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Discussione: Ritornare alla vita dalla quale sono fuggito Rispondi alla discussione
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02-07-2019 18:38
TãoSozinho
Quote:
Originariamente inviata da fabfab90 Visualizza il messaggio
EDIT:

Rimango qua.
I miei sono disposti ad aiutarmi ancora pur di non vedermi a casa, sul divano, a vivere dove non c'è niente. In cuor mio era quello che volevo sentirmi dire.
Mi sembra incredibile il fatto che stia uscendo spesso con due amici e che stia vivendo una vita sociale direi normale.
Per me non è una motivazione da poco.
Questo mese ho fatto alcuni lavori occasionali nella mia professione, i contatti lavorativi al momento ce li ho solo qui, seppur pochi.
Spero, e ci sto lavorando, di costruirmi il giro di aziende che mi facciano lavorare e che mi permettano di raccimolare un equivalente di stipendo mensile dignitoso durante il mese.
Stavo per scrivere anche che dovevi parlarne con i tuoi. Mi fa piacere leggere questo.
02-07-2019 18:37
TãoSozinho Ciao,
Mi spiace leggere queste cose. Io però ti consiglio di non abbandonare Bologna e non solo per non ritornare in quei luoghi sfigati che io ben conosco, ma anche perché se là la situazione nel tuo campo lavorativo è critica qui rischia di esserlo ancora di più. Io ti consiglio (anche se a parole è facile) di trovare qualcosa che ti mantenga lì intanto anche che non abbia a che fare con quel che hai studiato e nel mentre cercare ancora. Ora che è estate magari si riesce a trovare qualcosa di stagionale (non mi intendo di mondo del lavoro).
Non tornare qui.
01-07-2019 15:56
fabfab90
Re: Ritornare alla vita dalla quale sono fuggito

EDIT:

Rimango qua.
I miei sono disposti ad aiutarmi ancora pur di non vedermi a casa, sul divano, a vivere dove non c'è niente. In cuor mio era quello che volevo sentirmi dire.
Mi sembra incredibile il fatto che stia uscendo spesso con due amici e che stia vivendo una vita sociale direi normale.
Per me non è una motivazione da poco.
Questo mese ho fatto alcuni lavori occasionali nella mia professione, i contatti lavorativi al momento ce li ho solo qui, seppur pochi.
Spero, e ci sto lavorando, di costruirmi il giro di aziende che mi facciano lavorare e che mi permettano di raccimolare un equivalente di stipendo mensile dignitoso durante il mese.
16-05-2019 13:41
idk
Re: Ritornare alla vita dalla quale sono fuggito

Sto a Bologna anche io, strano che non riesci a trovare niente, quì lavorano anche cani e porci, come già saprai...
prova a fare domanda per sti posti:

Coopservice (sede a Castelmaggiore per servizi portierato,pulizie)
Mercato CAAB (turni notturni carico-scarico merci)
Interporto Bentivoglio (varie, quì però entri tramite agenzie interinali)

qui non serve chissà che esperienza, impossibile che non trovi niente niente.
15-05-2019 22:36
clanghetto
Re: Ritornare alla vita dalla quale sono fuggito

Secondo me ti sei dimostrato di saperci fare e di poter riuscire in un campo dove non pensavi.

E non te lo dovresti scordare. Io ancora non riesco a festeggiare il mio compleanno ad esempio

Credo che tornare nel tuo luogo natale possa mettere in risalto il tuo cambiamento e sarà difficile come ogni volta che cambi routine, mondo, ambiente.

In bocca al lupo <3
15-05-2019 22:32
claire
Re: Ritornare alla vita dalla quale sono fuggito

Mi dispiace, mannaggia.
15-05-2019 22:27
Nightlights
Re: Ritornare alla vita dalla quale sono fuggito

Quote:
Originariamente inviata da fabfab90 Visualizza il messaggio
La mancanza di lavoro mi sta costringendo ad abbandonare Bologna per ritornare nel mio paese del nord est, tutto per una questione economica e di mancanza di una prospettiva lavorativa sicura.



