dunque, in proposito mi sono fatto un paio di idee, ovvero ho individuato due fattori che potrebbero essere interessanti da questo punto di vista, (almeno analizzando il mio caso)
il primo e che tendiamo a concepire l'idea di un discorso con una soglia più alta della media, ovvero, quando nella nostra mente compaiono le opzioni di scelta degli argomenti scartiamo quelli che non reputiamo adatti e alla fine selezioniamo quello che ci pare buono (tutto a livello inconscio) ecco quindi che se noi abbiamo una soglia troppo alta di selezione, con una persona appena conosciuta scarteremo tutto e non ci rimarrà da selezionare nulla, ovvero avremmo il vuoto nella nostra testa.
(i discorsi vengono catalogati in una scala di "spessore - frivolezza")
in parole povere dobbiamo cominciare ad abituarci a parlare di "cazzate" almeno inizialmente.
una seconda ipotesi (che puo sommarsi alla prima) è che si tratti di un problema a livello cerebrale, ovvero abbiamo poche connessioni di neuroni di un certo tipo per cui i collegamenti alle idee che ci possono venire in mente sono veramente scarse, o più scarse del normale. ad esempio se si dovesse usare la stessa facoltà per trovare più soluzioni possibili ad un problema noi ne troveremo 4 e una persona nella norma magari 10 (è un esempio banale).
per rispondere a Hurryup l'archetipo sarebbe una specie di mattoncino fondamentale (come un atomo per la materia), in questa scala quindi:
archetipo - immagine - fonema
(almeno da quanto ho capito io)
il mio problema mi s ache sia più il secondo...cioè...se mi faccio spingere volendo io 2-3 frasi del tipo "ma che bellina che sei? guarda qui che chioma..." posso dirlo...anzi lo dico anche con gusto..ma è inevitabile che finito di dire ciò non so che dire...
mi sono talmente disabituato a parlare del + e del - che penso proprio che mi mancano ora le interconnessioni tra neuorini.
E più che altro io ho sviluppato più capacità ad interorizzarmi...viceversa c'è tanta gente della mia età che se gli dici "stai zitta x 2 ore e rifletti solo su te stesso, il mondo, la vita" fatica quasi a farlo...io viceversa non so fare quello che la maggior parte delle persone sanno far enormalmente "parlare del + e del - tanto per"
01-06-2009 20:00
FeroceconBuddha
Re: le amicizie da estroversoni
Quote:
Originariamente inviata da giova88gforwell
diverse volte tale frase l'ho detta anche io...
si può avere coraggio perchè si capisce a livello inconscio e conscio per l'enorme consapevolezza che avere timore in fondo è sciocco...e vale la pena scontrarsi con quel po' di timore provato e non farsi calpestare da esso...
ma se fatto ciò...hai il coraggio di prendere e avere l'iniziativa...ma...ma...non hai parole x affrontare la relazione...avere coraggio non serve a nulla.
Ed io ne sono la prova...diverse volte ho fatto cose estroverse, ho attaccato bottone nella maniera più impensabile, ma...poi mi sono eclissato e ho dovuto tagliare corto e uscire di scena 4 secondi dopo aver attaccato bottone (4 secondi o poco più) perchè proprio non ho la capacità di fare discorsi frivoli...anche se....anche se magari sul momento se ne avessi voglia avrei la pazzia x dire "guarda...la verità e che i tuoi occhietti m'hanno colpito...sapevo che non t'avrei più rivista e blablalbla..." ...insomma dire una cazza madornale...
però se fatto ciò non hai nulla su cui conversare e non sai parlare del + e del -....il coraggio serve a ben poco...
dunque, in proposito mi sono fatto un paio di idee, ovvero ho individuato due fattori che potrebbero essere interessanti da questo punto di vista, (almeno analizzando il mio caso)
il primo e che tendiamo a concepire l'idea di un discorso con una soglia più alta della media, ovvero, quando nella nostra mente compaiono le opzioni di scelta degli argomenti scartiamo quelli che non reputiamo adatti e alla fine selezioniamo quello che ci pare buono (tutto a livello inconscio) ecco quindi che se noi abbiamo una soglia troppo alta di selezione, con una persona appena conosciuta scarteremo tutto e non ci rimarrà da selezionare nulla, ovvero avremmo il vuoto nella nostra testa.
