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Discussione: Non voglio fare quel lavoro! Rispondi alla discussione
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18-04-2017 18:56
Equilibrium
Re: Non voglio fare quel lavoro!

Quote:
Originariamente inviata da mmmax Visualizza il messaggio
Dico la mia:
quando mi diplomai c'era l'obbligo della naja. Ero fobico in maniera pesante, abituato ad uscire di casa solo per andare a scuola e pochissimo altro. Essendo antimilitarista e vegetariano scelsi il servizio civile (che durava 20 mesi) e cercai qualche associazione tipo wwf, italianostra eccetera che mi facessero passare quel periodo tranquillamente seduto dietro ad una scrivania senza rapporti umani con nessuno.
Non trovai niente ma poi mi chiamò il comune di un paese a 30km da me. Accettai anche se non mi dissero esattamente dove mi avrebbero collocato. Mi misero alla reception della biblioteca, dove ricevevo gli utenti e smistavo le telefonate in ingresso ai vari uffici. Essendo anche balbuziente immaginate come mi sentivo. Arrossivo ogni 30 secondi, era una tortura ma non potevo stare a casa, sarei stato un disertore con le conseguenze del caso. Poi mi trasferirono all'ufficio servizi sociali ed ero sempre in giro a fare commissioni, dovevo parlare ancora di più con anziani, disabili, bambini e sembrava di essere caduto dalla padella nella brace...
Ma dopo un paio di mesi ero un altro. Ovviamente ancora timido (come lo sono oggi) ma tutte quelle paure erano scomparse. Come se avessero buttato in acqua uno che non sa nuotare. Traumatico ma mi ha fatto crescere.
Alla fine mi è dispiaciuto smettere perché avevo trovato persone che mi volevano davvero bene e questo faceva passare tutto il resto in secondo piano. Da allora ho fatto lavori diversi e mi è successo anche il contrario, cioè di fare lavori apparentemente belli che però si rivelavano odiosi perché non sopportavo certi superiori.
Le fortune travestite da sfortune.
Anche io quando ho dovuto intraprendere certi percorsi mi sentivo talmente tanta sfiga che pensavo manco qualcuno o un entita ce l avesse con me, pero poi a distanza di anni mi rendo conto che é stato il meglio per me.
18-04-2017 17:25
sadsilversoul
Re: Non voglio fare quel lavoro!

Quote:
Originariamente inviata da Jupiter Visualizza il messaggio
Più che non piacermi penso di non essere portata per farlo. E questo me lo fa odiare.
I problemi principali sono che non ricordo le cose che mi servono e non ho voglia di ristudiarle perchè ho perso interesse in certi argomenti, e che i problemi caratteriali mi impediscono di fare bene il lavoro e mi rendono impacciata anche nelle cose semplici.
Anche io lo stesso. Attualmente comunque lavoro, perchè si deve, perchè non so neanche io come ma ho il lavoro, perchè voglio avere lo stipendio per starmene per i fatti miei. Lo faccio ma con molta fatica e non passa giorno senza che mi chieda (un milione di volte) se ne vale la pena.
18-04-2017 15:20
TãoSozinho Stessa situazione la mia.

Sei sicura che non ci sia un senso di insoddisfazione di fondo per tutta la vita che hai condotto che si riversa sul lavoro?
Nel mio caso è così. È una sorta di protesta. Per dirla terra terra: se le persone che mi stanno intorno non hanno mai compreso quali fossero le cose importanti per me, aiutandomi e ascoltandomi quando sarebbe stato il caso di farlo visto che ero giovane, allora adesso io protesto contro l'importanza che loro danno alla laurea rifiutando di fare quello per cui ho studiato, e il fatto che lo odi mi facilita questo auto-sabotaggio. Inutile dire che è un atteggiamento che nuoce solo a noi stessi. Poi sono depresso quindi il cervello è chiuso in una bolla e non entra niente, avrei solo voglia di dormire tutto il giorno, e quando non ho impegni già lo faccio. Quindi è un auto-sabotaggio da vari punti di vista.
05-04-2017 06:54
claire
Re: Non voglio fare quel lavoro!

