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Discussione: si guarisce dal DEP? Rispondi alla discussione
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11-11-2020 23:26
Lùthien.
Re: si guarisce dal DEP?

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
La tua opinione puoi averla, io sto dicendo che in pratica non conta nulla, questo è tutto, e lo hai capito bene, perché poi quando ho detto che il valore di una persona socialmente si potrebbe in pratica misurare (l'unico valore che in pratica incide qualcosa) hai cercato cavilli.
Ti sbagli ancora, non mi conosci proprio. Semplicemente non mi va di intavolare una discussione. Ti saluto.
11-11-2020 07:25
Delta80
Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74 Visualizza il messaggio
È un calvario infatti, è durissima, avendo la fortuna di averlo un lavoro, che mi permette di pagarmi le mie cose, l'assicurazione della macchina, la benzina, eccetera senza dover dipendere dagli altri, mi fa andare avanti per inerzia perché so che avere un lavoro è una fortuna ed è importante.
Se parliamo di energie fisiche e mentali e voglia, è un disastro. E a differenza degli altri dentro la, sul lavoro non parlo con nessuno, non vado più neanche in mensa con gli altri, evito il più possibile contatti con gli altri a meno che sia obbligato per motivi di lavoro, ma vengo visto ovviamente come strano, asociale, sfigato, diverso.
Pure io non vado in mensa da tanti anni per evitare situazioni dove sono esposto al contatto obbligato con gli altri colleghi
11-11-2020 05:51
Maximilian74
Re: si guarisce dal DEP?

Quote:
Originariamente inviata da pure_truth2 Visualizza il messaggio
E come hai fatto a farti bastare quelle stesse energie fisiche e mentali per lavorare?
È un calvario infatti, è durissima, avendo la fortuna di averlo un lavoro, che mi permette di pagarmi le mie cose, l'assicurazione della macchina, la benzina, eccetera senza dover dipendere dagli altri, mi fa andare avanti per inerzia perché so che avere un lavoro è una fortuna ed è importante.
Se parliamo di energie fisiche e mentali e voglia, è un disastro. E a differenza degli altri dentro la, sul lavoro non parlo con nessuno, non vado più neanche in mensa con gli altri, evito il più possibile contatti con gli altri a meno che sia obbligato per motivi di lavoro, ma vengo visto ovviamente come strano, asociale, sfigato, diverso.
11-11-2020 02:01
pure_truth2
Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74 Visualizza il messaggio
Una volta raggiunto il diploma, faticosamente, non avevo più assolutamente voglia di andare avanti con gli studi, lo dico sinceramente. Non avevo voglia e poi sta maledetta depressione che ti lascia senza energie fisiche e mentali
E come hai fatto a farti bastare quelle stesse energie fisiche e mentali per lavorare?
10-11-2020 20:41
Maximilian74
Re: si guarisce dal DEP?

Quote:
Originariamente inviata da Mik80 Visualizza il messaggio
Perché non hai più continuato gli studi?
Una volta raggiunto il diploma, faticosamente, non avevo più assolutamente voglia di andare avanti con gli studi, lo dico sinceramente. Non avevo voglia e poi sta maledetta depressione che ti lascia senza energie fisiche e mentali
10-11-2020 20:39
cancellato21736
Re: si guarisce dal DEP?

Mamma mia quanto scrivete.
Non ci provo nemmeno a starvi dietro...la maggior parte dei discorsi e delle considerazioni vanno oltre le mie capacità cognitive.
10-11-2020 20:19
Mik80
Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74 Visualizza il messaggio
Verso elettronica pratica si, invece elettronica fatta di teorie e formule assolutamente no
Perché non hai più continuato gli studi?
10-11-2020 07:28
XL
Re: si guarisce dal DEP?

