Ma comunque non è una terza via, una terza via vera è una che le nega completamente entrambe. Non è che alternando esposizione con costo a non esposizione senza risultato, risolvi la cosa. Il costo elevato per ottenere quel che vuoi continuerai a subirlo e il non avere quel che vuoi se non subisci il costo, lo stesso.
La sintesi non è un'alternanza tra tesi e antitesi, ma il passaggio ad un altro livello da quello della lotta tra affermazione e negazione. Un clic che cambia tutte le carte in tavola. Di sicuro non l'alternanza tra esposizione e non esposizione, quella la facciamo tutti, da anni, e le cose sono come sono. Io parlo di un clic della mente, dell'anima, o di quello che vuoi tu, che dissolve questa stupida visione del mondo (perchè in fondo la nostra è una visione veramente stupida del mondo) e porta qualcosa di nuovo.
15-01-2024 00:33
XL
Re: Oltre le nostre possibilità
Quote:
Originariamente inviata da Pablo Escoalbar
E' possibile che ci sia una terza soluzione, che sia una sintesi tra sì e no. Anzi probabilmente, se esiste, è quella migliore. Spesso funziona così in questo universo, oltre alla forza attiva e a quella passiva c'è una forza neutralizzante che implica e supera le altre due. Un milione di euro e gioia eterna a chi la trova
Ma comunque non è una terza via, una terza via vera è una che le nega completamente entrambe. Non è che alternando esposizione con costo a non esposizione senza risultato, risolvi la cosa. Il costo elevato per ottenere quel che vuoi continuerai a subirlo e il non avere quel che vuoi se non subisci il costo, lo stesso.
La terza soluzione vera sarebbe un abbattimento reale del costo, ma è una cosa che salta fuori del problema e modifica il contesto in cui sei incastrato.
Se un alimento costa troppo non è che risolvi il problema comprandolo poche volte, la frustrazione resta lo stesso se non puoi averlo a buon mercato abbastanza spesso. Se spendi di meno meno volte lo avrai, è la stessa cosa.
Se spendi 0, ottieni 0, se spendi poco ottieni troppo poco, se spendi molto non ottieni abbastanza.
In qualsiasi modo distribuisci la spesa alternado come ti pare le cose rimane uguale tutto questo.
Il costo è sempre proporzionale allo stesso modo a quello che ottieni anche alternando spesa a risparmio.
La via di mezzo in questo caso non risolve affatto il problema o il malcontento relativo al costo elevato in relazione a quel che ottieni, resta inalterata questa cosa.
Solo una sorta di intervento esterno sul mercato potrebbe in linea di principio modificare le cose. Se uno pensa di poterle risolvere dall'interno alternando spesa a risparmio secondo me non ha afferrato bene le cose, a meno che spendendo di meno non si ottiene di più proporzionalmente, ma a me pare non sia così.
14-01-2024 22:55
un_lettore
Re: Oltre le nostre possibilità
Si Maffo ... Ma il punto che più volte ho scritto è un altro.
Sono certamente d'accordo - e me ne accorgo con la mia stessa esperienza - che siamo più in gamba di quello che pensiamo, e possiamo affrontare e tollerare più problemi di quanto non pensassimo, ma il fatto è la scorta, la scia, il codazzo di dolore che ogni superamento porta.
E' il discorso della salita, di cui parlavo qualche giorno fa: i tuoi muscoli delle gambe possono anche essersi fortificati a forza di fare salite, ma l'ennesima salita non diventa né una discesa né una pianura ... E' sempre salita. E stanca.
Poi, per quanto mi riguarda, la comparsa di un linguaggio psicosomatico (mal di schiena, urgenza nell'urinare, ad esempio) mi fa pensare che la mia mente sta cominciando a rompersi i coglioni per il fatto che io non la ascolto.
Sai cosa dovrei fare io per ascoltarla veramente, per esaudire i suoi desideri e forse vedere finalmente ridursi il livello di ansia e di espressione psicosomatica? Mollare il lavoro, che mi rende infelice per cinque giorni. Mollare la città, che mi rende infelice sempre e da sempre, visto che io a Roma non mi sono mai sentito a casa mia pure se ci sono nato, di questi tempi poi ti lascio immaginare, devi stare attento a tutto appena esci di casa, e infine immergermi nella natura rigogliosa di quei posti un pò remoti e non troppo di passaggio, non dico per fare l'eremita, ma per vivere di poco e con un certo orto.