Quote:
Originariamente inviata da Ansiaboy Visualizza il messaggio
se si può evitare di lavorare perché lavorare?
non capisco perché privare un posto di lavoro a chi ne ha più bisogno solo per qualche invidioso frustrato che accusa di parassitismo
Non tutti vivono con serenità la disoccupazione.
05-04-2017 01:45
Ansiaboy
Re: Non voglio fare quel lavoro!

se si può evitare di lavorare perché lavorare?
non capisco perché privare un posto di lavoro a chi ne ha più bisogno solo per qualche invidioso frustrato che accusa di parassitismo
05-04-2017 00:26
Leucina
Re: Non voglio fare quel lavoro!

Mi trovo anch'io nella condizione di avere un titolo di studio che non voglio usare perchè non mi sento adatta a fare quel lavoro.
Sono arrivata al punto che mi vergogno anche di dire di essere laureata perchè non ho studiato mai con vera passione e con il tempo non ricordo più niente e non mi interessa nemmeno rimettermi a studiare per fare un lavoro che non voglio fare.
Pensavo di toglierla dal cv questa maledetta laurea ma poi risulterebbe che non faccio un cavolo dal 2003 e come lo giustifico? Non so che fare e nel frattempo che penso a cosa fare non faccio niente.
31-03-2017 23:50
confusa86
Re: Non voglio fare quel lavoro!

Quote:
Originariamente inviata da Jupiter Visualizza il messaggio
In sostanza mi sono sempre sentita tutto fumo e niente arrosto.
Quindi chi mi dice che se riprovo a studiare non fallirò? Nuovamente?
Stessi identici pensieri.
Ma secondo me questa consapevolezza e volontà di dare una svolta forse ci aiuterebbe a non rimanere bloccate dopo un nuovo percorso, quello "decisivo". Certo la paura ci sarebbe insieme ad una certa amarezza guardando al trascorso ma è anche vero che quando poi le cose passano si rivelano sempre meno gravi di quelle che ci sono sembrate.
30-03-2017 17:52
Jupiter
Re: Non voglio fare quel lavoro!

Quote:
Originariamente inviata da franz90 Visualizza il messaggio
Ti faccio una domanda del cazzo.....sei completamente sicura che il lavoro per il quale hai studiato non ti piaccia proprio per niente?

Parlo per me, ora il lavoro che faccio a me piace moltissimo, ma appena uscito da scuola (sono un semplice diplomato), per i primi due anni non è che mi facesse impazzire, anzi i primi mesi lo odiavo proprio in quanto come era ovvio che fosse non sapevo fare niente e vedere gli altri che riuscivano mi demoralizzava..... non parliamo del rapporto pessimo con alcuni colleghi....
Per farsi piacere qualcosa un minimo bisogna difendersi, se chiedi ad esempio a qualcuno che va a sciare come sono state le sue prime giornate non credo proprio che te le dipinga in maniera molto rosea...

Se però proprio sei sicura al 100% che non ti piaccia.......cosa vorresti fare in alternativa?
Più che non piacermi penso di non essere portata per farlo. E questo me lo fa odiare.
I problemi principali sono che non ricordo le cose che mi servono e non ho voglia di ristudiarle perchè ho perso interesse in certi argomenti, e che i problemi caratteriali mi impediscono di fare bene il lavoro e mi rendono impacciata anche nelle cose semplici.
Ho delle idee su cosa fare nel senso che vorrei continuare nello studio per arrivare a un ruolo diverso. Fatto sta che mi chiedo, e se poi rimango bloccata di nuovo? Fin ora nella vita sono sempre rimasta bloccata una volta finite le cose. Sempre per via della mia insicurezza.
In sostanza mi sono sempre sentita tutto fumo e niente arrosto.
Quindi chi mi dice che se riprovo a studiare non fallirò? Nuovamente?
26-03-2017 11:00
CHAD
Re: Non voglio fare quel lavoro!

Quote:
Originariamente inviata da Hazel Grace Visualizza il messaggio
essere mantenuti non e' una scelta, a nessuno piace fare quella vita. Facile parlare quando hai un bel lavoro, c'e chi non viene mai preso in considerazione manco per un colloquio. E ci vogliono esperienze, competenze, che non avrai mai perche non ti fanno fare niente.. e qui che nasce la depressione e il senso di fallimento. Ti senti una merda perche dicono hai 2.. anni e ancora non lavori, ancora ti mantengono..li come glielo spieghi?
Sono d'accordo, molta gente dà aria alla bocca cianciando e basta, tanto finché riguarda gli altri va bene, magari loro sono peggio, e poi come dico sempre non siamo tutti uguali
24-03-2017 20:36
franz90
Re: Non voglio fare quel lavoro!