Quote:
Originariamente inviata da faria Visualizza il messaggio
Perchè per la maggior parte dei pazienti funziona e questi tornano lì.
Però io fossi in te farei un giro dal vivo per trovarne altri.
Sei nel pubblico o nel privato? (nel pubblico spesso non si può scegliere...)
Nel pubblico.
Avrei anche un certo margine di scelta, ma io anche leggendo certi manuali di intervento vedo che si usano sempre questi schemi qua.
Io ci torno non perché funziona in termini guaritivi o risolutivi, ma perché ho bisogno di parlare con qualcuno di certe cose e altre persone bendisposte che non mi manderebbero a quel paese non ne conosco, una certa utilità ce l'ha per me, ma non è utile nel senso che vorrebbero loro.
A me non è il conflitto che spaventa, mi disturba il fatto che con buone probabilità lo perderò quando ho a che fare con certe persone, e se lo perdo non solo non otterrò ciò che desidero, produrrò anche effetti negativi a boomerang all'interno di rapporti che si tengono in piedi per miracolo.
Ad esempio prendo spunto proprio da un manuale trovato in rete in cui si vorrebbe trattare proprio il disturbo evitante in cui viene riportato un colloquio (credo immaginario)...

Quote:
P:...io non posso essere arrabbiato con le persone o non posso dire di no alle persone perché anche se voglio fare diciamo il duro... Lorenzo sabato mi ha risposto male, io mi sono arrabbiato e ho detto "mò non ci parlo più con Lorenzo per un periodo di tempo" perché mi aveva fatto incavolare sabato e invece lunedì mi ha chiamato in ufficio "ah! ma che sei arrabbiato" io gli ho detto "no, non sono arrabbiato per niente" invece non era vero ero arrabbiato
T: ma perché è così difficile dire di no Sig. A.?
P: perché io sono in una posizione che non posso farlo perché già non ho rapporti sociali, se io mi arrabbio e taglio io irrazionalmente, alla fine io che faccio?

I rapporti, allora assumono le caratteristiche di una “gabbia dorata”: è un bene avere relazioni, difficili da costruire, ma queste limitano la libertà di espressione.

P: quando uno non ha rapporti sociali o ha pochissimi rapporti sociali che cosa succede? che quei pochi, quei pochi o quelle situazioni che si creano poi diventano un capestro perché nel momento in cui uno crea dei fili
T: perché diventano un capestro Sig. A.?
P: ... perché uno, uno per paura, per paura di perdere quei pochi rapporti che c'ha tante volte si trova in quelle situazioni, cioè io mi trovo in quelle situazioni capestro perché dico vabbè mò questo che ne so è nata sta cosa così, per dire, e vabbè sono d'accordo l'accompagno mò però è diventato quasi un obbligo.

La rabbia, che è l’emozione che spesso accompagna i temi di costrizione o d’ingiustizia subita, può essere trattenuta, come nel precedente esempio, oppure agita in modo sfuggente (assenza sul posto di lavoro, esaurimento dei legami sentimentali). E’ una forma di polemica silenziosa, non comunicata.
...
Nel ciclo della Costrizione/Evitamento il soggetto sente l'altro vicino ma oppressivo; legge l'interesse dell'altro nei suoi confronti come sfruttamento o desiderio di sottometterlo, ha difficoltà a riconoscere le cause del suo stato interno e a fronteggiare il problema con mezzi adeguati. Quello che percepisce è solo un forte senso di costrizione e/o ingiustizia subita, venata spesso da rabbia inespressa e dal desiderio di fuggire ogni possibile discussione o chiarimento. L’altro, a sua volta, si sente ferito dal suo mancato coinvolgimento nella relazione, si sente solo a gestire emozioni che l’evitante non discute (costretto alla relazione).
Io penso che questa ultima descrizione sia una qualcosa che serve a loro per sostenere che è vero quel che dicono, ma in concreto le cose non stanno così per me. I pazienti si sono espressi chiaramente e meglio dei cosiddetti terapeuti, hanno spiegato la dinamica e il perchè si trovavano costretti ad assecondare certe persone.

Magari non hanno altre amicizie che gli danno qualcosa, se l'alternativa per loro è star da soli o con persone che magari gli servono ancora meno, restano incastrati cosí.
Non so quante volte ho letto nel forum situazioni simili.
Un'altra persona in genere non è interessata ad essere coinvolta in una rottura di scatole per lei, la mia esperienza è che non reagiscono affatto bene le persone di fronte all'esposizione di certe esigenze (che nella relazione loro ritengono eccessive) e se sai di essere in una posizione di potere inferiore in una relazione (che per una serie di motivi magari ti è utile) ne dovrai tenere conto.
C'è il detto "se sei incudine stai, se sei martello dai" che non è una cavolata per me.
In amore vince chi fugge, anzi chi può fuggire perché è l'altro ad inseguire.

