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Discussione: Cosa cercate negli altri? Rispondi alla discussione
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27-04-2020 10:35
Winston_Smith
Re: Cosa cercate negli altri?

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Sulla base di cosa dici questo? In questo forum (ma anche in altri, dove la tematica psicologica non è contemplata) c'é chi sostiene di essere stato rifiutato solo e soltanto per l'aspetto fisico. Non sono casi questi? Non ti trovano d'accordo per cui non sono da tenere nel novero? E' la tua parola contro la loro.
Mentre invece i casi dell'altro tipo perché sarebbero da tenere in considerazione? Perché ti trovano d'accordo? Vedi che non regge il discorso statistico?
In altri tipo fdb? O in contesti dove si possono prendere un minimo sul serio le affermazioni che vengono fatte? In tal caso me li linkeresti (anche in pvt)?
Se proprio vogliamo portare avanti questo paragone, direi che per quanto riguarda il disagio psicosociale abbiamo i possibili fattori genetica, influsso genitoriale e influsso dell'ambiente esterno: se qualcuno dice che ha cominciato a manifestare disagio solo nell'ambiente esterno e non in famiglia, in linea di principio non ho motivi per non credergli, visto che non mi risultano dati o studi che impediscano una prevalenza almeno in qualche caso del primo e del terzo fattore rispetto al secondo nell'instaurare dinamiche problematiche.
Se consideriamo le dinamiche degli approcci e la possibilità di piacere a qualcuna, direi che potremmo avere i possibili fattori malformazioni/invalidità fisiche, blocchi/ansie psicologiche che impediscono di flirtare/provarci in maniera esplicita, e "semplici" caratteristiche meno gradite di altre (ad es. l'altezza inferiore a certe soglie, ma per alcuni è anche il reddito o lo "status", se pure è possibile darne una definizione univoca): bene, la differenza in questo caso è che a me non risulta nessuno che sia stato sempre rifiutato (e che non abbia mai rifiutato, quindi single per scelta altrui) solo per motivi del terzo tipo (a parte alcuni che si sono rivelati troll del fdb bannati a vita, chi si è espresso qui in termini simili ha poi ammesso che aveva anche delle problematiche/idiosincrasie che lo portavano a non provarci mai o quasi mai con nessuna, quindi casomai è la loro parola contro la loro, si contraddicono da soli). Perché ricordo che la tesi è che la caratteristica fisica Y può bastare di per sé a renderti impossibile da prendere in considerazione come partner per chiunque (che possa non piacere ad alcune persone è pacifico, ma quando si parla di queste cose di solito l'impostazione è del tipo: altezza < x = sentenza di condanna).
Se hai da citare dei casi che si discostano da questo quadro, non avrò problemi a tenerli in conto ed eventualmente a riconsiderare le mie posizioni.
26-04-2020 04:25
muttley
Re: Cosa cercate negli altri?

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Vedo che riproponi ancora l'analogia del rifiuto sentimental-sessuale (cit.), e non posso che risponderti ancora allo stesso modo: è un'analogia che IMO non regge, in quanto non si danno (né tu ne citi alcuno) casi di uomini ignorati dal sesso opposto da una vita o per lustri/decenni senza dimostrarsi bloccati/ansiosi/fobici nall'approccio/conoscenza/flirtaggio e senza essere affetti da malformazioni gravi/invalidità pesanti. Quando si daranno casi del genere ne riparleremo, per adesso la questione è chiusa per quanto mi riguarda.
Invece abbiamo (almeno) un caso di persona che ha vissuto disagio nel rapportarsi col mondo esterno e non con la famiglia.
Sulla base di cosa dici questo? In questo forum (ma anche in altri, dove la tematica psicologica non è contemplata) c'é chi sostiene di essere stato rifiutato solo e soltanto per l'aspetto fisico. Non sono casi questi? Non ti trovano d'accordo per cui non sono da tenere nel novero? E' la tua parola contro la loro.
Mentre invece i casi dell'altro tipo perché sarebbero da tenere in considerazione? Perché ti trovano d'accordo? Vedi che non regge il discorso statistico?
26-04-2020 00:50
Winston_Smith
Re: Cosa cercate negli altri?