Quote:
Originariamente inviata da Jupiter Visualizza il messaggio
Salve gente.
La mia vita è giunta a un punto ridicolo in cui ho una laurea non sfruttata (a parte brevissime esperienze finite male) e che tendenzialmente non vorrei sfruttare. Nel senso che il lavoro per cui sono stata formata non mi piace. Non mi sento qualificata, non ho voglia di migliorarmi. Implica un contatto con il pubblico che non voglio avere. Mi manda in palla. Potrei anche saper fare il lavoro, che comunque andrei in ansia per la paura del giudizio della gente.
Ergo, non voglio fare questo lavoro. Che poi si trova anche abbastanza, cercando. Anche vicino.
Ma io non voglio farlo! Non so come spiegare alla gente che mi passa gli annunci che io proprio non voglio.
Problema è che non ho mai lavorato a parte in brevi periodi e che non mi prenderebbero per nient'altro, probabilmente.
Quindi non so cosa fare. È spuntato anche un annuncio nella mia città ma nello stesso posto ci lavorano persone che conosco. A me non va di andare a fare le figure di m***a con loro, onestamente. Quindi preferisco cercare altrove...
Insomma, non so cosa devo fare.
Tenete presente che non guido e che non so fare praticamente nulla.
Sono ingabbiata.
Ti faccio una domanda del cazzo.....sei completamente sicura che il lavoro per il quale hai studiato non ti piaccia proprio per niente?

Parlo per me, ora il lavoro che faccio a me piace moltissimo, ma appena uscito da scuola (sono un semplice diplomato), per i primi due anni non è che mi facesse impazzire, anzi i primi mesi lo odiavo proprio in quanto come era ovvio che fosse non sapevo fare niente e vedere gli altri che riuscivano mi demoralizzava..... non parliamo del rapporto pessimo con alcuni colleghi....
Per farsi piacere qualcosa un minimo bisogna difendersi, se chiedi ad esempio a qualcuno che va a sciare come sono state le sue prime giornate non credo proprio che te le dipinga in maniera molto rosea...

Se però proprio sei sicura al 100% che non ti piaccia.......cosa vorresti fare in alternativa?
24-03-2017 20:17
cancellato17738
Re: Non voglio fare quel lavoro!

Quote:
Originariamente inviata da Hazel Grace Visualizza il messaggio
dopo una vita mantenuta dai miei figurati se mi faccio mantenere da un uomo, figuriamo da un uomo, giammai proprio
Questa si' che mi piace!!!
24-03-2017 20:16
cancellato17738
Re: Non voglio fare quel lavoro!

Quote:
Originariamente inviata da Jupiter Visualizza il messaggio
Guarda, che la gente che non fa nulla non ti piacesse lo avevo capito.
Comunque è ovvio che le donne debbano lavorare come gli uomini e chiunque venisse a vivere con te, indipendentemente dal suo sesso, dovrebbe contribuire. E' scontato!
Non ho detto che sei sessista. Ma dici delle frasi che tipicamente usano i sessisti. Tipo quella che avevo sottolineato, tipo il fatto in sè che hai tirato fuori "ste donne che vogliono fare le mantenute", o tipo questo "avete voluto la parità?"... sembra che le donne ti stiano sulle palle da come parli, capisci? Spero non sia il caso.
Però in come scrivi noto tanta frustrazione e rabbia. Per cui magari è solo questo...
Ok!..
Però ti avviso, se decidi di venire a vivere con me non dimenticare di portare la busta paga.. Altrimenti non ti faccio entrare!
24-03-2017 19:53
mmmax
Re: Non voglio fare quel lavoro!