Questa roba qua si può anche evitare di espormela, su di me non attecchisce minimamente e so spiegare anche perché non attecchisce. Per questo per me questo tipo di interventi non servono, mi servirebbe un sistema per migliorare la mia posizione sociale piú agevolmente rispetto ai meccanismi standard, gli psicoterapeuti suppongono che convinta una persona ad esporsi questa assimilerà per osmosi, ma secondo me in molti casi (non saprei quantificare quanti) si ripeterà quello che la persona ha già vissuto in adolescenza, non riuscirà ad integrarsi non avendo proprio gli schemi per apprendere e gestire certe cose ed entrare nel ciricolo virtuoso e il problema si ripresenterà uguale ed identico.

Dal mio punto di vista un qualche deficit c'è, ma nelle competenze di inserimento sociale (gestione dell' immagine e tutto il resto) e anche nella capacità di apprenderle dal vivo queste competenze, ma vedo che questa cosa passa in secondo piano. Usando una metafora si suppone che gettata una persona in acqua e una volta convinta che sa imparare da sola a nuotare, imparerà a nuotare, basta solo toglierle la paura, ecco secondo me si sbagliano su questo punto.

Secondo me l'evitamento viene forzato e rinforzato da questo deficit di apprendimento (ma non si tratta qua di imparare le tabelline ma tutt'altro), non è l evitamento che causa questo tipo di deficit, è questo deficit in cui una persona non sa copiare e tenere in piedi certi schemi sociali (legati anche alle risorse di cui dispone) che provoca poi l'evitamento. Che poi lo si può anche non chiamare deficit, insomma è una sorta di tendenza che rallenta o blocca certi processi che si avviano naturalmente in altre persone.

È simile alla capacità di replicare i movimenti fisici di un'altra persona con le stesse risorse, alcuni riescono facilmente, altri invece non riescono. Che un tizio abbia muscoli e corporatura simile a un altro non implica che sappia eseguire le stesse performance fisiche o sappia apprendere le stesse cose e gli stessi movimenti con gli stessi sistemi.

Faccio un altro esempio metaforico.
Se una persona immersa in un ambiente sociale non imparasse a parlare (perché le mancano proprio certi schemi di apprendimento) rimarrebbe esclusa e probabilmente tenderebbe ad evitare certe cose, ora se si pensa che il problema è l'evitamento e la si getta nuovamente nell'ambiente secondo me non è affatto detto che poi imparerà a parlare, se non ha imparato prima quando si esponeva, i motivi per cui non ha imparato la prima volta quali erano?
10-11-2020 07:25
XL
Re: si guarisce dal DEP?

Quote:
Originariamente inviata da Lùthien. Visualizza il messaggio
Non mi hai capito. Non intendevo che hai sparato sentenze sulla persona di Gendo. Ho detto che tu hai sparato sentenze perchè hai scritto quando mi dicono che ogni persona è importante penso che sia una delle solite frasi retoriche da pensiero positivo. Rileggi quello che scrivi. Avessi scritto quando mi dicono che ogni persona è importante mi sembra che sia una delle solite frasi retoriche da pensiero positivo, avrei capito. Invece tu hai affermato con sicurezza che quello che gli ho detto io è da pensiero positivo. Ti sbagli alla grande, come ti ho già detto.
Per me ogni persona ha valore. Punto. Posso avere una mia opinione?
Ti ho già risposto sulla questione...

