Originariamente inviata da Rikott

Già immagino, in Italia al massimo è così a Milano o Lombardia in generale, ma negli altri posti non c'è tutto questo classismo, anche perchè in Italia è normale essere disoccupati ecc

Originariamente inviata da Ezp97

Esatto, io nel 2011 sono stato sia negli states è anni dopo in Inghilterra, negli USA c'è una competizione da paura, si ammazzano per la carriera, in Inghilterra c'è ma un po' meno ma se non fai carriera ti guardano tutti o quasi come uno scarto umano, un barbone, se sei inglese e fai l'operaio, il muratore, che ne so il cameriere li sei uno sfigato e non ti fila nessuno.
Tantomeno le inglesi che sono spesso con la puzza sotto al naso.

Originariamente inviata da Varano

però ho notato che è una società molto classista, se friggi patatine sei proprio uno scarto sociale, io avevo timore a rivolgere parola agli inglesi bianchi perché li percepivo snob e troppo superiori per ceto sociale e reddito.
qui in italia non è che mi aprono tutte le porte, ma perlomeno due parole le fai anche con i pezzi grossi e la gente ricca, dicono che sono luoghi comuni e stereotipi ma quando subisci proprio la freddezza e il distacco dalla società è molto dura.

Originariamente inviata da FolleAnonimo

Si può vivere isolati senza per forza finire nel drammatico come lo descrivi.
Ci sono una moltitudine di persone che vivono cosi, mi capita di non vedere mia madre per settimane e nel frattempo non sono diventato un pazzo suicida, ed lei è l'unica persona che frequento da una decina di anni.
E tutti gli anziani isolati, e tanta altra gente che raramente si legge sul forum che ancora la testa sulle spalle la mantiene.
E non sento nemmeno il bisogno di andare a caccia come un quel animale sociale di cui si parla, teoria che non ho mai condiviso e che penso sia molto spesso la scusa del estroverso per lapidare il diverso.
Puoi dire solo che tu diventeresti pazzo se non vedessi i tuoi colleghi di lavoro ogni santissimo giorno.
Nessuno automaticamente soffre se non vive di questi rituali da estroversi.
Le amicizie possono essere più squilibranti della solitudine.
Si può benissimo metabolizzare luoghi virtuali come questo forum per togliersi lo sfizio del contatto umano, io mi sento cosi.

Originariamente inviata da edward00767

io vorrei mettermi l'anima in pace ma evidentemente una parte di me desidera ancora la normalità

Originariamente inviata da Varano

però ho notato che è una società molto classista, se friggi patatine sei proprio uno scarto sociale, io avevo timore a rivolgere parola agli inglesi bianchi perché li percepivo snob e troppo superiori per ceto sociale e reddito.
qui in italia non è che mi aprono tutte le porte, ma perlomeno due parole le fai anche con i pezzi grossi e la gente ricca, dicono che sono luoghi comuni e stereotipi ma quando subisci proprio la freddezza e il distacco dalla società è molto dura.

Originariamente inviata da FolleAnonimo

No non sono d'accordo, non è un percorso o un raggiungimento, io mi sento nato predisposto alla solitudine.
Non è una questione di mettersi l'anima in pace, ma piuttosto conoscersi, per me è evidente, non mi piacciono le persone.
Quando le avevo attorno mi sentivo sempre osservato e a disagio, e ho trovato nei muri che separano un enorme sollievo.
La sofferenza è tutta nei tentativi di provare qualcosa che non coincideva con quello che sono.
La tua esperienza soggettiva non può essere lo standard per ogni essere umano, e quando si tira in ballo l'animale sociale si inizia a generalizzare, quando realisticamente mi sento di dire che la solitudine e le sue angosce sono più comuni del suo contrario.
C'è molta morbosità del proprio dolore e tanta virtù nel rinnegarla come un peccato, perché ti dicono di fare cosi, essere in quel modo, provare quelle sensazioni.
Io non mi sento delirante perché non frequento le persone, posso sempre soffrire ma allo stesso modo non avere tutti questi desideri di socialità, comprensione, ascolto, baci e abbracci, provare un forte desiderio d'isolamento senza scivolare in un atroce dramma descritto in precedenza.

Originariamente inviata da FolleAnonimo

Si può vivere isolati senza per forza finire nel drammatico come lo descrivi.
Ci sono una moltitudine di persone che vivono cosi, mi capita di non vedere mia madre per settimane e nel frattempo non sono diventato un pazzo suicida, ed lei è l'unica persona che frequento da una decina di anni.
E tutti gli anziani isolati, e tanta altra gente che raramente si legge sul forum che ancora la testa sulle spalle la mantiene.
E non sento nemmeno il bisogno di andare a caccia come un quel animale sociale di cui si parla, teoria che non ho mai condiviso e che penso sia molto spesso la scusa del estroverso per lapidare il diverso.
Puoi dire solo che tu diventeresti pazzo se non vedessi i tuoi colleghi di lavoro ogni santissimo giorno.
Nessuno automaticamente soffre se non vive di questi rituali da estroversi.
Le amicizie possono essere più squilibranti della solitudine.
Si può benissimo metabolizzare luoghi virtuali come questo forum per togliersi lo sfizio del contatto umano, io mi sento cosi.

Originariamente inviata da Xchénnpossoreg?

Si parlava di amicizia.
Solitudine nel senso di zero amici (eventualmente zero morosi/e) e non di isolamento totale.
E sì, è possibile vivere senza amici e amori.

Originariamente inviata da Ezp97

Si ma Londra non è Inghilterra, Londra è un mondo a parte, una città da pazzi e gli inglesi mica sono fessi da fare lavoretti al minimum wage.
Io sono stato nelle midlands occidentali, Brighton, bath, Birmingham, anche Londra.
Comunque al sud l'inglese è più facile da capire ed è pieno di opportunità lavorative, più sali più è difficile tutto e la depressione nei posti sale.
Nelle mie zone è pieno di gente che è stata pure 10 anni a Londra a fare i camerieri, sono tornati tutti, fritti e scoppiati.

Originariamente inviata da Varano

sì, è vero. a londra era così...i lavori da mentecatti li facevano gli stranieri, tra cui noi italiani, mica gli inglesi. i giovani bianchi facevano quasi tutti un lavoro da ufficio, da colletto bianco

Originariamente inviata da Varano

l'uomo è un animale sociale...posto in condizioni di solitudine estrema, come in una cella senza contatti con altri umani, dà segnali di squilibrio dopo pochissimi giorni. noi apparteniamo a questa specie qua, poi c'è chi soffre di più e chi soffre di meno, ma la vera solitudine è qualcosa che ti ammazza, nemmeno si possono immaginare le proprie reazioni. c'è gente che si mette a parlare da sola e che cerca di suicidarsi dopo pochi giorni, se non ore, di isolamento sociale assoluto

Originariamente inviata da Xchénnpossoreg?

Scommettiamo?

Si può vivere da soli/e, figurati.. lo dico per esperienza, tra l'altro dopo anni e anni ci fai il callo. Poi certo, non parliamo di condizioni ideali ma bon..

Originariamente inviata da Ezp97

Ma non si può vivere da soli...

Originariamente inviata da untipostrano

forse magari dipende anche dal fatto che lì le possibilità lavorative sono decisamente superiori a quelle del nostro paese quindi essendo più facile per molti avere una discreta posizione socioeconomica, quei pochi che non la raggiungono risaltano ancor di più agli occhi degli altri come sfigati!