Dico la mia:
quando mi diplomai c'era l'obbligo della naja. Ero fobico in maniera pesante, abituato ad uscire di casa solo per andare a scuola e pochissimo altro. Essendo antimilitarista e vegetariano scelsi il servizio civile (che durava 20 mesi) e cercai qualche associazione tipo wwf, italianostra eccetera che mi facessero passare quel periodo tranquillamente seduto dietro ad una scrivania senza rapporti umani con nessuno.
Non trovai niente ma poi mi chiamò il comune di un paese a 30km da me. Accettai anche se non mi dissero esattamente dove mi avrebbero collocato. Mi misero alla reception della biblioteca, dove ricevevo gli utenti e smistavo le telefonate in ingresso ai vari uffici. Essendo anche balbuziente immaginate come mi sentivo. Arrossivo ogni 30 secondi, era una tortura ma non potevo stare a casa, sarei stato un disertore con le conseguenze del caso. Poi mi trasferirono all'ufficio servizi sociali ed ero sempre in giro a fare commissioni, dovevo parlare ancora di più con anziani, disabili, bambini e sembrava di essere caduto dalla padella nella brace...
Ma dopo un paio di mesi ero un altro. Ovviamente ancora timido (come lo sono oggi) ma tutte quelle paure erano scomparse. Come se avessero buttato in acqua uno che non sa nuotare. Traumatico ma mi ha fatto crescere.
Alla fine mi è dispiaciuto smettere perché avevo trovato persone che mi volevano davvero bene e questo faceva passare tutto il resto in secondo piano. Da allora ho fatto lavori diversi e mi è successo anche il contrario, cioè di fare lavori apparentemente belli che però si rivelavano odiosi perché non sopportavo certi superiori.
24-03-2017 19:26
Jupiter
Re: Non voglio fare quel lavoro!

Quote:
Originariamente inviata da zoe666 Visualizza il messaggio

Io mi sono laureata ed ho capito che non ero assolutamente in grado di far quello per cui avevo studiato.
Non mi sento portata, anzi, sento che potrei pure far danni nel mio ruolo, quindi ho buttato all'aria tre anni ( sei, contando la precedente laurea che ho abbandonato a cinque esami dalla meta ) e ho fatto altro.
Alla fine non ho competenze specifiche, ho fatto per anni un lavoro che chiunque potrebbe fare con due settimane di formazione e l'unica competenza specifica che ho acquisito recentemente mi stava portando alla gastrite nervosa ( call center ).
Quindi son una di quelle che ha rifiutato un lavoro forse sicuro ( e ben pagato ) perchè proprio non ce la faceva.
Altro che fannullona, ero perennemente nervosa, col mal di stomaco per metà della giornata, ansia, e al lavoro era una pressione continua.
Chi parla di fannulloni fa di tutta l'erba un fascio.
Che poi, come detto in un altro ( giusto ) post, sta concezione del lavorare per fare solo quello "altrimenti si è parassiti" o altro, non la concepisco.
Se si ha la possibilità di scegliere qualcosa di meglio, con calma, senza l'ansia, perchè non approfittarne?
io son in disoccupazione per un bel pò, e cavolo, ne approfitto! altro che sentirmi parassiti nei confronti dello stato, con tutti i soldi che gli ho dato, è anche giusto che qualcosa mi torni indietro e mi serva per rifiatare e cercare qualcosa che mi possa piacere ( o almeno, che non mi porti all'esaurimento nervoso ).
Recentemente mi hanno scartato pure per un corso da giardiniere ( penso, probabilmente, perchè non ero automunita). Altro che, i lavori umili si trovano subito ( "è che la gente non vuole farli!" ), a volte ti scartano per un nulla anche dai corsi per fare i lavori umili
Comunque, sto post sconclusionato per dire che chi può si prenda tranquillamente il tempo per cercare qualcosa di meglio, senza sentirsi una nullità o un mantenuto.
Spesso, son proprio quelle persone che più invidiano chi può prendersi un pò di pausa che sparano a zero su chi non sta lavorando.
Della serie, io devo spalare la merda, e allora chi non la spala è un parassita.
E non funziona proprio così.
Grazie per questo commento, mi fa sentire un po' meno nella cacca fino al collo xD
Anche qui, ho sottolineato una frase perchè anche io mi sento esattamente così.
E' un problema sentirsi dannosi. Si pensa addirittura di star rubando il posto a qualcuno che potrebbe far tutto meglio... o di fare danni a qualcosa o qualcuno.
Non è una condizione mentale per cui si riesce a essere produttivi
24-03-2017 19:26
Jupiter
Re: Non voglio fare quel lavoro!

