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Discussione: Isolamento e soluzioni Rispondi alla discussione
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18-09-2020 21:53
Ezp97
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Originariamente inviata da Maximilian74 Visualizza il messaggio
Io lavoro, ma sono comunque fatto fuori dai giochi
Ma è già qualcosa, tutti i miei ex compagni delle elementari che vivono nel mio stesso paesino fanno tutti qualcosa, altri sono andati via per lavorare o studiare...io sono sempre la e quando non lavori e quindi non hai soldi non fai niente e nemmeno hai voglia.
18-09-2020 20:02
Maximilian74
Re: Isolamento e soluzioni

Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun Visualizza il messaggio
Per me l'isolamento scaturisce dalla rabbia e la delusione verso il comportamento di certe persone, una perdita di fiducia verso il prossimo. Purtroppo giudico i rapporti con gli altri secondo un rigido codice morale, quando vedo certi comportamenti incoerenti, scorretti e opportunisti ci rimango veramente di merda e rimugino sulla cosa fino ad avere pensieri intrusivi persino violenti, al punto di essere spaventato da me stesso. Non riusco ad accettare certi cambiamenti comportamentali che le persone hanno nel corso della vita, il mettere l'amicizia sotto i piedi e calpestarla in favore della carriere e del partner, salvo poi quando queste cose non girano più per il verso giusto tornare all'ovile per cercare conforto ricordando i bei tempi andati. Chiaro non tutti sono così, ma ci sono capitato troppe volte per farmi fregare ancora.
È capitato anche a me, e fa veramente male oltre che provocare una rabbia allucinante, almeno per me.
Non sopporto le persone che si comportano così, sono false, ipocrite, approfittatrici
18-09-2020 18:09
Black_Hole_Sun
Re: Isolamento e soluzioni

Per me l'isolamento scaturisce dalla rabbia e la delusione verso il comportamento di certe persone, una perdita di fiducia verso il prossimo. Purtroppo giudico i rapporti con gli altri secondo un rigido codice morale, quando vedo certi comportamenti incoerenti, scorretti e opportunisti ci rimango veramente di merda e rimugino sulla cosa fino ad avere pensieri intrusivi persino violenti, al punto di essere spaventato da me stesso. Non riusco ad accettare certi cambiamenti comportamentali che le persone hanno nel corso della vita, il mettere l'amicizia sotto i piedi e calpestarla in favore della carriere e del partner, salvo poi quando queste cose non girano più per il verso giusto tornare all'ovile per cercare conforto ricordando i bei tempi andati. Chiaro non tutti sono così, ma ci sono capitato troppe volte per farmi fregare ancora.
18-09-2020 16:44
Delta80 Quando mi rivolgono la parola , capita raramente , che sia magari al supermercato o in altri posti , io rispondo a monosillabi, sono spaventato dentro , ho quasi il terrore , spero sempre di passare il più inosservato possibile, se devo fare una commissione in un negozio spero sempre che il commesso o la commessa non vogliano fare conversazione, perché non so proprio che dire , ho paura proprio , difficile da spiegare onestamente, sembra assurdo , l’unico desiderio sarebbe avere un amico con i miei stessi problemi, giusto per condividere e aiutarsi , ma anche questo è quasi impossibile perché non è che si conosce facilmente persone come me , poi non uscendo mai e con le mie problematiche, ho sperato di fare qualche conoscenza al csm, ma non è mai capitato se non conoscenze più leggere
18-09-2020 16:33
Maximilian74
Re: Isolamento e soluzioni

