Aggiungo che si crea spesso una narrazione per la quale esisterebbe un "contenuto", un nocciolo di valore, le hard skills, le competenze, di cui saremmo depositari indiscussi noi introversi e seri... e poi esisterebbero le doti relazionali, che sarebbero poco più che arte di paraculaggine.
Non è così. La relazione interpersonale è valore, saper parlare con una persona, creare una connessione emotiva, capire i suoi bisogni e cercare di soddisfarli, suscitare in lei il desiderio di andare nella stessa direzione in cui vai tu, capacità di motivare, e altro, sono qualità e sono valori che migliorano la vita delle aggregazioni di persone.
Venendo al lato personale, allo spunto del topic sulle scelte fatte nella vita... sì.
Diciamo che io ambisco a diventare una persona più completa possibile, libera nell'interagire quando lo ritiene necessario, e capace di realizzare un buon equilibrio tra introversione innata e apertura agli altri. Tuttavia spesso con gli estroversi il mio approccio è "tu fai il tuo lavoro, che io faccio il mio". Tradotto: tu fai quello che sai fare, creare rapporti e far star bene la gente, io do il mio contributo dando ordine e aiutando a riflettere. Spesso ho ritenuto che per certe cose fossero più adatte persone estroverse.
06-05-2020 22:30
Franz86
Re: L'alfa player...
Quote:
Originariamente inviata da Hor
Sempre pensato e ho anche ottenuto conferme in àmbiti che conosco bene: più che la competenza conta soprattutto la capacità di costruirsi una rete sociale. Puoi essere un genio di altissimo livello, ma se non hai le famigerate capacità sociali, faticherai dieci, cento, mille volte di più di una persona "normale" per vederle riconosciute.
In parte è vero, ma secondo me bisogna anche stare attenti dal non farsi prendere troppo da questi discorsi, perché degenerare nel (narci)vittimismo è un attimo: il dieci, cento, mille a me sembra indice di uno scivolamento di questo genere.
Uno può essere un genio di altissimo livello per conto suo ma totalmente sconosciuto, e questo allo stato attuale non lo vieta nessuno a nessuno: però nel momento in cui il genio aspira anche a veder riconosciute le sue competenze, ciò significa che costui desidera mettersi in relazione con un contesto, ed anche questo richiede una competenza, sociale per l' appunto.
Poi se vogliamo fare il discorso che oggigiorno, specialmente in determinati ambiti, pare contare più il fumo che l' arrosto ok, sono d' accordo eh.
Ma anche nel racconto dell' op, a quanto si capisce, non è che a venir promosso al ruolo di leader sia stato uno la cui presenza nel gioco si limitava solo al cazzeggio totale: non era il giocatore più capace ma la sua partecipazione era indiscutibile, e in un contesto di multiplayer questo è un fattore che conta, altrimenti basterebbe giocare da soli, riprendendo il parallelo con l' ipotetico genio di cui sopra.
06-05-2020 18:47
Hor
Re: L'alfa player...
Sempre pensato e ho anche ottenuto conferme in àmbiti che conosco bene: più che la competenza conta soprattutto la capacità di costruirsi una rete sociale. Puoi essere un genio di altissimo livello, ma se non hai le famigerate capacità sociali, faticherai dieci, cento, mille volte di più di una persona "normale" per vederle riconosciute.
06-05-2020 18:40
Kitsune
L'alfa player...
Ho cominciato a giocare ad un giochino android per vincere un bonus su un'altra app.
Mi sono impegnato molto perché dovevo raggiungere un determinato livello entro 4 giorni.
Siccome nel mio clan ero il più forte mi han eletto leader ma nei due giorni in cui sono stato leader non ho detto una parola, non ho proposto iniziative di alcun genere, non mi sono teletrasportato vicino al gruppetto più attivo e me ne stavo per i fatti miei.
Oggi ho vinto il premio e prima di andarmene ho deciso di promuovere un nuovo comandante e dargli il mio account.
La persona che ho scelto non era la più forte, non era quella che ha donato di più al clan ma era quella che parlava di più, era più tempo online e partecipava di più alle battaglie con gli altri membri. In parole povere la persona più sociale.
Tutto ciò mi ha fatto pensare anche alla vita reale.
La meritocrazia che spesso non esiste, a come probabilmente le persone estroverse guidano la società e siamo noi tutti a metterle al comando.
Qualcuno che non invidio, con cui tutto sommato non riuscirei ad avere un'amicizia perché caratterialmente opposti ma che ho eletto leader perché alla fine era la persona giusta al posto giusto.
Chissà che anche nella vita reale non abbia spinto qualcuno davanti a me perché non ero o non mi sentivo adeguato.