Quote:
Originariamente inviata da Fongshou Visualizza il messaggio
Aridaglie con sto sessista!
Dunque.. che sia una donna o un uomo ad essere "mantenuto" per me non fa' alcuna differenza.. Sempre di fancazzismo parliamo, giusto?
Ed io, amica cara, la gente che non fa un cazzo non la sopporto, indipendentemente dal sesso.
Io vivo da solo, sono single ( forse anche per scelta), la vita costa credimi, ed io faccio una vita di merda per mantenermi.. Che tuttavia mi rende anche orgoglioso.
A lavoro mi sporco le mani, a volte anche la faccia.. ci sono momenti che prenderei una lattina di benzina e darei fuoco a tutto, me compreso,.
Nella vita purtoppo, ma forse anche per fortuna, bisogna adattarsi, e sapessi a me quanto mi costa..
Il lavoro dei miei sogni purtoppo non l'ho trovato e se voglio magna, che mi piaccia o no, devo fare questo..
Se mai incontrassi una donna disposta a trasferirsi da me ( ma dubito che accetterei) metterei subito le cose in chiaro..
Avete voluto la parità? E parità sia!
Quindi tocca lavure'!
Se questo significa essere Sessista allora lo sono!
Adesso vado a lavorare.. grazie a Dio che è Venerdì..
Ciao!
Guarda, che la gente che non fa nulla non ti piacesse lo avevo capito.
Comunque è ovvio che le donne debbano lavorare come gli uomini e chiunque venisse a vivere con te, indipendentemente dal suo sesso, dovrebbe contribuire. E' scontato!
Non ho detto che sei sessista. Ma dici delle frasi che tipicamente usano i sessisti. Tipo quella che avevo sottolineato, tipo il fatto in sè che hai tirato fuori "ste donne che vogliono fare le mantenute", o tipo questo "avete voluto la parità?"... sembra che le donne ti stiano sulle palle da come parli, capisci? Spero non sia il caso.
Però in come scrivi noto tanta frustrazione e rabbia. Per cui magari è solo questo...

Quote:
Originariamente inviata da claire Visualizza il messaggio
Sarò sincera.Anche a me sembra che nel forum ci siano dei viziati che usano la scusa del disagio per stare tutto il giorno a dormire e su internet.
Non farò nomi, è un'idea mia magari errata.Ma non mi sembra il caso di Jupiter,che invece ci sta provando.
Trovo sbagliato parlare genericamente di donne mantenute,essendo la o.p.donna, potrebbe pensare sia rivolto a lei.
Per il lavoro io ho sofferto e soffro parecchio, e non sarebbe così se non avessi la fs.Per la fs e l'evitamento rinuncio anche alla tranquillità di un posto a tempo indeterminato che potrei avere .Questo è un forum di sociofobici,anche se diversi non lo sono,bisogna tenerne conto e non si possono fare consigli generici stile "muovi il culo" perchè c'è una difficoltà in più.A volte si è davvero incapaci di fare un lavoro,a me l'hanno detto proprio i capi,non un passante .A volte si smette di mangiare e dormire,si prendono tante gocce,si fa terapia e non basta.In quei casi mollare non è essere viziati o mantenuti,il problema esiste ed è concreto.
Sono d'accordo con te. Considerato il forum in cui siamo, ci vuole un po' di delicatezza e di mente aperta.
"A volte si smette di mangiare e dormire", ecco, questo mi è capitato l'ultima volta. La qui la necessità di cercare un lavoro in cui riesca per lo meno a sentirmi a mio agio... Uno non ci dovrebbe lasciare la salute a lavoro...

Quote:
Originariamente inviata da Mair Visualizza il messaggio
Io penso di aver capito il tuo punto di vista, perché parzialmente è anche il mio. Nel senso: anche io ho lasciato il nido molto presto (pochi giorni dopo aver fatto la prova orale della maturità), anche io lavoro per vivere (che poi inevitabilmente si traduce in "vivo per lavorare"), e non mi è andata neanche male perché al di la del dover stare fuori casa 14-15h al giorno fra orario sfiancanti e viaggio in autobus non vado propriamente a spalare carbone. Si mi lamento, perché è comunque degradante fare così tanto e vedersi entrare in tasca così poco, ma fondamentalmente non ho tutti questi gran problemi a fare un lavoro che alla fine poteva andarmi peggio. Tutto questo per dire che l'ho fatto e spesso lo faccio ancora anche io l'errore di generalizzare ed etichettare come nullafacenti quelle persone che, al contrario di me e suppongo anche di te, possono permettersi il "lusso" del dubbio, del poter dire "io quel lavoro non lo voglio fare", perché di questo si tratta. Le persone come me e come te non sono persone migliori di chi invece a fare certi lavori proprio non ci riesce, semplicemente non abbiamo scelta e sicuramente abbiamo limiti diversi da chi ad esempio per un lavoro apparentemente "tranquillo" si ammala letteralmente.

Io non ho eclatanti problemi di questo tipo, perché a parte fare la pazza in determinati periodi dell'anno e avere le routinarie ricadute depressive, andare a lavorare non mi fa soffrire più di quanto possa essere frustrante per ogni ventenne sottopagato e sfruttato.

