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Discussione: La vergogna------- Rispondi alla discussione
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19-09-2024 00:49
Barracrudo
Re: La vergogna-------

Essere verogognosi come un po' tutte le cose e normalissimo e ti evita un sacco di figure di m.. .. diventa un problema solo se a livelli gravi quindi parliamo di vergognarsi x cose quotidiane banali e che porta ad auto emarginamenti e asocialità.. ma a volte essere vergognosi e buona cosa xké ti ferma dal dire castronerie e cringiate clamorose
18-09-2024 19:05
anahí
Re: La vergogna-------

All'atto pratico sì, si traduce quasi sempre nel piangere invece che trattenersi
18-09-2024 18:48
anahí
Re: La vergogna-------

Quote:
Originariamente inviata da CamillePreakers Visualizza il messaggio
Cosa intendi con ''passarci attraverso''? Cioè nel senso, qualsiasi sentimento passa, ci sta differenza tra aspettare che passi e ''passarci attraverso''?
Aspettare che passi può anche essere distrarti con qualcos'altro, oppure irrigidirti e non sentirla del tutto. Per "passarci attraverso" intendo rinunciare a difese del genere

È la differenza che passa tra trattenere il pianto e piangere in un modo che poi ti alleggerisce
18-09-2024 17:59
CamillePreakers
Re: La vergogna-------

Quote:
Originariamente inviata da anahí Visualizza il messaggio
Se mi accorgo di stare agendo in un modo limitante quando ne prendo davvero coscienza mi viene una forte vergogna.

Se la supero mi sento molto bene, e più leggera rispetto a prima di attraversarla. Ma per superarla davvero devo proprio passarci attraverso ed è una cosa molto difficile, bypassarla totalmente non ce la faccio.

Sommariamente uno direbbe è vergogna, ma la cosa più vera è che è uno stato di oppressione e pesantezza, in cui il campo delle possibilità si riduce drasticamente e senti claustrofobia.
Cosa intendi con ''passarci attraverso''? Cioè nel senso, qualsiasi sentimento passa, ci sta differenza tra aspettare che passi e ''passarci attraverso''?
18-09-2024 17:52
Nightlights
Re: La vergogna-------

aggiungo una precisazione sul discorso che state facendo XL e vary.
Bisogna sempre distinguere di che tipo di obiettivi stiamo parlando.
Se parliamo di obiettivi personali, cioè che riguardano solo ed esclusivamente noi stessi, è giusto in un certo senso pretendere di stare bene.
Perché questo vuol dire in un certo senso amare sé stessi.
Mentre se parliamo di obiettivi che si devono raggiungere insieme ad altre persone (leggasi relazioni ma si può estendere a qualsiasi obiettivo che deve essere raggiunto tramite lavoro di squadra) il discorso cambia completamente.
Non si può "pretendere" niente in questi casi, perché non si possono obbligare le persone a stare con noi.
Qualsiasi relazione in cui una delle due parti si sta imponendo una forzatura, o impone la relazione stessa tramite ricatti e robe varie, è destinata, prima o poi, a saltare.
18-09-2024 17:33
varykino
Re: La vergogna-------

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Io comunque vorrei sorridere per un'esistenza che a me piace davvero, non per un'esistenza imposta dalle condizioni reali.
Sono pazzo? E ci resto pazzo, ecco non me ne vergogno per nulla in sè della cosa, fossi anche il tizio che si lamenta per aver perso una borsa. Per questo dico che in una psicoterapia ci sarebbe ben poco su cui fare leva, queste cose non mi smuovono di una virgola.
La cura, questo tipo di cura non la riconosco per questo tipo di male, è una falsa soluzione, perché il problema per me non è sorridere o essere felice, ma esserlo per buoni motivi, e i buoni motivi li fisso io non varykino non il tizio che sorride che non mangia, non lo srizzacervelli di stocazzo, e così via. La filosofia del venire a patti per me non ha alcun senso, è scorretta, intrinsecamente scorretta.
si ma ti rendi conto che se per caso nn raggiungi i tuoi standard di "felicita'" ferrei che hai e nn hai intenzione di piegarti alla realta'rischi di restare infelice per sempre? quella poi rischia di diventare veramente un esistenza che nn vale la pena di vivere
18-09-2024 17:20
XL
Re: La vergogna-------

Quote:
Originariamente inviata da varykino Visualizza il messaggio
dipende pure dal carattere a uno gli levi la borsa luis witton e lo uccidi , a un altro che mangia ogni 3 giorni lo vedi sorridere nonostatnte tutto , dipende molto dal carattere mi sa.

cmq centra poco con la vergogna
Io comunque vorrei sorridere per un'esistenza che a me piace davvero, non per un'esistenza imposta dalle condizioni reali.
Sono pazzo? E ci resto pazzo, ecco non me ne vergogno per nulla in sè della cosa, fossi anche il tizio che si lamenta per aver perso una borsa. Per questo dico che in una psicoterapia ci sarebbe ben poco su cui fare leva, queste cose non mi smuovono di una virgola.

