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Discussione: Rancore patologico (se tale definizione esiste) Rispondi alla discussione
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13-08-2021 11:24
PrincessGinevra
Re: Rancore patologico (se tale definizione esiste)

una volta mi arrabbiavo di più, ma limitatamente ad una questione: la gente viene da me solo quando fa comodo.
nel tempo ho preso consapevolezza che arrabbiarsi è uno spreco di energie, che posso impiegare in cose molto più utili, quindi evito appunto di alterarmi, anche se le scocciature dentro di me restano, ma limitatamente a questa cosa...

per tutte le altre questioni sociali-relazionali, me le faccio scivolare di dosso.. tanto non risolvo nulla, non miglioro la mia condizione arrabbiandomi.
13-08-2021 10:15
Winston_Smith
Re: Rancore patologico (se tale definizione esiste)

Quote:
Originariamente inviata da Teach83 Visualizza il messaggio
Ma ci sta chiudere un rapporto con una persona per i motivi più svariati, però poi preferisco il più sano OBLIO al rancore.
La rabbia la riservo solo alle grandi ingiustizie e crimini impuniti... dev'essere qualcosa di estremamente grave e serio.
Il solo fatto di provare rancore per della gente con cui ho reciso i contatti eoni fa, mi sa di perdita di tempo e di energie che riservo ad altro...meglio dimenticarli.
Grosso modo è anche la mia linea di condotta.
12-08-2021 18:54
untipostrano
Re: Rancore patologico (se tale definizione esiste)

Dipende da quanto quella persona si ravvede:se dall'altra parte non noto chiari segnali di pentimento con annesse scuse no non riesco a mandare giù un torto subito e quella persona con me ha chiuso ....altrimenti sono pure disposto a metterci una pietra sopra, salvo ovviamente aver subito cose gravissime tipo un furto,forti percosse etc.
12-08-2021 11:45
muttley
Re: Rancore patologico (se tale definizione esiste)

Io mi offendo quando mi criticano perché avendo il profilo psicologico di chi ha subito abusi (in senso educativo), sono molto permeabile alle critiche (aspetto che cerco sempre di attenuare comunque, in quanto lo ritengo disfunzionale e per niente adattivo). Sono invece poco permeabile a cose come abbandoni, rifiuti e simili perché non ho un vissuto che mi ha reso eccessivamente sensibile a certe cose, ragion per cui non rendendomene conto ho fatto a volte incazzare io certa gente col mio atteggiamento poco presente e distaccato.
Ma raramente l'ho fatto apposta o consapevolmente
12-08-2021 11:30
Keith
Re: Rancore patologico (se tale definizione esiste)

Quote:
Originariamente inviata da Konkurs Visualizza il messaggio
anche volessi perdonare perdo interesse verso chi mi fa del male
Esatto, anche io. La persona in questione mi cala.. e quindi mi interessa meno.
Qualcuno in passato mi ha chiesto scusa in modo sincero ed ho perdonato, ma perlopiù se chiedi spiegazioni vengono date risposte sommarie e fredde e allora lì capisci che è meglio per entrambi non continuare.
Adesso non chiedo più spiegazioni, perché mi umilia ricevere un certo tipo di risposte. Se posso perdonare perdono, sennò ciao.
12-08-2021 10:25
Konkurs
Re: Rancore patologico (se tale definizione esiste)

anche volessi perdonare perdo interesse verso chi mi fa del male quindi non accade, tendo ad operare un taglio netto in risposta al torto.
12-08-2021 10:13
Teach83 Ma ci sta chiudere un rapporto con una persona per i motivi più svariati, però poi preferisco il più sano OBLIO al rancore.
La rabbia la riservo solo alle grandi ingiustizie e crimini impuniti... dev'essere qualcosa di estremamente grave e serio.
Il solo fatto di provare rancore per della gente con cui ho reciso i contatti eoni fa, mi sa di perdita di tempo e di energie che riservo ad altro...meglio dimenticarli.
Nella solitudine di adesso posso solo incazzarmi con me stesso, ma insultatmi da solo non mi attizza.
12-08-2021 09:20
zoe666
Re: Rancore patologico (se tale definizione esiste)

mi ci ritrovo molto.
Negli anni ho perso tantissime amicizie perchè se mi veniva fatto qualche sgarro ( forse anche male interpretato o ingigantito da me ) tendevo a non comunicare all'altra persona che ci ero rimasta male o a cercare di parlarne e letteralmente sparivo.
Non so se questa cosa è ancora attuale perchè non mi capita da un pò ( non frequentando più altre persone praticamente ), però in passato è stato una costante.
12-08-2021 07:49
Masterplan92
Re: Rancore patologico (se tale definizione esiste)