E insomma ho scritto tanto per dire che ti capisco, ma posso capire anche Jupiter e quegli utenti che hanno problematiche simili. I fancazzisti? Si, esistono anche quelli, ma BEATI LORO! A me viene male solo a pensare di dover rendere conto a qualcuno di quanto costa la mia vita.

Tornando a monte, Jupiter : io non so che tipo di laurea hai (se l'hai scritto mi è sfuggito) ma uno stratagemma secondo me si può trovare. Il primo passo deve sicuramente essere quello di cercare di sollevarti dal giudizio altrui (parlo io XD), non tanto per la vita lavorativa quanto più per una vita migliore, le persone che parlano avrebbero comunque da parlare. Perché se fai un lavoro diverso da quello per cui hai studiato sei un fallito e se cerchi lavoro nel settore in cui hai preparazione sei un viziato.

Ascolta il tuo cuore (banalità delle 8.21), ascolta le tue necessità, segui i tuoi talenti. E se proprio devi, prova a capire con la tua laurea quali altri sbocchi puoi avere.


Quote:
Originariamente inviata da confusa86 Visualizza il messaggio
Ciao Jupiter, ciao a tutti. Discussione interessante.
Io attualmente sto vivendo l'ansia di non trovare lavoro, di non avere un futuro, nel frattempo mi tengo il lavoro che ho (che mi piace, ma non ha alcun tipo di futuro, ma proprio zero), dove sono ancora nonostante le avvisaglie ci fossero, perchè - lo ammetto - sono sempre rimasta nella comfort zone del "appena trovo di meglio vado via". Ormai ho 30 anni e la cosa è urgente ed è diventata un'ossessione.
Il risultato è che ora vivo nell'ansia mandando cv dalla mattina alla sera, oppure penso ad un master, boh, non mi sento competente in nulla, si, ho studiato, mi sono laureata nei tempi ma alla fine che so fare? so che ho delle qualità e competenze ma mi sembrano esigue davanti a quelle degli altri, persino i neolaureati o neodiplomati con 10 anni di meno. E soprattutto ho l'ansia del cambiamento, del non essere in grado, del trovarmi male (cosa successa in un precedente lavoro e in un altro parzialmente, a causa dello stress). Almeno ho capito cosa NON voglio fare!

Tornando a te Jupiter, mi sono letta ieri il tuo diario per capire meglio, credo di aver capito cosa hai studiato e dove NON vuoi lavorare, ma ci sono siucuramente delle alternative interessanti per non vanificare anni di studio in un ambito che comunque ti piaceva (mi sono venute in mente due opzioni, con calma se ti va te le scrivo o qui o in pvt)
Mi sento molto affine a te, nel percorso di studi anche io sono andata avanti quasi per inerzia, per carità tutto bene ma in fondo "ho fatto il mio dovere", per non parlare delle "vicende sentimentali"; purtroppo è normale buttarsi giù ma ho anche imparato a guardarmi da fuori. E provo ad invitarti a farlo.
Hai studiato, hai preso l'abilitazione dopo la laurea, insomma hai raggiunto dei risulati, levati dalla testa questa idea di non valere nulla, ti senti solo "Invisibile" ma non lo sei, e sono certa che saprai trovare gli strumenti per emergere, e farcela. Se non hai incontrato le persone giuste sul tuo cammino ce ne saranno altre: hai 25 anni, non 70. Io a 25 anni ho conosciuto tante persone nuove, una è tra le mie migliori amiche. E io sono davvero una terrorizzata dal cambiamento. Ma hai proprio una vita davanti!
Nel concreto di consiglio per la questione lavoro di mandare cv senza paura anche in ambiti meno attinenti (oh, se quel lavoro proprio NON vuoi farlo, NON lo farai) e vedi che succede. Te lo dice una che vive nell'ansia del lavoro perenne da diversi mesi quindi lo faccio proprio con affetto.
Ciao! Wow, complimenti per esserti presa la briga di leggermi!
Ho messo in grassetto delle cose che anche io provo, così magari riesco a farmi capire meglio, per spiegare com'è stare in questo stallo e perchè ci soffro tanto... Vedi, la mia paura è proprio di fare i 30 anni e sentirmi ancora in questo modo. Mi dispiace che tu ci stia passando ora... Fa davvero schifo...
Comunque certo, scrivimi pure se vuoi.
24-03-2017 12:15
zoe666
Re: Non voglio fare quel lavoro!