E' possibile? Non lo so, contando che io non sono un ragazzino ma una persona di mezza età per quanto giovanile (sempre meno comunque, la sofferenza emotiva mi sta invecchiando). Resta il fatto che la prigione attuale (o ruota del criceto che dir si voglia) più il logoramento passato creano una combo che è essa stessa una fonte di sofferenza.
Estraneo
14-01-2024 20:34
Pablo Escoalbar
Re: Oltre le nostre possibilità
Quote:
Originariamente inviata da Levin
Secondo me bisogna sforzarsi di capire che con la nostra patologia, la fobia sociale, tendiamo sempre a sottostimare le nostre capacità. Siamo sempre concentrati sulla validazione sociale in maniera malata.
Bisognerebbe affrontare le situazioni non sempre come minacce, ma come possibile occasione di qualcosa di positivo. Anche a pensarci razionalmente, come si può pensare di prevedere il futuro con (negativa) certezza?
Molliamo un po' l'idea di poter avere la capacità di poter controllare tutto, perché questa capacità non ce l'avrà mai nessuno.
questo è vero al 100%, hai beccato una delle credenze disfunzionali più forti. La cosa che mi rattrista è che io a livello logico-razionale so esattamente i bias principali e le credenze irrazionali che generano i miei disturbi ansiosi. Riconosco profondamente che il mio malessere è esclusivamente conseguenza del significato che IO assegno alla realtà, è una cosa tutta mia. Ma se con la testa ce l'ho al 100%, trasporre questa comprensione al cuore e allo stomaco è raro. Sembra una magia, sembra un maleficio, il centro mentale dentro di me sa cose che il centro fisico e quello emotivo non comprendono, macchè non riescono nemmeno a vedere. E' come essere tanti in uno, e di questi tanti un pò ci vedono e un pò sono ciechi. E inoltre sono tutti muti che non riescono a spiegarsi le cose.
14-01-2024 20:13
Levin
Re: Oltre le nostre possibilità
Secondo me bisogna sforzarsi di capire che con la nostra patologia, la fobia sociale, tendiamo sempre a sottostimare le nostre capacità. Siamo sempre concentrati sulla validazione sociale in maniera malata.
Bisognerebbe affrontare le situazioni non sempre come minacce, ma come possibile occasione di qualcosa di positivo. Anche a pensarci razionalmente, come si può pensare di prevedere il futuro con (negativa) certezza?
Molliamo un po' l'idea di poter avere la capacità di poter controllare tutto, perché questa capacità non ce l'avrà mai nessuno.
14-01-2024 19:59
un_lettore
Re: Oltre le nostre possibilità
Bella regione le Marche ... Warlord ...
Pablo e Teach ... Un pò di ansia al telefono veniva pure a me, oggi sono molto migliorato, ma come dicevo in altri posts il miglioramento non è stato accompagnato da una sensazione di contentezza, di soddisfazione, piuttosto di amarezza e stanchezza.
Non so a questo punto se sia normale, si dice che il passato è passato ... D'accordo. Ma se tu hai passato anni ad avere un certo tipo di problema, e poi quel problema con il tempo si affievolisce o addirittura sparisce, non è che ti scordi gli anni precedenti. Quelli fatti di dolore e ansia.
Estraneo
14-01-2024 19:53
Pablo Escoalbar
Re: Oltre le nostre possibilità
Quote:
Originariamente inviata da Teach83
.
riguardo al telefono, io ho sta cosa che non riuscirò mai a levarmi probabilmente: quando mi squilla il telefono automaticamente piglio spavento. Non è spavento, è ansia per chi/cosa potrebbe essere...mi parte un evitamento automatico di non rispondere e in caso richiamare o scrivere dopo. E' assurdo, anche solo se sono amici stretti che mi chiamano ho sempre titubanza a rispondere e mi devo sforzare, perchè "chissà mai che mi proporranno di fare che magari non voglio fare o ho paura di fare"...stessa cosa col citofono.
14-01-2024 19:37
Warlordmaniac
Re: Oltre le nostre possibilità
Estraneo, io delle Marche
14-01-2024 12:15
Teach83
Io tra i tanti motivi ansiogeni ho quello del telefono... quel maledetto squillo a freddo, mentre tu sei indaffarato a fare altro.
Ecco, adesso per motivi lavorativi hanno dotato i nostri uffici di telefoni (da 4 mesi più o meno). E non nego che vedendo un numero esterno, mi sale l'ansia a manetta....
C'è però da dire che a forza di rispondere, un minimo di skill me la sono fatta.
Ovvio, quei secondi di ansia che precedono la risposta rimarrano sempre, non c'è modo che possano sparire magicamente.
