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Discussione: La storia insegnata dall'antichità: è giusto? Rispondi alla discussione
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16-04-2019 00:41
Gummo
Re: La storia insegnata dall'antichità: è giusto?

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Originariamente inviata da Doppelganger91 Visualizza il messaggio
La scuola dà un infarinatura generale sulle molte materie.. se si fa un corso specializzato c'è una ragione se danno più importanza ad alcuni aspetti che ad altri.
Sennò la stessa argomentazione si potrebbe fare anche per la matematica e altre materie (perché non approfondire la matematica invece?)
Boh, io non ne so una mazza di (f)'x=(...) ( ) ma penso di poter vivere degnamente e di avere il minimo diritto di esprimere un voto alle elezioni (ho ripreso l'esempio che ho fatto in apertura thread). Anzi, francamente, io che andrò a prendermi un diploma come segretario aziendale e che devo sapere il Dare e l'Avere ne farei volentieri a meno delle pippe sulle derivate o sui limiti, proprio non ne vedo l'utilità nella mia esistenza, potevo vivere senza e sarei stato più felice.
Se invece non sapessi la differenza fra monarchia e democrazia parlamentare (e per saperlo bisogna studiare la storia dell'Italia o le leggi) non credo che avrei esattamente lo stesso diritto degli altri a votare, sarebbe un po' una contraddizione.

Quote:
Originariamente inviata da Doppelganger91 Visualizza il messaggio
Lo studente dovrebbe scegliere l'approfondimento della materia che più gli aggrada o che gli serve per il suo indirizzo di studi..
Ho sempre sognato di vivere una scuola come quelle inglesi: Classi che rappresentano corsi e materie sulla quale spostarsi ogni ora. E' un meccanismo che rende più autonomo il modo di pensare dello studente e lo aiuta a scegliere.
Mah, secondo me la libertà fine a se stessa non è una grande cosa. E' un po' lo stesso concetto di democrazia per democrazia, o tecnologia per tecnologia. Va bene, tutti strumenti bellissimi, ma se non c'è un fine non ne capisco il merito. Benissimo la libertà di uno studente di approfondire la materia che gli piace, ma se uno a 18 anni mi esce da scuola e non sa da quanto è iniziata la democrazia in Italia un po' mi fa specie.

Quote:
Originariamente inviata da Doppelganger91 Visualizza il messaggio
Comprendo la storia: è importante e tutti dovrebbero saperla, ma è davvero grande e conoscerla tutta sarebbe davvero complicato. I nostri studi poi son soggetti alla nostra cultura... quindi comunque si va a studiare solo una fetta del mondo. Non mi pare ci insegnino la storia dell'India ad esempio. Senza contare che il tempo avanza e la storia da studiare aumenta e diventa anche più complicata nell'attualità. E' un effetto a palla di neve per come la vedo io.
Questo è un grande dilemma, vero, difficile uscirne.
16-04-2019 00:22
Gummo
Re: La storia insegnata dall'antichità: è giusto?

Comunque nel serale che sto frequentando, ora che siamo all'ultimo anno, ci fermeremo ai primi anni '60 del Novecento (se tutto andrà bene...). Di tutti gli anni successivi, quelle persone che giustamente hanno altro da fare piuttosto che aprire libri di storia una volta a casa, non sapranno nulla se non dicerie e chiacchiere.
E la nostra professoressa non è laureata in storia, ma in letteratura: in pratica è più informato il libricino didattico rispetto a lei. Ora, questa non è una critica agli insegnanti, anzi lei è una persona competente, umanissima e che nelle ore di letteratura si dimostra davvero capace, ma è evidente come questa e altre storture a livello legislativo non aiutino affatto gli studenti. Per dirne un'altra, a inizio anno come insegnante di Tecniche dei servizi commerciali avevamo una laureata in statistica, ovverosia una che non c'azzeccava nulla. Ci sono così tanti problemi strutturali, nella scuola italiana, che ci si potrebbe scrivere un libro.
16-04-2019 00:12
Gummo
Re: La storia insegnata dall'antichità: è giusto?

Interventi interessantissimi, grazie per aver fatto onore al mio thread.

