FobiaSociale.com  
     

Home Messaggi odierni Registrazione FAQ
 
Vai indietro   FobiaSociale.com > Fobia Sociale > Trattamenti e Terapie > Automiglioramento > Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"?
Discussione: Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"? Rispondi alla discussione
Il tuo nome utente: Clicca Qui per loggarti
Verifica immagine
Inserisci le lettere o i numeri (o entrambi) nell'immagine che visualizzi qui a destra.

Titolo:
  
Messaggio:

Opzioni addizionali
Opzioni varie

Visualizza l'argomento(prima i nuovi)
30-12-2022 23:13
Keith
Re: Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"?

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
.
Sono d'accordo al 1000%. Nella vita ci sono i periodi fertili, in cui bisogna seminare, e quelli in cui bisogna vivere di rendita
30-12-2022 20:06
XL
Re: Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"?

Però non so, se un bambino non riesce a camminare o parlare entro un certo periodo non è bene che i genitori indaghino?
Magari è vero che ci sono casi in cui qualcuno impara in ritardo (esistono davvero casi simili) ma nella stragrande maggioranza dei casi il fatto che non si raggiungono certe tappe entro certi limiti di tempo può segnalare la presenza di problemi che andrebbero affrontati subito per non aggravare la situazione.

L'organismo già sembra un meccanismo caricato come una sorta di bomba a orologeria, che tu vuoi o non vuoi le mestruazioni arrivano in un certo momento e così via.

I risultati scientifici importanti certi individui li hanno raggiunti in giovane età, non a cinquanta anni, non si può pensare di stravolgere certe cose secondo me, perché l'organismo riesce a fare certe cose quando è in forze e ha certe risorse, non quando le ha perse. Cambiamo un po' alla volta nostro malgrado seguendo una sorta di orologio biologico, le eccezioni in cui si riesce a contrastare questo declino-mutamento sono poche.

Alla fine è ovvio che non bisogna fare tutto in certi periodi, però non riuscire a raggiungere certe tappe prima può compromettere seriamente la possibilità di raggiungerne altre poi, e se queste altre tappe ad uno stanno a cuore bene non sta.

Il cervello dopo i trenta diventa molto più rigido, se si doveva o poteva imparare qualcosa bisognava farlo prima per raggiungere certi livelli poi.

E' un dato di realtà per me.
30-12-2022 16:19
sparatemi
Re: Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"?

le tappe della vita esistono e a chi non ci crede chiedo: qual'è lo scopo della vita? stare reclusi in casa e uscire a lavorare?
29-12-2022 20:16
Aaren
Re: Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"?

Concordo con l'autore del post, tempo fa proprio di questo si parlava in altri luoghi e trovo davvero inutile valutare la vita come un percorso a tappe. Ognuno ha la sua vita davanti e ognuno le sue aspettative, non siamo tutti uguali, dovremmo soltanto seguire il nostro percorso senza pretendere troppo.
E nemmeno tutti i tempi sono uguali, c'è chi arriva primo e chi dopo sulle cose, poi c'è chi parte lento e finisce di corsa. La società ci vuole tutti uguali e omologati come robot ma non è affatto possibile perché ognuno è fatto a modo suo e ognuno ha i suoi doni, perché poi se fossimo tutti uguali e capaci non ci sarebbe nemmeno sfizio, saremo quasi tutti come Dio e nessuno avrebbe nemmeno lo sfizio di chiedere qualcosa ad un altro, saremmo tutti capaci in tutto.
19-06-2022 22:49
Demiurgo Le tappe della vita esistono si, purtroppo.

E non sono neppure qualche fantasioso costrutto sociale o una imposizione della società.

Esistono perché in quanto esseri umani la nostra natura è caduca.

Il tempo su questo pianeta è transitorio e (sempre purtroppo) lo sono anche il nostro vigore e la nostra prestanza.

"il tempo è un predatore che ci aspetta al varco per tutta la vita" (cit.)

Quindi, anche se il pensiero mi è odioso, esistono dei tempi e delle fasi.
28-05-2022 18:40
Maximilian74
Re: Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"?

Io ho provato 2 volte ovviamente da ragazzino, ad andare in discoteca.
Ti posso dire che quelle due volte, ho visto gente esaltata, bulletti cercarogne che andavano lì per provocare, sai i classici buffoni da"cazzo guardi la mia ragazza, ti aspetto fuori e ti pesto assieme ai miei amici ".
Inutile dire che ho capito allora, che non erano posti adatti a uno come me, ma ricordo già allora che chi non andava in discoteca veniva etichettato come sfigato e chirichetto.
Ovviamente quei bulletti erano sempre circondati dalle ragazzine.
28-05-2022 18:21
MrBean
Re: Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"?