Per assurdo nell'attività di sportello face to face, sto provando meno ansia del previsto.. tranne quando mi ritrovo in fila di 4 persone contemporaneamente e i pc vetusti della PA cominciano a non funzionare.
Diciamo che sto imparando bene a dissimulare, fingendo tranquillità quando proprio tranquillo non sono.
Alla fine pure questa è una skill utile, anche se i miei colleghi lo hanno capito.
E non sono l'unico che ha questo problema, dove lavoro io.
13-01-2024 21:43
Pablo Escoalbar
Re: Oltre le nostre possibilità
Quote:
Originariamente inviata da XL
La verità è che a me non stanno bene entrambe le alternative, o rinunci e ti rammarichi o non rinunci e alla fine magari ti dici "ma chi me l'ha fatto fare di provarci".
A me pare che è proprio questo incastro il problema, ci sono due alternative ma non mi stanno bene entrambe.
Me ne accorgo poi che non mi sta bene né l'una né l'altra, forse voi riuscite a vedere nello scegliere una delle due una soluzione, io invece anche in questo non vedo una soluzione.
E' possibile che ci sia una terza soluzione, che sia una sintesi tra sì e no. Anzi probabilmente, se esiste, è quella migliore. Spesso funziona così in questo universo, oltre alla forza attiva e a quella passiva c'è una forza neutralizzante che implica e supera le altre due. Un milione di euro e gioia eterna a chi la trova
13-01-2024 21:37
un_lettore
Re: Oltre le nostre possibilità
No so voi ... Ma più passa il tempo e più io ho voglia di ritirarmi in un bosco, in che condizioni e con quale (s)comodità è tutto da vedere.
Sicuramente, gradirei avere alcuni di voi come vicini a qualche centinaia di metri o un chilometro ...
E poi la pressione sociale possiamo pure buttarla a valle ...
Mi sa che Keith non ci viene, però.
Pokorny si ... e Warlord forse pure ...
Chiudete gli occhi e immaginate: un fuoco acceso, il vitale silenzio del bosco pieno di esistenze, una chiacchiera tranquilla, nessun delinquente, un orticello e forse ancora un lavoro tranquillo partime nelle vicinanze, giusto per non privarsi di tutto.
Off-grid, ovviamente ...
Pokorny preparate ...
Warlord, XL : di quale parte d'Italia siete?
E' ora eh ... le città non offrono più nulla ...
Estraneo
13-01-2024 11:35
pokorny
Re: Oltre le nostre possibilità
Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
E invece la fanno lunga, mamma mia quanto la fanno lunga. Anche qui sul forum, come mi sono permesso di non sentirmi in colpa? Come mi permetto a evitare di "migliorarmi"?
Come posso "dare la colpa alle donne" per il fatto che non sono piacevole?
Sì, la quantità di ripetizioni dello stesso concetto in migliaia di post ha dell'incredibile e si spiega solo con la comprensibilissima voglia di trombare + validazione che mi pare una delle basi dell'esistenza, mascherate da amore, relazioni, eccetera. Inutile che io mi ripeta sempre.
Non so precisamente quando ho realizzato e capito appieno che per me è una causa persa. Questo mi ha dato la mazzata finale ma almeno non è un altalenare tra speranza e delusione: da mille punti di vista ho un'esistenza veramente triste ma almeno non ha sbalzi di speranza. Sto sempre di m...a.
13-01-2024 10:44
Warlordmaniac
Re: Oltre le nostre possibilità
Quote:
Originariamente inviata da un_lettore
Esatto, Pablo ...
Forse la rinuncia consapevole alla fine potrebbe essere quella che spalanca le porte ad una vecchiaia più serena ...
Anche perché ho poca energia adesso (a 52 anni, se ne va tutta in logoramento e sopportazione) tra qualche anno vorrei invece stare almeno tranquillo.
Estraneo
non è solo una vecchiaia più serena, ma anche il presente mi sembra più sereno.
Ad esempio le pressioni a cui siamo sottoposti da aspiranti scalatori sociali, perché per diventare sessualmente appetibili (e anche per farcele diventare appetibili) servirebbe una svolta, un cammino verso una via imposta dall'esterno che corrisponde ad un'ascesa sociale, sono pressioni che intervengono in ogni azione che facciamo.
Io in ogni secondo faccio un errore di seduzione, anche quando non sono in compagna femminile. Qualsiasi cosa è da cambiare, da migliorare, da correggere.