Quote:
Originariamente inviata da XL
Se per valore si intende una cosa praticamente scollata dal resto, sì, va bene, abbiamo tutti lo stesso valore, ma alla fine è un parametro praticamente insignificante in senso concreto.
Se per valore, si intende proprio il valore sociale che ci concede o accorda la comunità nella quale siamo inseriti, non è affatto vero che tutti hanno lo stesso valore, ossia che tutti vengono trattati in modo equo.
Questo non capita nemmeno in una famiglia, figuriamoci se la cosa è vera nella comunità allargata.
La tua opinione puoi averla, io sto dicendo che in pratica non conta nulla, questo è tutto, e lo hai capito bene, perché poi quando ho detto che il valore di una persona socialmente si potrebbe in pratica misurare (l'unico valore che in pratica incide qualcosa) hai cercato cavilli.
Io sento molte persone X a parole dire che A ha lo stesso valore di B, ma poi perché con B non ci vuole stare nessuno nemmeno l'X che a parole sostiene che tutti hanno lo stesso valore?
A che serve in pratica dire A e B hanno lo stesso valore se poi B lo si tratta come una busta della spazzatura?
A queste affermazioni dovrebbero seguire comportamenti sociali consoni, ma io non li vedo, gerarchizzano tutti, tutti hanno preferenze, tutti fanno classifiche, è ovvio che poi questa cosa su larga scala produrrà degli effetti casomai certe persone finiscono in fondo alle classifiche di quasi tutti o di tutti.
Questo no, non possiamo gurardarlo o osservarlo, basta avere un'opinione e si aggiusta tutto, che ti devo dire, non mi convince, questa roba ce l'ho davanti agli occhi.
Insomma se la tua opinione verte su un altro senso da dare al termine "valore", va bene, è vero quel che dici tutti hanno lo stesso valore da non confondere però con quello che intendo io perché non scalfisce minimamente tutto questo, è questa roba che in pratica produce sofferenza e non il "valore" di cui parli tu, è questa cosa qua che contesto.

Quote:
Originariamente inviata da Lùthien
Leggi cose non scritte (come capita spesso qui). Io ho scritto che se vuole può affrontarlo, affrontare ha un significato ben diverso da risolvere.
Ma non hai letto che in seguito l'ho scritto che potevi voler dire quest'altra cosa qua, e ho spiegato che è inutile ribadirla essendo una sorta di tautologia...

Quote:
Originariamente inviata da XL
Proprio perché non voglio sparare sentenze su situazioni specifiche che non conosco non direi come te che "se vuole può affrontare il suo problema" che in pratica significa "se vuole può risolverlo", poi se si vuol dire "se vuole può provare a risolverlo" non c'è nemmeno bisogno di dirlo, è una sorta di tautologia, cosa impedirebbe di provare a risolverlo anche quando le possibilità di risolverlo sono ignote o scarse? Questa cosa si può fare, chi lo nega.
Si può affrontare un avversario in un gioco, cioé cercare di vincerlo, e in tal senso ti ho spiegato che non c'è bisogno di dirlo, si può fare, io anche essendo una schiappa potrei provare a impegnarmi a giocare a scacchi con un tizio bravissimo, a tentare si può sempre tentare, questo è sicuro. Il dubbio espresso inizialmente non era relativo al fatto "posso provare a fare qualcosa per star meglio se voglio?", ma sul "se provo quante possibilità ho di stare molto meglio?".
Si può cercare di risolvere anche problemi impossibili da risolvere (hanno cercato per secoli di quadrare il cerchio con riga e compasso) e affrontarli quindi.
Sono due domande ben diverse, direi che alla prima si può sempre rispondere "sì", e poi magari si fallisce (o si riesce), ma nulla impedisce di provare e l'unico impedimento che potrebbe esserci è l'intenzione. La seconda invece verte su qualcosa di più oggettivo, si chiede una stima preventiva e se qualcuno è guarito totalmente (e qua bisognerebbe anche capire cosa si intende per "guarito").

Poi se con "affrontare" vuoi intendere ancora altro, spiegati meglio perché sinceramente è davvero poco chiara la cosa.
09-11-2020 20:28
Maximilian74
Re: si guarisce dal DEP?

Quote:
Originariamente inviata da Mik80 Visualizza il messaggio
Si ma avevi interessi verso l'elettronica o hai sviluppato interessi verso altre materia in quei anni?
Verso elettronica pratica si, invece elettronica fatta di teorie e formule assolutamente no
09-11-2020 20:19
Lùthien.
Re: si guarisce dal DEP?

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Ma non sto sparando sentenze sulla persona specifica, sto dicendo che dire in generale che tutti hanno lo stesso valore per gli altri è falso.
Non mi hai capito. Non intendevo che hai sparato sentenze sulla persona di Gendo. Ho detto che tu hai sparato sentenze perchè hai scritto quando mi dicono che ogni persona è importante penso che sia una delle solite frasi retoriche da pensiero positivo. Rileggi quello che scrivi. Avessi scritto quando mi dicono che ogni persona è importante mi sembra che sia una delle solite frasi retoriche da pensiero positivo, avrei capito. Invece tu hai affermato con sicurezza che quello che gli ho detto io è da pensiero positivo. Ti sbagli alla grande, come ti ho già detto.
Per me ogni persona ha valore. Punto. Posso avere una mia opinione? Non sto dicendo che per le altre persone tutti hanno lo stesso valore, non sto attribuendo agli altri quello che penso, devi aver capito male.