Quote:
Originariamente inviata da Delta80 Visualizza il messaggio
Più il tempo passa e meno soluzioni ci sono , poi dipende dalla gravità delle proprie mancanze , ma tendenzialmente l’età conta molto per poter migliorare , chissà forse avessi chiesto aiuto da ventenne ora la mia situazione non sarebbe questa, ho sottovalutato la mia situazione dicendo fra me e me che comunque isolarmi mi faceva stare bene , mentre invece stavo mettendo un abisso tra me e il mondo intorno a me , lavoravo per diventare ciò che sono adesso , cioè un uomo fuori da ogni situazione sociale e incapace di affrontare le emozioni positive e negative della vita
Ricordo anche io che a 20 anni pensavo che tanto ho 20 anni, ci sarà tempo per trovare qualcuno, ho tanti anni davanti, non c'è fretta...
Poi c'è da dire che a 20 anni forse si ha(anche se inconsciamente) un po' di leggerezza su queste cose, non ci si fa caso come ora, perché pensi che tanto sei un ragazzo giovane e tutto andrà a posto più avanti, col tempo...
Invece no, non è così, e infatti eccomi qui a 46 anni, fatto fuori dai giochi.
E con la testa di adesso, da 46 enne,ripenso a 15,16 anni quando andavo al mare coi miei, e mentre io ero lì immobile, i miei coetanei si davano da fare a conoscere ragazze, a uscire eccetera.. quindi già da lì, già a 16 anni c'era qualcosa che non funzionava, non ero come gli altri.
Forse se qualcuno fosse intervenuto quando avevo 10 anni qualcosa si poteva fare, ora è troppo tardi, non credo di poter cambiare il corso di una situazione del genere, anche perché, lo ripeto, non ho mai creduto a un discorso di trasversalità nel conoscere le persone.
Cioè non ho mai creduto che una persona coi miei problemi va al supermercato o in lavanderia e vede una da sola, ci parla, la conosce e da lì magari trovi la persona che ti accetta.
Non l'ho mai creduto perché se anche conosci una persona in una situazione di quel tipo, poi viene comunque fuori il discorso "hai amici, con chi esci, che esperienze hai, eccetera eccetera"
Quindi un percorso trasversale ai metodi standard per conoscere, uscire, imbastire relazioni (i metodi delle persone normali che non hanno i miei problemi) per me, con i problemi che ho, non è percorribile, perché una comunque, quando vede che sei uno sfigato asociale, se ne accorge, e dopo la iniziale conoscenza in situazioni casuali come quelle che ho citato, ti scarta senza alcun dubbio
18-09-2020 16:17
Delta80 Più il tempo passa e meno soluzioni ci sono , poi dipende dalla gravità delle proprie mancanze , ma tendenzialmente l’età conta molto per poter migliorare , chissà forse avessi chiesto aiuto da ventenne ora la mia situazione non sarebbe questa, ho sottovalutato la mia situazione dicendo fra me e me che comunque isolarmi mi faceva stare bene , mentre invece stavo mettendo un abisso tra me e il mondo intorno a me , lavoravo per diventare ciò che sono adesso , cioè un uomo fuori da ogni situazione sociale e incapace di affrontare le emozioni positive e negative della vita
18-09-2020 16:04
Alakazam
Re: Isolamento e soluzioni

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Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Diciamo comunque che è l'esser considerati male il problema principale non l'essere strani, ci sono strani ben dotati che non sono disadattati, sono gli strani considerati sottodotati che stanno messi male. E' il trovarsi ai margini bassi di una gerarchia relativa alla preferibilità sociale generale con superiori ed inferiori per me il vero problema e non l'essere strani, anche una persona bellissima ha pochissimi simili ed in tal senso è strana ma non sta messa affatto male come una persona bruttissima. Una persona bella per questa caratteristica risulta preferibile alla maggioranza delle persone, per la persona brutta le cose cambiano, il livello di stranezza potrebbe essere equivalente in questo caso.
L'essere tutti uguali produrrebbe equità, ma non sono sicuro che dia gli stessi vantaggi che ha la persona media ficcata in una scala gerarchica simile a quella attuale. Mi vengono in mente esempi del genere... Se fossero tutti brutti, nessuno potrebbe mettersi insieme ad una persona attraente (questo vantaggio che avevano alcuni prima lo perdono tutti), in tal caso non si riuscirebbero ad acquisire i vantaggi che avevano certe persone prima di questo livellamento.
Comunque è sempre meglio l'equità che niente per chi sta messo davvero male, il detto mal comune mezzo gaudio non è poi così assurdo, parte della sofferenza è data anche dal fatto che molti altri hanno quel che non si possiede.
Potrebbero comunque preferire ancora tutti lo stesso, ma il fatto che non ce l'abbia nessuno effettivamente farebbe stare tutti più sereni. Se vivessero tutti isolati come te, ad esempio, secondo me staresti meglio di come stai ora non avendo termini di confronto effettivi. Continueresti magari comunque a preferire altro, ma staresti meglio.
Se tutti muoiono il fatto che debba morire anche tu è più sopportabile, se invece ci fossero alcuni immortali (che vivono sempre in buona salute), si innescherebbe un meccanismo del genere.