A chi afferma che ogni momento storico sia egualmente importante, al fine di crescere cittadini coscienziosi, mi sento di rispondere. Ovvio, il tutto di tutto sarebbe l'ideale, così come conoscere ogni cosa accaduta anche a migliaia di kilometri dall'Europa, ma ovviamente il tempo, a scuola, ci rema conto. Comunque sia, forse è un mio limite (sono una testa di coccio), ma fra l'antichità e il presente vedo tanti spartiacque, tantissimi, ma di cui uno su tutti è fondamentale: la rivoluzione industriale. Quanto ha cambiato la storia questo avvenimento? E dalla rivoluzione industriale in poi (che in fin dei conti ancora continua...), quanto nuove idee hanno plasmato la storia (la psicologia, la psicanalisi, la sociologia, eccetera), rendendo il modo di agire delle persone così diverso da quelle del passato? D'accordo, gli stimoli fondamentali restano gli stessi, ma si sono incanalati su strade diverse; oggi stesso ci stiamo trasformando tramite le tecnologie, e abbiamo un modo di ragionare che non ha nulla in comune con quello degli ateniesi nell'Agorà. Un giorno si scriveranno libri sulla mutazione antropologica che ci sta modificando impercettibilmente, anche se in pochi ancora ce ne accorgiamo. Anzi, azzardo a dire che sarà il fulcro principale della storiografia relativa ai nostri anni - in confronto gli altri avvenimenti sembreranno polvere.
Se uno non ha una conoscenza profonda dei Sumeri, di Atene e Sparta, della dinastia Ming o dell'assolutismo francese può benissimamente capire, secondo me, (esempi a caso >) la globalizzazione e i movimenti che vi si sono contrapposti, le primavere arabe, le guerre jugoslave, la nuova guerra fredda fra USA, Russia e Cina. Ho citato tutti episodi a noi vicinissimi o contemporanei: per capire queste cose va benissimo un'infarinatura generale della storia pre-industriale, mentre serve approfondire con cura tutti i concetti che sono nati dal 700-800 in poi.

Poi, secondo punto: il problema di risalire alle cause di tutto questo è importante, vero, anche per un discorso logico, ma io mi ricordo ancora i primi anni delle elementari, quando si è iniziato a parlare di olocausto senza studiarne le cause profonde, e un tema così forte mi ha appassionato fin da subito, attirando la mia attenzione. Mi dicevo che un giorno avrei capito perché si era arrivati fin lì, ma non me ne preoccupavo: mi sembrava più importante sapere cosa era successo poco prima (relativamente parlando) della mia nascita. Io forse ho una concezione troppo consiliare della scuola, vicina a come la sognavano i contestatori del '68 italiano o quelli americani, ma io vedo tantissime potenzialità su una scuola che dia il giusto peso alla storia contemporanea: immaginiamoci i grandi dibattiti che potrebbero nascere sui temi a noi più vicini; immaginiamo che grande diffusione di idee potrebbe esserci se in classe si potesse discutere, fra tesi e antitesi, fra opinioni e loro contrari. Magari anche litigando, perché no. Ovvio, in alcuni hanno già detto che i ragazzi di oggi per lo più se ne infischierebbero, ma è proprio per questo che esistono le istituzioni pubbliche! Per questo esistono gli insegnanti e i presidi. Devono fare da motivatori dei ragazzi, anche con maniera brusche, cercare di stimolarli, una cosa che spesso non si fa più.

L'idea concreta che più mi ha colpito fra le diverse che avete detto è quella sul "doppio corso", fra storia narrata cronologicamente e storia contemporanea. Direi che è in linea con il mio pensiero (^). Le ore di "storia cronologica" le immagino come un luogo di apprendimento, mentre quelle di storia contemporanea come un luogo di apprendimento ma anche di discussione, per stimolare i ragazzi. Così poi, i ragazzi, nelle ore di storia classica sarebbero più motivati nel rintracciare le origini del presente all'interno del passato.
E' una bella ideuzza quella che ci è venuta fuori. Chissà se un giorno, chi di dovere, ci farà una pensatina. Se qui dentro c'è un qualche politico in erba, che si ricordi di questa discussione una volta salito nei palazzi del potere!
15-04-2019 23:26
Pima
Quote:
Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
è giustissimo, direi fondamentale per capire il resto e per non formare soldatini o tifosi ma persone con sano senso critico

capire la natura umana anche attraverso i passaggi della storia che proprio perchè lontani dai giorni nostri sono più facili da analizzare con serenità d'animo e senza preconcetti ideologici

capire da dove, come e perchè nascono le ideologie per poi saperle riconoscere in tutta la loro incompletezza e fallacità
Magari si avesse il tempo di analizzare le fonti storiche ! Quella è una parte interessante già in sé perché devi capire se il tizio in questione é in buonafede o se invece é inaffidabile e poi per separare quello che dice (= punto di vista) dalla possibile realtà dei fatti.