Quote:
Io non so niente di Gendo, non mi sentirei di rassicurarlo subito, visto che non lo conosco, non so in che situazione sta, che aspettative ha.
Proprio perché non voglio sparare sentenze su situazioni specifiche che non conosco non direi come te che "se vuole può affrontare il suo problema" che in pratica significa "se vuole può risolverlo", poi se si vuol dire "se vuole può provare a risolverlo" non c'è nemmeno bisogno di dirlo, è una sorta di tautologia, cosa impedirebbe di provare a risolverlo anche quando le possibilità di risolverlo sono ignote o scarse? Questa cosa si può fare, chi lo nega.
Leggi cose non scritte (come capita spesso qui). Io ho scritto che se vuole può affrontarlo, affrontare ha un significato ben diverso da risolvere. Non penso che dire se vuoi puoi affrontare il problema abbia lo stesso significato di dire se vuoi puoi risolvere il problema (mi attribuisci cose che non penso). Anzi se vogliamo essere precisi ho scritto l'unica cosa che mi sento di dirti è di cercare un buon psicoterapeuta con cui affrontare questo problema. Gli ho pure scritto che non credo si possa guarire! Quindi come potrei pensare che può risolvere il suo problema del tutto?
Io non do illusioni, non ho scritto che può guarire del tutto o che lo risolverà sicuro se mi leggi bene, ho scritto solo che potrebbe affrontarlo con uno psicoterapeuta (ed eventualmente uno psichiatra), che significa - per me - imparare a gestire la propria problematica. Poi mi pare di ricordare che tu non credi molto nella psicoterapia, invece io ci credo molto e penso che se si trova il terapeuta giusto e se si è ben disposti si possano fare dei miglioramenti.
Quote:
E' vero l'esatto contrario, non sono io a sparare sentenze riguardo a situazioni che non conosco.
Ti ho spiegato cosa intendo per sparare sentenze, non intendevo che hai sparato sentenze su Gendo (e nemmeno io le ho sparate, se leggi bene, non ho affermato con sicurezza qualcosa ma ho scritto l'unica cosa che mi sento di dirti è di cercare un buon psicoterapeuta con cui affrontare questo problema.). Invece tu affermi con sicurezza cose che io non ho mai scritto.
Ho cercato di essere il più chiara possibile, ma siccome non mi capisci e mi attribuisci cose che non penso, ti saluto che sono anche off topic.
09-11-2020 19:03
Mik80
Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74 Visualizza il messaggio
Mi sono sforzato di prendere quel diploma e ce l'ho fatta, con un dispendio di energie notevole a causa dei problemi che ho. Dispendio che gli altri non avevano nella stessa misura non avendo problemi come i miei. Mi riferisco a problemi di stare con gli altri, depressione, apatia eccetera eccetera.
Più o meno si, è stata così, è stato uno sforzo mentale e fisico pesante ma mi ero imposto che almeno uno straccio di diploma lo dovevo assolutamente avere.
Però rispetto agli altri ho sempre avuto questa maledetta depressione e apatia che ti lascia, ad andare bene, solo il 20/30 % delle energie psicofisiche.
Si ma avevi interessi verso l'elettronica o hai sviluppato interessi verso altre materia in quei anni?
09-11-2020 18:43
Maximilian74
Re: si guarisce dal DEP?