A parte le solite "tappe" (o reputate come tali) che non elenco nemmeno in una lunga serie di "non ho mai" aggiungerei anche il fatto che non ho mai messo piede in una discoteca (non che mi interessi), ma quando ero adolescente sembrava che per socializzare dovessi andare per fo.rza in quei luoghi terribili chiamati discoteca, dove c'è gente che a volte si droga nei bagni (senza generalizzare, sia ben chiaro). Sarebbe stato un posto terribile per me. Avrei potuto metterci piede giusto come esperimento sociale (a parte l'ansia di entrare in certi posti pieni di gente troppo estroversa che grida e si muove in branco), cioè entrare 10 minuti e scappare via.

Non quotare grazie
17-05-2022 12:05
kurt87
Re: Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"?

Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74 Visualizza il messaggio
Sfrutto questo messaggio per fare una domanda
I rapporti fra quelle persone, mi riferisco a chi non ha i noti problemi di blocchi, fobie eccetera, quanto sono veramente sinceri?
Io mi sono fatto l'idea che nella maggior parte dei casi siano rapporti impostati su convenienza, superficialità, apparenza, come in effetti è impostata la società, su apparire agli occhi degli altri, su chi è più bravo e più sveglio, a 360 gradi.
Sono pochissimi, secondo me, i casi di rapporti VERAMENTE impostati sulle cose che contano
Tu intendi i rapporti tra, definiamoli, i "normali" e "realizzati"? Quelli di successo nella vita, mettiamola cosi? Credo di aver interpretato bene.
Ma sicuro. Per me l'80% di rapporti tra quelle persone, sono effimeri, e sempre per un tornaconto. Do ut des, nulla più. Gente che oggi c'è, domani non credo proprio, e se oggi c'è, è giusto per sfruttare "l'onda lunga" del successo, del momento. Pura vanagloria. O vivere magari di luce riflessa, con chi ne ha di più.
17-05-2022 11:50
Maximilian74
Re: Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"?

Quote:
Originariamente inviata da kurt87 Visualizza il messaggio
Ed io credo invece che ormai, di questi tempi, sia tutto un omologarsi, copia-incolla, e molto questione di "status" (non solo da social) da preservare ed esporre tipo mostra al museo per dire agli altri "ehi, guardatemi, amatemi, seguitemi!", e ci sia ben poco di scelta autonoma o di bisogni reali. Ma naturalmente è una mia visione, of course.
Sfrutto questo messaggio per fare una domanda
I rapporti fra quelle persone, mi riferisco a chi non ha i noti problemi di blocchi, fobie eccetera, quanto sono veramente sinceri?
Io mi sono fatto l'idea che nella maggior parte dei casi siano rapporti impostati su convenienza, superficialità, apparenza, come in effetti è impostata la società, su apparire agli occhi degli altri, su chi è più bravo e più sveglio, a 360 gradi.
Sono pochissimi, secondo me, i casi di rapporti VERAMENTE impostati sulle cose che contano
17-05-2022 11:21
kurt87
Re: Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"?

Quote:
Originariamente inviata da Darby Crash Visualizza il messaggio
Questo è un lato della questione, ma ce n'è anche un altro che secondo me è prevalente. Si vuole un lavoro, una ragazza, una bella casa perché effettivamente è un nostro desiderio oppure solo per piacere agli altri? Secondo me nella maggior parte dei casi sono reali desideri delle persone, non è mero conformismo. E anche se lo fosse, c'è da dire che talvolta un po' di conformismo aiuta a stare meglio in società e a vivere meglio.
Ed io credo invece che ormai, di questi tempi, sia tutto un omologarsi, copia-incolla, e molto questione di "status" (non solo da social) da preservare ed esporre tipo mostra al museo per dire agli altri "ehi, guardatemi, amatemi, seguitemi!", e ci sia ben poco di scelta autonoma o di bisogni reali. Ma naturalmente è una mia visione, of course.
17-05-2022 11:12
Darby Crash
Re: Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"?