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Ma allora vale anche la storia di uno che viene rifiutato solo perché non ha determinate qualità estetiche.
Chi ti dice che non sia così?
Non possiamo escludere niente, ma in linea di massima e su basi empiriche, a cosa facciamo riferimento?
Si verificano i singoli casi, direi, e se salta fuori un caso o più di uno che mette in discussione certe teorie le si rivede, invece di dare per scontato che in ogni caso il fattore predominante sia sempre quello preferito.
Vedo che riproponi ancora l'analogia del rifiuto sentimental-sessuale (cit.), e non posso che risponderti ancora allo stesso modo: è un'analogia che IMO non regge, in quanto non si danno (né tu ne citi alcuno) casi di uomini ignorati dal sesso opposto da una vita o per lustri/decenni senza dimostrarsi bloccati/ansiosi/fobici nall'approccio/conoscenza/flirtaggio e senza essere affetti da malformazioni gravi/invalidità pesanti. Quando si daranno casi del genere ne riparleremo, per adesso la questione è chiusa per quanto mi riguarda.
Invece abbiamo (almeno) un caso di persona che ha vissuto disagio nel rapportarsi col mondo esterno e non con la famiglia.

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Se tu fossi un insegnante che ha a che fare con casi difficili e non solo, preferisci chiamare i genitori degli alunni o gli fai il test del dna per capire qualcosa?
Intanto dipende da che tipo di difficoltà stiamo parlando.
Per rimanere all'analogia con quello di cui stiamo parlando, non escluderei un influsso negativo dell'ambiente esterno (es. bullismo, cattive compagnie), invece di dare per scontato che la causa sia sempre e solo una.
25-04-2020 19:31
muttley
Re: Cosa cercate negli altri?

Ma allora vale anche la storia di uno che viene rifiutato solo perché non ha determinate qualità estetiche.
Chi ti dice che non sia così?
Non possiamo escludere niente, ma in linea di massima e su basi empiriche, a cosa facciamo riferimento?
Se tu fossi un insegnante che ha a che fare con casi difficili e non solo, preferisci chiamare i genitori degli alunni o gli fai il test del dna per capire qualcosa?
25-04-2020 18:20
Winston_Smith
Re: Cosa cercate negli altri?

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Uno non diventa fobico/depresso/hikkikomori perché trattato male
E chi ti dice che non possa andare così, almeno in certi casi?

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
E questa personalità solida chi gliela dà? La genetica?
E perché non potrebbe essere così? O meglio che la genetica possa essere uno dei fattori che concorrano a dargliela, in misura più o meno prevalente a seconda dell'individuo o della sua storia personale?
25-04-2020 18:17
muttley
Re: Cosa cercate negli altri?

Quote:
Originariamente inviata da Masterplan92 Visualizza il messaggio
La timidezza pesante basta per tagliarti fuori
Perché c'é gente che se tagliata fuori rientra da qualche altra parte mentre altre persone non ci rientrano più?
E' di questo che si parla.
Uno non diventa fobico/depresso/hikkikomori perché trattato male, ma perché ad un certo trattamento reagisce in un certo modo.
Una casa può crollare o rimanere in piedi in seguito ad un terremoto, dipende se ha una struttura solida.
Anche una persona può crollare e fermarsi o rimanere in piedi ed andare avanti in seguito a determinati eventi, perché può avere o meno una personalità solida.
E questa personalità solida chi gliela dà? La genetica?
25-04-2020 17:44
Masterplan92
Re: Cosa cercate negli altri?

