E' una domanda che mi sono posto spesso anch'io, specie in quel periodo lì, quando vedevo molti altri svegliarsi, omologarsi, intamarrirsi, mentre io rimanevo diverso, più introverso, goffo ecc. e mi chiedevo: possibile che debbano diventare quasi tutti così? Che bisogno c'è? Perchè devo sentirmi escluso per essere meno superficiale?
Io penso che avvicinandosi all'età adulta, si cerchi l'approvazione e l'omologazione, per cui purtroppo in molti si affievoliscono le scintille "positive" e subentrano logiche di superficialità ostentata e di branco. E' una cosa triste...ma il problema vero è chi rimane così incretinito anche oltre i 20, i 25
09-01-2010 14:30
Nick
Re: pubertà
Che tra gli 11 e i 16 siano così è del tutto normale, il problema semmai è quando restano così.
09-01-2010 13:47
captainmarvel
pubertà
ieri ero dal medico per farmi rinnovare la prescrizione del daparox. in coda con gli altri mutuati c'era un bambino di nove anni: era il classico bambinetto vivace e instancabilmente osservatore, estroverso ma anche intelligente e dotato di quella genuina curiosità indagatrice verso il mondo.
un po' come ero io alla sua età e come in genere lo sono i bambinetti delle elementari.
poi qualcosa scatta a partire dagli 11 anni e i ragazzini tendono a diventare conformisti, stupidi, si mettono a fumare, a dire cazzofigaporc**** in ogni frase, a battere la stecca, a diventare casinisti più che semplicemente vivaci, a fare i bulletti che impennano col motorino, iniziano a bere e in generale la loro curva di maturazione si appiattisce se non addirittura scende in picchiata, fino a quando, a partire dai 16 anni, inizia un processo irreversibile che li porta a diventare adulti. almeno questo è quello che ricordo io dei miei coetanei. ma quella parentesi tra gli 11 e i 16 anni a che cosa è dovuta? al testosterone? a modelli sbagliati?