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Discussione: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella Rispondi alla discussione
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18-03-2020 12:23
Masterplan92
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella

È solo sofferenza inutile.. sofferenza e batoste per cercarla,sofferenza e batoste per mantenerla.
18-03-2020 10:02
choppy
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella

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Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
Ottima osservazione!
Concordo.
13-02-2020 17:32
DrPsiche
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella

Quote:
Originariamente inviata da Da'at Visualizza il messaggio
La vera difficoltà non è tanto curare il trauma, quanto risolvere le dinamiche alla base delle quali i traumi si autoperpetuano.
Non è un discorso per tutti ma imho vale per tantissimi qui dentro. Se ad esempio alla base del trauma c'è un' "anormalitá" neurologica tale da rendere meno compatibili con la società per come è costituita (senza voler sputare nel piatto in cui mangio e pur consapevole che esistono e sono esistite società ben peggiori sfido chiunque a non riconoscere elementi patologici nell'odierna organizzazione sociale, a partire dal sistema educativo e lavorativo), lo sforzo di adattamento comporterà necessariamente il riacuirsi del trauma.

Ciò detto, comprendo che alla base dei post di DrPsiche c'è il desiderio sincero di motivare al cambiamento chi risulta rassegnato prima ancora di un numero ragionevole di tentativi; tuttavia la derubricazione della problematica a un atto di mero sforzo di volontà risulta minimizzante al punto da risultare giocoforza offensivo nei confronti di chi da svariati lustri litiga con le proprie problematiche. Mi stupisce che un dottore non se ne renda conto, ma solo fino a un certo punto, dacché di dottori capre ne ho conosciuti a josa.
Mi spiace, ma non vedo dove ho scritto che sia necessario il solo sforzo di volontà, secondo te dopo 12 anni di studi può esistere una derubricazione del genere da parte mia? Suvvia, come ho ribadito in precedenza, non mettete in bocca parole non dette, se state parlando con un professionista, apprezzate che sia qui a farlo a titolo gratuito, perché sminuire senza minimamente sapere nè che ho 12 anni di formazione con lode, nè come lavoro, non è per niente rispettoso, e nel tuo caso specifico, nè Gandhiano.

Quando si parla di traumi non vuol dire che la risoluzione degli stessi generi guarigione, altrimenti "rimossi" i traumi e tutti guariti in una sola seduta, il fatto che grazie all'ipnosi sia vantaggioso e talvolta sia l'unico modo di poterli elaborare, è un'evidenza scientifica in grado di permetterti di lavorare meglio con il paziente. L'ipnosi, nella maggior parte degli approcci, è uno strumento integrato nella terapia, non l'unica terapia.






Quote:
Originariamente inviata da varykino Visualizza il messaggio
sai che è pensavo al curare .... curare = trovare equilibrio , ma quelli che nn cercano equilibrio che fanno?

nn è detto che tutti cerchino le stesse cose .... nn è una critica è solo un pensiero .

è come se i "medici" cercano di curare la gente e farla diventare quasi tutta simile , perchè bene o male sanno che certe cose fanno stare tranquilli e rendere la vita vivibile , me domando , ma se qualcuno nn vuole stare tranquillo? XD ... o viene abbandonato o nn so

faccio esempi estremi solo perchè in effetti esistono e molte volte vengono appunto categorizzati come " da abbandonare" solo perchè nn hanno un risvolto voluto .... i classici fallimenti medici o per meglio dire , il loro naturale svolgimento , che molte volte nn è accettato da chi cura .... ribadisco che sono casi rari o cmq nn legati a sto sito , in caso qualcuno si senta preso in causa .... parlo per casi estremi per vagliare ogni possibilità
Infatti non tutti cercano le stesse cose, si stabilisce un obiettivo terapeutico. Se per chi ha paura di volare l'obiettivo è prendere un volo con più tranquillità, per un narcisista uno degli obiettivi sarà quello di lavorare sull'empatia.
13-02-2020 17:01
Keith
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella

Quote:
Originariamente inviata da Da'at Visualizza il messaggio
La vera difficoltà non è tanto curare il trauma, quanto risolvere le dinamiche alla base delle quali i traumi si autoperpetuano.
Non è un discorso per tutti ma imho vale per tantissimi qui dentro. Se ad esempio alla base del trauma c'è un' "anormalitá" neurologica tale da rendere meno compatibili con la società per come è costituita (senza voler sputare nel piatto in cui mangio e pur consapevole che esistono e sono esistite società ben peggiori sfido chiunque a non riconoscere elementi patologici nell'odierna organizzazione sociale, a partire dal sistema educativo e lavorativo), lo sforzo di adattamento comporterà necessariamente il riacuirsi del trauma.
Ottima osservazione!
13-02-2020 16:51
Da'at
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella

La vera difficoltà non è tanto curare il trauma, quanto risolvere le dinamiche alla base delle quali i traumi si autoperpetuano.
Non è un discorso per tutti ma imho vale per tantissimi qui dentro. Se ad esempio alla base del trauma c'è un' "anormalitá" neurologica tale da rendere meno compatibili con la società per come è costituita (senza voler sputare nel piatto in cui mangio e pur consapevole che esistono e sono esistite società ben peggiori sfido chiunque a non riconoscere elementi patologici nell'odierna organizzazione sociale, a partire dal sistema educativo e lavorativo), lo sforzo di adattamento comporterà necessariamente il riacuirsi del trauma.

Ciò detto, comprendo che alla base dei post di DrPsiche c'è il desiderio sincero di motivare al cambiamento chi risulta rassegnato prima ancora di un numero ragionevole di tentativi; tuttavia la derubricazione della problematica a un atto di mero sforzo di volontà risulta minimizzante al punto da risultare giocoforza offensivo nei confronti di chi da svariati lustri litiga con le proprie problematiche. Mi stupisce che un dottore non se ne renda conto, ma solo fino a un certo punto, dacché di dottori capre ne ho conosciuti a josa.
13-02-2020 16:51
varykino
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella

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Originariamente inviata da DrPsiche Visualizza il messaggio
Sulla prima parte non ti do torto, infatti, soprattutto nella concezione moderna, si parla di più traumi che ogni persona vive, la sensibilità al trauma e il tipo di trauma sono comunque sempre diversi. Potresti essere una persona migliore vivendo tu stesso con maggior equilibrio/serenità interna, non un'altra persona sconnessa completamente dal passato. La cura Ludovico è una tortura, ergo...
sai che è pensavo al curare .... curare = trovare equilibrio , ma quelli che nn cercano equilibrio che fanno?

nn è detto che tutti cerchino le stesse cose .... nn è una critica è solo un pensiero .

è come se i "medici" cercano di curare la gente e farla diventare quasi tutta simile , perchè bene o male sanno che certe cose fanno stare tranquilli e rendere la vita vivibile , me domando , ma se qualcuno nn vuole stare tranquillo? XD ... o viene abbandonato o nn so

faccio esempi estremi solo perchè in effetti esistono e molte volte vengono appunto categorizzati come " da abbandonare" solo perchè nn hanno un risvolto voluto .... i classici fallimenti medici o per meglio dire , il loro naturale svolgimento , che molte volte nn è accettato da chi cura .... ribadisco che sono casi rari o cmq nn legati a sto sito , in caso qualcuno si senta preso in causa .... parlo per casi estremi per vagliare ogni possibilità
13-02-2020 16:27
DrPsiche
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella

Quote:
Originariamente inviata da varykino Visualizza il messaggio
io fatico a credere che molte persone hanno un determinato problema circoscritto , nel senso che puo essere curato , per me al massimo uno risolve qualcosa, ma di fondo ci so altre mille robe da curare , che poi nn so manco se sarebbero da curare , nel senso ... io curato all ennesima potenza sarei un altra persona e allora boh . tipo alex de large con la cura ludovico , lo curano ma veramente lo curano? , per niente
Sulla prima parte non ti do torto, infatti, soprattutto nella concezione moderna, si parla di più traumi che ogni persona vive, la sensibilità al trauma e il tipo di trauma sono comunque sempre diversi. Potresti essere una persona migliore vivendo tu stesso con maggior equilibrio/serenità interna, non un'altra persona sconnessa completamente dal passato. La cura Ludovico è una tortura, ergo...
13-02-2020 15:08
varykino
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella

Quote:
Originariamente inviata da DrPsiche Visualizza il messaggio
[ipnosi] La maggior parte degli approcci psicoterapeutici si basa sull’utilizzo della parola, partendo dal presupposto che la rinarrazione di sé, l’espressione dei vissuti emotivi e la rielaborazione delle esperienze vissute siano curative e capaci di produrre un cambiamento positivo. Deve però essere considerato, che molto spesso i traumi, in particolar modo di matrice arcaica, tendono a bloccarsi e fissarsi in quella che viene denominata fase preverbale di elaborazione e pertanto è arduo accederci attraverso la verbalizzazione (parola). Ciò è particolarmente vero nei casi, per esempio, di abuso o maltrattamento infantile: in questi casi il trauma si fissa sul corpo in un’epoca in cui la parola non è ancora in grado di dare un senso a quanto sperimentato ed è lì che il trauma si radica diventando indicibile e del specificatamente innarrabile in quanto verificatosi in antecedenza all’avvento della parola e dunque non può essere verbalizzato. Anche in fasi evolutive successive a quella preverbale, le esperienze shoccanti si congelano a livello di memoria sensoriale e non riescono a evolvere fino al mondo della rappresentazione verbale. Il trauma è spesso muto, costituito da sensazioni corporee sconnesse, destabilizzanti e scarsamente controllabili. Di fronte a situazioni di questo genere, l’approccio psicoterapeutico classico diventa arduo e rischia di destabilizzare ulteriormente i pazienti già fragili, i quali, di fronte all’impossibilità di narrasi come richiesto, potrebbero irrigidirsi o battere in ritirata.

dominio/sottomissione, l'autostima, la vergogna, i sensi di colpa sono alcuni degli aspetti su cui si lavora con chi soffre di fobia sociale, alcune persone, le più giovani soprattutto, riescono ad ottenere ottimi risultati anche in brevi periodi, mentre chi ha un pensiero radicato da più anni tendenzialmente richiede anni di terapia. I meccanismi specifici dipendono da paziente a paziente (ad esempio ognuno ha i suoi traumi), per qualcuno si tratta di concentrarsi molto più sulla rabbia, per altri sull'intelligenza emotiva, non c'è una regola, solo il clinico che conosce la storia del paziente sa cosa "smuovere"
io fatico a credere che molte persone hanno un determinato problema circoscritto , nel senso che puo essere curato , per me al massimo uno risolve qualcosa, ma di fondo ci so altre mille robe da curare , che poi nn so manco se sarebbero da curare , nel senso ... io curato all ennesima potenza sarei un altra persona e allora boh . tipo alex de large con la cura ludovico , lo curano ma veramente lo curano? , per niente
13-02-2020 13:00
DrPsiche
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella

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Originariamente inviata da milton erickson Visualizza il messaggio
Sarebbe interessante al di la dei dati grezzi sapere. anche nella tua esperienza di terapeuta, quali sono i meccanismi implicati nella guarigione e le terapie più adatte (entrando anche un po nei dettagli se possibile)

[ipnosi] La maggior parte degli approcci psicoterapeutici si basa sull’utilizzo della parola, partendo dal presupposto che la rinarrazione di sé, l’espressione dei vissuti emotivi e la rielaborazione delle esperienze vissute siano curative e capaci di produrre un cambiamento positivo. Deve però essere considerato, che molto spesso i traumi, in particolar modo di matrice arcaica, tendono a bloccarsi e fissarsi in quella che viene denominata fase preverbale di elaborazione e pertanto è arduo accederci attraverso la verbalizzazione (parola). Ciò è particolarmente vero nei casi, per esempio, di abuso o maltrattamento infantile: in questi casi il trauma si fissa sul corpo in un’epoca in cui la parola non è ancora in grado di dare un senso a quanto sperimentato ed è lì che il trauma si radica diventando indicibile e del specificatamente innarrabile in quanto verificatosi in antecedenza all’avvento della parola e dunque non può essere verbalizzato. Anche in fasi evolutive successive a quella preverbale, le esperienze shoccanti si congelano a livello di memoria sensoriale e non riescono a evolvere fino al mondo della rappresentazione verbale. Il trauma è spesso muto, costituito da sensazioni corporee sconnesse, destabilizzanti e scarsamente controllabili. Di fronte a situazioni di questo genere, l’approccio psicoterapeutico classico diventa arduo e rischia di destabilizzare ulteriormente i pazienti già fragili, i quali, di fronte all’impossibilità di narrasi come richiesto, potrebbero irrigidirsi o battere in ritirata.