(i discorsi vengono catalogati in una scala di "spessore - frivolezza")
in parole povere dobbiamo cominciare ad abituarci a parlare di "cazzate" almeno inizialmente.
una seconda ipotesi (che puo sommarsi alla prima) è che si tratti di un problema a livello cerebrale, ovvero abbiamo poche connessioni di neuroni di un certo tipo per cui i collegamenti alle idee che ci possono venire in mente sono veramente scarse, o più scarse del normale. ad esempio se si dovesse usare la stessa facoltà per trovare più soluzioni possibili ad un problema noi ne troveremo 4 e una persona nella norma magari 10 (è un esempio banale).
per rispondere a Hurryup l'archetipo sarebbe una specie di mattoncino fondamentale (come un atomo per la materia), in questa scala quindi:
archetipo - immagine - fonema
(almeno da quanto ho capito io)
01-06-2009 17:35
HurryUp
Re: le amicizie da estroversoni
Quote:
Originariamente inviata da FeroceconBuddha
"la meta-comunicazione usa un linguaggio strutturato in modo serio, come il linguaggio naturale, perciò non è possibile "barare" con la meta-comunicazione."
HurryUp forse tu stai parlando del linguaggio inconscio? per cui se si è bravi a leggere i messaggi che la persona ti manda andando oltre le sue parole si possono percepire le sue "vere intenzioni"? una specie di pnl a tutto campo?
fra l'altro cosa intendi per usare il linguaggio in modo reale? il linguaggio è uno strumento della comunicazione, la comunicazione puo essere inviata all'interlocutore tramite diversi strumenti, ovvero tramite diversi linguaggi, quando si comunica in un modo o nell'altro la trasmissione del messaggio viene distorta, cioè perde l'efficacia stessa dell'intenzione di cio che tu vuoi comunicare, la forma di linguaggio meno distorta che mi puo venire in mente in tal senso è l'archetipo
Puoi spiegarmi cos'è l'archetipo?
Comunque, credo che la meta-comunicazione sia possibile con il linguaggio, non ci sono limiti, tutto può essere codificato in un linguaggio. Al massimo non può essere capito, ma può sempre essere codificato, perciò bisogna sforzarsi di codificare.
01-06-2009 16:17
giova88gforwell
Re: le amicizie da estroversoni
Quote:
Originariamente inviata da FeroceconBuddha
capisco perfettamente giova88gforwell perchè anche io ho lo stesso tipo di problema, in poche parole come diceva un utente di cui non ricordo il nome: "Insomma oltre al coraggio bisogna avere la capacità di fare discorsi frivoli"(cit)
diverse volte tale frase l'ho detta anche io...
si può avere coraggio perchè si capisce a livello inconscio e conscio per l'enorme consapevolezza che avere timore in fondo è sciocco...e vale la pena scontrarsi con quel po' di timore provato e non farsi calpestare da esso...
ma se fatto ciò...hai il coraggio di prendere e avere l'iniziativa...ma...ma...non hai parole x affrontare la relazione...avere coraggio non serve a nulla.
Ed io ne sono la prova...diverse volte ho fatto cose estroverse, ho attaccato bottone nella maniera più impensabile, ma...poi mi sono eclissato e ho dovuto tagliare corto e uscire di scena 4 secondi dopo aver attaccato bottone (4 secondi o poco più) perchè proprio non ho la capacità di fare discorsi frivoli...anche se....anche se magari sul momento se ne avessi voglia avrei la pazzia x dire "guarda...la verità e che i tuoi occhietti m'hanno colpito...sapevo che non t'avrei più rivista e blablalbla..." ...insomma dire una cazza madornale...
però se fatto ciò non hai nulla su cui conversare e non sai parlare del + e del -....il coraggio serve a ben poco...
