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Discussione: Strategia d'attacco alla timidezza Rispondi alla discussione
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21-01-2010 23:02
L'io Inibito
Re: Strategia d'attacco alla timidezza

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Originariamente inviata da harmattan Visualizza il messaggio
Buona idea cambiare la percezione degli eventi che ci accadono quotidianamente, però personalmente riesco a sentirmi meno inibito solo se in netta contrapposizione a quello che vedo (quindi tipo: i comportamenti altrui che mi danno ansia li vedo come un'ingiusta pretesa di superiorità, nel mio mondo "ideale" sono loro a dover stare psicologiamente al mio posto)

Il rischio è ragionare un pò come una versione depotenziata di questo personaggio di film
Ah si! Questo è uno dei miei film preferiti.
21-01-2010 15:06
harmattan
Re: Strategia d'attacco alla timidezza

Buona idea cambiare la percezione degli eventi che ci accadono quotidianamente, però personalmente riesco a sentirmi meno inibito solo se in netta contrapposizione a quello che vedo (quindi tipo: i comportamenti altrui che mi danno ansia li vedo come un'ingiusta pretesa di superiorità, nel mio mondo "ideale" sono loro a dover stare psicologiamente al mio posto)

Il rischio è ragionare un pò come una versione depotenziata di questo personaggio di film
17-01-2010 16:21
Winston_Smith
Re: Strategia d'attacco alla timidezza

Finché l'indignazione non si trasforma in rancore e voglia di rivalsa verso qualcun altro, può essere un buon propellente per l'azione.
17-01-2010 15:27
altair
Re: Strategia d'attacco alla timidezza

mi è piaciuta molto la tua riflessione, più che giusto il ragionamento. Però ora ne stiamo parlando, metterlo in atto sarà un'altra cosa..
17-01-2010 13:05
L'io Inibito
Strategia d'attacco alla timidezza

Ho pensato che forse esiste un valido strumento per combattere la timidezza: l'indignazione.

In realtà questa mia idea è ancora ad una fase "sperimentale" e non so quanto possa essere valida.

L'idea è quella di sostituire, ogniqualvolta la situazione lo richieda, il disagio con l'indignazione verso ciò che provoca il disagio.

Per esempio: sull'autobus uno scorbutico mi offende perchè l'ho inavvertitamente spinto o per qualche altra cazzata; invece di sprofondare nella vergogna proverò a pensare "ma guarda questo! Io non ho nemmeno il coraggio di chiedere alla mia vicina di banco che ora è, mentre questo non ha nessun problema a trattarmi come se fossi un cane randagio." Insomma quasi incolparlo del mio handicap, "è colpa di gente come questo se io oggi ho problemi a relazionarmi con la gente".
Chissà se dalla rabbia non riesca addirittura a rispondere...

Altro caso: mi capita di parlare davanti ad un gruppetto di sette o otto persone... puntualmente arrossisco visibilmente. Allora penso: "E che cazzo. Non è giusto. Sto dicendo cose importanti, cose intelligenti. Altrimenti perchè mi starebbero ad ascoltare. Perchè devo rovinare tutto solo perchè per qualche assurda disfunzione chimica del mio cervello adesso i capillari del mio viso sono 4 volte più larghi del normale. Non me ne fotte niente se sto arrossendo, se loro se ne sono accorti e se ce anche chi sorride, io vado avanti."

L'indignazione manda un segnale chiaro che ce qualcosa che non va e che occorre cambiare a tutti i costi, è un forte stimolo al miglioramento.

Voi che ne pensate?



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