dominio/sottomissione, l'autostima, la vergogna, i sensi di colpa sono alcuni degli aspetti su cui si lavora con chi soffre di fobia sociale, alcune persone, le più giovani soprattutto, riescono ad ottenere ottimi risultati anche in brevi periodi, mentre chi ha un pensiero radicato da più anni tendenzialmente richiede anni di terapia. I meccanismi specifici dipendono da paziente a paziente (ad esempio ognuno ha i suoi traumi), per qualcuno si tratta di concentrarsi molto più sulla rabbia, per altri sull'intelligenza emotiva, non c'è una regola, solo il clinico che conosce la storia del paziente sa cosa "smuovere"
12-02-2020 19:01
Peste Nera
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella

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Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
Si alla fine uno parla con chi gli pare. Io ero un po' estremo in questo, però ora ho raddrizzato un po' il tiro. Cmq c'è sempre chi mi sta più simpatico e quindi ci parlo e ci scherzo di più, è inevitabile.
Si, purtroppo è così, ed essendo gli introversi in minoranza si richiede che siano essi ad adattarsi e non viceversa.
Io se uno mi sta veramente antipatico ci parlo il meno possibile, nei limiti della buona educazione ovviamente. Questo per dire che dopo tanti anni adattarsi va bene ma fino ad un certo punto.
12-02-2020 18:30
Mr.Ripley
Quote:
Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
Ragazzi però un po' bisogna sperare sempre!
Io ho detto che per me è molto difficile, ma impossibile proprio voglio sperare di no.. bisogna sempre lasciarli uno spiraglio.. sennò come cazzo fate a campare senza speranza? Se ci riuscite vi ammiro molto, vuol dire che avete un gran coraggio, e spero che questa forza vi aiuti a migliorare e ad uscire dalla palude.
Sono totalmente d'accordo con te, anche se è dura, non mi sono rassegnato del tutto, certo che con gli anni è peggio questo si, ma di impossibile non c'è nulla nella vita credo.
12-02-2020 16:04
milton erickson
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella

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Originariamente inviata da DrPsiche Visualizza il messaggio
Come ti dicevo qui su questo forum si parla di sottopopolazione, non è quindi rappresentativo (in generale) se non di chi è iscritto al forum



"In studi naturalistici e longitudinali il tasso di guarigione è del 80% circa per persone con Fobia specifica nella popolazione generale dopo 3 anni di terapia."
[Steinert et al., 2013]
Sarebbe interessante al di la dei dati grezzi sapere. anche nella tua esperienza di terapeuta, quali sono i meccanismi implicati nella guarigione e le terapie più adatte (entrando anche un po nei dettagli se possibile)
12-02-2020 15:31
Keith
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella

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Originariamente inviata da Peste Nera Visualizza il messaggio
Io credo che se una persona vuol parlare di più con chi gli sta simpatico è in parte giusto, perché dovrebbero farlo solo gli estroversi e quindi escludere chi è chiuso o introverso mentre noi dobbiamo per forza parlare anche con chi non ci piace? Perché dobbiamo essere sempre noi ad adattarci agli altri e non viceversa? Forse perché oggi è chiaramente favorito chi è estroverso, spigliato, comunicativo?
Si alla fine uno parla con chi gli pare. Io ero un po' estremo in questo, però ora ho raddrizzato un po' il tiro. Cmq c'è sempre chi mi sta più simpatico e quindi ci parlo e ci scherzo di più, è inevitabile.
Si, purtroppo è così, ed essendo gli introversi in minoranza si richiede che siano essi ad adattarsi e non viceversa.
12-02-2020 10:30
Peste Nera
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella

Quote:
Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
Io penso che l'unica colpa.. se di colpa si può parlare, visto che quel che siamo dipende dal carattere e dai vissuti, è di essere, a volte o sempre veramente troppo chiusi o introversi. Non lo so se è giusto oppure no, però ci sta che poi la gente ci isoli.
Io prima avevo un'introversione selettiva sul lavoro. Parlavo di più con chi mi stava simpatico e molto meno, quasi niente con gli altri. Col senno di poi ho capito che questa cosa mi ha creato non pochi problemi, e ora una parola la rivolga più o meno a tutti se capita.