Comunque per tornare in tema, secondo me per avere più scelta (nella situazione in cui ti trovi, se ho capito bene) bisognerebbe solo provare a trasferirsi altrove o al limite sfruttare i mezzi di trasporto per frequentare spesso altri posti lontani dal posto in cui vivi. Queste strategie non garantiscono nulla comunque magari lo stesso non si trova nulla, per questo sarebbe preferibile trovare un'altra motivazione per fare cose del genere (se si riesce) per non rimanere troppo delusi nel caso in cui le cose fallissero. Poi se non si possono o sanno mettere in pratica cose del genere, a me non viene in mente piú niente.
Si sono d'accordo, ci sono dei canoni che la società impone come preferibili: essere belli e non brutti e via dicendo. Essere bellissimi è un elementi di successo, mentre essere bruttissimi è un elemento di insuccesso.
Comunque durante il lockdown stavo benissimo, in termini di isolamento.

Ritornando al tema del topic la soluzione non è facile: anche per le persone "normali" rifarsi una vita in un altra città ad una certa età è una cosa difficile, non per tutti. Figuriamoci per l'utente medio di questo forum che si porta dietro problemi vari, soggettivi (psicologici e via dicendo) e oggettivi (no lavoro, no money, etc).
18-09-2020 14:50
Mr.Ripley
Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74 Visualizza il messaggio
Concettualmente parlando, io con le donne faccio la fine del tipo con gli occhiali in questo spot del 1989

https://youtu.be/Bo_LCroJ7QA

Però è simpatica questa pubblicità, che non conoscevo comunque 😊
18-09-2020 13:52
Maximilian74
Re: Isolamento e soluzioni

Concettualmente parlando, io con le donne faccio la fine del tipo con gli occhiali in questo spot del 1989

https://youtu.be/Bo_LCroJ7QA
18-09-2020 05:35
XL
Re: Isolamento e soluzioni

Quote:
Originariamente inviata da Alakazam Visualizza il messaggio
In tal caso non rappresenti comunque la media. Hai più cose in comune con chi è simile a te ma cerchi di avvicinarti alla media perché rappresenta il modello ideale, perché tutta la società è costruita intorno a loro e quindi hanno più "successo", ed facendo come loro avresti anche tu i tuoi successi. Cosa che non accadrebbe se invece tutti fossero, per dire, come te: in tal caso saresti ok e godresti dei relativi vantaggi.
Se però ci sono magari persone strane come te, dunque, continueresti a far parte della minoranza e con tutti i relativi svantaggi, però magari eviteresti di rimanere completamente solo, come capita a molti qui. Poi se potresti scegliere magari sceglieresti di frequentare persone non "strane", ma non sempre, come abbiamo visto, è fattibile.
Diciamo comunque che è l'esser considerati male il problema principale non l'essere strani, ci sono strani ben dotati che non sono disadattati, sono gli strani considerati sottodotati che stanno messi male. E' il trovarsi ai margini bassi di una gerarchia relativa alla preferibilità sociale generale con superiori ed inferiori per me il vero problema e non l'essere strani, anche una persona bellissima ha pochissimi simili ed in tal senso è strana ma non sta messa affatto male come una persona bruttissima. Una persona bella per questa caratteristica risulta preferibile alla maggioranza delle persone, per la persona brutta le cose cambiano, il livello di stranezza potrebbe essere equivalente in questo caso.
L'essere tutti uguali produrrebbe equità, ma non sono sicuro che dia gli stessi vantaggi che ha la persona media ficcata in una scala gerarchica simile a quella attuale. Mi vengono in mente esempi del genere... Se fossero tutti brutti, nessuno potrebbe mettersi insieme ad una persona attraente (questo vantaggio che avevano alcuni prima lo perdono tutti), in tal caso non si riuscirebbero ad acquisire i vantaggi che avevano certe persone prima di questo livellamento.
Comunque è sempre meglio l'equità che niente per chi sta messo davvero male, il detto mal comune mezzo gaudio non è poi così assurdo, parte della sofferenza è data anche dal fatto che molti altri hanno quel che non si possiede.
Potrebbero comunque preferire ancora tutti lo stesso, ma il fatto che non ce l'abbia nessuno effettivamente farebbe stare tutti più sereni. Se vivessero tutti isolati come te, ad esempio, secondo me staresti meglio di come stai ora non avendo termini di confronto effettivi. Continueresti magari comunque a preferire altro, ma staresti meglio.
Se tutti muoiono il fatto che debba morire anche tu è più sopportabile, se invece ci fossero alcuni immortali (che vivono sempre in buona salute), si innescherebbe un meccanismo del genere.