Quote:
Originariamente inviata da incompresa88 Visualizza il messaggio
Anche a me. Ero amata dagli adulti, in quanto molto matura, studiosa, calma e responsabile, ma ovviamente non piacevo ai coetanei per le mie caratteristiche.
E non è che avessi problemi mentali all'epoca, ero semplicemente tranquilla e introversa, ma basta poco per non piacere agli altri.
La timidezza pesante basta per tagliarti fuori
24-04-2020 16:54
Winston_Smith
Re: Cosa cercate negli altri?

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Originariamente inviata da Edwin Visualizza il messaggio
Attenzione però, almeno dal mio punto di vista il discorso è prettamente relativo ai disturbi.
Nel senso che ho conoscenza empirica (ho visto testare e ho testato la terapia su me stesso) di che tipo di metodologia si usa per curare un disturbo o comunque per riallineare un pensiero disfunzionale, mai mi sognerei di dire che il carattere è totalmente dipendente dai genitori.

Il mio pensiero è che esiste una predisposizione innata ad essere introversi o ad apprezzare questo o quello, ma il pensiero disfunzionale che poi a cascata va a dare disturbi psicologici si forma in famiglia.
Ciò non significa che due persone con la stessa educazione saranno identiche, significa però che è altamente probabile avranno disturbi simili (forse qualora caratterialmente siano predisposti). Per dire il narcisismo si sa abbastanza da che tipo di relazione parentale è scaturito e che tipo di insofferenza infantile ha vissuto il bambino per formarlo, non ho conoscenza di che geni lo regolino invece.
Io non sto parlando necessariamente di patologie, non ho proprio gli strumenti per fare un discorso "clinico".
Dico solo che non riesco a trovare dati statistici o studi scientifici che dimostrino una volta per tutte che la fonte principale delle situazioni di disagio sociale sia sempre l'educazione familiare.
Disagio nell'accezione più ampia del termine, non necessariamente diagnosticata da uno specialista o incanalata in una patologia definita, perché di questo si parlava, di persone che dicono di trovarsi bene (meglio) in famiglia rispetto ai contesti esterni che hanno frequentato. E non vedo perché debbano per forza esserci disfunzionalità non rilevate da parte della famiglia, né vedo perché i pensieri disfunzionali non possano sorgere dopo i primi contatti col mondo esterno. Non è che a 4-5 anni si smette di essere influenzabili, anzi.
Mi sembra che certi approcci terapeutici tendano troppo a "salvare" la società da ogni responsabilità, forse perché è un discorso troppo complesso da affrontare ed è più semplice scaricare invece sul singolo e sulla sua famiglia d'origine ogni onere di iniziativa terapeutica.
24-04-2020 16:43
muttley
Re: Cosa cercate negli altri?

Dopo rispondo meglio nel merito dei discorsi affrontati, ma credo che Edwin faccia riferimento al temperamento, vero?
La tendenza dell'individuo ad essere vivace, mobile, iperattivo o meno...anche in quel caso però la maggioranza degli studi non si concentra sulla genetica. Se è vero che è già possibile riscontrare differenze temperamentali tra neonati fin dalla nursery, l'indagine si concentra su come è stato gestito il parto, sulle condizioni fisiche e psicologiche della gestante eccetera. un altro ambito di indagine ad esempio, è quello dei figli dei fumatori che avrebbero maggiori chance di diventare dipendenti dalla nicotina... in questi casi viene analizzato il comportamento della madre durante la fase di gestazione, per esempio se ha fumato o meno.
Ma il temperamento non è il carattere, come lo intendo io, cioè l'insieme di filtri ed elaborazioni mentali in riferimento alla realtà delle dinamiche relazionali.
24-04-2020 15:32
Edwin
Re: Cosa cercate negli altri?

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Mi pare che gli studi grosso modo concordino sul fatto che siamo il prodotto di genetica + ambiente esterno (includendo anche la famiglia in questo secondo ambito). Quello che non mi torna è in base a cosa tu dia la preminenza alla famiglia rispetto alla genetica e all'influsso dei contesti sociali extrafamiliari. Il carattere può tranquillamente derivare da una combinazione di questi fattori, non è che si forma nei primissimi anni di vita a contatto pressoché esclusivo con i genitori e poi resta invariato da lì in poi.