01-06-2009 15:58
FeroceconBuddha
Re: le amicizie da estroversoni
"la meta-comunicazione usa un linguaggio strutturato in modo serio, come il linguaggio naturale, perciò non è possibile "barare" con la meta-comunicazione."
HurryUp forse tu stai parlando del linguaggio inconscio? per cui se si è bravi a leggere i messaggi che la persona ti manda andando oltre le sue parole si possono percepire le sue "vere intenzioni"? una specie di pnl a tutto campo?
fra l'altro cosa intendi per usare il linguaggio in modo reale? il linguaggio è uno strumento della comunicazione, la comunicazione puo essere inviata all'interlocutore tramite diversi strumenti, ovvero tramite diversi linguaggi, quando si comunica in un modo o nell'altro la trasmissione del messaggio viene distorta, cioè perde l'efficacia stessa dell'intenzione di cio che tu vuoi comunicare, la forma di linguaggio meno distorta che mi puo venire in mente in tal senso è l'archetipo
01-06-2009 03:47
HurryUp
Re: le amicizie da estroversoni
Quote:
Originariamente inviata da piocca
Dipende dai punti di vista....il linguaggio può essere un coltello a doppio taglio....è vero che è un gran bella invenzione, ma d'altra parte diventa anche "strumento" dell'uomo, sia intenzionale che non, per far del male oppure per confondere o occultare....
Pensa solo ai grandi oratori che riescono a persuadere le masse....pensa al nazionalsocialismo che stragi che ha fatto solo per delle "ideologie" inculcate al popolo da gran persuasori...
Il linguaggio, se non è usato a dovere, diventa spunto per miscomprensioni e, invece di comunicazione diventa non-comunicazione.....
E' vero che noi pensiamo il mondo attraverso le parole, ma perchè abbiamo imparato così....gli animali percepisco il mondo per quello che è, non schematizzato attraverso della lettere....
Sono d'accordo che il linguaggio sia duttile e agile e possa essere usato come grande strumento di comunicazione a meno che lo si sappia usare.....
Telepatia? Faciliterebbe molto le relazioni tra uomini....sarebbe bello....
Il mondo della percezione è già schematizzato, anche se non ci fosse il linguaggio, perchè la struttura del mondo fisico è già un linguaggio!
Al posto delle lettere ci sono gli odori, i sapori, le forme, al posto della grammatica ci sono le leggi fisiche, etc... una qualunque disposizione di oggetti che osservi è come una frase scritta in un particolare linguaggio.
La retorica degli oratori non ha a che fare con la meta-comunicazione, la meta-comunicazione usa un linguaggio strutturato in modo serio, come il linguaggio naturale, perciò non è possibile "barare" con la meta-comunicazione. Forse se tutti usassero il linguaggio in modo reale si svilupperebbe anche la telepatia.
31-05-2009 21:55
piocca
Re: le amicizie da estroversoni
Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Perchè dici che per migliorare la comunicazione bisognerebbe abolire la parola? Scusa, ma il linguaggio è ovunque. Gli stessi oggetti fisici sono parole, il panorama che osservi è un discorso, le leggi fisiche sono la sintassi.
Il linguaggio umano è come un mondo fisico, dove al posto degli oggetti fisici ci sono i simboli (le parole), e al posto delle leggi fisiche ci sono le regole grammaticali, sintattiche, e semantiche. Il mondo fisico potrebbe essere un discorso di qualcuno che cerca pazientemente di comunicare con noi attraverso un particolare linguaggio.
Quando organizziamo un discorso è come se creassimo un mondo, ti consiglio di osservare il panorama del linguaggio, perchè è un mondo che riflette i pensieri, e può essere sempre perfezionato.
Un numero irrazionale si può approssimare con la precisione voluta (purchè non sia 0) aggiungendo quante cifre decimali si vogliono.
