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Discussione: La mia invidia per chi vive Rispondi alla discussione
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28-03-2010 02:23
Dasil
Re: La mia invidia per chi vive

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Originariamente inviata da Nothing87 Visualizza il messaggio
Tra parentesi. Io non sono un misantropo qualunque. Io sono l'eletto, il profeta. Ho una concezione personale della misantropia. Prima di morire farò uno sfregio indimenticabile a questo mondo e alla sua lurida società!
Ma si......procurati una ventina di bombe atomiche.....
27-03-2010 23:09
Nothing87
Re: La mia invidia per chi vive

Quote:
Originariamente inviata da FobicJoe Visualizza il messaggio
sei più eletto di neo
A Neo gli faccio marameo
27-03-2010 23:08
FobicJoe
Re: La mia invidia per chi vive

sei più eletto di neo
27-03-2010 22:56
giallorossonellanima
Re: La mia invidia per chi vive

io piu che altro aborro le immagini di felicità:
amici che si divertono insieme, coppie felici che si baciano.
Ogni cosa del genere mi fa soffrire sempre
27-03-2010 22:53
Nothing87
Re: La mia invidia per chi vive

"Perdonatemi − sarò matto, sarò − ma per me, tranne qualche pezzetto di fica, non me ne fregherebbe proprio un tubo, se morissero tutti, al mondo. Sì, lo so, non è carino. Ma io sarei contento, come una lumaca. Dopotutto è la gente che m'ha reso infelice."
Charles Bukowski, Storie di ordinaria follia, 1972
27-03-2010 22:53
Winston_Smith
Re: La mia invidia per chi vive

Per quanto riguarda i film con storie d'amore (specie quelle troppo sdolcinate) neanch'io li sopporto. Credo riuscirei a reggere solo un film che parli di qualcuno che per timidezza non riesce ad avere relazioni (una mia biografia, in pratica ).
27-03-2010 22:51
giallorossonellanima
Re: La mia invidia per chi vive

Quote:
Originariamente inviata da Nothing87 Visualizza il messaggio
L'unico bis che ti posso dare è una pizza con "mozzarella e sangue umano".
non si direbbe un gesto molto cristiano...
e comunque non era una presa per il culo amico. era per dire che purtroppo ti capisco
27-03-2010 21:48
giallorossonellanima
Re: La mia invidia per chi vive

Quote:
Originariamente inviata da Nothing87 Visualizza il messaggio
Non riesco proprio a tollerare la vista di una bella ragazza, in televisione o su qualche altro mass media. Provo una certa repulsione. Non perché mi fa schifo, ma perché penso che per via del mio isolamento forzato forse non potrò mai averla. Quindi sposto subito la mia attenzione per non torturarmi inutilmente.
Non sono mai riuscito a leggere o vedere film o libri nei quali si sviluppano, anche minimamente, sentimenti di amore tra uomo e donna, oppure film con un finale troppo positivo. Ultimamente addirittura faccio fatica a sopportare quasi tutti i tipi di storie per il fatto che i personaggi vivono mentre io no. È una cosa troppo frustrante e impossibile per me dovermi immedesimare in personaggi con i quali non ho niente in comune. Almeno quasi sempre è così.
Poi ci sono aspetti più classici di questa mia invidia. Ad esempio se vedo un ragazzo passare fuori da casa mia accompagnato dagli amici e dalla fidanzata io gli tiro dietro le maledizioni o gli bestemmio dietro (se mi sente meglio, così poi mi diverto a litigarci).
Forse è l’invidia a farmi detestare le feste e i momenti solitamente destinati allo svago (prima di tutti il sabato sera e capodanno). Tutti si divertono mentre io (ma anche voi, ma questo è un altro discorso) sono sempre in casa a marcire.
Sì, a marcire, perché il tempo passa (come avevo già detto) e si avvicina sempre più la fine del tempo datoci per goderci meglio la vita. Allora, sinceramente io preferisco evitare di sapere tutti i momenti felici che mi sto perdendo! Rivolgo dunque con piacere la mia attenzione agli aspetti tragici, ostili e truculenti della vita. Almeno quelli a me non fanno male perché a differenza della gente normale non ho niente da perdere. Poi mi fa piacere vedere che c’è anche qualcun altro che soffre!
Quotisssssssssssssssimo
vogliamo il bis
27-03-2010 21:04
FobicJoe
Re: La mia invidia per chi vive

alcuni nascono privilegiati, altri no
27-03-2010 16:29
Labocania
Re: La mia invidia per chi vive