Il punto è che almeno io non riesco a pronunciarmi neanche sui singoli casi che citi, visto che non conosco il background delle persone indicate come esempio.
Non vorrei andare OT più di quanto non lo siamo già, comunque l'ambito delle dinamiche di approccio mi pare diverso perché io mi baso sul fatto che a fronte di N casi in cui l'assenza di qualsiasi relazione a vita o per anni/decenni è dovuta almeno o a malformazioni/invalidità o a timidezza/fobia dell'approccio, non ne risulta invece neanche uno in cui la causa non sia una di queste, ma "semplicemente" l'essere alto 1,65 per esempio (no malformazioni, no timidezza). E qui non si tratta di impressioni, ma di casistica: non dico che ho dimostrato una legge generale, ma mi sembra qualcosa in più del semplice formulare ipotesi in base a impressioni come fai tu in questo caso.
In questo caso infatti non mi pare ci sia a disposizione un numero N di casi in cui il fattore predominante sia dichiaratamente l'influsso familiare vs un numero M (maggiore, minore o nullo) di casi in cui l'influsso predominante sia quello genetico o dell'ambiente esterno, quindi non ho nessun motivo per poter dire che di solito sia prevalente l'uno o l'altro fattore.

Vorrei poi fare un esempio chiarificatore di quanto sostengo, riprendendo il discorso dei fratelli: se è così inverosimile che lo sviluppo della personalità possa essere determinato (anche) da fattori diversi dall'educazione genitoriale, dovrebbe essere inverosimile che due fratelli possano pensarla diversamente in politica, o avere gusti musicali diversi, o avere delle predilezioni per determinate tipologie caratteriali di ragazze... si possono mai spiegare divergenze del genere con impercettibili variazioni nel trattamento da parte dei due genitori (secondo me siamo dalle parti del misterioso flogisto), anche quando si tratta di gemelli come nel tuo caso? Tu e tuo fratello non avete nessuna divergenza di quel tipo?
E poi come si verifica la disparità di trattamento? I genitori commentano i TG in maniera diversa quando c'è un fratello o l'altro? Cambiano i dischi da ascoltare a seconda di quale figlio gioca nella stanza o sta dormendo nella culla? Le favole della buonanotte raccontate all'uno o all'altro sono diverse? Casi del genere sono tutt'altro che rari, e li vedo difficili da spiegare con la tua teoria.
Attenzione però, almeno dal mio punto di vista il discorso è prettamente relativo ai disturbi.
Nel senso che ho conoscenza empirica (ho visto testare e ho testato la terapia su me stesso) di che tipo di metodologia si usa per curare un disturbo o comunque per riallineare un pensiero disfunzionale, mai mi sognerei di dire che il carattere è totalmente dipendente dai genitori.

Il mio pensiero è che esiste una predisposizione innata ad essere introversi o ad apprezzare questo o quello, ma il pensiero disfunzionale che poi a cascata va a dare disturbi psicologici si forma in famiglia.
Ciò non significa che due persone con la stessa educazione saranno identiche, significa però che è altamente probabile avranno disturbi simili (forse qualora caratterialmente siano predisposti). Per dire il narcisismo si sa abbastanza da che tipo di relazione parentale è scaturito e che tipo di insofferenza infantile ha vissuto il bambino per formarlo, non ho conoscenza di che geni lo regolino invece.
24-04-2020 11:46
Masterplan92
Re: Cosa cercate negli altri?

Nulla..perché gli altri non hanno mai cercato nulla in me
24-04-2020 10:53
Peste Nera
Re: Cosa cercate negli altri?

Negli altri non cerco più niente, non ne vale più la pena di cercare qualcosa visti i risultati.
24-04-2020 10:41
Winston_Smith
Re: Cosa cercate negli altri?