È mal visto l'abbassare gli occhi, il mio modo di parlare troppo lentamente, il mio concentrarmi quando parlo, il mio modo di occupare meno tempo possibile quando parlo e migliaia di microtratti che sbaglio perché di base la seduzione è il modo per scovare e scartare uno come me.
E il problema è questo deficit delle capacità di vendita poi si ripercuote anche nella vita di relazione non sessuale, come nel lavoro, come nella burocrazia, come nell' amicizia. A quel punto ho smesso di colpevolizzarmi per il mio value così basso: "sono fatto così, se non me la volete dare non me la date e non la fate tanto lunga".
E invece la fanno lunga, mamma mia quanto la fanno lunga. Anche qui sul forum, come mi sono permesso di non sentirmi in colpa? Come mi permetto a evitare di "migliorarmi"?
Come posso "dare la colpa alle donne" per il fatto che non sono piacevole?
13-01-2024 10:03
XL
Re: Oltre le nostre possibilità
La verità è che a me non stanno bene entrambe le alternative, o rinunci e ti rammarichi o non rinunci e alla fine magari ti dici "ma chi me l'ha fatto fare di provarci".
A me pare che è proprio questo incastro il problema, ci sono due alternative ma non mi stanno bene entrambe.
Me ne accorgo poi che non mi sta bene né l'una né l'altra, forse voi riuscite a vedere nello scegliere una delle due una soluzione, io invece anche in questo non vedo una soluzione.
13-01-2024 01:14
un_lettore
Re: Oltre le nostre possibilità
Esatto, Pablo ...
Forse la rinuncia consapevole alla fine potrebbe essere quella che spalanca le porte ad una vecchiaia più serena ...
Anche perché ho poca energia adesso (a 52 anni, se ne va tutta in logoramento e sopportazione) tra qualche anno vorrei invece stare almeno tranquillo.
Estraneo
12-01-2024 22:11
Pablo Escoalbar
Re: Oltre le nostre possibilità
Quote:
Originariamente inviata da un_lettore
.
Estraneo
capisco ciò che dici. Osservare che ciò che gli altri fanno naturalmente, in maniera spensierata, noi per farlo ci dobbiamo sforzare e patire, porta dolore e sofferenza. In questo non posso darti torto in alcun modo.
12-01-2024 21:06
un_lettore
Re: Oltre le nostre possibilità
Ragazzi e ragazze (Amym) grazie delle risposte.
Vivo la cosa un pò come Keith, anche se io ad esempio non ho l'ansia di andare in posta, per dire (non ci vado perché mi fa schifo l'ambiente, preferisco una banca o il tabaccaio) e capisco anche l'idea dello sforzarsi.
Il punto è il logoramento, il dolore. Se ogni cosa è una salita, uno si stufa di fare salite, anche indipendentemente dal fatto di farcela.
Voglio dire, l'idea di un automiglioramento la condivido (pablo) solo che ad un certo punto vedo che invece della leggerezza, si vive una cosa sempre con fatica mentale e ansia, quindi con dolore.
Vi faccio un'altro esempio personale, che mi distingue dalle persone "normali" : da un pò di mesi sono proprietario di un'auto nuova. Bella, moderna, ibrida, sofisticata. E vabbé ... Uno dovrebbe essere già contento così. Ne ho anche un'altra più piccola, che è quella con cui vado al lavoro. Quando guido entrambe (e io guido da 30 anni eh ..) mi guardo le macchine nuove degli altri non perché mi freghi qualcosa delle loro macchine medesime (altrimenti non avrei scelto la mia) ma perché mi interessa osservare la 'naturalezza' con cui le guidano, cosa che io non ho.
Ogni volta che esco con quella nuova, è una botta d'ansia, solo a guardare come guidano gli altri, e invece di godermela finisco con il trasformare quello che avrebbe dovuto essere un momento di gioia in un momento di ansia, con la paura che mi vengano addosso, me la rovinino, eccetera.
E quindi mi dico: se devo viverla così cosa l'ho comprata a fare?
Un'altra persona magari pensa all'incidente solo se succede, io invece ci penso in modo anticipatorio e pertanto la mia formae mentis mi fotte anche in questo caso, facendomi provare dolore e fatica invece che gioia e spensieratezza.
Allo stesso modo mi dico: ma non è che forse è meglio evitare già in partenza il rapporto con una gentile Signora se devo viverla male?
Il titolo del mio pensiero (del thread, intendo) è proprio una mia possibile conclusione: potrei farlo, ma siccome mi porterebbe dolore mentre invece ad un altro gioia e contentezza, si vede che quella cosa, pur raggiungibile, è in realtà fuori dalle mie possibilità.