Ex: se la fonte é un oratore greco alla corte di Valente, imperatore d'Oriente probabilmente il tipo userà uno stile pomposo e retorico e non parlerà mai male dell'imperatore mentre questi é in vita. Se dovessimo quindi studiare Valente bisognerebbe fare attenzione. Dopo la sua morte invece, le critiche pioverebbero come acqua.
15-04-2019 23:17
Pima
Quote:
Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
Certo che l'antichità conta ma andrebbe invertito il tempo dedicato

Per essere cittadini di oggi e del futuro sarebbe importante sapere a menadito tutto il periodo dagli anni 20 fino ad oggi

La questione sudamericana, mediorientale, asiatica, sud est asiatico, o i casini in siria per arrivare alla questione migranti, non è più importante conoscere questi scenari rispetto alle guerre puniche?

Oggi io in primis guardo un mondo impazzito che non comprendo, e non ditemi che il 99% delle persone stia messo meglio di me
Si, effettivamente la guerra punica non è poi cosí importante. La cosa miglioren sarebbe studiare il passato per capire meglio il presente. I greci sarebbero utili con il loro sistema di governo per capire cosa vuol dire veramente democrazia.

Ma diciamo che molte cose ad esempio potrebbero essere lette con occhio vigile per paragonarle al presente.

Le invasioni barbariche come fenomeno di immigrazione per esempio; ho letto della Battaglia di Adrianopoli e vi assicuro che i tempi cambiano ma gli uomini sono sempre gli stessi. L' impero Romano é vastissimo, due dei suoi confini sono il Reno e il Danubio, confini naturali, pericolosi d'inverno perché ghiacciono e quindi il passaggio é aperto. Sul Danubio vivono i Goti che nel tempo hanno avuto diversi rapporti commerciali coi romani, loro sanno che al di là del fiume vi é una terra ricca e potente. Accade che arriva un popolo piú cattivo di loro, mai visto prima: gli unni. I goti provano a resistere ma i loro principi vengono tutti uccisi nel tentativo assieme a donne e bambini, gli unni sono un popolo feroce, troppo duro per loro. I goti allora si spingono in massa verso il confine per chiedere asilo all'impero romano d'Oriente. Valente, l'imperatore in carica accetta. L' impero é vastissimo, c'é sempre bisogno di nuovi contadini e di nuovi guerrieri e i goti sono perfetti per entrambi i ruoli. Vengono quindi organizzati i trasporti. Su dei tronchi scavati i goti e le loro famiglie vengono trasportati incessamente da una riva all'altra. Naturalmente non mancano goti cosí disperati da tentare di attraversare il fiume a nuoto, annoegando o tramite imbarcazioni di fortuna che o affondano o vengono affondate dalle pattuglie romane che ispezionano il fiume. I funzionari provano a tenere il conto per capire esattamente quanti goti stiano passando la frontiera ma in breve capiscono che é tutto inutile e non ci provano nemmeno piú. Solo che sono troppi, l'Impero non é in grado di tenere cosí tante persone e quindi il passaggio viene fermato, con grande malcontento dei goti che sono ancora sull'altra riva. Le condizioni di coloro che sono arrivati non sono peró migliori. Due personaggi, Marco e Lupicino approfittano della loro disgrazia per arricchirsi. In fondo sono in una zona di frontiera, l'imperatore sta organizzando una spedizione contro i Sasanidi in Persia. Solo una piccola parte dei contingenti da donare gratuitamente ai goti vengono loro passati e per il resto un mercato nero viene favorito, con merci che sarebbero dovute essere gratuite. I goti non ce la fanno piú, alcuni per mangiare vendono i loro figli come schiavi, altri comprano cani e altri animali per mangiarseli. Una situazione penosa quindi. A causa della corruzione i Goti soffrono la fame e solo dopo qualche tempo Lupicino capisce che forse è meglio muoversi e che non bisogna tirare troppo la corda. Sono tutti piuttosto agitati: i goti sono molto piú numerosi rispetto ai romani, sebbene questi avessero fatto affluire lí tutte le truppe disponibili. Incomincia quindi una marcia che li porta nei pressi della città di Marcianopoli. Qui si svela tutta la paura per il diverso perché gli abitanti non aprono certamente le porte, anzi, non lasciano nemmeno entrare i goti in città per poter acquistare del cibo. Succede un casino perché gli abitanti non aspettano altro che i goti se ne vadano e questo provoca una rivolta. Addirittura questa paura farà si che un altro contingente di mercenari goti che non avevano alcun interesse ad allearsi con i rivoltosi si unirà a loro. Sempre con le stesse modalità. Ad Adrianopoli vista la situazione spingono questi mercenari vadano subito verso Valente in Persia, cosicché non abbiano strane idee. Chiedono due giorni ma il sindaco della città vede in questo ritardo un tradimento e li ordina subito di partire. L'ostilitá nei loro confronti é visibilissima. Tutti i cittadini si sono armati con le armi fornite dallo stato e aspettano inquieti che i goti eseguano l'ordine ricevuto. Le tensioni salgono, ai goti vengono prima lanciati sassi, poi cominciano a volare giavellotti; dapprima sono intontiti e poi, furiosi, caricano i civili inesperti e li massacrano. Andranno poi a rinforzare Fritigerno e i suoi ribelli.

