strade e si dimenticassero di me, dove il tempo trascorreva in leggerezza e c'era sempre qualcosa da fare, fosse soltanto ritrovarsi in piazza per parlare.
Adesso qualsiasi cosa faccio o non faccio si porta dietro di sé un peso, il peso dell'incognita, del mettersi a confronto con un mondo che non senti tuo, la costante sensazione di essere un pesce fuor d'acqua.
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I momenti spensierati solitamente sono quelli del mondo studentesco. Il mondo degli adulti lavoratori e' molto piu' spietato, e per gente come noi e' facile sentirsi pesci fuor d'acqua.
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22-04-2025 12:13 |
Trinacria |
Re: Il mio pranzo di pasquetta
Quote:
Originariamente inviata da Ezp97
Mah, io sarei andato giusto per vedere, male che va andavi oggi e poi ciaone, ma se non tenti non ne uscirai mai…io ho perso troppe occasioni e mi trovo così a 28 anni solo da sempre…bisogna buttarsi nella mischia purtroppo anche se è difficile avere a che fare anche con queste teste di cazzo, ma se restiamo nascosti nella nostra comfort zone non ne usciremo mai mai mai.
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Sono d'accordo. Avrei tentato anche io. Magari su 30 persone qualcuno di simpatico c'era. Se fosse andata male non avrei visto più nessuno e fine della storia.
Se uno non prova non potrà mai uscire da questa situazione.
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21-04-2025 20:44 |
dottorzivago |
Re: Il mio pranzo di pasquetta
Non so quanti anni tu abbia ma mi pare che se non ricordo male non sei un ragazzino, e si...... è quasi impossibile ricostruirsi una vita. Potrai anche partecipare alle grigliate di pasquetta ma non sarai mai parte integrante di questi gruppi sarai sempre ......"quello invitato da ..." "L'amico di....." A volte ti chiameranno altre,moltissime volte no, sarai sempre un soprammobile.
Io non ho mai.partecipato.alle."grigliate tra amici" perché di amici non ne ho mai avuti se non uno o due....e queste cose si fanno in comitiva.
Qui si co ti una a dire che i compleanni,le lauree,le cene di natale....tutte roba d ragazzini ma continuo a vedere quarantenni che continuano a vedersi in queste occasioni
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21-04-2025 18:26 |
Boston |
Re: Il mio pranzo di pasquetta
Capisco il motivo per cui ti eri iscritto e volevi andarci.
Condivido, però, anche la scelta di non esserci andato, per vari motivi...
1. Troppe persone
2. Molti si conoscevano già tra loro
3. Battute da gradassi
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21-04-2025 17:02 |
Ezp97 |
Mah, io sarei andato giusto per vedere, male che va andavi oggi e poi ciaone, ma se non tenti non ne uscirai mai…io ho perso troppe occasioni e mi trovo così a 28 anni solo da sempre…bisogna buttarsi nella mischia purtroppo anche se è difficile avere a che fare anche con queste teste di cazzo, ma se restiamo nascosti nella nostra comfort zone non ne usciremo mai mai mai.
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21-04-2025 16:45 |
Escluso |
Re: Il mio pranzo di pasquetta
Quote:
Originariamente inviata da Tatsuhiro Satō
Ma questo pranzo dove lo hai trovato? Su internet?
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Diciamo tramite una conoscenza
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21-04-2025 16:42 |
Gufetto |
Re: Il mio pranzo di pasquetta
Mi sono alzato dal letto dopo le 13:00, non avevo voglia di fare niente e sono andato ad un burger king
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21-04-2025 16:19 |
gaucho |
Il mio pranzo di pasquetta
Io l’ho fatto al Mac Donald’s da solo.
Piuttosto che farmi ributtare in qualche gruppo whatsapp di cazzoni mi taglio i polsi
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21-04-2025 15:54 |
SugarPhobic |
Re: Il mio pranzo di pasquetta
Qualcosa nel loro modo di fare sommato al fatto che sembrasse si conoscessero già ti ha messo a disagio e, senza cadere nell'autoindulgenza, hai scelto di evitarti un possibile evento sgradevole.
Non ci vedo nulla di catastrofico.
Come è possibile ricominciare una nuova vita? Beh, non in questo modo, ti sei dato la risposta, ma senza smettere di tentare. Il trucco è tutto lì, più tenti, più probabilità avrai di incontrate persone a te affini e... non so, fossi al tuo posto eviterei gruppi troppo numerosi.
Complimenti comunque, sono cose che io non farei nemmeno minacciato di estorsione, sequestro e ricatto.
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21-04-2025 15:48 |
Tatsuhiro Satō |
Da come hai descritto le conversazioni whatsapp sembra la scelta giusta quella di non andare.
Ma questo pranzo dove lo hai trovato? Su internet?
Comunque sta roba di pasquetta l'ho sempre detestata, in generale i fenomeni di massa sono svilenti delle singole personalità.
L'umanità non può essere una mandria che va tutta dalla stessa parte.
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