A me dà fastidio il fatto che mi giudica un altro e poi questo sostiene che sono io ad autogiudicarmi, ma se è lui che mi rompe i coglioni, perché poi devo dire di essere io a rompermeli da solo quando è falso? Ma secondo voi io davvero ho interesse ad autovalutarmi come negativo così per sfizio? Ma se potessi controllare le pagelle e le menti altrui mi farei percepire come appetibilie e attraente così come sono, mi fregherebbe di metter su muscoli, di dimostrare di sapere le tabelline, di far questo e quell'altro?

La cura, questo tipo di cura non la riconosco per questo tipo di male, è una falsa soluzione, perché il problema per me non è sorridere o essere felice, ma esserlo per buoni motivi, e i buoni motivi li fisso io non varykino non il tizio che sorride che non mangia, non lo srizzacervelli di stocazzo, e così via. La filosofia del venire a patti per me non ha alcun senso, è scorretta, intrinsecamente scorretta.
18-09-2024 17:07
varykino
Re: La vergogna-------

dipende pure dal carattere a uno gli levi la borsa luis witton e lo uccidi , a un altro che mangia ogni 3 giorni lo vedi sorridere nonostatnte tutto , dipende molto dal carattere mi sa.

cmq centra poco con la vergogna
18-09-2024 16:58
XL
Re: La vergogna-------

"In ogni caso interno ed esterno sono in stretto collegamento, non so se fare questa distinzione rende immune alla vergogna. Poi bisognerebbe vedere caso per caso...cioè per cosa si tende ad evitare il confronto con gli altri, per la paura di far riaffiorare vergogna o semplicemente per la rottura di palle di dover spiegare le proprie ragioni e mettersi a discutere." E' fondamentale la questione interno esterno per definire un problema, se per te è problematico qualcosa di esterno non è detto che si traduca in qualche problema interno, sono due problemi proprio diversi, distinti, separati, se uno ragiona bene, poi se si ragiona a cavolo si possono confondere. Se uno si lamenta dello stipendio basso non è che automaticamente questo problema va tradotto in un "bisogna che cambi il tuo atteggiamento", sono due problemi proprio diversi se si ragiona bene.
Lamentarsi dello stipendio basso richiede una soluzione psicologica o sociale? Secondo me è il soggetto che pone il problema e se per il soggetto è esterno resta fissato che la soluzione non può essere interna. Cosa dovrebbe accadere affinché il problema si ritenga risolto? Non è detto che si ha a che fare con lo stesso problema se due tizi si lamentano di qualcosa in maniera identica.
18-09-2024 16:58
varykino
Re: La vergogna-------

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Ma non c'è alcuna vera alternativa, c'è solo una cosa, non sono due il venire a patti o altro come dici... le subisci, punto. Poi puoi scegliere diecimila modi differenti di subirle e soffrirle (scegli tra padella e brace) ma in ogni caso le subisci. E' falsa questa cosa delle due alternative che stai tirando fuori a parole, è un illusione che crea il linguaggio.
a subirle le subisci , poi puoi dargli un peso enorme o dargli un importanza relativa , gia sto fatto puo fare la differenza tra il cappio al collo o l andare avanti e lasciarsi le robe alle spalle, continuare a lottare per robe diverse e tutte ste robe qua .

certo se uno ha gia deciso che una cosa deve condizionargli la vita per sempre e nn vuole sentire ragioni , c e'ben poco da fare .... com e'che dicono "guai a toccarmi il mio malessere che oltre a quello nn ho nient altro".

nn a caso chi fallisce il suicidio quando riprende lucidita's accorge che c e'cmq un rimedio , che sia accontentarsi di quello che si e'o si ha o qualsiasi altra roba legata al suo problema
18-09-2024 16:45
XL
Re: La vergogna-------

Quote:
Originariamente inviata da varykino Visualizza il messaggio
eh ma le cose so 2 o vieni a patti con ste cose o soffri tutta la vita...
Ma non c'è alcuna vera alternativa, c'è solo una cosa, non sono due, il venire a patti o altro come dici... le subisci in ogni caso, punto. Poi puoi scegliere diecimila modi differenti di subirle e soffrirle (scegli tu poi tra padella, brace o quel che ritieni meno peggiore, ma il meno peggio non salva)... In ogni caso le subisci. E' falsa questa cosa delle due alternative che stai tirando fuori a parole, è un'illusione che crea il linguaggio. Queste cose le soffri comunque tutta la vita in ogni caso (se non ti stanno bene, poi se a te stanno bene è un altro paio di maniche) se non le si elimina davvero.
18-09-2024 15:23
Melmoth
Re: La vergogna-------