L'ho raccontata molto in fretta e molto alla buona peró a mio parere è un buon esempio per far capire che anche la storia del passato piú antica puó servire per capire il presente. E cosí via.

Nomini gli anni 20 e correggimi se sbagli in quel momento ci sono i ruggenti anni venti piú la crisi del giovedí nero con il crack della borsa. C'é un problema peró (e adesso potrei risultare puntiglioso quindi se puoi perdonami ma é una discussione interessantissima e voglio capire e rispondere bene ): perché gli Stati Uniti hanno un periodo di crescita economica cosí ampio ? Forse qui servirebbe una introduzione seppure minima alla prima guerra mondiale, nel senso che gli Stati Uniti sono entrati dopo e sono diventati una gigantesca potenza economica anche grazie ai debiti che le altre nazioni detengono nei loro confronti, hanno prestato loro molte armi e mezzi se ricordo bene. Come punto iniziale sembra funzionare piuttosto bene, anche se le cause della prima guerra mondiale sono nelle rivalità imperialistiche delle varie potenze, e qui parte già il discorso dell'imperialismo e anche il grande sentimento di nazionalismo da dove nasce, le alleanze come e quando è perché si sono formate (mi pare di ricordare che fosse il darwinismo sociale, cioé la legge secondo la quale solo i piú forti e adatti sopravvivono, applicata ai vari stati: controlleró poi se sono difensivibe non offensivi, perché piú che altro non vogliono espandersi ma hanno paura degli altri).

Scusate il Wot :c
15-04-2019 21:33
Angus
Re: La storia insegnata dall'antichità: è giusto?

Un problema serio sarebbe comunque selezionare docenti in grado di insegnare una materia di questo genere. Quanti possono davvero dire di sapere e capire cosa sta accadendo anche solo in Europa?
15-04-2019 21:17
Franz86
Re: La storia insegnata dall'antichità: è giusto?

Pensieri sparsi

Che poi volendo uno potrebbe parlare di tematiche attuali anche rifendosi alla storia antica, l' essere umano a grandi linee sempre quello è, il fatto che all' epoca non ci fossero i motori a scoppio ce la rende distante ma solo ad uno sguardo superficiale: il problema è che ci vorrebbe gente capace di insegnare e anche desiderosa di insegnare qualcosa.
Ma quanto è questo lo scopo della scuola, e quanto non è invece ( anche ) l' inculcare la rassegnazione obbligata al versare parte del proprio tempo chiusi in un ingranaggio di cui non si coglie bene lo scopo, anticipazione del lavoro che verrà? E quanto non è, ancora più banalmente, il tenere i mocciosi lontani da casa, con i genitori stessi che spesso premono per questo? E l' occupare i laureati sfornati dalle facoltà?

