Originariamente inviata da Daytona

Se devi levarti da un ambiente tossico vien da sé che il percorso è quello che hai già ipotizzato. Studio-->lavoro-->schei-->fuori da quella casa. Non che sia necessaria una laurea per lavorare,ma vedendo cosa c'è la fuori in quanto a lavoro,orari e stipendi conviene portare a termine l'impegno. Lascia perdere le loro opinioni sulla tua facoltà,se è uno studio che ti potrà dare anche un minimo di valore aggiunto sul lavoro,prosegui in quella direzione. Sei giovane,hai ancora tempo per impostarti la vita che preferisci nei tempi naturali. L'importante,a mio avviso,è che non ti abbandoni passivamente alla tua condizione,altrimenti sarà sempre più dura uscirne.

Originariamente inviata da Dahmer

Grazie, ti auguro il meglio per i tuoi obbiettivi.

Originariamente inviata da incompresa88

Sì, purtroppo l'impulsività e la scarsa concentrazione sono problemi che condivido. Bisogna cercare di calmarsi e razionalizzare un attimo, quando si rischia di fare danni, e concentrarsi sul lungo termine. Non è facile, e anch'io ho dei momenti in cui rischio di mandare tutto all'aria e fare danni seri. Noto comunque che sei molto intelligente e introspettiva, quindi credo che tu possa farcela.

Originariamente inviata da Dahmer

Io son schifata non da tutti, fondamentalmente sono schifata solo dai miei, ma con gli interessi e dalla nascita ... Infatti devo farlo, è esattamente come dici. Forse rileggerò anche questa discussione per riuscire a rimanere concentrata sul mio obbiettivo.... Che purtroppo la concentrazione e la determinazione mi difettano molto. Il mio problema (VB uno dei molti) non è che gli do retta ma son molto portata all azione immediata, impulsiva, autidistruttiva e inutile per dimenticare i problemi. E questa è una maledizione nell'inseguimento di scopi a lungo termine.

Gracias incompresa e grazie a tutti quanti, again.

Originariamente inviata da incompresa88

Anch'io ho una laurea umanistica e confermo che sono schifate da tutti, come se fossero lauree di serie b. Mi ha sempre infastidita molto questa cosa.
Comunque, non dar retta a quello che pensano gli altri. Concentrati su quello che ti piace e dedicati a quello. Se in famiglia non stai bene, a maggior ragione dovresti concentrarti sullo studio, trovare un lavoro e allontanarti da loro.

Originariamente inviata da Dahmer

Si mi sei stata d'aiuto, ti ringrazio molto.
Nel mio caso il problema non è più tanto l'ambito relazionale (ho problemi anche li ma è secondario per me) il senso di rivalsa sarebbe utile mi scattasse nei confronti di una famiglia che non ha fatto altro che maltrattarmi, crearmi problemi, ostacolare quello che in origine volevo fare, che insulta la laurea che sto tentando di prendere (perché le uniche vere lauree sono medicina, giurisprudenza ed economia... Se non lo sapevate sapevatelo).... Invece Nada. In realtà se fossi costantemente arrabbiata come anni fa sarebbe molto più normale, ma Nada, e non so perché.
Mi parte magari 10 minuti e magari mi gasa ma sfuma subito in altro. Dovrei trovare un modo di mantenerla e sfruttarla nello studio.
Ci penserò.

Originariamente inviata da incompresa88

Dahmer, nel mio caso è stato un crescendo di rabbia che si accumulava unita ad un forte senso di rivalsa. Ero arrivata al punto in cui mi sono detta: "Bene, se non posso ottenere quello che voglio in ambito relazioniale, primeggerò in qualche altro ambito". È stata una cosa spontanea. Credo che sia scattato qualcosa dentro di me. Volevo essere la migliore in qualcosa e ho sfruttato le mie qualità. Per lo sport non ero portata, altrimenti avrei puntato su quello. E così, alla fine mi sono dedicata allo studio. Spero di esserti stata d'aiuto.

Originariamente inviata da Daytona

Posso chiederti cosa intendi per "senso della rabbia estremamente confuso"? Cioè,nel senso che sfuma in altri sentimenti?

Originariamente inviata da JericoRose

Mi viene in mente Tyrell Wellick di Mr Robot, un personaggio molto razionale ma estremamente collerico, quando la sua razionalità è andata in "crash" perchè non gli hanno dato la promozione che voleva la sua collera è divenuta da costruttiva a distruttiva, non l'ha più usata per fare carriera nel lavoro ma per distruggere, uccidere ecc.. Penso che sia questo il modo per rendere la rabbia costruttiva, sottometterla alla razionalità, filtrarla attraverso essa, in che modo si faccia non lo so, io sono molto emotiva, ma voglio imparare a farlo.

Originariamente inviata da 834J01(3

Originariamente inviata da Daytona

Credo che ci siano 2 variabili in più da inserire,una è la propria personalità,non siamo tutti uguali e ciò che scrivo sotto ha funzionato su di me,ma mica detto che funzioni per qualcun altro. La seconda credo che sia il contesto nella quale sale questo sentimento. Mi ritrovo pure in parte nel pensiero di incompresa,la rabbia in sé può essere sia un sentimento che sprona,come può essere usata come attivante,questo é innegabile,però bisogna capire cosa te la causa e specialmente trovare un modo lucido per farla diventare un'attivante risolutrice verso la situazione che te la crea. Ed è quasi un peccato sfogarla una tantum,quando se ne accumula tanta e si sente di star per esplodere,senza farsene per lo meno qualcosa di utile.

Il passaggio mentale credo che debba essere grosso modo il seguente: Perché sono imbufalito/a?-->cosa dovrei fare per migliorare la mia esistenza?-->come muovere i primi passi?-->e la rabbia può funzionare bene per uscire dal torpore. Quando invece non si vede una via d'uscita ho notato su me stesso che la rabbia va solo ad alimentare il senso di impotenza e frustrazione,più che dare slancio. E questo non fa altro che peggiorare i propri pensieri,e i propri problemi...

Originariamente inviata da syd_77

Io se pratico uno sport mi gaso e do tutto me stesso.. però ovvio che non avendo una struttura che regga tutto questo impulso, poi ci si danneggia, è normale.