Quote:
Originariamente inviata da kurt87 Visualizza il messaggio
Sono per buona parte imposizione e omologazione del sistema, si.
Quote:
Ovvio che non mi stia bene.
Se non ti sta bene, vuol dire che tu avresti voluto raggiungerla qualche tappa significativa, che era una tua volontà. Che queste tappe siano o meno imposte dalla società passa in secondo piano, visto che tu per primo hai sentito la necessità di raggiungerle.

Quote:
Altrimenti non ti guarderebbero tipo reietto o fallito nel momento in cui non lavori, o non c'hai una pupazza al tuo fianco da esporre, o non c'hai dei marmocchi, o l'auto figa, o la casa figa.
Questo è un lato della questione, ma ce n'è anche un altro che secondo me è prevalente. Si vuole un lavoro, una ragazza, una bella casa perché effettivamente è un nostro desiderio oppure solo per piacere agli altri? Secondo me nella maggior parte dei casi sono reali desideri delle persone, non è mero conformismo. E anche se lo fosse, c'è da dire che talvolta un po' di conformismo aiuta a stare meglio in società e a vivere meglio.

Quote:
Ma chi lo decide? Uno può non averli per i più svariati motivi. Anche per scelta, perchè no. Chi lo dice che è masochismo?
beh, dipende ahah. Alcune tappe si possono benissimo saltare per scelta, ad esempio avere un figlio. In altri casi è vero masochismo saltare per scelta alcuni passaggi: imparare a essere autonomi, guadagnare soldi, avere un minimo di vita sociale etc.
17-05-2022 10:59
kurt87
Re: Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"?

Quote:
Originariamente inviata da Darby Crash Visualizza il messaggio
Ti sta bene essere quasi a zero su ogni fronte della vita?
Se non ti sta bene, evidentemente pure tu avresti voluto arrivarci a compiere certe tappe.
Da come la metti sembra che queste tappe siano qualcosa di negativo e solamente imposto, una mera omologazione. Sembra poi che il raggiungimento delle tappe dipenda da cose come "libertà" e "volontà". Invece non è così, se bastassero libertà e volontà allora tutti arriverebbero alle tappe e ci arriverebbero il prima possibile. Certo, ognuno creerebbe un proprio percorso, ma non ci sarebbero casi di persone ferme al palo, ferme a zero. Se uno non raggiunge tappe non è perché liberamente non lo vuole, a meno che non sia un masochista.
Non è ciò che ho detto. Ovvio che non mi stia bene. Ma non mi sta bene che mi si debba imporre come, quando, dove, SE raggiungerle. Io posso non averle raggiunte per colpe mie, colpe altrui, colpe del contesto, colpe x o colpe y, ma è un mio problema. E se non riesco, nessuno deve puntarmi il dito contro. Non è una gara. Il succo è questo.

Queste tappe non sono un qualcosa di negativo, non ho detto questo. Sono per buona parte imposizione e omologazione del sistema, si. Lo dico e lo ribadisco. Altrimenti non ti guarderebbero tipo reietto o fallito nel momento in cui non lavori, o non c'hai una pupazza al tuo fianco da esporre, o non c'hai dei marmocchi, o l'auto figa, o la casa figa. Solo in quel caso, secondo il pensiero comune, sei uno che nella vita ha vinto. Ma chi lo decide? Uno può non averli per i più svariati motivi. Anche per scelta, perchè no. Chi lo dice che è masochismo?

Ripeto, considerare la vita come una mera corsa a tappe o qualcosa di pre-confezionato, lo trovo ridicolo.
Com'era quel detto? La vita è tutto quello che ti accade quando avevi in programma tutt'altro...o una cosa simile...comunque la penso uguale.
17-05-2022 10:43
Darby Crash
Re: Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"?

Quote:
Originariamente inviata da kurt87 Visualizza il messaggio
E ammesso pure che uno non ci arrivi mai, tipo me che a 35 anni suonati, sono praticamente uno zero quasi su ogni fronte della vita, e se fosse una gara a tappe tipo Giro d'Italia, avrei forato la gomma al km 5 probabilmente, era obbligatorio percorrerla? E soprattutto era obbligatorio percorrerla come vogliono loro? O è obbligatorio che debba percorrerla in futuro?