Quote:
Originariamente inviata da Nothing87 Visualizza il messaggio
Non riesco proprio a tollerare la vista di una bella ragazza, in televisione o su qualche altro mass media. Provo una certa repulsione. Non perché mi fa schifo, ma perché penso che per via del mio isolamento forzato forse non potrò mai averla. Quindi sposto subito la mia attenzione per non torturarmi inutilmente.
Non sono mai riuscito a leggere o vedere film o libri nei quali si sviluppano, anche minimamente, sentimenti di amore tra uomo e donna, oppure film con un finale troppo positivo. Ultimamente addirittura faccio fatica a sopportare quasi tutti i tipi di storie per il fatto che i personaggi vivono mentre io no. È una cosa troppo frustrante e impossibile per me dovermi immedesimare in personaggi con i quali non ho niente in comune. Almeno quasi sempre è così.
Poi ci sono aspetti più classici di questa mia invidia. Ad esempio se vedo un ragazzo passare fuori da casa mia accompagnato dagli amici e dalla fidanzata io gli tiro dietro le maledizioni o gli bestemmio dietro (se mi sente meglio, così poi mi diverto a litigarci).
Forse è l’invidia a farmi detestare le feste e i momenti solitamente destinati allo svago (prima di tutti il sabato sera e capodanno). Tutti si divertono mentre io (ma anche voi, ma questo è un altro discorso) sono sempre in casa a marcire.
Sì, a marcire, perché il tempo passa (come avevo già detto) e si avvicina sempre più la fine del tempo datoci per goderci meglio la vita. Allora, sinceramente io preferisco evitare di sapere tutti i momenti felici che mi sto perdendo!
Questo post avrei potuto scriverlo io! Ogni volta che incrocio una bella per strada ragazza vengo afferrato da un acuto struggimento pensando alle beatitudini che regalerà al suo lui, stessa cosa quando la sera sento schiamazzi, risate, motorini, porte d'auto sbattute e paragono la giovinezza che vive alla mia che langue senza speranza!
Sentimentalismi e lieti fine sono ciò che più odio.

Quote:
Originariamente inviata da Nemo978 Visualizza il messaggio
Una sera, mentre leggevo l'autobiografia di Neruda (si vede che non avevo proprio un cazzo di nulla da fare) ho provato un odio incommensurabile per quel bastardo che scopava senza problema alcuno forse anche grazie alla maggiore promiscuità della sua gente, persino quando non era famoso. Ho messo da parte quel libro di merda e non lo toccherò mai più.
Io ho provato la stessa rabbia quando ho letto Goethe che tutto compiaciuto parlava del piacere di recitare versi scandendoli con le dita sulla schiena nuda dell'amante
16-02-2010 21:12
perla nera
Re: La mia invidia per chi vive

un pò di invidia la provo,ma non al punto di mandare le maledizioni..più che altro c'è l'ho com me stessa e non con gli altri,e daltronde se non ami te stesso chi ti amerà?a me piace guardare i film d'amore ,mi piace sognare,anche se capita che a volte mi deprimo,pensandoche a me non succederà
22-01-2010 23:27
Nothing87
Re: La mia invidia per chi vive

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Originariamente inviata da CodaDiLupo Visualizza il messaggio
Allora scusami, ho capito male. La tua discussione sull'appuntamento a cui eri andato mi ha fatto pensare che tu potessi avere un atteggiamento cattivo anche con le persone verso cui puoi nutrire un legame affettivo.
Ma che dici mai, mr torturatore? Sono stato un angioletto con lei!
22-01-2010 23:18
CodaDiLupo
Re: La mia invidia per chi vive

Quote:
Originariamente inviata da Nothing87 Visualizza il messaggio
Attenzione! 71 voldire ommemerda e io non lo sono, le cose le dico in faccia e non tradirei mai un amico vero. Mi diverto solo ad essere un po' cattivo, tutto qua. Posso anche limitarmi ovviamente.
Allora scusami, ho capito male. La tua discussione sull'appuntamento a cui eri andato mi ha fatto pensare che tu potessi avere un atteggiamento cattivo anche con le persone verso cui puoi nutrire un legame affettivo.
22-01-2010 13:33
CodaDiLupo
Re: La mia invidia per chi vive