Comunque per tornare in tema, secondo me per avere più scelta (nella situazione in cui ti trovi, se ho capito bene) bisognerebbe solo provare a trasferirsi altrove o al limite sfruttare i mezzi di trasporto per frequentare spesso altri posti lontani dal posto in cui vivi. Queste strategie non garantiscono nulla comunque magari lo stesso non si trova nulla, per questo sarebbe preferibile trovare un'altra motivazione per fare cose del genere (se si riesce) per non rimanere troppo delusi nel caso in cui le cose fallissero. Poi se non si possono o sanno mettere in pratica cose del genere, a me non viene in mente piú niente.
18-09-2020 00:04
Alakazam
Re: Isolamento e soluzioni

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
E' che non sono sicuro che il simile preferisca sempre stare con il simile, è un luogo comune anche questo.
Ad esempio le persone disagiate mentalmente sono una minoranza, in genere che si fa? Si cerca di farle socializzare tra loro in luoghi appositi, ma spesso la cosa non funziona molto bene, le persone disagiate mentalmente preferirebbero comunque frequentare altre persone e non solo altri disagiati mentali. Certo ci sono gli operatori, ma si tengono a debita distanza, non c'è un vero scambio.
Chi è strano non è detto che preferisca frequentare un altro strano per svariati motivi, ora cerco di spiegarmi.
Io ricordo che a scuola riuscivo a socializzare con altre persone che si trovavano ai margini come me, ed erano quelle che più mi accettavano, ma si restava comunque tutti ai margini e non si riusciva mai ad accedere alle risorse sociali che contavano davvero... Persone dell'altro sesso ad esempio .
Si crea solidarietà ed empatia, è vero, ma poi certi bisogni relazionali lo stesso rimangono inappagati, il singolo era isolato, poi però rimaneva isolato il gruppo.
Viene a crearsi un piccolo gruppo comunque isolato dal resto, conoscere solo il simile può non riuscire a produrre un vero allontanamento dall'isolamento sociale che faceva star male.
In tal caso non rappresenti comunque la media. Hai più cose in comune con chi è simile a te ma cerchi di avvicinarti alla media perché rappresenta il modello ideale, perché tutta la società è costruita intorno a loro e quindi hanno più "successo", ed facendo come loro avresti anche tu i tuoi successi. Cosa che non accadrebbe se invece tutti fossero, per dire, come te: in tal caso saresti ok e godresti dei relativi vantaggi.
Se però ci sono magari persone strane come te, dunque, continueresti a far parte della minoranza e con tutti i relativi svantaggi, però magari eviteresti di rimanere completamente solo, come capita a molti qui. Poi se potresti scegliere magari sceglieresti di frequentare persone non "strane", ma non sempre, come abbiamo visto, è fattibile.