Quote:
Originariamente inviata da Mik80 Visualizza il messaggio
Si come me, scommetto che ti sei trascinato in cinque anni solo per prendere il diploma, ma effettivamente hai mai avuto interessi culturali max? Ti interessava il corso?
Mi sono sforzato di prendere quel diploma e ce l'ho fatta, con un dispendio di energie notevole a causa dei problemi che ho. Dispendio che gli altri non avevano nella stessa misura non avendo problemi come i miei. Mi riferisco a problemi di stare con gli altri, depressione, apatia eccetera eccetera.
Più o meno si, è stata così, è stato uno sforzo mentale e fisico pesante ma mi ero imposto che almeno uno straccio di diploma lo dovevo assolutamente avere.
Però rispetto agli altri ho sempre avuto questa maledetta depressione e apatia che ti lascia, ad andare bene, solo il 20/30 % delle energie psicofisiche.
09-11-2020 13:49
Mik80
Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74 Visualizza il messaggio
Tecnico industrie elettriche ed elettroniche
Si come me, scommetto che ti sei trascinato in cinque anni solo per prendere il diploma, ma effettivamente hai mai avuto interessi culturali max? Ti interessava il corso?
09-11-2020 08:44
claire
Re: si guarisce dal DEP?

Quote:
Originariamente inviata da Gendo Visualizza il messaggio
razionalmente lo penso pure io, è che ho degli standard miei, personali, diciamo che ho delle convinzioni granitiche su come dovrei essere.
sono abbastanza immutabili, ci sbatto il grugno da quando avevo 16 anni, mo ne ho 32.
boh.
se non ci fossero altre persone legate a me tirerei volentieri una riga sulla mia esistenza.
Peccato.
Nella vita ci si può reinventare millemila volte, e in fondo è quello che fanno tutti: adattarsi.Aggiustare l'asticella.
Lo diceva anche Darwin.
Pure io ho cose inconscie che non cambiano mai, ma la mia asticella del "come dovrei essere-come dovrebbero andare le cose" ormai tocca terra.
E sono ancora qui.
Non sono felice, ma non ho rimpianti né sensi di colpa.
Non sono più brava di altri, é che non ho mai avuto alternative: ad arrendermi non sono mai stata capace, non sono fatta per la rassegnazione.
09-11-2020 08:17
XL
Re: si guarisce dal DEP?

Quote:
Originariamente inviata da faria Visualizza il messaggio
L'incompresione reciproca tra te e la terapeuta sul significato di "volersi bene" mi sembra piuttosto invalidante per il vostro rapporto terapeutico, considerando, da quel che ho capito, che stai affrontando una depressione o il periodo successivo.
Ho cercato un po' in rete per capire come la pensano a riguardo anche altri e l idea é sempre la stessa. Sono discorsi stereotipati che hanno attecchito in questi ambiti, e li ripetono uguali ed identici.
Ad esempio quando ti dicono "se ti vuoi bene impara a dire di no" poi non si sa perché in certe situazioni non vale piú la cosa e se un ragazzino si rifiuta di andare a scuola poi qua non è piú valida la cosa.
Se dici di no ad una cura che secondo loro è buona e tu non sei affatto d accordo qua poi le cose cambiano e dire di no significa non volersi bene.
Mi infastidiscono molto questi discorsi stereotipati che girano intorno all' espressione "volersi bene" forse farebbero bene a non usarla proprio, ma ci cadono sempre nella stessa retorica e io ci rinuncio a convincerli. In concreto loro soltanto ci sono a disposizione per parlare con qualcuno di quello che mi va (cose brutte, disturbanti e noiose che altri non ascolterebbero volentieri) e quindi mi adatto e cerco di non fare scivolare piú la conversazione in questi buchi neri di senso.
Non contestualizzano bene le cose, se dici di no al lavorare ad esempio qua poi il "no" lo si contestualizza e se uno non ha mezzi per vivere bene poi non diventa cosí chiaro che magari si è capacissimi di farlo, di dire di no ma che questo no potrebbe avere anche ripercussioni negative che si vorrebbero evitare per questo poi si è forzati dalle circostanze a dire di sí anche a un lavoro di merda che toglie la salute fisica e mentale.
Le cose sono piú complesse rispetto a questi discorsi stereotipati e superficiali.
Mi sembra che è con tutta la categoria che vengono a crearsi queste cose qua, ma sono le uniche persone un po' piú accorte con cui poter parlare, io sento il bisogno di fare questa cosa e li uso, ma se si pensa che queste loro "tecniche" o "idee" siano utili, per me non lo sono, sarò un caso a parte, non lo so.
Io non voglio dirlo apertamente ma a me sembrano proprio cretini nel non afferrare certe cose. Se io sto messo male in una situazione è ovvio che il mio dire sì è forzato, se uno mi punta una pistola e mi chiede i soldi sarei capacissimo di dire di no, il problema non è questo, il vero problema per me è che se mi comporto così rischio di essere impallinato non essendo capace di spaccargli la testa, vorrei evitare l'impallinamento e trovandomi in quella situazione dico di sì, ma è un sì forzato, non lo faccio volentieri.
Il volersi o non volersi bene in dinamiche del genere per me non c'entra una cippa, al più può essere vero che io mi autovaluto male e magari sono capace di spaccare la testa al rapinatore e quindi potrei dire di no senza rischiare di essere impallinato, ma di nuovo non c'entra nulla col volersi o non volersi bene.
La possibilità e capacità di negozioare all'interno di un certo contesto sociale dipende da un mucchio di fattori, direi che quello di volersi bene o non bene non c'entra nulla.
Se si ha il potere di negoziare e il rifiuto non produrrà gli effetti nefasti si dirà no facilmente anche al rapinatore, ma dire di no e poi essere impallinati non capisco davvero cosa dovrebbe dimostrare alla fine, io non mi sentirei forte e abile così, non è per questo che mi sento debole, se vengo impallinato dicendo no, resto uguale, non mi sentirei più forte.
Non si condivide nemmeno nello stesso senso il significato di forza e potere. Per me avere potere significa controllare le conseguenze oggettive non solo il proprio comportamento, il potere di dire no lo possiedo ma sono impotente nell accedere alla situazione che desidero: evitare l impallinamento e salvare i soldi.
Loro si concentrano sul no o il mio rifiuto, io mi concentrerei sul perché non dico no in situazioni del genere. Non afferro come il non dire di no da solo risolverebbe la situazione se l'ho valutata correttamente.
09-11-2020 06:55
XL
Re: si guarisce dal DEP?