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Il fatto che non lavoro non mi fa sentire in colpa internamente verso la società la mia preoccupazione principale è che sia tizio che caio che sempronio mi giudicano male. Ma in sé la cosa a me non è che mi smuove direttamente, è indiretta la cosa.
Sei piu' spaventato dalle conseguenze effettive reali dei giudici esterni che da quelli interni.
Il fatto è che se si è in conflitto con certe cose del patto sociale (che posso giudicare anche ingiuste o non in linea con la mia personalità) vengono meno certi vantaggi, e quindi sviluppare nevrosi/problemi di adattamento. Ma non credo che l'adattamento forzato e inautentico porti chissà quale benessere... al massimo vantaggi materiali e qualche scopata in piu'.
Purtroppo convivo con sta cosa da sempre e non so se la cosa è risolvibile, forse solo con un reset
In ogni caso interno ed esterno sono in stretto collegamento, non so se fare questa distinzione rende immune alla vergogna. Poi bisognerebbe vedere caso per caso...cioè per cosa si tende ad evitare il confronto con gli altri, per la paura di far riaffiorare vergogna o semplicemente per la rottura di palle di dover spiegare le proprie ragioni e mettersi a discutere.
18-09-2024 14:48
anahí
Re: La vergogna-------

Se mi accorgo di stare agendo in un modo limitante quando ne prendo davvero coscienza mi viene una forte vergogna.

Se la supero mi sento molto bene, e più leggera rispetto a prima di attraversarla. Ma per superarla davvero devo proprio passarci attraverso ed è una cosa molto difficile, bypassarla totalmente non ce la faccio.

Sommariamente uno direbbe è vergogna, ma la cosa più vera è che è uno stato di oppressione e pesantezza, in cui il campo delle possibilità si riduce drasticamente e senti claustrofobia.
18-09-2024 12:57
Barracrudo
Re: La vergogna-------

Io la vergogna l ho superata .. ho lavorato tanto ma l asocialità e rimasta..
Diciamo più sei brutto e con problemi fisici .. più e normale vergognarsi dentro occasioni di socialità ma questo è il mio parere .. specifico prima che mi prendono di nuovo di mira
18-09-2024 12:39
varykino
Re: La vergogna-------

Quote:
Originariamente inviata da CamillePreakers Visualizza il messaggio
Diciamo che il fallimento che mi ha bruciato di più negli anni è non riuscire a trovare un lavoro 1)che mi facesse guadagnare abbastanza da levarmi dal cazzo i miei 2)sostenibile, cioè che non mi causasse un livello di angoscia ingestibile. Con il nuovo lavoro va meglio (mi piace) ma è a chiamata (e ho appena iniziato, quindi non voglio cantare vittoria in modo prematuro) quindi instabile anche se per ora ho avuto abbastanza chiamate. Purtroppo questo fallimento mi ha causato anche conseguenze pratiche orribili (dover dipendere da persone inaffidabili e verso le quali provo un profondo rancore).
eh purtroppo na cosa come il lavoro e l autosufficienza da roba scontata e dovuta per poter vivere ed essere indipendenti è diventata una chimera per molti ...... cmq a parte tutte le sofferenze che crea sta situazione nn vedo perchè dovresti vergognarti , ma cmq ..... se uno deve vergognarsi di ste cose stiamo freschi , tocca vergognarci di tutto
18-09-2024 12:28
CamillePreakers
Re: La vergogna-------

Quote:
Originariamente inviata da varykino Visualizza il messaggio
eh quelle so inevitabili in certi casi , sarebbe buono almeno nn vergognarsi .... per fallimenti intendo qualsiasi cosa nn va come vorresti , poi nn so nel caso specifico di che si parla ..... poi è ovvio che dire ste cose è come dire a una persona di non avere paura , so cose anche irrazionali a volte
Diciamo che il fallimento che mi ha bruciato di più negli anni è non riuscire a trovare un lavoro 1)che mi facesse guadagnare abbastanza da levarmi dal cazzo i miei 2)sostenibile, cioè che non mi causasse un livello di angoscia ingestibile. Con il nuovo lavoro va meglio (mi piace) ma è a chiamata (e ho appena iniziato, quindi non voglio cantare vittoria in modo prematuro) quindi instabile anche se per ora ho avuto abbastanza chiamate. Purtroppo questo fallimento mi ha causato anche conseguenze pratiche orribili (dover dipendere da persone inaffidabili e verso le quali provo un profondo rancore).
18-09-2024 12:14
varykino
Re: La vergogna-------