Se magari la smettessi di fare il 71 con tutti, potresti ottenere l'effetto contrario nelle persone e attirarti buone occasioni positive! NON SEI TIMIDO, sfrutta questa tua IMMENSA qualità per reagire (non da 71)!
22-01-2010 11:15
Nothing87
Re: La mia invidia per chi vive

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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Ma con l'orsacchiotto dovresti farci un 69, al limite...
Infatti adesso ho corretto. sono così fuori ke nn so neanche quello che scrivo. E tu come al solito devi mettere il dito nella piaga. Nel nome di dio, io ti disintegrerò e finalmente purgherò definitivamente il forum di mezzo dalla tua infausta presenza!
22-01-2010 02:35
Winston_Smith
Re: La mia invidia per chi vive

Quote:
Originariamente inviata da Nothing87 Visualizza il messaggio
La mia invidia per chi vive sta ultimamente aumentando in modo esponenziale perché mi sono veramente stancato di venire vessato dalla vita. La domanda ricorrente è: "Perché gli altri si e io no??". Anche voialtri ve lo chiederete ma io, per via del mio carattere turbolento e insubordinatore non riesco a tollerare queste ingiustizie di natura. Dopo il 68, che probabilmente fra un po' arriverò a fare col mio orsacchiotto di peluche, rischio di fare anche un 48 nella vita reale. Sto diventando veramente cattivo!
Ma con l'orsacchiotto dovresti farci un 69, al limite...
22-01-2010 00:44
muttley
Re: La mia invidia per chi vive

Allora com'è andata con la tipa? (cit.)
13-01-2010 21:39
HurryUp
Re: La mia invidia per chi vive

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Originariamente inviata da JohnReds Visualizza il messaggio
Secondo me le dissertazioni sulla giustizia e la falsità delle persone sono abbastanza accademiche, poiché nella vita di tutti i giorni conducono ad uno sterile scontro con la realtà fatta di gente stupida e ipocrita (per te hurry) o semplicemente conformata al sistema (secondo me). Forse sarebbe lasciare da parte le ideologie e cercare di cambiare noi, prima che il mondo.

Però è interessante il discorso che poche persone si sono adoperate per modificare le regole del corteggiamento umano, insomma, poiché sono "accademiche" sarebbe interessante come spunto per ricerche e/o studi.

Però come si fa a "modificare" un comportamento basato sull'emotività? Mi sembra irrealistico...il fattore più modificabile invece mi sembra il rapporto uomo/donna più che il corteggiamento, il corteggiamento è ingiusto perché è asimmetrico a causa di maschilismo e retaggi culturali obsoleti

Puntare su una parità oggettiva sarebbe già un livello ottimale, questa è una cosa che penso da tempo.
Anche se ribadisco che secondo me queste rimangono speculazioni divertenti ma poco utili alla fine per migliorare concretamente la nostra vita.
Ma per corteggiamento io intendo appunto il rapporto uomo-donna. Io sono più megalomane rispetto agli esseri umani, perchè applicherei un approccio fisico alle pulsioni psichiche. Di fatti credo che il motivo per cui sia problematico non sia il fatto che le pulsioni non sono misurabili, ma il fatto che non abbiamo gli strumenti per indagarli, a parte l'intuito, oltre il fatto che sono più difficile da modellizzare quando osservati al livello semantico emergente. Infatti io parlo di dinamiche psichiche osservate al livello alto, non al livello basso delle sinapsi (anche se non escludo l'utilità del riduzionismo), però già il tuo stato mentale che ti fa concludere scrivendo che in fondo le trovi speculazioni divertenti lo vedo come un freno a questo genere di ricerca, una forma di apatia. Infatti la prima cosa che mi viene da obiettare è che qui sono coinvolte anche pulsioni omicide, che rendono quindi drammatico il problema, quindi gli aspetti divertenti si fermano a un certo punto. Questo genere di stato mentale poi genera l'incomunicabilità, o quei fatti di cronaca nera che uno poi non si riesce a spiegare: per forza... come fa uno che sente dentro di sè delle pulsioni omicide a comunicarle e quindi a "preparare psicologicamente" gli altri a questi suoi lati se, per esempio, gli ambienti in cui si parla di corteggiamento sono dominati dall'abitudine di scherzarci su, e anche qualora si parli degli aspetti più ingiusti del corteggiamento bisogna sempre esorcizzare ogni approccio negativo? Il risultato sarà che chi ha un'insoddisfazione per il corteggiamento umano coltiverà questa insoddisfazione dentro di sè senza poterla esprimere. Insomma, io credo che i piani del nostro inconscio non siano i piani della nostra parte consapevole. La nostra parte emergente consapevole vuole la comodità, il disimpegno, l'inconscio invece vuole l'analiticità, vuole spezzare il capello in 100 e, soprattutto, si serve di tutte le vie possibili, dalle più morali alle più immorali, per tentare di diventare completamente conscio.
13-01-2010 20:08
JohnReds
Re: La mia invidia per chi vive