Quote:
Originariamente inviata da Lùthien. Visualizza il messaggio
Come al solito sparate sentenze senza manco sapere nulla dell'altra persona. Ti assicuro che non è questo il caso, la mia non è una frase da pensiero positivo, una frase buonista o non so che altro. Non sai proprio nulla di che cazzo mi è toccato vivere nella vita quindi non sono proprio la persona che dice qualcosa tanto per.
Io ho scritto quello che davvero penso: lui ha valore esattamente come qualsiasi altra persona, non si deve sminuire solo perchè soffre di un disturbo psichico (cosa che sicuramente non è nemmeno da attribuire a lui, ma al contesto in cui è cresciuto, educazione, modelli di riferimento, traumi, genetica e tante altre variabili). Volevo solo rassicurare Gendo e dirgli che se vuole può affrontare il suo problema. Poi che ci siano delle ingiustizie nella vita è innegabile.
Ti lascio alle tue elucubrazioni.
Ma non sto sparando sentenze sulla persona specifica, sto dicendo che dire in generale che tutti hanno lo stesso valore per gli altri è falso. Guardati in giro le persone più disturbate mentalmente o anche con altri disturbi diventano un peso sociale, come si spiega questa cosa? A meno che non guariscono e riescono a funzionare come ci si aspetta le cose stanno davvero così, tanto è vero che poi le persone che se ne occupano e sono motivate poi a passare del tempo con loro sono solo alcuni familiari.
Poi io non ho menzionato casi specifici o la tua esistenza, sei tu che vuoi leggere in questo modo quel che ho scritto. Se il senso che dai tu a "valore" è un altro poi non dovresti essere toccato in minima parte da quel che ho scritto, io ho cercato di chiarire cosa intendevo.
Io non so niente di Gendo, non mi sentirei di rassicurarlo subito, visto che non lo conosco, non so in che situazione sta, che aspettative ha.
Proprio perché non voglio sparare sentenze su situazioni specifiche che non conosco non direi come te che "se vuole può affrontare il suo problema" che in pratica significa "se vuole può risolverlo", poi se si vuol dire "se vuole può provare a risolverlo" non c'è nemmeno bisogno di dirlo, è una sorta di tautologia, cosa impedirebbe di provare a risolverlo anche quando le possibilità di risolverlo sono ignote o scarse? Questa cosa si può fare, chi lo nega.
E' vero l'esatto contrario, non sono io a sparare sentenze riguardo a situazioni che non conosco.
Se si vuole fare una stima generale della cosa pare sia vero che i disturbi di personalità siano i più ostici dal punto di vista clinico.
08-11-2020 20:40
Gendo
Re: si guarisce dal DEP?