Io sono roso dal rancore..ultimamente verso un familiare,è terribile
12-08-2021 00:51
vikingo
Re: Rancore patologico (se tale definizione esiste)

Non ho mai amato i branchi preche ci sono delle regole sparlamenti doppie faccie.e io voglio ragionare con la mia testa.forseavrei voluto essere piu freddo ma il mio infdrvorarmi mi rende vivo e questo non lo cambierei mai una delle poche cose che mi piace di me.
11-08-2021 22:18
Keith
Re: Rancore patologico (se tale definizione esiste)

Ormai non mi incazzo più e non provo rancore per nessuno.. e questa cosa non mi piace per niente.
11-08-2021 21:54
confusa86
Re: Rancore patologico (se tale definizione esiste)

Io sono rancorosa solo ed esclusivamente verso...me stessa.
Con gli altri fin troppo comprensiva direi, pronta al confronto, al chiarimento.
Ho un amico invece che è proprio come te, per quanto viva male lui per primo è carattere quindi c'è poco da fare, ma forse meglio così che remissivi come me...
11-08-2021 21:42
sparatemi
Re: Rancore patologico (se tale definizione esiste)

Quote:
Originariamente inviata da Hor Visualizza il messaggio
Purtroppo mi rendo conto di vivere spesso o, meglio, dovrei dire, di aver vissuto spesso, quando ancora avevo una certa quantità di rapporti sociali, delle forme di rancore che si potrebbero a giusta ragione definire patologiche.
Quando ricevevo un affronto, specie se andava a toccare questioni molto personali, facevo molta fatica a dimenticare, a sbollire, a perdonare. L'affronto si traduceva per me in uno sfregio eterno che mi impediva di avere qualunque tipo di ulteriore contatto con chi me l'aveva causato, e questo a prescindere che fosse un affronto voluto o dovuto a malintesi.
Ancora adesso vedo gli altri che, quando c'è qualche problema interpersonale, quando credono a torto o a ragione di essere stati offesi, aspettano un po' di tempo e poi sbolliscono, riescono a riannodare i contatti, riescono a far tornare i rapporti sui binarî giusti. Io questo fatico anche solo a concepirlo. È come se ragionassi in un'ottica di tutto o niente. È anche per questo che molti dei rapporti che avevo si sono rovinati definitivamente, e che alla fine non m'è rimasto quasi nessuno.

Voi come siete messi al riguardo? Siete rancorosi o riuscite facilmente a perdonare? Siete anche voi preda di un rancore "patologico" o vi basta aspettare un po' di tempo per sbollire?
a tutto c'è un limite con cui gli altri si devono porre con noi, così come c'è un limite di tolleranza che noi dobbiamo avere verso gli altri. Da quello che ho capito sui rapporti umani è che quasi tutti, in contesti sociali (sopratutto se in gruppo), cercano di emergere rispetto agli altri per mettersi in mostra e dimostrarsi migliori o più semplicemente apparire (da cui ci sono diverse tipologie, chi sminuisce, chi torna a bomba sui tuoi difetti, chi lancia freccatine, chi ti sparla dietro e chi semplicemente con il linguaggio del corpo), ecco, da quel che ho visto è che tendenzialmente tutti si tollerano abbastanza a vicenda, ma è solo apparenza! perchè nella realtà a parole si pugnalano alle spalle a vicenda, lo sanno benissimo, ma per il quieto vivere, per il fatto che ci si conosce tutti e perchè un domani non si sa mai tutto passa. Sparlare sembrerebbe far parte della natura umana (dimostrarsi più forti rispetto ai rivali? sottomissione? non lo so)