Inoltre c'è sempre la possibilità che la mente sviluppi facoltà telepatiche.
Bisogna solo attendere: la comunicazione si evolverà, le utopie si realizzeranno. Ma il nostro inconscio deve dare il permesso perchè questo accada.
Dipende dai punti di vista....il linguaggio può essere un coltello a doppio taglio....è vero che è un gran bella invenzione, ma d'altra parte diventa anche "strumento" dell'uomo, sia intenzionale che non, per far del male oppure per confondere o occultare....
Pensa solo ai grandi oratori che riescono a persuadere le masse....pensa al nazionalsocialismo che stragi che ha fatto solo per delle "ideologie" inculcate al popolo da gran persuasori...
Il linguaggio, se non è usato a dovere, diventa spunto per miscomprensioni e, invece di comunicazione diventa non-comunicazione.....
E' vero che noi pensiamo il mondo attraverso le parole, ma perchè abbiamo imparato così....gli animali percepisco il mondo per quello che è, non schematizzato attraverso della lettere....
Sono d'accordo che il linguaggio sia duttile e agile e possa essere usato come grande strumento di comunicazione a meno che lo si sappia usare.....
Telepatia? Faciliterebbe molto le relazioni tra uomini....sarebbe bello....
31-05-2009 21:11
HurryUp
Re: le amicizie da estroversoni
Quote:
Originariamente inviata da piocca
Non è una comunicazione un po' utopistica? Anche se ci si sforzasse di essere il più empatici possibili col linguaggio e con la mimica, non si riuscirebbe mai ad esserlo in modo assoluto.... il fatto stesso di comunicare ha implicitamente in sè i suoi limiti....quello che si prova o si percepisce non può essere del tutto compreso dall'interlocutore e spesse volte si va incontro a fraintendimenti perchè non ci sono "le parole adatte" ad esprimersi in maniera del tutto chiara....
Per me per avere una comunicazione il più autentica possibile si dovrebbe abolire del tutto l'uso della parola....e limitarsi alle espressioni e ai fatti.....
Perchè dici che per migliorare la comunicazione bisognerebbe abolire la parola? Scusa, ma il linguaggio è ovunque. Gli stessi oggetti fisici sono parole, il panorama che osservi è un discorso, le leggi fisiche sono la sintassi.
Il linguaggio umano è come un mondo fisico, dove al posto degli oggetti fisici ci sono i simboli (le parole), e al posto delle leggi fisiche ci sono le regole grammaticali, sintattiche, e semantiche. Il mondo fisico potrebbe essere un discorso di qualcuno che cerca pazientemente di comunicare con noi attraverso un particolare linguaggio.
Quando organizziamo un discorso è come se creassimo un mondo, ti consiglio di osservare il panorama del linguaggio, perchè è un mondo che riflette i pensieri, e può essere sempre perfezionato.
Un numero irrazionale si può approssimare con la precisione voluta (purchè non sia 0) aggiungendo quante cifre decimali si vogliono.
Inoltre c'è sempre la possibilità che la mente sviluppi facoltà telepatiche.
Bisogna solo attendere: la comunicazione si evolverà, le utopie si realizzeranno. Ma il nostro inconscio deve dare il permesso perchè questo accada.
31-05-2009 20:44
giova88gforwell
Re: le amicizie da estroversoni
giusto...la piocchettina ha ragggione...le parole sono superflue....argghhhh
31-05-2009 20:37
piocca
Re: le amicizie da estroversoni
Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Anche questo fa parte della meta-comunicazione, è un dovere che si sente nel momento in cui si percepisce che tutti hanno diritto a conoscere la vera realtà (e non un'immagine), cioè, è una conseguenza del senso della giustizia, ma questo sarà possibile solo quando tutti gli esseri umani rivendicheranno il diritto di conoscere la realtà.
Quando potremo comunicare così te lo spiegherò meglio.