Lo so che non è piacevole, ma visto che belli non siamo, interessi fighi e tanti soldi non ne abbiamo.. dobbiamo lavorare sull'ambito relazionale, che è l'unico su cui c'è un po' di margine di miglioramento.
Io credo che se una persona vuol parlare di più con chi gli sta simpatico è in parte giusto, perché dovrebbero farlo solo gli estroversi e quindi escludere chi è chiuso o introverso mentre noi dobbiamo per forza parlare anche con chi non ci piace? Perché dobbiamo essere sempre noi ad adattarci agli altri e non viceversa? Forse perché oggi è chiaramente favorito chi è estroverso, spigliato, comunicativo?

Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74 Visualizza il messaggio
Si ma a me di parlare con gente che grida e fa i versi mentre io sono depresso e ansioso sinceramente non va. Dico questo perché dove lavoro ci sono alcuni cosi, caciaroni, e mi danno ai nervi, non trovo punti di incontro con gente così
Ti capisco benissimo e la penso come te.
11-02-2020 21:09
Da'at
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella

Dai, per fortuna è arrivato lui ora siamo salvi, possiamo cambiare!

Quote:
Originariamente inviata da Alakazam Visualizza il messaggio
No, vuole dire che il 20% restante finisce su questo forum.
Comunque, battute a parte, ci tengo a rispondere seriamente a questo.

E' in effetti un problema che qualsiasi utente di lunga data conosce: le persone che "guariscono" si disiscrivono o smettono di partecipare.
E rimangono i casi più complessi.
11-02-2020 21:07
Alakazam
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella

Quote:
Originariamente inviata da Da'at Visualizza il messaggio
Quindi abbiamo dimostrato che il forum di fobia sociale diminuisce la probabilità di guarigione?

Non me lo sarei mai aspettato
No, vuole dire che il 20% restante finisce su questo forum.
11-02-2020 20:58
Da'at
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella

Quote:
Originariamente inviata da DrPsiche Visualizza il messaggio
faccio notare che si parla dell'80% di guarigione e non del solo miglioramento dei sintomi.
Quindi abbiamo dimostrato che il forum di fobia sociale diminuisce la probabilità di guarigione?

Non me lo sarei mai aspettato
11-02-2020 18:36
Jai
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella

Quote:
Originariamente inviata da Masterplan92 Visualizza il messaggio
Almeno piantala di fingere di essere un dottore..grazie
Quote:
Avviso: evitiamo le pubbliche accuse, grazie.
--- moderazione ---
11-02-2020 18:24
DrPsiche
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Se non ho capito male non è questo il modo in cui ti poni con i tuoi pazienti (e infatti mi sarei meravigliato del contrario: uno che pago per farmi liquidare in quel modo si prende un bel vaffa e non mi vede più, e non credo di essere l'unico a pensarla così).
Resta comunque il fatto che, pur non condividendo le affermazioni di chi dice che non c'è nulla da fare in maniera aprioristica, anche quelle tipo "Chi vuol cambiare cambia, punto" (come se bastasse solo la volontà) mi sanno di frasi fatte e (queste sì) di scarsa volontà di approfondire la conoscenza della situazione del singolo individuo che si ha davanti. Se sono valide non sono scuse, sono problemi che vanno affrontati e non minimizzati.
Tutti possono cambiare se lo vogliono davvero e per volerlo davvero è ovvio che non è solo la voglia che entra in gioco, eddai, non giriamo in torno alle parole, leggiamolo tutto il discorso non estrapolando piccole frasi, perché dopo il "Chi vuol cambiare cambia, punto" continuava così: "inutile raccontarsela sul passato, le scuse anche se validissime son sempre scuse e qui dentro sono in troppi ad autoconvincersi con mille motivazioni valide che non c'è nulla da fare.".

Se pensi che sia scontato dire "Tutti possono cambiare se lo vogliono davvero", non lo è affatto, gran parte dei miei colleghi sono convinti che, ad esempio, i narcisisti non cambiano (migliorano). Chiaro poi che in quel tutti non si tengono in considerazione le eccezioni....
11-02-2020 18:17
Masterplan92
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella

Almeno piantala di fingere di essere un dottore..grazie
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