Non che anche queste siano cose in sè insensate.
Cioè, la questione ha parecchi aspetti, e per forza di cose la scuola è necessariamente la scuola di un dato modello sociale, non può non subirne fortemente l' influsso, per quanto magari si lamenti il contrario ( il che sotto certi aspetti può anche essere a sua volta in parte vero ).

Ma poi, questa rappresentazione idilliaca della scuola potenzialmente in grado di formare cittadini modello quanto è realistica? Uno impara quanto vuole ( e quanto può ) imparare, anche l' apprendimento è un qualcosa di bidirezionale, non conta solo la struttura, la voglia di imparare può essere trasmessa a tutti applicando un programma stabilito dal ministero?
15-04-2019 20:36
lauretum
Re: La storia insegnata dall'antichità: è giusto?

Certo che l'antichità conta ma andrebbe invertito il tempo dedicato

Per essere cittadini di oggi e del futuro sarebbe importante sapere a menadito tutto il periodo dagli anni 20 fino ad oggi

La questione sudamericana, mediorientale, asiatica, sud est asiatico, o i casini in siria per arrivare alla questione migranti, non è più importante conoscere questi scenari rispetto alle guerre puniche?

Oggi io in primis guardo un mondo impazzito che non comprendo, e non ditemi che il 99% delle persone stia messo meglio di me
15-04-2019 20:29
Inosservato
Re: La storia insegnata dall'antichità: è giusto?

è giustissimo, direi fondamentale per capire il resto e per non formare soldatini o tifosi ma persone con sano senso critico

capire la natura umana anche attraverso i passaggi della storia che proprio perchè lontani dai giorni nostri sono più facili da analizzare con serenità d'animo e senza preconcetti ideologici

capire da dove, come e perchè nascono le ideologie per poi saperle riconoscere in tutta la loro incompletezza e fallacità
15-04-2019 20:14
Green Tea
Re: La storia insegnata dall'antichità: è giusto?

Penso che sia proprio la struttura del "maxi programma" (quello che copre i periodi scolastici) a essere sbagliato. L'ordine cronologico, il focus mirato sull'Italia/Europa, il tempo dedicato ai diversi periodi, etc.
Ma onestamente non so come si potrebbe migliorare in maniera significativa, forse sarebbe utile tagliare via i dettagli e rendere l'infarinatura ancora più superficiale al fine di avere una società che abbia delle basi più solide su cui sviluppare un proprio interesse personale (ove esso sia presente).
15-04-2019 20:00
Pablo's way
Re: La storia insegnata dall'antichità: è giusto?

E' successo anche da me che ho fatto il liceo, sia per quanto riguarda la storia che per la letteratura tutto è stato affrontato in fretta e furia negli ultimi mesi del quinto anno, infatti ho sentito il bisogno di ristudiare da me anni dopo perché avevo delle lacune.

E' un problema di vastità dei programmi, ma anche dei professori che non sono evidentemente in grado di impostare un percorso e rispettarlo.
15-04-2019 19:28
Pima
Quote:
Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
Tutto quello che è successo dalla seconda guerra mondiale in poi ha plasmato il mondo in cui viviamo, meriterebbe due anni di studi almeno, invece di due mesi

In compenso sappiamo tutto degli antichi romani
Temo che anche gli anni prima contino almeno un briciolo. I greci e i romani non sono forse la culla della civiltà occidentale ?

Ad esempio si potrebbe, parlando sempre del compromesso con il buon utente mito, parlare delle differenze e le somiglianze tra la democrazia ateniese e quella attuale. Se non ricordo male la democrazia ateniese non era una vera e propria democrazia perché solo alcuni erano davvero considerati cittadini e non tutti. O Sparta che si basava interamente sugli schiavi Iloti per il proprio sistema di governo, certo che poi che potevano fare i guerrieri a tempo pieno, altri coltivavano per loro.

O fare un mega collegamento tra Cesare, Napoleone e un dittatore piú recente. Come hanno preso il potere ? Beh, semplicemente accumulando potere togliendo anche con la forza alle altre strutture ma ci sarebbe tanto di piú da dire.