Ho notato che stando a queste regole non scritte si riescono a sviluppare discrete interazioni sociali ma anche molti che se ne stanno e vengono sottomessi a tutti gli effetti nei ranghi della cerchia sociale, e stai sereno che nessuno dimentica perchè appena possono tutti si lamentano anche di episodi accaduti 20 anni prima con tizio o caio, però, per sviluppare la propria socialità e conoscenze parrebbe che bisogni dare inculate e anche saperle ricevere (in senso metaforico ovviamente)

Poi ci sono quelli come me (e forse anche te?) che essendo più orgogliosi hanno una soglia di tolleranza molto bassa, io per dire se mi ritrovo in una situazione come da te descritta, io personalmente mangio la faccia alla gente e gli dico tutto quello che penso e per me quella persona è finita, potrò anche parlarci in futuro perchè obbligato, ma certo non dimentico ne perdono
11-08-2021 20:05
Sintra
Re: Rancore patologico (se tale definizione esiste)

Patologico no, però per le cose che ritengo importanti/semiimportanti provo rancore per tanto tempo/per sempre. Riesco a non pensarci e a continuare tranquillamente ad avere rapporti con quella persona però rimane il tarlo, e non se ne va mai a meno che non affronti la cosa attraverso il dialogo con il diretto interessato. E' una cosa che mi capita perché sul momento quando non mi va bene una cosa a volte/spesso non lo dico perché mi sento stupida e inadeguata.
11-08-2021 19:17
alien boy Nel tempo sono migliorato, cerco di capire il motivo, a tutto c'è una spiegazione se qualcuno fa qualche 'sbaglio'
11-08-2021 19:11
Daytona
Re: Rancore patologico (se tale definizione esiste)

Di solito mi incazzo sul momento. A volte manifestamente,a volte no ( anche se quando qualcosa mi indispone o non mi va tendo a farlo capire prima di prendermela) . Poi peró quando mi passa mi passa davvero.
11-08-2021 19:10
vikingo
Re: Rancore patologico (se tale definizione esiste)

Molto rancoroso provo ad ammorbidirmi crescrndo ci provo ma le sofferenze ti logorano
11-08-2021 19:07
pokorny Sono persino peggio di te e non so quante situazioni ho rovinato per questo. Nel centro dove abito ci sono pochi bar e in uno non entro più, e potrei continuare.

Per quanto riguarda me vedo benissimo la causa principale nel non aver avuto nessuna soddisfazione da ragazzino, certe volte sento come se il mondo mi avesse rubato tutto e per questo sviluppo rancore con più facilità della media. Con l'età tutto questo si è attenuato ma in misura davvero trascurabile.
11-08-2021 18:21
Hor
Rancore patologico (se tale definizione esiste)

Purtroppo mi rendo conto di vivere spesso o, meglio, dovrei dire, di aver vissuto spesso, quando ancora avevo una certa quantità di rapporti sociali, delle forme di rancore che si potrebbero a giusta ragione definire patologiche.
Quando ricevevo un affronto, specie se andava a toccare questioni molto personali, facevo molta fatica a dimenticare, a sbollire, a perdonare. L'affronto si traduceva per me in uno sfregio eterno che mi impediva di avere qualunque tipo di ulteriore contatto con chi me l'aveva causato, e questo a prescindere che fosse un affronto voluto o dovuto a malintesi.
Ancora adesso vedo gli altri che, quando c'è qualche problema interpersonale, quando credono a torto o a ragione di essere stati offesi, aspettano un po' di tempo e poi sbolliscono, riescono a riannodare i contatti, riescono a far tornare i rapporti sui binarî giusti. Io questo fatico anche solo a concepirlo. È come se ragionassi in un'ottica di tutto o niente. È anche per questo che molti dei rapporti che avevo si sono rovinati definitivamente, e che alla fine non m'è rimasto quasi nessuno.

Voi come siete messi al riguardo? Siete rancorosi o riuscite facilmente a perdonare? Siete anche voi preda di un rancore "patologico" o vi basta aspettare un po' di tempo per sbollire?



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