Quote:
Originariamente inviata da Ofelia_89 Visualizza il messaggio
il lavoro mi faceva sentire utile. essendo un ambito piuttosto particolare, mi trovavo a dovermi occupare del lutto degli altri.
Per quanto fosse triste, riuscivo a confortare chi perdeva qualcuno..il che è un paradosso, visto che ho tendenze suicidarie..ma questa è un'altra storia.
Penso di poter capire, avevi un ruolo importante e ciò ti faceva sentire utile a livello sociale.
17-09-2020 15:08
Ofelia_89
Re: Isolamento e soluzioni

Quote:
Originariamente inviata da Alakazam Visualizza il messaggio
Ciao Ofelia, ti capisco, la solitudine è sempre una brutta cosa. Come vivevi invece il lavoro a livello sociale?
il lavoro mi faceva sentire utile. essendo un ambito piuttosto particolare, mi trovavo a dovermi occupare del lutto degli altri.
Per quanto fosse triste, riuscivo a confortare chi perdeva qualcuno..il che è un paradosso, visto che ho tendenze suicidarie..ma questa è un'altra storia.
17-09-2020 14:41
Mr.Ripley
Quote:
Originariamente inviata da Ezp97 Visualizza il messaggio
10.000 abitanti è un lusso, io vivo in un borgo di 700 abitanti e l’età media è 50 anni, ho 23 anni e sono messo anch’io come te e ho provato anch’io anni fa’ la palestra, corsi, per un periodo uscivo quasi ogni giorno andando al bar, ma non è cambiato niente.
Vedi però, questa è la prova che gli amici non te li fai in quei luoghi e che di solito molti consigliano di andare in quei posti ma non cambia nulla.
Diciamo che andare in palestra, fare corsi, pure roba come pugilato, muay thay etc...non serve per socializzare ma giusto come passatempo per non stare sempre chiusi in casa.
Certamente meglio di un paese di 700 abitanti si, ma non granché soprattutto poi se si tratta di un paese del Sud, dove le opportunità di inserimento lavorativo e sociale sono abbastanza ridotte, perché infatti tanti miei ex compagni di scuola se ne sono andati a cercar fortuna al Nord, anche se loro avevano la maggior parte degli amici almeno con cui uscire.
Probabilmente più passa il tempo sto iniziando a pensare che la mia condizione di isolamento sociale sia dovuta alla mia personalità rigida e introversa, all' ambiente familiare iperprotettivo e troppo carico di aspettative e forse soltanto alla fine al luogo di crescita, che pure ha fatto la sua parte come ho scritto precedentemente.
Negli ultimi anni mi stava venendo in mente sempre più l'idea di trasferirmi per provare a cambiare ambiente, per vedere magari se le cose si potevano aggiustare un po' o se anche in un altro luogo anche più evoluto fallivo ugualmente , questo dubbio c'è l'ho tutt'ora , poi è venuto questo virus e ho rimandato i buoni propositi di cambiare vita.
17-09-2020 14:22
pokorny
Re: Isolamento e soluzioni

Quote:
Hai vissuto anni così perché come me vivendo in un paesino non hai avuto possibilità di fare conoscenze se non come capita spesso con gente più grande che parla di sesso e di calcio.
Purtroppo se uno è introverso, vive in un paesino dove tutti hanno il proprio gruppo, è pure riservato magari, è quasi normale non avere amici e stare in casa ad annoiarsi se non si ha possibilita’ di spostarsi. Io una macchina non me la posso permettere.
In effetti da come l'ho raccontata poteva sembrare; in realtà quasi tutta la mia vita l'ho trascorsa tra Roma e luoghi turistici molto affollati e credo sia la prova provata che la solitudine è uno stato mentale almeno al 70%. Anche circondato di gente ero di fatto solo per la mancanza di capacità sociali, solo negli ultimi 5-6 anni mi sono spostato in un piccolo centro che in inverno è quasi deserto e la cosa che mi ha stupefatto è che la mia vita non è mutata di una virgola; sempre a casa da solo, sempre solo; lo ero in mezzo alla gente, lo sono ora.
17-09-2020 13:57
Delta80
Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74 Visualizza il messaggio
Vivo a 15/20 minuti di tangenziale da una grande città del nord, nella quale spesso andavo e vado ancora, ma per la testimonianza che posso portare su me, posso dire che non cambia nulla, perché io posso andare in una città grandissima con mille locali, mille posti, in mezzo a 4000 persone ma essere LO STESSO la persona più sola di questo mondo, e questo perché a prescindere da dove ti trovi, se non sai stare in mezzo agli altri, socializzare, stringere relazioni, sei tagliato fuori.
Anch’io sto a 15-20 minuti da una città e comunque il mio paese fa 30000 abitanti ma in effetti non cambia nulla , per il mio modo di vivere in solitaria non fa differenza, l’unico vantaggio è che non guidando ho tutto quello che mi serve a piedi o bici
17-09-2020 11:32
Maximilian74
Re: Isolamento e soluzioni