La cosa che più mi dispiace è lasciare questa città, dove, soprattutto negli ultimi sei mesi, sono riuscito a fare delle conoscenze a livello di amicizia che non mi fanno più pesare la solitudine di cui sentivo di soffrire fino a un anno e mezzo fa.



Ad esempio, ieri ho festeggiato il mio compleanno, cosa per me rarissima, se non unica.

Qui a Bologna ho iniziato a cambiare vita, (e anche il mio percorso di psicoterapia)



Ho paura di tornare nel luogo dove negli anni le mie insicurezze e inadeguatezze si sono cementate. Dove stavo sempre a casa e mi sentivo come anestetizzato e inibito da ogni stimolo di cambiamento. Dove mi sentivo giudicato dai miei per la mia vita sociale assente, dove non avevo più nessun contatto.



Mi rendo sempre più conto di quanto la felicità dipenda dal lavoro, ed è l'unica cosa che mi manca per dire, forse per la prima volta nella mia vita, di essere sereno.

Vedo gli altri tutti occupati (magari non tutti felici del proprio lavoro, ma almento hanno uno stipendio) e io mi sento la pecora nera con il senso di sfigataggine che avevo già descritto in un precedente thread.



Ancora una volta mi sento un passo indietro agli altri.. se prima era per il sesso e i sentimenti ora lo è per il lavoro.



Io non so più che fare, ho scelto un settore complicato e non ho esperienze per fare altro. Mi sento vittima di me stesso e di questo mondo, perchè non sapevo che sarebbe stato tutto così difficile.
Hai provato e non ha funzionato, non fartene una colpa, anzi sei stato pure coraggioso...purtroppo spesso ci si sente condizionati da queste cose quando dall'altra parte sono le prime a fartelo notare,perché devono vantarsi di essere migliori dato che giudicano la gente in base a successi e fallimenti (schifo) e a loro la ruota sta girando bene...

Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk
12-05-2019 22:18
fabfab90
Ritornare alla vita dalla quale sono fuggito

La mancanza di lavoro mi sta costringendo ad abbandonare Bologna per ritornare nel mio paese del nord est, tutto per una questione economica e di mancanza di una prospettiva lavorativa sicura.

La cosa che più mi dispiace è lasciare questa città, dove, soprattutto negli ultimi sei mesi, sono riuscito a fare delle conoscenze a livello di amicizia che non mi fanno più pesare la solitudine di cui sentivo di soffrire fino a un anno e mezzo fa.

Ad esempio, ieri ho festeggiato il mio compleanno, cosa per me rarissima, se non unica.
Qui a Bologna ho iniziato a cambiare vita, (e anche il mio percorso di psicoterapia)

Ho paura di tornare nel luogo dove negli anni le mie insicurezze e inadeguatezze si sono cementate. Dove stavo sempre a casa e mi sentivo come anestetizzato e inibito da ogni stimolo di cambiamento. Dove mi sentivo giudicato dai miei per la mia vita sociale assente, dove non avevo più nessun contatto.

Mi rendo sempre più conto di quanto la felicità dipenda dal lavoro, ed è l'unica cosa che mi manca per dire, forse per la prima volta nella mia vita, di essere sereno.
Vedo gli altri tutti occupati (magari non tutti felici del proprio lavoro, ma almento hanno uno stipendio) e io mi sento la pecora nera con il senso di sfigataggine che avevo già descritto in un precedente thread.

Ancora una volta mi sento un passo indietro agli altri.. se prima era per il sesso e i sentimenti ora lo è per il lavoro.

Io non so più che fare, ho scelto un settore complicato e non ho esperienze per fare altro. Mi sento vittima di me stesso e di questo mondo, perchè non sapevo che sarebbe stato tutto così difficile.



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