Non è una comunicazione un po' utopistica? Anche se ci si sforzasse di essere il più empatici possibili col linguaggio e con la mimica, non si riuscirebbe mai ad esserlo in modo assoluto.... il fatto stesso di comunicare ha implicitamente in sè i suoi limiti....quello che si prova o si percepisce non può essere del tutto compreso dall'interlocutore e spesse volte si va incontro a fraintendimenti perchè non ci sono "le parole adatte" ad esprimersi in maniera del tutto chiara....
Per me per avere una comunicazione il più autentica possibile si dovrebbe abolire del tutto l'uso della parola....e limitarsi alle espressioni e ai fatti.....
31-05-2009 19:13
FeroceconBuddha
Re: le amicizie da estroversoni
capisco perfettamente giova88gforwell perchè anche io ho lo stesso tipo di problema, in poche parole come diceva un utente di cui non ricordo il nome: "Insomma oltre al coraggio bisogna avere la capacità di fare discorsi frivoli"(cit)
31-05-2009 19:03
HurryUp
Re: le amicizie da estroversoni
Quote:
Originariamente inviata da ramo
Mi sembra di aver già sentito questa frase. Chi hai citato Russell?
No, però mi hai fatto venir voglia di farlo
Quote:
Originariamente inviata da Russel
Gli uomini temono il pensiero più di ogni altra cosa al mondo - più della rovina e persino più della morte. Il pensiero è sovversivo e rivoluzionario, distruttivo e terribile; il pensiero è spietato nei confronti del privilegio, delle istituzioni e delle comode abitudini; il pensiero è anarchico e senza legge, indifferente verso le autorità, incurante dell'ormai collaudata saggezza dei secoli passati. Il pensiero guarda nella voragine dell'inferno, ma non ha paura... Il pensiero è grande, acuto e libero, la luce del mondo, e la più grande gloria dell'uomo. Se il pensiero non è bene di molti, ma soltanto privilegio di pochi, lo dobbiamo alla paura. E' la paura che limita gli uomini - paura che le loro amate credenze si rivelino delle illusioni, paura che le istituzioni con cui vivono si dimostrino dannose, paura di dimostrarsi essi stessi meno degni di rispetto di quanto avessero supposto di essere
PS: gli uomini temono la meta-comunicazione più del pensiero
31-05-2009 18:49
ramo
Re: le amicizie da estroversoni
Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Estremamente improbabile. La sua mente bazzica in luoghi troppo ironici per poter accogliere i miei memi. La meta-comunicazione è una cosa seria, anche se si applica nelle situazioni non serie
Mi sembra di aver già sentito questa frase. Chi hai citato Russell?
31-05-2009 15:17
HurryUp
Re: le amicizie da estroversoni
Quote:
Originariamente inviata da piocca
Quindi sarebbe un po' come pensare ad alta voce....proiettare i propri meccanismi mentali all'esterno per renderli palesi a tutti.......?
Anche questo fa parte della meta-comunicazione, è un dovere che si sente nel momento in cui si percepisce che tutti hanno diritto a conoscere la vera realtà (e non un'immagine), cioè, è una conseguenza del senso della giustizia, ma questo sarà possibile solo quando tutti gli esseri umani rivendicheranno il diritto di conoscere la realtà.
Quando potremo comunicare così te lo spiegherò meglio.
31-05-2009 14:10
piocca
Re: le amicizie da estroversoni
Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Riesci a immaginare una comunicazione telepatica, in cui ogni messaggio può essere comunicato in modo perfetto, senza che ci sia il rischio di un fraintendimento? Non solo messaggi di contenuto razionale, ma anche emotivo.
La meta-comunicazione è la comunicazione che tende il più possibile a questa comunicazione ideale telepatica. Non è vincolata a condizioni formali, per esempio nella meta-comunicazione parlare con un tono di voce basso, o esprimere un pensiero qualunque che passa per la testa, non viene considerata una cosa proibita. Tutto è permesso nella meta-comunicazione, l'unica condizione a cui bisogna sottostare è accettare la falsificabilità di qualunque opinione e la disponibilità a mettere in discussione qualunque idea (da non confondere con lo scetticismo, che è deleterio per la meta-comunicazione).