Quote:
Originariamente inviata da CamillePreakers Visualizza il messaggio
ho anche conseguenze pratiche sgradevoli causate dai miei limiti. Comunque bisogna vedere cosa si intende con ''fallimento''.
eh quelle so inevitabili in certi casi , sarebbe buono almeno nn vergognarsi .... per fallimenti intendo qualsiasi cosa nn va come vorresti , poi nn so nel caso specifico di che si parla ..... poi è ovvio che dire ste cose è come dire a una persona di non avere paura , so cose anche irrazionali a volte
18-09-2024 11:24
CamillePreakers
Re: La vergogna-------

Quote:
Originariamente inviata da varykino Visualizza il messaggio
eh dovresti allenarti a nn fare confronti senno' ti rovini la vita cone fa mia sorella , che ha tutto per poter stare tranquilla , e invece si fa consumare da sta cosa .... nel suo caso lei nasconde la vergogna con l aggressivita'che e' ancora peggio.

forse (nn lo so ) , toccherebbe mettersi in testa che non devi niente a nessuno ..... magari e'quello che fa piu male della vergogna , nn riuscire a soddisfare aspettative , e ultimo ma nn ultimo accettare il fallimento come condizione probabile della vita , nn come una cosa che ha bassa percentuale di verificarsi , perche'e'una cazzata , il fallimento e'molto piu probabile di una vittoria .
poi e'ovvio che e'difficile e nn saranno certo delle parole a cambiarti la vita , forse l abitudine e l eta' potranno aiutarti
Diciamo che oltre al problema ''vergogna'' ho anche conseguenze pratiche sgradevoli causate dai miei limiti. Comunque bisogna vedere cosa si intende con ''fallimento''.
18-09-2024 10:46
Nightlights
Re: La vergogna-------

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Ma che non devi niente a nessuno non elimina il fatto che poi se tu non soddisfi certe aspettative... non ti pagano, non ti danno certe cose, vieni lasciato dalla moglie/marito o fidanzata/o puoi finire in galera... Non è che il non soddisfarle non ha conseguenze, il punto è questo. Se a uno gli stesse bene vivere così non si lamenterebbe.
Per me questa cosa non si risolve con questa cazzata dell'accettazione, non si risolve e basta
L'accettazione funziona se si sta bene con se stessi e ci si sente soddisfatti di quello che si è fatto, o provato a fare.
Il concetto di accettazione, per essere benefico, deve essere visto in un ottica di miglioramento personale, rimanendo con la consapevolezza di avere delle qualità, ma anche dei limiti. Non deve essere dipendente dal fatto di essere accettati o meno da qualcun'altro.
18-09-2024 10:46
varykino
Re: La vergogna-------

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Ma che non devi niente a nessuno non elimina il fatto che poi se tu non soddisfi certe aspettative... non ti pagano, non ti danno certe cose, vieni lasciato dalla moglie/marito o fidanzata/o puoi finire in galera... Non è che il non soddisfarle non ha conseguenze, il punto è questo. Se a uno gli stesse bene vivere così non si lamenterebbe.
Per me questa cosa non si risolve con questa cazzata dell'accettazione, non si risolve e basta, il fallimento c'è e non ci sta nemmeno bene e continuerà a non starci bene, come un mucchio di altre cose.
Accetto l'invecchiamento, accetto questo e quell'altro, ma quando mai, li subisco, questa è la verità ultima per me, non accetto un cavolo perché mica ho il potere di rifiutarle queste cose?!
Si accetta qualcosa che si può rifiutare, non è che la vita ti mena e tu poi dici "ah lo accetto che mi mena", ma perché potevi rifiutare la cosa? L'esistenza ti ha menato e basta e tu con le parole vuoi far finta ancora di avere qualche potere su questa cosa? Non hai potere davvero, è un potere fittizio creato dalle parole, fosse una cosa usata per persuadere altri e farli fessi, potrebbe ancora reggere, ma dirselo da soli che si accetta quel che a uno non gli sta bene, per me è una cretinata infinita, poi si può andare avanti all'infinito con sta filosofia del cazzo dell'accettazione, e andate avanti, non vi seguo né ora nè vi seguirò mai.
eh ma le cose so 2 o vieni a patti con ste cose o soffri tutta la vita ..... poi nn ho detto che uno smette di soffrire per un fallimento , è solo che almeno lo contempli gia da prima e sai che cmq è uno scenario comune a molti , nn è un accettazione è una presa di coscienza , se invece uno continua a ragionare tipo robot invincibile è chiaro che per come funziona la vita verrà sempre deluso amaramente e si spalerà merda addosso piu di quella che il mondo già gli spala .... il concetto tuo portato all estremo secondo me prevede solo il suicidio , poi uno oh decide se suicidarsi o continuare a vivere
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