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Quindi secondo te il carattere è una cosa innata che è completamente formata nel momento in cui nasciamo? Su cosa basi questa tua asserzione?
Mi pare che gli studi grosso modo concordino sul fatto che siamo il prodotto di genetica + ambiente esterno (includendo anche la famiglia in questo secondo ambito). Quello che non mi torna è in base a cosa tu dia la preminenza alla famiglia rispetto alla genetica e all'influsso dei contesti sociali extrafamiliari. Il carattere può tranquillamente derivare da una combinazione di questi fattori, non è che si forma nei primissimi anni di vita a contatto pressoché esclusivo con i genitori e poi resta invariato da lì in poi.

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Non ne deduco una legge generale. Ne deduco una rule of thumb, un'impressione generale semmai.
Anche tu su cosa basi l'idea che non sia verosimile essere sempre stati rifiutati per l'aspetto fisico non deforme ma per questione caratteriali (bada bene che su questo sono in linea di massima d'accordo)?
Non siamo scienziati alla ricerca di leggi generali, ma semplici utenti che si scambiano opinioni.
Il punto è che almeno io non riesco a pronunciarmi neanche sui singoli casi che citi, visto che non conosco il background delle persone indicate come esempio.
Non vorrei andare OT più di quanto non lo siamo già, comunque l'ambito delle dinamiche di approccio mi pare diverso perché io mi baso sul fatto che a fronte di N casi in cui l'assenza di qualsiasi relazione a vita o per anni/decenni è dovuta almeno o a malformazioni/invalidità o a timidezza/fobia dell'approccio, non ne risulta invece neanche uno in cui la causa non sia una di queste, ma "semplicemente" l'essere alto 1,65 per esempio (no malformazioni, no timidezza). E qui non si tratta di impressioni, ma di casistica: non dico che ho dimostrato una legge generale, ma mi sembra qualcosa in più del semplice formulare ipotesi in base a impressioni come fai tu in questo caso.
In questo caso infatti non mi pare ci sia a disposizione un numero N di casi in cui il fattore predominante sia dichiaratamente l'influsso familiare vs un numero M (maggiore, minore o nullo) di casi in cui l'influsso predominante sia quello genetico o dell'ambiente esterno, quindi non ho nessun motivo per poter dire che di solito sia prevalente l'uno o l'altro fattore.

Vorrei poi fare un esempio chiarificatore di quanto sostengo, riprendendo il discorso dei fratelli: se è così inverosimile che lo sviluppo della personalità possa essere determinato (anche) da fattori diversi dall'educazione genitoriale, dovrebbe essere inverosimile che due fratelli possano pensarla diversamente in politica, o avere gusti musicali diversi, o avere delle predilezioni per determinate tipologie caratteriali di ragazze... si possono mai spiegare divergenze del genere con impercettibili variazioni nel trattamento da parte dei due genitori (secondo me siamo dalle parti del misterioso flogisto), anche quando si tratta di gemelli come nel tuo caso? Tu e tuo fratello non avete nessuna divergenza di quel tipo?
E poi come si verifica la disparità di trattamento? I genitori commentano i TG in maniera diversa quando c'è un fratello o l'altro? Cambiano i dischi da ascoltare a seconda di quale figlio gioca nella stanza o sta dormendo nella culla? Le favole della buonanotte raccontate all'uno o all'altro sono diverse? Casi del genere sono tutt'altro che rari, e li vedo difficili da spiegare con la tua teoria.
24-04-2020 10:08
incompresa88
Re: Cosa cercate negli altri?

