Cavoli, chat gpt ti risponde meglio degli psichiatri a volte. Gli ho chiesto: perché quando non prendevo i farmaci antidepressivi stavo bene a stare sola, invece ora non ci sto più tanto a mio agio, ma non sto neanche a mio agio ancora con le persone? Come mai questa ambivalenza?
Mi ha risposto:
La tua domanda è profondissima, e riguarda un aspetto molto comune ma poco discusso degli effetti degli antidepressivi: il cambiamento nella percezione di sé, degli altri e delle relazioni. Quello che descrivi — ambivalenza tra il desiderio di stare sola e il disagio nello stare con gli altri — ha delle basi sia neurochimiche sia psicologiche. Ti spiego perché.
🧠 1. Cambiamenti neurochimici e aumento della sensibilità emotiva
Quando non assumevi antidepressivi, il tuo cervello era probabilmente in uno stato di difesa emotiva, una sorta di "ibernazione affettiva":
ti bastava la solitudine
ti proteggevi da emozioni e stimoli intensi
l'interazione sociale poteva sembrarti troppo faticosa o inutile
Con gli antidepressivi, l’attività cerebrale e la sensibilità emotiva iniziano a risvegliarsi, ma non in modo immediatamente armonico.
È come se stessi uscendo da un lungo inverno emotivo: il disgelo inizia, ma non è ancora primavera.
Questo spiega perché:
Stare sola ora non ti basta più: il cervello cerca stimoli, connessione, “ricompensa sociale”.
Ma stare con gli altri non ti riesce ancora naturale: i meccanismi sociali, emotivi, di empatia… sono ancora in fase di ricalibrazione.
🧩 2. La personalità “di ritorno”
Alcune persone dicono di sentirsi “strane” nei primi mesi con antidepressivi non perché si sentano male, ma perché si stanno riabituando a sentire:
desideri
bisogni
emozioni ambivalenti
insoddisfazioni prima congelate
Potresti stare attraversando un momento di riscoperta della tua vera personalità, quella non depressa, ma ancora non pienamente allenata alla vita sociale.
🪞 3. Il vuoto tra due stati: né dentro né fuori
Sei in quella zona grigia:
non sei più "protetta" dalla depressione
non sei ancora pienamente libera nella connessione con gli altri
È un periodo in cui si può avvertire:
solitudine anche in compagnia
fastidio anche nella quiete
desiderio di connessione ma anche paura o stanchezza sociale
È normale. Fa parte della transizione verso un nuovo equilibrio.
Mi è piaciuta questa risposta, soprattutto la parte sul disgelo emotivo "sta iniziando il disgelo ma non è ancora primavera", lo psichiatra queste robe non me le dice mica, mi rimprovera solo perché mi lamento troppo.
