La cosa strana è che ho avuto un'infanzia serena, la dovevo pagare...Un'adolescenza molto triste in compenso che mi ha portato a essere un giovane adulto emarginato e alienato.
13-09-2021 22:30
Dark97
Anche se lo accetti, non cambia piú di tanto....stai bene con te stesso, smetti di roderti il fegato...poi?
Rimani cmq solo, zero vita sociale, zero esperienze con l' altro sesso...
Vivi sempre una vita piatta, che ti porta all' esaurimento in un modo o nell' altro...
Il mio passato:
- fino ai 12 anni, avevo un gruppo con cui uscire.
- Bullismo
- dai 12 ai 14 anni, rinchiuso in casa
- Dai 14 ai 18, qualche uscita ogni morte di papa con conoscenti... nessuna esperienza degna di nota in questi anni, a parte qualche cazzata da adolescente...niente di ché cmq.
13-09-2021 21:38
Laurence
Re: Il passato torna sempre.
Gli altri vanno avanti mentre noi siamo ancora al punto di partenza. Rispetto agli altri noi abbiamo una palla al piede, siamo svantaggiati. Ma questo non può impedire la nostra crescita personale. Quelle cose non fatte in adolescenza restano con noi in età adulta, ma la vita non finisce lì.
Non è illudersi, non è accontentarsi, ma necessario per stare in pace con sé stessi. L'alternativa è continuare a vivere in un perenne stato di amarezza misto a rabbia.
Limitless, anche io sento malessere per non aver vissuto come gli altri, ma soprattutto non aver vissuto gli anni che ho passato anni rinchiuso in casa. Gli anni che sono andati via non torneranno indietro, non ero come i miei coetanei, non sono come i miei coetanei. Con loro è sempre presente un grande abisso, in ogni periodo della mia vita. Oggi ho ancora difficoltà a stringere rapporti con gente della mia età, proprio per l'assenza di esperienze, ho attraversato un percorso diverso.
Non è la mia gente, non vengono dal mio paese. Ma questo sono io, con ogni mio difetto, con tutto il tempo buttato.
Non ho le esperienze che hanno i miei coetanei ma questo non mi fermerà. Ho un deserto dentro, nulla da offrire. Non sarà questo a fermarmi.
13-09-2021 21:08
limitless
Re: Il passato torna sempre.
Il mio passato?
Bambino fin troppo timido, timidezza che in adolescenza si tramuta in vera e propria fobia e finisco per mollare tutto per chiudermi in casa dai 15 ai 18 anni.
Da allora di tempo n'è passato e sicuramente non sono più la stessa persona, rimane in un certo senso il malessere per non aver vissuto quegli anni, inoltre avverto sempre come ci fosse del gap tra me e i miei coetanei.
13-09-2021 20:45
Ezp97
Tutte stronzate, costruisci una casa senza le fondamenta. Verrà giù come un bicchiere di plastica.
Senza esperienze non si può costruire qualcosa.
13-09-2021 20:35
Laurence
Re: Il passato torna sempre.
Magari la vita vi ha già sconfitto perché non avete le fondamenta del vostro passato per costruire un futuro. Ma il passato non ci definisce, potete ancora costruire qualcosa senza dover chiudere gli occhi, senza dover immagianre.
Non sarà minimamente mai la stessa cosa ma la vostra vita non è finita. Nel bene e nel male, tutto resta in noi. L'importante è imparare a conviverci, non sempre andrà bene. Ma non si può fare di più in alcuni casi.
13-09-2021 08:39
Laurence
Il passato torna sempre.
Tanti hanno problemi con il passato: mancanza di esperienze di ogni tipo, adolescenza non vissuta, uscite in gruppo, cazzate da adolescenti. Cose che magari non danno le stesse emozioni da adulti, quando si è già oltremodo logorati dalla vita.
Sono fondamentali certe esperienze, la loro assenza, le conseguenze le conosciamo tutti. Ma non è la fine, partiamo svantaggiati.
Il passato è difficile. Si può rimanere intrappolati in esso o tentare disperatamente di sfuggire alla sua presa, ogni volta diventa sempre più difficile. Il passato ci perseguita per tutta la vita se non lo accettiamo per quello che è stato. Ma si continua lo stesso a lottare futilmente con il proprio passato. La resistenza continua con fare impavido ma tuttavia, dopo anni e anni la nostra mente inizia a cedere al ciclo di agonia a cui è sottoposta nel rivivere cose che non abbiamo mai accettato.
"Accettazione" suona bene, bella come idea, ma nessuno sa dirti come farlo o dirti come lasciare andare certe cose.
Non mi interessano le cazzate che non ho fatto da adolescente, le uscite in gruppo mancate. Mi interessa di quel bambino che non ha vissuto la sua infanzia, cresciuto troppo presto.
Un bambino che non ha mai avuto un'infanzia spensierata e pura. La maggior parte della sua infanzia è composta solo da grandi vuoti, senza ricordi positivi. Non gli era permesso esprimere le sue emozioni, nessuno empatizzava con lui. Un bambino che è stato abusato in ogni modo che un bambino può essere abusato, è stato anche preso in giro per avere reazioni emotive a quel calvario psicofisico. Nessuno ha protetto la sua innocenza, non importava ai suoi genitori. Questo bambino parlava più con psichiatri, psicologi, che con i suoi genitori. Ha fatto terapia, peggiorando la situazione. Chiuso in ospedale con lo psichiatra e l'assistente sociale ogni settimana, contro la sua volontà.
Un giorno all'improvviso si sveglia e gli tremano le mani, si sente "rotto" come persona, difettoso rispetto agli altri bambini.
Gli hanno rubato l'infanzia.
Ora sono esattamente ciò che odiavi. Non sono felice come speravi tu. Non ho un migliore amico al di fuori degli alcolici. Non sono riuscito a stringere legami in modo sano con le persone, gli faccio solo male. Non possono colmare il nostro vuoto, nulla può.
Questo no, non lo accetti, non lo cancelli. Non puoi scacciare questo fantasma, non vuole essere dimenticato. Il passato torna sempre.
Non voglio comprensione.
Parlatemi del vostro passato.