O ancora l'analisi delle fonti, la cosa piú divertente del mondo. Questo come preparazione per le fake news. Caso random, Filippo di Macedonia, ho visto due documenti che lo ritraevano in modo totalmente opposto quando il tizio era ancora in vita; uno come un grande e saggio uomo che avrebbe portato la libertá, l'altro come un tiranno crudele. Parliamo di quando le città stato vengono assoggettate dalla discesa espansionistica di Filippo, padre del buon Magno. Come si risale alla veritá. Beh, il primo era un letterato, un intellettuale se vogliamo e parlava dal suo punto di vista, l'altro é Cicerone che pronunció le filippiche, che aveva i suoi motivi per avercela con filippo. Analizzando criticamente le fonti si capisce poi che la verità, come spesso accade é nel mezzo. Oltre ad essere divertente é anche molto proficuo perché esercita il senso critico ...

In ESABAC anche, se mi danno un documento io guardando posso capire anche come é scritto la posizione é il messaggio che un tizio mi vuole dare. Se é un ufficiale del Gran Consiglio Fascista che parla del regime noterò probabilmente uno stile pomposo e retorico che punta a far passare una certa immagine a chi lo guarda, se invece é di Croce o Gobetti, anti fascisti noteró probabilmente critiche alla conduzione del regime.
15-04-2019 19:22
Angus
Re: La storia insegnata dall'antichità: è giusto?

Sono davvero d'accordo. In realtà, data la quantità di carne al fuoco, ci vorrebbe proprio una materia distinta ("Attualità").

Sarebbe tra l'altro impossibile trattare l'argomento in termini troppo didascalici, il che lo renderebbe presumibilmente più interessante.
15-04-2019 19:21
Pima
Quote:
Originariamente inviata da SamueleMitomane Visualizza il messaggio
https://www.youtube.com/watch?v=bj_Prn4dsbU

Seriamente, da un lato sono d'accordo con te e dall'altro con Gummo. E questo non vale solo per la storia. In alcune scuole le materie non si insegnano per ordine cronologico, ma per argomento di interesse. Ed in effetti è un buon ragionamento: spesso, ad esempio in filosofia, ci sentiamo troppo emotivamente staccati dal contenuto, per cui va a finire che non ci appassiona. Stessa cosa per la letteratura. Io nonostante questo in qualsiasi materia avrei bisogno almeno di una buona infarinatura cronologica, è proprio un bisogno viscerale perché quelle domande a ritroso che hai scritto mi ossessionano, devo trovare un filo conduttore nel tempo e devo intendere tutto chiaramente altrimenti non riesco mi rimangono delle lacune fastidiose e rimango frustrato dallo studio. Tipo quando studiavo matematica: non sono mai stato consistente e ad un certo punto le mie lacune erano così grosse che mi sono semplicemente arreso .
Credo per la storia si possa fare facilmente un compromesso, cambiando il metodo di studio, magari fare due "corsi" separati e uno dei quali è interamente dedicato alla storia contemporanea, magari collegato a educazione civile. Boh, ci dovrebbe pensare chi di dovere, di certo è un problema che va individuato e risolto, i giovani hanno bisogno di essere consapevoli su quello che gli accade attorno, e forse può essere anche un buon modo per attirarli allo studio in generale.
Oddio, io e te siamo il terrore dei professori ! Io interverrei molto di piú se non fossi cosí timido.

Adesso non stanno forse per introdurre un metodo che si basi sulle competenze ? Ad esempio una volta facemmo il progetto Gaia, tema l'ambiente. Ebbene abbiamo avuto lezioni di scienze, storia é filosofia e altre sull'argomento !

Quello che dici tu potrebbe essere un buon compromesso davvero. Dai, ora che sono uscito rinuncerei volentieri allo studio alle medie e superiori del periodo antico, immenso sforzo. Tanto dopo le superiori inizia il momento piú bello, puoi finalmente studiare quello che ti piace coi tuoi tempi senza verifiche o interrogazioni inutili
15-04-2019 19:09
Hor
Re: La storia insegnata dall'antichità: è giusto?

Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide Visualizza il messaggio
Il programma ministeriale già prevede che l'ultimo anno si studi solo dalla prima guerra mondiale in poi.
Da quando ciò?
Noi è già tanto se l'ultimo anno siamo arrivati alla prima guerra mondiale.
Tutto quel che è venuto dopo ho dovuto impararlo per conto mio.
15-04-2019 18:29
lauretum
Re: La storia insegnata dall'antichità: è giusto?

Tutto quello che è successo dalla seconda guerra mondiale in poi ha plasmato il mondo in cui viviamo, meriterebbe due anni di studi almeno, invece di due mesi

In compenso sappiamo tutto degli antichi romani
15-04-2019 18:04
SamueleMitomane
Re: La storia insegnata dall'antichità: è giusto?

Quote:
Originariamente inviata da Pima Visualizza il messaggio
Una discussione su STORIA !


Noi del linguistico con ESABAC arriviamo fino ai primi anni del 2000 come storia italiana. Probabilmente bisognerebbe fare come dite voi, o dividere in modo equo i vari periodi storici o addirittura concentrarsi molto di piú sulla storia contemporanea. Il problema é che se la storia é cronologica e si rischiano di perdere dei pezzi logici per strada. Ad esempio, se io partissi mai dalla Seconda Guerra Mondiale a piè pari mi chiederei senz'altro come Hitler sia arrivato cosí facilmente al potere, che é successo ? E allora dovrei tornare al trattato di Versailles, molto duro nei confronti della Germania. Ma perché questo trattato é cosí duro ? Eh, la Francia era arci-nemica della Germania, la odiava. É perché l'odiava ? E sai la guerra Franco-Prussiana in cui hanno preso l'alsazia e la Lorena ai francesi. Figo Ma perché c'é stata questa guerra ? Perché era un periodo in cui moti rivoluzionari di unitá si erano diffusi in tutta Europa. E perché all'improvviso scoppiano tutti sti moti ? Perché ci sono delle nazioni come l'Italia dominate da un paese straniero come l'Austria. E cosa é successo ? Ebbasta bimbo rumpiballe.

Seriamente, da un lato sono d'accordo con te e dall'altro con Gummo. E questo non vale solo per la storia. In alcune scuole le materie non si insegnano per ordine cronologico, ma per argomento di interesse. Ed in effetti è un buon ragionamento: spesso, ad esempio in filosofia, ci sentiamo troppo emotivamente staccati dal contenuto, per cui va a finire che non ci appassiona. Stessa cosa per la letteratura. Io nonostante questo in qualsiasi materia avrei bisogno almeno di una buona infarinatura cronologica, è proprio un bisogno viscerale perché quelle domande a ritroso che hai scritto mi ossessionano, devo trovare un filo conduttore nel tempo e devo intendere tutto chiaramente altrimenti non riesco mi rimangono delle lacune fastidiose e rimango frustrato dallo studio. Tipo quando studiavo matematica: non sono mai stato consistente e ad un certo punto le mie lacune erano così grosse che mi sono semplicemente arreso .
Credo per la storia si possa fare facilmente un compromesso, cambiando il metodo di studio, magari fare due "corsi" separati e uno dei quali è interamente dedicato alla storia contemporanea, magari collegato a educazione civile. Boh, ci dovrebbe pensare chi di dovere, di certo è un problema che va individuato e risolto, i giovani hanno bisogno di essere consapevoli su quello che gli accade attorno, e forse può essere anche un buon modo per attirarli allo studio in generale.
15-04-2019 17:26
Crepuscolo Io invece mi sono sempre chiesto perché a scuola ci facevano studiare solo quello che riguardava l'Europa, di quello che accadeva in Oriente non ne parlava nessuno, a parte qualcosa sull'impero mongolo che nella sua massima espansione aveva raggiunto l'Europa orientale. Mi chiedevo ma in Corea, Giappone, Cina... Cosa accadeva nel mentre?
Neanche dell'Australia ci hanno mai parlato, tutti fissati con la data della scoperta dell'America e dell'Australia non frega niente a nessuno
15-04-2019 17:07
Pima Una discussione su STORIA !