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Quindi secondo te il carattere è una cosa innata che è completamente formata nel momento in cui nasciamo? Su cosa basi questa tua asserzione?
Ho le mie teorie come tu hai le tue, immagino. Mi baso molto sulla mia esperienza e di quella altrui, nonché su quello che ho letto negli anni. Come ho già detto, penso che la genetica influisca molto e che nasciamo con determinate caratteristiche. Io ad esempio non ricordo di essere mai stata estroversa. Sempre timidissima e sensibile. Ora tu dirai che è colpa dei miei genitori se a 4 anni ero già così, ma io non penso proprio. Anzi, ti dirò di più. Ero timida e ipersensibile, ma molto curiosa e aperta al mondo. Ero figlia unica e quando ho iniziato la scuola non sapevo nulla del mondo e delle persone che avrei trovato, ma pensavo che avrei trovato degli amichetti, e quindi ero ben disposta. Solo che a causa del mio carattere non piacevo molto agli altri bambini, e così sono diventata sempre più chiusa e diffidente. Di nuovo, genetica più ambiente scolastico. La famiglia semmai era l'unica ancora di salvezza, un rifugio da un mondo che già a 6 anni mi faceva paura.
23-04-2020 21:33
Boyyy82
Re: Cosa cercate negli altri?

meglio non cercare e non aspettarsi troppe cose dagli altri e non illudersi, le fregature sono sempre dietro l'angolo

detto questo, non mi aspetto più nulla di particolare da nessuno (e questo lo dico con l'esperienza dei miei 38 anni)
23-04-2020 21:07
XL
Re: Cosa cercate negli altri?

Quote:
Originariamente inviata da muttley
Potrei pensare che se cresci in una famiglia di neonazisti ma vivi in una comunità di antirazzisti (o viceversa) potrebbe avere senso, ma io facevo riferimento ad una persona che cresce in una famiglia e in un contesto sociale che condividono più o meno gli stessi valori di riferimento.
Quindi se io nasco in una famiglia di introversi e mosci, diventerò anch'io introverso e moscio, per educazione o genetica. Ma se quando una persona mi dice che sono introverso e moscio, e io me la prendo e inizio a dire che ce l'hanno tutti con me, secondo me non ha senso ai fini della discussione tirare in ballo ipotesi genetiche.
A me ad esempio l'hanno sempre detto tutti, ed io me la sono spesso presa.
Eppure ho conosciuto gente più introversa di me perfettamente inserita e in pace con se stessa, che avesse o meno tanti amici.
Ma moscio che significa?
A me per questo mi fanno girare tanto le scatole le persone che ragionano così, perché a parole dicono semplicemente di descrivere qualcosa in modo oggettivo mentre poi nei fatti usano termini piuttosto dispregiativi.
E' come dire a un tizio slanciato "sai che da lontano sembra che hai proprio quella forma stretta e lunga tipica dello stronzo, senza offesa eh!".
Per me queste sono comunque delle forme di maltrattamento, se avvengono nel contesto sociale e non in famiglia la persona che percepisce 'ste cose mica ha torto nel giudicare di esser stata trattata peggio.
Poi uno se la può non prendere o magari reagire in altri modi, ma il fatto che ci siano forme di maltrattamento mi sembra evidente.
Un esempio per tutti...

23-04-2020 19:10
muttley
Re: Cosa cercate negli altri?

Quote:
Originariamente inviata da incompresa88 Visualizza il messaggio
Ma che vuol dire? Dipende anche dal tipo di carattere, non dall'educazione dei genitori. Sennò come ti spieghi che magari due fratelli entrambi bullizzati, uno magari se ne frega e ci passa sopra e l'altro diventa depresso? Avranno sensibilità diverse, mica siamo tutti uguali.
Quindi secondo te il carattere è una cosa innata che è completamente formata nel momento in cui nasciamo? Su cosa basi questa tua asserzione?

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Ma non puoi prendere singoli casi (estremi, per giunta) per dedurne leggi generali. Io non so nulla né della famiglia dell'uno né di quella dell'altro, né se il primo, per quanto focomelico, possa aver incontrato meno pdm del secondo. E appunto la genetica può avere il suo peso, e per adesso non si può escluderlo bellamente come fai tu, non ci si dovrebbe sbilanciare per essere nella logica.
Non ne deduco una legge generale. Ne deduco una rule of thumb, un'impressione generale semmai.
Anche tu su cosa basi l'idea che non sia verosimile essere sempre stati rifiutati per l'aspetto fisico non deforme ma per questione caratteriali (bada bene che su questo sono in linea di massima d'accordo)?
Non siamo scienziati alla ricerca di leggi generali, ma semplici utenti che si scambiano opinioni.
23-04-2020 19:04
Winston_Smith
Re: Cosa cercate negli altri?