Quote:
Originariamente inviata da claire Visualizza il messaggio
É comprensibile preferire non vivere allo stare male, lo dici a me figurati.
Io preferisco riconoscermi che non sono una brutta persona, che il mio valore non è inferiore, che ho dei meriti. Perché è così.
Non si sta meglio, quindi magari non serve a niente acquisire questa consapevolezza e smettere consciamente di fare schifo a se stessi, ma io sento di doverlo a me stessa e non ne posso fare a meno.
E poi penso che a qualcuno possa essere utile.
razionalmente lo penso pure io, è che ho degli standard miei, personali, diciamo che ho delle convinzioni granitiche su come dovrei essere.
sono abbastanza immutabili, ci sbatto il grugno da quando avevo 16 anni, mo ne ho 32.
boh.
se non ci fossero altre persone legate a me tirerei volentieri una riga sulla mia esistenza.
08-11-2020 20:27
Gendo
Re: si guarisce dal DEP?

Quote:
Originariamente inviata da Lùthien. Visualizza il messaggio
Come al solito sparate sentenze senza manco sapere nulla dell'altra persona. Ti assicuro che non è questo il caso, la mia non è una frase da pensiero positivo, una frase buonista o non so che altro. Non sai proprio nulla di che cazzo mi è toccato vivere nella vita quindi non sono proprio la persona che dice qualcosa tanto per.
Io ho scritto quello che davvero penso: lui ha valore esattamente come qualsiasi altra persona, non si deve sminuire solo perchè soffre di un disturbo psichico (cosa che sicuramente non è nemmeno da attribuire a lui, ma al contesto in cui è cresciuto, educazione, modelli di riferimento, traumi, genetica e tante altre variabili). Volevo solo rassicurare Gendo e dirgli che se vuole può affrontare il suo problema. Poi che ci siano delle ingiustizie nella vita è innegabile.
Ti lascio alle tue elucubrazioni.
io ti ringrazio ancora (l'avevo già fatto col pulsantino apposito), perché le tue parole mi hanno fatto piacere, nei miei momenti migliori le condivido e un po' del background da dove arrivano, leggendo il forum, ce l'ho presente.
anche se a volte sono così feroce verso me stesso, quando divento razionale la vedo allo stesso modo. per la precisione, il valore di ognuno è dato dal semplice fatto che esiste, ed è giusto che se lo attribuisca senza delegare a nessuno questo compito. poi sì, c'è la realtà del sociale, ma la società è un mostro in costante cambiamento per il quale ciò che vale oggi domani sarà il contrario, io non affiderei questa importanza a questo "mostro" che può anche impedirci di vivere, ma non può cambiare le nostre idee.
perlomeno non dobbiamo permetterglielo. non facilmente.
08-11-2020 20:13
Lùthien.
Re: si guarisce dal DEP?

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
E' ovvio che per me stesso io sono la persona più importante e che se potessi sceglierei volentieri di essere servito e riverito come una divinità, ma in concreto ci sono persone trattate come semidei e persone trattate come sacchi dell'immondizia, io questo vedo, e quando mi dicono che ogni persona è importante penso che sia una delle solite frasi retoriche da pensiero positivo, questo può essere un ideale verso cui tendere ma non corrisponde affatto alla realtà sociale che ci circonda e nella quale siamo immeresi.
Come al solito sparate sentenze senza manco sapere nulla dell'altra persona. Ti assicuro che non è questo il caso, la mia non è una frase da pensiero positivo, una frase buonista o non so che altro. Non sai proprio nulla di che cazzo mi è toccato vivere nella vita quindi non sono proprio la persona che dice qualcosa tanto per.
Io ho scritto quello che davvero penso: lui ha valore esattamente come qualsiasi altra persona, non si deve sminuire solo perchè soffre di un disturbo psichico (cosa che sicuramente non è nemmeno da attribuire a lui, ma al contesto in cui è cresciuto, educazione, modelli di riferimento, traumi, genetica e tante altre variabili). Volevo solo rassicurare Gendo e dirgli che se vuole può affrontare il suo problema. Poi che ci siano delle ingiustizie nella vita è innegabile.
Ti lascio alle tue elucubrazioni.
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