Estraneo
12-01-2024 14:10
AvolteRitorno
Re: Oltre le nostre possibilità
Non vorrei con queste mie parole scoraggiare chi come Pablo vuole provarci, in fondo è una cosa che ho fatto tanto anche io e posso dire che qualche soddisfazione te la porti anche a casa. Quindi fatelo nonostante quel che dico io di seguito.
Purtroppo per la mia esperienza a prevalere sono gli insuccessi (se così vogliamo chiamarli) provando ad andare contro certi meccanismi mentali legati all'ansia. In tante cose della vita l'esperienza aiuta molto, nell'ansia aiuta un po' sì, ma non molto.
Io di treni di quelli grossi ne ho presi in fronte talmente tanti che nemmeno li ricordo più tutti, mi sono messo in situazioni di forte disagio di proposito, per allenarmi, per riuscire a controllare qualcosa che credo sia incontrollabile.
Ho fatto per decenni lavori a diretto contatto col pubblico, a disagio, scombinato, goffo, sempre sudato (iperidriosi), agitato, sbagliato. Di esperienza e gavetta ne ho fatta, ma ancora oggi ogni volta che mi ritrovo in queste situazioni l'ansia è quasi uguale al primo giorno, forse so mascherare meglio, ma come mi sento io è uguale identico e non ci sono escamotage o serotonina che regga.
Ho provato anche a modificare il mio carattere, dicendomi che diventando più duro, più insensibile, meno catastrofista, sarebbe migliorato qualcosa. Però, prima cosa se sei in un modo è veramente difficile cambiare all'opposto, può sembrarti di averlo fatto, ma magari ti sei solo isolato di più e non ti vedi per come realmente sei nel sociale, poi quando torni quelle rare volte in quelle situazioni ti accorgi che non è cambiato molto.
Stesso discorso vale per uno degli argomenti principi del forum, il rapporto amoroso, affettivo. Mi sono violentato per riuscire ad andare ad appuntamenti, per fare qualche esperienza (a volte anche contro voglia), per cercare qualcosa che in fondo in fondo forse era solo cercare un ancora di salvataggio nel mare della solitudine. Qualcosa ho rimediato, qualche volta è stato un disastro, anche qui come nel lavoro ho fatto le mie esperienze, ma oggi sono solo, ho capito che cercare qualcuno per non rimanere solo è peggio di rimanere solo e non ho più voglia di mettermi in gioco da tempo.
Provo a chiudere in maniera positiva e propositiva. Sul forum in molti siete molto più giovani di me e voglio dirvi che non necessariamente se io ci ho provato ed è andata male, questo debba accadere anche a voi, anzi. Ogni persona è unica, certe patologie possono essere comuni certo, ma non è detto che siano uguali, volevo solo portare la mia esperienza senza scoraggiare nessuno.
12-01-2024 10:25
Amym
Re: Oltre le nostre possibilità
Si è così, capisco il senso di quel treno, per ogni cosa, anche banale. Avendo consapevolezza che le forze per far fronte non ci sono evito qualsiasi cosa possa considerare "troppo" per me. Il che significa rinunciare a tante occasioni di crescita sia umana che professionale perchè non ci sono le energie per far fronte alla "socialità". Proprio oggi ho maturato l'idea di declinare un viaggio di lavoro con una scusa perchè "non reggo" a conoscere e gestire persone per giunta in ambiente estraneo. E' un dato di fatto e diventa sopravvivenza. Anche a me dicono di insistere che poi passerà, ma intanto starci dentro è come morire, e sono consapevole che gli altri, a meno che non condividano lo stesso problema, non potranno mai capire fino a che punto si possa morire dentro.
12-01-2024 03:12
Keith
Re: Oltre le nostre possibilità
Si, sono d'accordo. Ogni cosa mi travolge con ansia, poiché ogni cosa per me è fatica.
andare al caf/posta/banca/Asl/etc.? Fatica enorme.
Uscire con una ragazza? E' una cosa che per i più dovrebbe essere bella, ma per me è ansia, tachicardia.. "cosa gli dico? Di cosa ci parlo? Dove la porto? Come mi vesto visto che non ho vestiti adatti?". Alla fine non penso sia una paranoia, poiché io sono veramente una persona banale, lenta, flemmatica e noiosa, e c'è il rischio più che concreto, anzi concretissimo di annoiare l'altra persona.
Tutta la vita diventa una fatica immane. Anche dormire è faticoso: "stanotte farà caldo? Freddo? Metto pigiama leggero? Medio? Pesante?" E' tutto così.
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