Noi del linguistico con ESABAC arriviamo fino ai primi anni del 2000 come storia italiana. Probabilmente bisognerebbe fare come dite voi, o dividere in modo equo i vari periodi storici o addirittura concentrarsi molto di piú sulla storia contemporanea. Il problema é che se la storia é cronologica e si rischiano di perdere dei pezzi logici per strada. Ad esempio, se io partissi mai dalla Seconda Guerra Mondiale a piè pari mi chiederei senz'altro come Hitler sia arrivato cosí facilmente al potere, che é successo ? E allora dovrei tornare al trattato di Versailles, molto duro nei confronti della Germania. Ma perché questo trattato é cosí duro ? Eh, la Francia era arci-nemica della Germania, la odiava. É perché l'odiava ? E sai la guerra Franco-Prussiana in cui hanno preso l'alsazia e la Lorena ai francesi. Figo Ma perché c'é stata questa guerra ? Perché era un periodo in cui moti rivoluzionari di unitá si erano diffusi in tutta Europa. E perché all'improvviso scoppiano tutti sti moti ? Perché ci sono delle nazioni come l'Italia dominate da un paese straniero come l'Austria. E cosa é successo ? Ebbasta bimbo rumpiballe.

Poi non parliamo dei documenti. Vi ricordate la guerra delle Falkland tra Argentina ed Regno Unito ? Ecco, ho scoperto pochi anni fa che i documenti segreti sono stati svelati finalmente nel 2013 o giú di lí, perché dopo 30 anni scade essenzialmente il "segreto di stato". Certo, peró in 30 anni se io ho qualche documento storico da distruggere é assai facile modificare la storia. Per l'attività il problema é la mancanza delle fonti, ora il problema é che le fonti si possono cancellare.

Si, forse piú storia contemporanea o attuale farebbe bene ma (qui casca l'asino) io preferisco assai di piú la storia antica e moderna.Le falangi greche, i manipoli romani, gli assedi alle rocche medioevali, le cariche di cavalleria, le fitte lance dei picchieri lanzichenecchi e svizzeri, questo é quello che mi affascina di piú. Le battaglie in generale, fino a quando abbiamo ancora l'alternanza di armi da fuoco, alabarde e spade allora ci sto, poi perdo interesse, da Napoleone di solito.

Poi ovviamente qualcosa so perché leggo qualche libro. Peró il rapporto é basso. Ho letto della Battaglia di Lepanto, della Battaglia di Adrianopoli, di Federico II di Prussia e della guerra dei sette anni e poi ultimissimo un libro sulla seconda guerra mondiale. Poco pochissimo quindi, l'essenziale. Ma piú che un libro devo ammettere che sembrava un racconto di eventi che si susseguivano. Cioé, non rispondeva ai perché.

Ad esempio:

Perché la Blitzkrieg di Rommel ha funzionato cosí bene, non c'era forse la linea Maginot ? Come mai la Francia é cosí debole da farsi subito conquistare. Su cosa si basa una Blitzkrieg ?

Niente di niente e allora se permetti passo ad altro che mi interessa un po' di piú.

Intanto c'é un librone sui grandi condottieri della seconda guerra mondiale che mi aspetta là da mesi, ma é cosí grosso che lo leggo solo a pezzi, partendo dai generali che mi incuriosiscono di piú ...

Devo andare nel thread dove portavano "Shame" ed ammettere che preferisco addirittura i samurai e la storia cinese a quella contemporanea. Che vergogna, ma che é mai successo ?

Dai, é colpa di mia madre che mi regalava solo pirati e cavalieri medievali e rifiutava di prendermi i soldatini perché erano troppo vicino come guerra. Sisi :^)
15-04-2019 13:09
Franz86
Re: La storia insegnata dall'antichità: è giusto?

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Originariamente inviata da Gummo98 Visualizza il messaggio
Vista la tua visione apocalittica del futuro (che temo di condividere), allora ciò che ci serve è proprio l'utopia! Se ci fossero più utopisti potremmo iniziare a cambiare le cose. Mirare in alto per colpire al centro del bersaglio.
E' che non sono processi che si invertono con gli sforzi di pochi, c'è proprio una tendenza generale all' irriflessività ed è un qualcosa che si nota in ogni ambito, anche la scuola non può staccarsi dal resto del mondo, deve adattarsi.

Sull' utopia ho molte riserve, fa rima con fanatismo e trovo sia solo una risposta scomposta e perdente.
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