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Incompresa, conosci la storia di Nick Vujicic?
Il tipo in questione è focomelico, cioè privo di braccia e gambe, una condizione medica che, ça va sans dire, pregiudica praticamente quasi tutte le possibilità di avere una vita normale, dal punto di vista fisico almeno.
Eppure il tipo in questione non mi sembra un depresso, con problemi di auto accettazione almeno a vedere dai video. E' diventato un motivational speaker e parla di fronte a decine di persone.
Eppure uno così non avrà avuto chi lo ha preso per i fondelli e discriminato?
Ebbene, perché lui è diventato un motivational speaker, mentre invece Johnreds ha fondato il forum dei brutti ed è diventato il principe degli Incel nostrani?
Esiste il gene dell'autoaccettazione e il gene che ti porta a prendertela di più per le prese in giro degli altri? Esiste il gene della redpill?
In attesa che la scienza lo scopra, io preferisco fare affidamento alla psicologia di estrazione sistemico-famigliare.
Su cosa baso le mie convinzioni? Esperienze personali, esperienze professionali (non voglio sembrare presuntuoso, ma credo siano più di quelle di una persona media, visto il tipo di lavoro) e un certo sesto senso.
Ma non puoi prendere singoli casi (estremi, per giunta) per dedurne leggi generali. Io non so nulla né della famiglia dell'uno né di quella dell'altro, né se il primo, per quanto focomelico, possa aver incontrato meno pdm del secondo. E appunto la genetica può avere il suo peso, e per adesso non si può escluderlo bellamente come fai tu, non ci si dovrebbe sbilanciare per essere nella logica.

P.S.: JohnReds è diventato Johnny Rosso del fdb?
Ammazza (è vero che il nome avrebbe potuto dare adito a qualche sospetto sono proprio tardo), davvero non lo sapevo, è una rivelazione quasi a livello di questa:

23-04-2020 19:02
Franz86
Re: Cosa cercate negli altri?

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
mentre invece Johnreds ha fondato il forum dei brutti ed è diventato il principe degli Incel nostrani?


Johnreds è JohnnyRed?
23-04-2020 19:01
incompresa88
Re: Cosa cercate negli altri?

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Incompresa, conosci la storia di Nick Vujicic?
Il tipo in questione è focomelico, cioè privo di braccia e gambe, una condizione medica che, ça va sans dire, pregiudica praticamente quasi tutte le possibilità di avere una vita normale, dal punto di vista fisico almeno.
Eppure il tipo in questione non mi sembra un depresso, con problemi di auto accettazione almeno a vedere dai video. E' diventato un motivational speaker e parla di fronte a decine di persone.
Eppure uno così non avrà avuto chi lo ha preso per i fondelli e discriminato?
Ebbene, perché lui è diventato un motivational speaker, mentre invece Johnreds ha fondato il forum dei brutti ed è diventato il principe degli Incel nostrani?
Esiste il gene dell'autoaccettazione e il gene che ti porta a prendertela di più per le prese in giro degli altri? Esiste il gene della redpill?
In attesa che la scienza lo scopra, io preferisco fare affidamento alla psicologia di estrazione sistemico-famigliare.
Su cosa baso le mie convinzioni? Esperienze personali, esperienze professionali (non voglio sembrare presuntuoso, ma credo siano più di quelle di una persona media, visto il tipo di lavoro) e un certo sesto senso.
Ma che vuol dire? Dipende anche dal tipo di carattere, non dall'educazione dei genitori. Sennò come ti spieghi che magari due fratelli entrambi bullizzati, uno magari se ne frega e ci passa sopra e l'altro diventa depresso? Avranno sensibilità diverse, mica siamo tutti uguali.
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