Secondo me le dissertazioni sulla giustizia e la falsità delle persone sono abbastanza accademiche, poiché nella vita di tutti i giorni conducono ad uno sterile scontro con la realtà fatta di gente stupida e ipocrita (per te hurry) o semplicemente conformata al sistema (secondo me). Forse sarebbe lasciare da parte le ideologie e cercare di cambiare noi, prima che il mondo.

Però è interessante il discorso che poche persone si sono adoperate per modificare le regole del corteggiamento umano, insomma, poiché sono "accademiche" sarebbe interessante come spunto per ricerche e/o studi.

Però come si fa a "modificare" un comportamento basato sull'emotività? Mi sembra irrealistico...il fattore più modificabile invece mi sembra il rapporto uomo/donna più che il corteggiamento, il corteggiamento è ingiusto perché è asimmetrico a causa di maschilismo e retaggi culturali obsoleti

Puntare su una parità oggettiva sarebbe già un livello ottimale, questa è una cosa che penso da tempo.
Anche se ribadisco che secondo me queste rimangono speculazioni divertenti ma poco utili alla fine per migliorare concretamente la nostra vita.
13-01-2010 17:22
HurryUp
Re: La mia invidia per chi vive

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Per rimanere al tuo esempio, io aggiungerei però che, anche se si giunge a determinare come "ingiusta" una situazione del genere (io mi esprimerei dicendo che sarebbe meglio se tutti coloro che desiderano avere un partner ne avessero uno, ma tant'è), questo però non deve spingere ad attribuire necessariamente a qualcuno la colpa (intesa come volontà consapevole, dolo) di questa situazione, perché dal concetto di colpa si passa facilmente a quello di punizione, e non credo si possa pensare di punire gli accoppiati per fare giustizia delle sfortune dei single.
Evidenziare le storture insite nel presunto "modello" di corteggiamento che va per la maggiore è a mio parere la cosa più importante, in maniera tale da legittimare coloro che se ne volessero discostare e da far capire loro che non c'è niente di male se non si seguono le presunte "regole" (cosa che una certa cultura di massa vorrebbe implicitamente imporre come norma di condotta sana e ottimale).
Sono in parte d'accordo, tranne per il fatto che credo che quel genere di ingiustizie sono ben conosciute dalla gente comune, ma tollerate per motivi di comodo. Perciò secondo me è giusto parlare anche di colpe, su un piano di coscienza collettiva. Ripeto che l'ira non è per me uno stato mentale "sbagliato", una sgradevole interferenza, ma è la risultante tra lo scontro di due volontà opposte, che opponendosi a vicenda generano la frustrazione di non poter raggiungere il loro obiettivo, frustrazione che deve avere un sapere amaro e "aggressivo", cioè la sensazione dell'ira. Se ci sono ingiustizie, allora deve esserci l'ira, così come se c'è un danno per l'organismo deve esserci un segnale sgradevole come il dolore fisico. Quindi secondo me in un eventuale lavoro di divulgazione delle implicazioni ingiuste (in senso oggettivo, cioè che creano scontri di forze di volontà, e quindi insoddisfazione sociale collettiva) del corteggiamento, non bisogna trascurare l'elemento emozionale dell'ira nella loro descrizione, cioè... non devono essere descritte come un fenomeno in un documentario, ma bisogna metterci quel pathos di indignazione che testimonia l'effetto che quelle ingiustizie hanno sulla psiche umana.
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