Ma ognuno sarà libero di fare, essere, vivere come vuole e seguire il proprio percorso? O non seguirlo affatto? Siamo obbligati ad omologarci?
Ti sta bene essere quasi a zero su ogni fronte della vita?
Se non ti sta bene, evidentemente pure tu avresti voluto arrivarci a compiere certe tappe.
Da come la metti sembra che queste tappe siano qualcosa di negativo e solamente imposto, una mera omologazione. Sembra poi che il raggiungimento delle tappe dipenda da cose come "libertà" e "volontà". Invece non è così, se bastassero libertà e volontà allora tutti arriverebbero alle tappe e ci arriverebbero il prima possibile. Certo, ognuno creerebbe un proprio percorso, ma non ci sarebbero casi di persone ferme al palo, ferme a zero. Se uno non raggiunge tappe non è perché liberamente non lo vuole, a meno che non sia un masochista.
17-05-2022 09:27
kurt87
Re: Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"?

Esistono, eccome se esistono. Ma esistono perchè sono questa società e questo sistema artificiali, pre-impostati, pre-confezionati a volerle imporre. Qui da noi poi, vedo sempre un certo peso della Chiesa e della Religione nell'indottrinamento delle menti e nel plasmare un pensiero unico, quando si parla di queste tematiche legate alla vita, ai doveri, alle tappe da seguire etc. E mettiamoci pure la politica, i media, l'informazione che veicolano immagini di vite stereotipate, banali, conformistiche, convenzionali, che pur non volendo, ti costringono a seguire e a dover imitare, per sentirsi integrati, accettati socialmente, rispettati, considerati.

Credo che tu abbia scritto una grande verità in questa frase:

"Io non ritengo esistano tappe fisse nella vita, e penso che in tutte le cose c'è chi ci arriva prima e c'è chi ci arriva dopo (c'è anche chi non ci arriva mai, vuoi per difficoltà o vuoi per temperamento o disinteresse), e che forse l'idea che all'età tot corrisponda un determinato modo di vita sia anche uno stereotipo sociale."

E ammesso pure che uno non ci arrivi mai, tipo me che a 35 anni suonati, sono praticamente uno zero quasi su ogni fronte della vita, e se fosse una gara a tappe tipo Giro d'Italia, avrei forato la gomma al km 5 probabilmente, era obbligatorio percorrerla? E soprattutto era obbligatorio percorrerla come vogliono loro? O è obbligatorio che debba percorrerla in futuro?
Quelli che quando studi "e quando ti laurei?", e quando ti laurei "e quando lavori?", e quando lavori "e quando ti trovi una donna e te la sposi?", e quando ti sposi "e quando fai figli e metti su famiglia?", una vita pre-impostata che neanche nelle sceneggiature dei film o neanche nelle istruzioni per montare i mobili Ikea con le didascalie dalla 1 alla 15, e guai a non seguire l'ordine.

Ma ognuno sarà libero di fare, essere, vivere come vuole e seguire il proprio percorso? O non seguirlo affatto? Siamo obbligati ad omologarci?

Ovviamente non sto condannando chi ha avuto una vita "regolare" e "normale", buon per lui-lei. Ma rispetto anche chi non ce l'ha. Chi non ce l'avrà mai. Perchè avrà avuto i suoi motivi. E non starà a me, come a nessun altro, giudicare.
16-05-2022 21:08
vikingo Non vorrei che nella trasformazione da nerd a tronista le donne che non sanno del mio passato pensino questo non sa dove si trova Chisinau..e se non parte una conversazione ci sta anche..
16-05-2022 19:32
Maximilian74
Re: Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"?

Quote:
Originariamente inviata da juan Visualizza il messaggio
Le persone che crescono integrate nella società finiscono quasi inevitabilmente per seguire delle tappe comuni. In genere chi rimane indietro non lo fa per scelta di vita, ma perché si presentano degli impedimenti (interni o esterni che siano). Ciò non toglie che nessuno dovrebbe precludersi la possibilità di fare le cose in ritardo, qualora eliminasse l'ostacolo, solo perché non sta bene alla società.

Per esperienza posso dire che più non rispetti le tappe, più diventa difficile concepire di fare determinate cose. Più cresco, più le altre persone mi sembrano simili agli animali esotici che vedi nelle gabbie degli zoo. Roba tipo uscire con amici, avere una relazione, fare sport, viaggiare, andare in una discoteca, guidare la macchina ecc. ecc. mi sembrano surreali. Mi angoscia immaginare di vivere così perché lo sento come contrario a me stesso. Al contempo mi rende infelice essere solo e diverso. Un tempo mi pareva di essere leggermente più elastico mentalmente, ma più passa il tempo più si rafforza l'idea che evitare tutto sia comunque un male minore, una condanna a cui non posso sottrarmi. Per farmi vivere come gli altri bisognerebbe strapparmi dalla testa più di vent'anni di vita e poi costruire da capo gli schemi mentali ed educarmi alla vita in società.
Messaggio molto chiaro e difficile da non condividere
16-05-2022 15:41
Nitch
Re: Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"?