Quote:
Originariamente inviata da Doubleman Visualizza il messaggio
Non si tratta di voler fare per forza ciò che piace credo, ma piuttosto di cercare qualcosa che si riesca a fare senza star (troppo) male.

Vero che bisogna imparare ad adattarsi ma se un lavoro proprio non riesci a farlo non vedo cosa ci sia di male a cercare altre alternative.

Comunque non cerchiamo di far passare tutti i disoccupati per fannulloni please (scusate la nota polemica)

Io mi sono laureata ed ho capito che non ero assolutamente in grado di far quello per cui avevo studiato.
Non mi sento portata, anzi, sento che potrei pure far danni nel mio ruolo, quindi ho buttato all'aria tre anni ( sei, contando la precedente laurea che ho abbandonato a cinque esami dalla meta ) e ho fatto altro.
Alla fine non ho competenze specifiche, ho fatto per anni un lavoro che chiunque potrebbe fare con due settimane di formazione e l'unica competenza specifica che ho acquisito recentemente mi stava portando alla gastrite nervosa ( call center ).
Quindi son una di quelle che ha rifiutato un lavoro forse sicuro ( e ben pagato ) perchè proprio non ce la faceva.
Altro che fannullona, ero perennemente nervosa, col mal di stomaco per metà della giornata, ansia, e al lavoro era una pressione continua.
Chi parla di fannulloni fa di tutta l'erba un fascio.
Che poi, come detto in un altro ( giusto ) post, sta concezione del lavorare per fare solo quello "altrimenti si è parassiti" o altro, non la concepisco.
Se si ha la possibilità di scegliere qualcosa di meglio, con calma, senza l'ansia, perchè non approfittarne?
io son in disoccupazione per un bel pò, e cavolo, ne approfitto! altro che sentirmi parassiti nei confronti dello stato, con tutti i soldi che gli ho dato, è anche giusto che qualcosa mi torni indietro e mi serva per rifiatare e cercare qualcosa che mi possa piacere ( o almeno, che non mi porti all'esaurimento nervoso ).
Recentemente mi hanno scartato pure per un corso da giardiniere ( penso, probabilmente, perchè non ero automunita). Altro che, i lavori umili si trovano subito ( "è che la gente non vuole farli!" ), a volte ti scartano per un nulla anche dai corsi per fare i lavori umili
Comunque, sto post sconclusionato per dire che chi può si prenda tranquillamente il tempo per cercare qualcosa di meglio, senza sentirsi una nullità o un mantenuto.
Spesso, son proprio quelle persone che più invidiano chi può prendersi un pò di pausa che sparano a zero su chi non sta lavorando.
Della serie, io devo spalare la merda, e allora chi non la spala è un parassita.
E non funziona proprio così.
24-03-2017 11:52
cancellato17381
Re: Non voglio fare quel lavoro!

Le difficoltà sono tantissime.

Io per esempio vivo in una zona di piccoli paesi e qua o hai un'attività di famiglia, o sei raccomandato oppure senza una professionalità specifica è molto difficile trovare lavoro, oltretutto è indispensabile avere la macchina per muoversi (e qui si aprono 2 problemi, uno è quello economico perché una macchina costa, l'altro è quello delle fobie perché mica è così scontato che un fobico guidi).

Bisogna prender coraggio e cercare opportunità anche fuori ma pure quello non è che sia facile e poi anche per muoverti devi avere una piccola cifra di partenza altrimenti dove dormi?

Se poi uno oltre alle fobie ha anche problemi di salute che gli precludono alcune possibilità (ad esempio lavori troppo pesanti) la situazione si complica ulteriormente.

In Italia i disoccupati sono un esercito, ci son quelli fannulloni, quelli che ci provano e non riescono, quelli che hanno smesso di provarci perché stanno troppo male, ogni caso è a sé.
24-03-2017 11:31
confusa86
Re: Non voglio fare quel lavoro!