Quote:
Originariamente inviata da Ezp97 Visualizza il messaggio
Mi chiedo sempre: ma che cazzo di vita faccio?! Pure quelli messi di cacca vanno avanti e fanno cose.
Ho sempre pensato che sia meglio lavorare 12 ore al giorno, anche un lavoro del cazzo, e poi almeno vivere e uscire piuttosto di non fare niente e stare sempre in casa isolato ed emarginato.
Anche perché possiamo dirne tante ma se non lavori e non studi tutti ti vedono male.
Io lavoro, ma sono comunque fatto fuori dai giochi
17-09-2020 11:13
Ezp97
Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74 Visualizza il messaggio
Vivo a 15/20 minuti di tangenziale da una grande città del nord, nella quale spesso andavo e vado ancora, ma per la testimonianza che posso portare su me, posso dire che non cambia nulla, perché io posso andare in una città grandissima con mille locali, mille posti, in mezzo a 4000 persone ma essere LO STESSO la persona più sola di questo mondo, e questo perché a prescindere da dove ti trovi, se non sai stare in mezzo agli altri, socializzare, stringere relazioni, sei tagliato fuori.
Mi chiedo sempre: ma che cazzo di vita faccio?! Pure quelli messi di cacca vanno avanti e fanno cose.
Ho sempre pensato che sia meglio lavorare 12 ore al giorno, anche un lavoro del cazzo, e poi almeno vivere e uscire piuttosto di non fare niente e stare sempre in casa isolato ed emarginato.
Anche perché possiamo dirne tante ma se non lavori e non studi tutti ti vedono male.
17-09-2020 09:10
Maximilian74
Re: Isolamento e soluzioni