Quote:
Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio
Per questo sono incredibilmente sensibile a questo genere di tematiche; è indicativo che anche io sia partito con la stessa condizione economica del mio familiare ma non l'ho mai ostentata, soprattutto con le donne. Pensavo erroneamente che il lato economico fosse secondario (anche se ovviamente non ho mai avuto illusioni di essere il principe azzurro) mentre per un bruttino pieno di blocchi mentali e zero skill sociali era l'unica compensazione. Ma che fine avrei fatto? Già ricevere una raccomandata mi crea ansia, figuriamoci gestire marmocchi, lavoro, una lite di coppia, separazione e salasso economico. Forse meglio così.

Dicevo, per questo credo che le teorie *pill siano vere, anche se sono bandite dal forum. Spesso sbagliati i modi di esprimere le idee ma al netto del rancore di quegli ambienti, di cui comprendo i motivi, la sostanza ha molto di vero.
Ti è andata bene, ti è andata benissimo.
La storia di tuo fratello è la dimostrazione che certe dinamiche sono vere e prevedibili con precisione pressochè millimetrica. Poi certo, capita il caso raro che sfugge alla regola generale, ma non puoi impostare la tua vita sperando nell'evento fortuito.
Ma perchè queste teorie sono bandite? Che male fanno?
Ogni tanto seguo Rollo Tommasi, tempo fa postò una story dove si vedeva la foto un uomo che si stava per gettare da un ponte che veniva salvato da un paio di passanti, con sotto scritto "Ecco perchè bisogna diffondere la redpill".
Mi ha fatto molto riflettere. Quante tragedie, quante famiglie rovinate, quante lacrime, si potrebbero evitare se gli uomini prendessero realmente consapevolezza di come va il mondo? Eppure tutt'oggi se spieghi cose che sono sotto gli occhi di tutti, partono le accuse di misoginia, con annessi problemi mentali da risolvere.
Pensa quante grane vi sareste evitati se qualcuno avesse aperto gli occhi a tuo fratello, e invece quale è la risposta quando qualcuno prova a fare dei discorsi sull'amore meno fumosi e più pratici? "Nooo non puoi dire queste cose!! curati la misogggginia!"


Quote:
Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio
Ma vogliamo parlare di sesso? Una donna se ne accorge immediatamente e come può andare a finire se si hanno 30-35 anni? L'insicurezza fisica lo stress della prima volta credo siano a tutti gli effetti una pregiudiziale. Se va male in quella prima occasione poi è la fine dell'autostima. Lo stesso per il lavoro, per tutto. Per questo credo che se pure non esista uno scadenziario con gli intervalli di età, alcuni momenti "pivot" della vita si concentrino in tempi dell'ordine di mesi e una volta saltati compromettono tutto il futuro. Certo, il caso su 100 esiste, ma appunto non fa testo.
E' il motivo per cui consiglio sempre, a meno di volersi dare al monachesimo, di provare il sesso a pagamento per tempo. Sia per non compromettere la propria sanità mentale, sia per evitare, qualora capiti l'evento fortuito, di trovarsi con l'esperienza di uno scolaretto di 3° elementare.
16-05-2022 15:04
Levin
Re: Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"?

Quote:
Originariamente inviata da Nitch Visualizza il messaggio
Più che altro la domanda che dovresti porti è: un uomo alto (ovviamente bello), con una bella casa e un buon lavoro, intelligente e sensibile, perchè dovrebbe fare all-in su di te e non su una tua collega senza marmocchi in mezzo ai piedi, senza lo spettro dell'ex-marito o dell'ex-compagno, e più affidabile? Perchè una madre single 22enne, è uno dei peggiori investimneti per la vita che si possano fare.
Io qui vedo semplicemente l'annuncio di una morta di fame che vuole fare il salto di qualità incastrando un uomo benestante che la mantenga. Una che vuole vivere un amore in stile fiaba Disney fatto di bacini cuoricini abbraccini ciccini, ma dove casa, bollette, vacanze e regali, li paga tutti lui.
Cavolo che affare!!