Ciao Jupiter, ciao a tutti. Discussione interessante.
Io attualmente sto vivendo l'ansia di non trovare lavoro, di non avere un futuro, nel frattempo mi tengo il lavoro che ho (che mi piace, ma non ha alcun tipo di futuro, ma proprio zero), dove sono ancora nonostante le avvisaglie ci fossero, perchè - lo ammetto - sono sempre rimasta nella comfort zone del "appena trovo di meglio vado via". Ormai ho 30 anni e la cosa è urgente ed è diventata un'ossessione.
Il risultato è che ora vivo nell'ansia mandando cv dalla mattina alla sera, oppure penso ad un master, boh, non mi sento competente in nulla, si, ho studiato, mi sono laureata nei tempi ma alla fine che so fare? so che ho delle qualità e competenze ma mi sembrano esigue davanti a quelle degli altri, persino i neolaureati o neodiplomati con 10 anni di meno. E soprattutto ho l'ansia del cambiamento, del non essere in grado, del trovarmi male (cosa successa in un precedente lavoro e in un altro parzialmente, a causa dello stress). Almeno ho capito cosa NON voglio fare!

Tornando a te Jupiter, mi sono letta ieri il tuo diario per capire meglio, credo di aver capito cosa hai studiato e dove NON vuoi lavorare, ma ci sono siucuramente delle alternative interessanti per non vanificare anni di studio in un ambito che comunque ti piaceva (mi sono venute in mente due opzioni, con calma se ti va te le scrivo o qui o in pvt)
Mi sento molto affine a te, nel percorso di studi anche io sono andata avanti quasi per inerzia, per carità tutto bene ma in fondo "ho fatto il mio dovere", per non parlare delle "vicende sentimentali"; purtroppo è normale buttarsi giù ma ho anche imparato a guardarmi da fuori. E provo ad invitarti a farlo.
Hai studiato, hai preso l'abilitazione dopo la laurea, insomma hai raggiunto dei risulati, levati dalla testa questa idea di non valere nulla, ti senti solo "Invisibile" ma non lo sei, e sono certa che saprai trovare gli strumenti per emergere, e farcela. Se non hai incontrato le persone giuste sul tuo cammino ce ne saranno altre: hai 25 anni, non 70. Io a 25 anni ho conosciuto tante persone nuove, una è tra le mie migliori amiche. E io sono davvero una terrorizzata dal cambiamento. Ma hai proprio una vita davanti!
Nel concreto di consiglio per la questione lavoro di mandare cv senza paura anche in ambiti meno attinenti (oh, se quel lavoro proprio NON vuoi farlo, NON lo farai) e vedi che succede. Te lo dice una che vive nell'ansia del lavoro perenne da diversi mesi quindi lo faccio proprio con affetto.
24-03-2017 10:00
Keith
Re: Non voglio fare quel lavoro!

In teoria l'essere mantenute/i potrebbe non essere un problema se si è a carico di persone che non hanno problemi economici, ma sarebbe una cattiveria privare un marito o un padre di cose che gli piacciono o gli servirebbero perché magari prende di stipendio o di pensione 1000 euro, a quel punto io andrei lo stesso a lavorare, anche sotto psicofarmaci, per non gravare sugli altri.

C'è un'altra cosa da dire, già la fobia sociale è un handicap al quale spesso si aggiungono altre problematiche altrettanto gravi: ansia, depressione, disturbi del linguaggio.. e già non è facile trovare lavoro con tutta la concorrenza di persone che ci sono.. poi con questi freni ancora peggio.
E' pur vero che ci sono persone, nel forum ma anche fuori, che se ne approfittano per fare la bella vita casalinga, non saranno la maggioranza sicuramente, però ci sono.
24-03-2017 08:39
claire
Re: Non voglio fare quel lavoro!

Sarò sincera.Anche a me sembra che nel forum ci siano dei viziati che usano la scusa del disagio per stare tutto il giorno a dormire e su internet.
Non farò nomi, è un'idea mia magari errata.Ma non mi sembra il caso di Jupiter,che invece ci sta provando.
Trovo sbagliato parlare genericamente di donne mantenute,essendo la o.p.donna, potrebbe pensare sia rivolto a lei.
Per il lavoro io ho sofferto e soffro parecchio, e non sarebbe così se non avessi la fs.Per la fs e l'evitamento rinuncio anche alla tranquillità di un posto a tempo indeterminato che potrei avere .Questo è un forum di sociofobici,anche se diversi non lo sono,bisogna tenerne conto e non si possono fare consigli generici stile "muovi il culo" perchè c'è una difficoltà in più.A volte si è davvero incapaci di fare un lavoro,a me l'hanno detto proprio i capi,non un passante .A volte si smette di mangiare e dormire,si prendono tante gocce,si fa terapia e non basta.In quei casi mollare non è essere viziati o mantenuti,il problema esiste ed è concreto.
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