Quote:
Originariamente inviata da Delta80 Visualizza il messaggio
Io ho il lavoro e basta per il resto vivo esattamente come te , pur non abitando in un paese , non ho un amico , sul lavoro ho giusto dei contatti con 3-4 colleghi ma poca roba , forse dovresti provare ad iniziare a frequentare qualche città a te vicina se ti è possibile, magari con il tempo qualche conoscenza più affine a te potresti trovarla , soprattutto se sei giovane
Vivo a 15/20 minuti di tangenziale da una grande città del nord, nella quale spesso andavo e vado ancora, ma per la testimonianza che posso portare su me, posso dire che non cambia nulla, perché io posso andare in una città grandissima con mille locali, mille posti, in mezzo a 4000 persone ma essere LO STESSO la persona più sola di questo mondo, e questo perché a prescindere da dove ti trovi, se non sai stare in mezzo agli altri, socializzare, stringere relazioni, sei tagliato fuori.
17-09-2020 08:30
Ezp97
Quote:
Originariamente inviata da matriX85 Visualizza il messaggio
Io ormai sono decenni che non esco la sera con delle persone, ho chiuso quei pochi contatti sociali che avevo e mi sono isolato quasi completamente.
Le mie uscite negli anni successivi si limitavano a sbrigare delle commissioni per la mia famiglia e qualche uscita sporadica con mio fratello tipo al centro commerciale della provincia più vicina, o un giretto al mare ecc, e poco altro.
Ma forse per tanto tempo probabilmente o non mi rendevo conto che mi stavo isolando sempre di più oppure mi andava bene vivere così lontano da tutto e tutti il più possibile, perché al di là della fobia sociale che allora avvertivo in maniera troppo pesante, sentivo di non avere nulla in comune con quel posto e la maggior parte delle persone,che spesso si comportavano con me con modi ostili o diffidenti, perché almeno da più ragazzo nonostante la mia timidezza ho tentato di avvicinarmi ad alcune persone inutilmente, venendo scartato ed evitato.
Poi quello stesso atteggiamento ho iniziato ad attuarlo io negli anni seguenti, con parallelo aumentare del mio malessere ansioso fobico.
Ma da sei o sette anni circa ho provato a venire fuori dal guscio in cui mi ero cacciato, cercando di inserirmi gradualmente nel contesto sociale, frequentando qualche corso per provare a socializzare e a stare in mezzo alla gente, mi sono iscritto anche in palestra, cerco di uscire il più possibile, ho trovato qualche nuovo hobby ecc.
Però non riesco a trovare persone con cui entrare in sintonia e fare nascere i presupposti per diventare suo amico, perché anche io come te vivo in un paese di poco più di 10000 abitanti e lì non conosco nessuno per via del isolamento che ho praticamente avuto per tanti anni, e i gruppi di amicizia di solito si formano ai tempi scolastici.
È con gli anni è tutto più complesso riuscire ad inserirsi nel meccanismo specie se si abita in ambienti piccoli con poche opportunità di conoscere persone nuove.
Io mi trovo più o meno in questa situazione se non peggio della tua, perché non ho proprio nessuna conoscenza, posso solo consigliarti di non isolarti ancora di più, come invece ho fatto io perché dopo diventa ancora più difficile uscirne.
10.000 abitanti è un lusso, io vivo in un borgo di 700 abitanti e l’età media è 50 anni, ho 23 anni e sono messo anch’io come te e ho provato anch’io anni fa’ la palestra, corsi, per un periodo uscivo quasi ogni giorno andando al bar, ma non è cambiato niente.
Vedi però, questa è la prova che gli amici non te li fai in quei luoghi e che di solito molti consigliano di andare in quei posti ma non cambia nulla.
Diciamo che andare in palestra, fare corsi, pure roba come pugilato, muay thay etc...non serve per socializzare ma giusto come passatempo per non stare sempre chiusi in casa.
17-09-2020 08:27
XL
Re: Isolamento e soluzioni

Quote:
Originariamente inviata da Alakazam
In fondo è una questione di numeri: se rappresenti l'individuo medio del posto dove vivi (Italia o cultura occidentale) e quindi condividi pensieri, esperienze, preferenze etc, ti troverai bene con la maggior parte delle persone, rispetto a chi si trova nella coda della distribuzione ed è...."strano": ci sono pochissime persone come lui. Come appunto capita in questo forum: tra di "noi" qui magari abbiamo molte cose in comune, ma nella realtà, nel posto in cui si vive, ognuno è isolato, non conosce persone simili.
E' che non sono sicuro che il simile preferisca sempre stare con il simile, è un luogo comune anche questo.
Ad esempio le persone disagiate mentalmente sono una minoranza, in genere che si fa? Si cerca di farle socializzare tra loro in luoghi appositi, ma spesso la cosa non funziona molto bene, le persone disagiate mentalmente preferirebbero comunque frequentare altre persone e non solo altri disagiati mentali. Certo ci sono gli operatori, ma si tengono a debita distanza, non c'è un vero scambio.
Chi è strano non è detto che preferisca frequentare un altro strano per svariati motivi, ora cerco di spiegarmi.
Io ricordo che a scuola riuscivo a socializzare con altre persone che si trovavano ai margini come me, ed erano quelle che più mi accettavano, ma si restava comunque tutti ai margini e non si riusciva mai ad accedere alle risorse sociali che contavano davvero... Persone dell'altro sesso ad esempio .
Si crea solidarietà ed empatia, è vero, ma poi certi bisogni relazionali lo stesso rimangono inappagati, il singolo era isolato, poi però rimaneva isolato il gruppo.
Viene a crearsi un piccolo gruppo comunque isolato dal resto, conoscere solo il simile può non riuscire a produrre un vero allontanamento dall'isolamento sociale che faceva star male.
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