Il principale principio etico che è alla base della meta-comunicazione è cercare di ridurre al minimo possibile la necessità di adottare maschere e il desiderio di nascondere aspetti della propria personalità agli altri.
Quindi sarebbe un po' come pensare ad alta voce....proiettare i propri meccanismi mentali all'esterno per renderli palesi a tutti.......?
31-05-2009 13:24
HurryUp
Re: le amicizie da estroversoni
Quote:
Originariamente inviata da giova88gforwell
x la piocchettina: non ascoltare hurry...lui è il male...lui vorrebbe utilizzare il linguaggio come anche il peggiore degli estroversoni faticherebbe a fare....
la metacosa lì...è possibile solo in 2 maniere...solo 2 modi x superare il discorso delle maschere pirandelliano:
1-hai approfondito la conoscenza....ergo non hai più bisogno di una maschera che magari ogni tanto all'inizio usavi.
2-nel cervello non circolano pensieri negativi, di sfiducia (tipo il mio che ho "di non aver enulla da dire)...da lì in poi ti rendi conto che puoi uscire fuori come vuoi volendo...devi solo saperti indirizzare tu.
Nella psiche umana la comunicazione ispirata dal senso di giustizia è ovviamente il male, il tempo mi darà ragione. Attendete il vostro raccolto.
31-05-2009 11:46
giova88gforwell
Re: le amicizie da estroversoni
cioè....boh...sto iniziando a pensare che il sentimento d'amicizia per me è off limits..forse pure più del rapporto a 2...magari un rapporto a 2...boh...trovo una ragazza particolare che mi colpisce...con cui mi apro...in fondo non temo di esporre come sono...magari piaccio a qualcuna prima o poi x tutta la misteriosità che generano i miei silenzi, la mia alienazione in un angolo ecc...ecc...o viceversa qualcuna resta colpita quando faccio qualche battuta senza preoccuparmi troppo.
Ma...penso che intorno non avrò molte persone vicine nella mia vita se non riesco a cambiare il mio modo di relazionarmi...cioè...le poche conoscenze che ho e che cerco d ifarmi di volta in volta ogni tanto sono destinate a restare superficiali, gente con cui non mi chiamo, non ho molta confidenza...a partire da mio fratello, fino ai aprenti, fino ai coetanei
qua ne ho parlato e la risposta della ragazza e la mia successiva son significative della situazione.
e così facendo i rapporti beh...non progrediscono...entri il primo giorno a lezione con un "ciao"...e poi magari dopo 1 settimana fai qualche battuta ad alta voce...e...2-3 anni dopo che "convivi" con le stesse persone intorno non cambia nulla...un "ciao" e tu nel tuo angolo...e al max una battuta se sei tirato in causa o ti senti tirato tu.
Così con quelle conoscenze del sabato sera che mi sto facendo.
Per quanto si sia scherzato in queste poche uscite un po'...forse c'è chi ha parlato e si è insirito apparentemente anche meno di me....cioè...io di fatto conversazioni a 4 occhi non le ho affrontate (se non con un ragazzo e su banalità...musica...uscite) nel gruppo, ma mi sono limitato solo a battute, allusioni, doppi sensi di tanto in tanto o un commentino....si percepisce la distanza...mi sento lontano...estraniato dal mondo...incapace di conversare...creare un rapporto fraterno (io che non ho un rapporto nemmeno con mio fratello)...e quelle poche battute sono dette così...giusto x non stare tutta la sera in silenzio, per avere un motivo x cui uscire con un gruppetto di persone...
31-05-2009 10:00
giova88gforwell
Re: le amicizie da estroversoni
x la piocchettina: non ascoltare hurry...lui è il male...lui vorrebbe utilizzare il linguaggio come anche il peggiore degli estroversoni faticherebbe a fare....
la metacosa lì...è possibile solo in 2 maniere...solo 2 modi x superare il discorso delle maschere pirandelliano:
1-hai approfondito la conoscenza....ergo non hai più bisogno di una maschera che magari ogni tanto all'inizio usavi.