Purtroppo Tinder è pieno di questi profili con bio imbarazzanti, ma siccome sono bio di donne va tutto bene. Se io, uomo, su Tinder scrivo: no nane, no balene, no isteriche, no pelose, no esaurite, arriva la giornalista di turno a darmi del maschilista.
Anche se in ogni caso, uomo o donna che sia, trovo di pessimo gusto impostare una bio come se fosse una check-list delle qualità che deve avere il mio interlocutore. Fossi su Tinder, userei la bio per parlare di me e incuriosire chi c'è dall'altro lato dello schermo.
Questa è un altra bio sulla stessa lunghezza d'onda della prima, ma siccome lei non è una madre single non cerca il benestante con casa di proprietà, quindi si limita a manifestare pretese di tipo estetico: "no ragazzi brutti, no ragazzi bassi, voce sexy, abbronzati, muscolosi e con gli addominali, no imbecilli. E se sei più brutto di come appari nel tuo profilo Tinder, non ti parlerò più"
Ma se io guardo la sua foto, non mi pare di vedere Monica Bellucci...vedo solo una con sorriso da cavallo, senza labbra e col nasone.
Poi non bisogna dare ragione a chi dice che le pretese femminili sono elevatissime, e tagliano fuori dal mercato una fetta consistente di uomini...

Mi viene il sospetto che la tipa stia usando un linguaggio scherzoso, almeno lo spero. Conclude infatti la sue preferenze con "non troppo stupido", che è una caratteristica stereotipata dell'uomo bello, abbronzato e palestrato.
Un po' come dire a sessi invertiti "la voglio gnocca ma non oca". Può essere una richiesta formulata esplicitamente così una cosa troppo seria, anche ammettendo che in giro c'è di tutto?
16-05-2022 14:32
Black_Hole_Sun
Re: Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"?

Quote:
Originariamente inviata da vikingo Visualizza il messaggio
Mi sembra di essere Benzema in piccolo uno che si migliora dopo i 30 quando gli altri sono a fine corsa o accasati.e lui il brutto brutto anatroccolo diventa cigno,ma le donne di oggi non sanno del suo passato da Calimero,e lo vorrebbero meno solitario e più affabile,lui il nostro eroe per caso a cui la vita ha tolto qualcosa da giovane,una diagnosi in tarda età..nel 2020 esce dalla clinica guarda the last dance di Jordan si innamora di questa grinta,vede wawrinka vincere lo slam a 30 anni con la frase di Beckett a guidarlo nei momenti buio..e allora insegue questo sogno,il culto del fisico per ottenere questa benedetta relazione,l'amore della sua amata.gli americani che amano i melodrammi ci avrebbero ricamato su.io cigno nero che vuole diventare bianco,un po' come rivaldo con Ronaldo.io amavo ribaldo ma capisco che per un popolo più estroverso il fenomeno fosse un personaggio più da amare..ognuno va coi propri simili..la morale qual è che col fisico di oggi forse a 24 anni ero fidanzato forse,spero arrivi qualche altro treno che gli anni son 34..comincia l'estate vedremo
Sempre paragoni realistici con personaggi della porta accanto. Mica uno che faceva il centravanti nel Real Madrid.
16-05-2022 14:28
choppy
Re: Ma esistono poi queste famose "tappe della vita"?

Quote:
Originariamente inviata da Nitch Visualizza il messaggio
La domanda se la dovrebbe porre lei, quel TI non era rivolto a te, ma a quella scappata di casa che pretende il belloccio milionario che si accolla lei e il frutto dei suoi errori senza batter ciglio

Per curiosità, trattasi di un parente stretto tipo fratello o cugino?




E hai detto niente.
Certo che alcune tappe sono obbligate. All'apertura del topic si parlava di casi estremi come l'arrampicata dell'Everest che non puoi fare a 90 anni. Ma anche una cosa molto più banale come fare figli richiede delle tempistiche ben precise. Dopo i 30-35 anni le probabilità per una donna di avere un figlio down aumentano notevolmente, e dopo i 40 arriva la menopausa, che significa fine dei giochi. Dillo a madre natura che la tappa del "figlio" è decisa dalla società.
Anche in ambito lavorativo ci sono tappe ben precise da rispettare, in molte posizioni lavorative l'età massima è un pre-requisito fondamentale.
Mike Bongiorno a 75 anni è andato al Polo Nord. Sinceramente lo reputai folle.

Lauda fece un test con la Jaguar a 53 anni, ovviamente andò malissimo.
Questa discussione ha più di 20 risposte. Clicca QUI per visualizzare l'intera discussione.



Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 18:30.
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.