2-nel cervello non circolano pensieri negativi, di sfiducia (tipo il mio che ho "di non aver enulla da dire)...da lì in poi ti rendi conto che puoi uscire fuori come vuoi volendo...devi solo saperti indirizzare tu.
Tornando al mio discorso iniziale...esempio..ieri sera sono uscito con un gruppo di persone con cui non ero in confidenza (cioè 2-3 di loro li conosco da 4-5 uscite grazie ad un amico e gli altri 6-7 li ho conosciuti tra ieri e un'altra sera).
Risultato? vuoi che ero di buon umore, vuoi che mi sono scolato nel corso della sera un paio di vodka beh ho detto qualche stronzata, risposto a qualche battuta...insomma ci si è divertiti tutto sommato...le volte in cui mi sono trovato fuori luogo sono state giusto un paio x qualche frazione di secondo....per il resto...anche nei silenzi non stavo malissimo.
Il problema? si è scherzato sì...ma gli scambi sono stati solo del tipo "ma secondo me lei ci verrebbe volentieri a casa tua...no Franceschi'?"...robe del genere...
e non perchè gli altri siano superficiali....
oppure più semplicemente "si potrebbe andare al lago un giorno con sto caldo..." ecc...ecc...
e poi di seguito battute varie...
the problem? non so proprio come posso passare dallo stato di conoscenza iniziale (cioè dal "ciao sono Davide, tu sei Sara...ti piace il posto? come sono i tuoi amici? di che anno sei?) al punto in cui ci si può considerare amici...amici che chiami e che non aspetti il sabato sera x chiamare e decidere dove bersi una birra o una cocacola passando la serata di fatto a non approfondire il rapporto, ma restando semplicemente un "semi-estraneo" con cui ogni tanto scherzi e con cui fai battute di tanto in tanto.
Non so che discorsi devono essere affrontati...non ho proprio argomenti che mi passano per la testa...eccetto una battuta sul momento che può venirmi...parlare così della vita, passioni...non so come arrivarci a parlare e non mi vengono nemmeno in mente le domande e le cose di cui parlare...
ergo...sono relazioni che sono destinate a non approfondirsi mai se non cambio la cos.a..
31-05-2009 04:09
vegetale
Re: le amicizie da estroversoni
WALL OF TEXT!!
PS: Giova broccolatore
30-05-2009 21:31
HurryUp
Re: le amicizie da estroversoni
Quote:
Originariamente inviata da piocca
@Hurry: Ho visto che anche in altri topic citavi questa meta-comunicazione, ma non ho mai capito bene cosa fosse....cosa intendi per meta-comunicazione? Puoi spiegarmelo?
Perchè anche a me il linguaggio non soddisfa affatto, lo vedo come un mezzo di non-comunicazione, quando dovrebbe essere il contrario....
Riesci a immaginare una comunicazione telepatica, in cui ogni messaggio può essere comunicato in modo perfetto, senza che ci sia il rischio di un fraintendimento? Non solo messaggi di contenuto razionale, ma anche emotivo.
La meta-comunicazione è la comunicazione che tende il più possibile a questa comunicazione ideale telepatica. Non è vincolata a condizioni formali, per esempio nella meta-comunicazione parlare con un tono di voce basso, o esprimere un pensiero qualunque che passa per la testa, non viene considerata una cosa proibita. Tutto è permesso nella meta-comunicazione, l'unica condizione a cui bisogna sottostare è accettare la falsificabilità di qualunque opinione e la disponibilità a mettere in discussione qualunque idea (da non confondere con lo scetticismo, che è deleterio per la meta-comunicazione).
Il principale principio etico che è alla base della meta-comunicazione è cercare di ridurre al minimo possibile la necessità di adottare maschere e il desiderio di nascondere aspetti della propria personalità agli altri.
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