Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
Quote:
Originariamente inviata da pollyjean
Arrabbiarsi/intristirsi è il vero tabù.
Vorrei capire però quali siano le occasioni per parlare di argomenti pesanti e seriosi. A tavola no perché ci si rovina il pasto, le uscite con gli amici no perché ci si deve svagare, col proprio partner neppure perché si rischia il litigio e si compromette la vita sessuale o chissà che altro
Infatti, è esattamente quello che penso. E ovviamente vale in gran parte anche per il virtuale.
Cioè se ti fai il tuo diario e ci vomiti disperazione, ok, magari non lo leggerà nessuno o quasi. O non ti calcolerà mediamente nessuno.
Se avrai punti di vista fortemente pessimisti, disincantati, negativi, nelle altre discussioni dei forum, sui social, e così via, ci sarà qualcuno che persino ti cazzierà, magari ok, con gentilezza, ma senza risparmiarsi.
Poi arriverà la perla: ma in fondo se stai così male e non fai nulla per star meglio allora ti sta bene questa vita così.
Beh, mi sta bene non star peggio cercando di ambire a uno star meglio troppo astratto e e irraggiungibile, che crea solo frustrazione e rabbia. Ma non sono ancora così masochista dal godere del soffrire.
Ci sono tante sfumature che i più non colgono. Nemmeno nei luoghi virtuali in cui ti aspetteresti più comprensione.
Si cerca la speranza, la storia positiva, il guru. Chi ne è uscito, o chi si sbatte un sacco e ostenta sicurezza, che ha trovato la strada giusta.
Ne ho la nausea io invece. Ma a quanto pare funziona così sempre e ovunque.
I discorsi "pesanti" sono banditi ovunque. Nel reale, nel virtuale, e le persone che non sanno dire altro finiscono per chiudersi totalmente nel loro mondo (quanto è forte la tentazione per me, se solo fossi supportato da più passioni e meno ossessioni). Finiscono per sparire e viene a mancare anche il loro punto di vista diverso. Una massificazione quasi inevitabile.
Non sempre le persone se ne vanno dai forum e social perchè stanno bene o hanno trovato compagnia/partner. A volte, immagino, per la troppa disperazione e inutilità e diversità rispetto alla maggioranza, al clima prevalente.
Sentirsi, insomma, fuori luogo e fuori tema sempre e comunque.
09-02-2017 17:25
pollyjean
Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
Quote:
Originariamente inviata da Ansiaboy
gli argomenti che hai citato sono argomenti pesanti
se si esce di solito la gente lo fa per svagarsi non di arrabbiarsi/intristirsi parlando di cose serie
Arrabbiarsi/intristirsi è il vero tabù.
Vorrei capire però quali siano le occasioni per parlare di argomenti pesanti e seriosi. A tavola no perché ci si rovina il pasto, le uscite con gli amici no perché ci si deve svagare, col proprio partner neppure perché si rischia il litigio e si compromette la vita sessuale o chissà che altro
09-02-2017 10:57
Ansiaboy
Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
Quote:
Originariamente inviata da The Joker
Credete davvero che siano gli estroversoni quelli più propensi a parlare di cultura generale? Io invece credo che siano gli introversi quelli più disposti a farlo. Gli estroversi in genere a parte le ragazze, il lavoro, il calcio, il fantacalcio e se va bene qualche altro sport non sono usi a parlare d'altro. E se qualcuno al bar prova a parlare di qualcosa di più serio, come politica internazionale, crisi dell'euro, terrorismo islamico etc. viene quasi stigmatizzato e ridicolizzato, perché non fa tendenza parlare di certe cose (almeno per quanto riguarda la mia esperienza personale; faccio riferimento soprattutto ai ventenni che hanno quasi paura a non conformarsi alle mode come ad esempio Pokemon Go o per lo meno a non parlare solo di quelle). Anche qui noto una certa stigma sociale da parte di alcuni utenti per chi si appassiona alla realtà, ed è sintomatico che sia un tabù sia tra gli estroversi che tra gli introversi. Comunque proprio perché sto parlando di un tabù sono convinto che questo topic non durerà ancora molto e verrà abbandonato presto. Peccato, sarebbe molto interessante parlarne tra di noi.
non l'ho mai detto
io a parlare di sport (che a me non frega nulla) non ci trovo nulla di ignorantone rispetto a parlare di filosofia
son solo interessi diversi
comunque io spesso ho parlato anche di psicologia e ogni tanto anche di argomenti seriori di come quelli che citi tu
dipende secondo me anche come si introduce il discorso
e quando..
hai provato a fare uscite a 2-3 e introdurre i discorsi?
magari con "cosa ne pensate dell'uscita dell'euro?"
gli argomenti che hai citato sono argomenti pesanti
se si esce di solito la gente lo fa per svagarsi non di arrabbiarsi/intristirsi parlando di cose serie
che poi con gli argomenti pesanti spesso ci sono delle diverse visioni di vedute e "se non la si pensa come me" può scapparci la polemica....
09-02-2017 04:16
The Joker
Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
Quote:
Originariamente inviata da Ansiaboy
se è davvero così il tuo penso sia un caso abbastanza singolare.... o forse sono io che non frequento estroversoni
Credete davvero che siano gli estroversoni quelli più propensi a parlare di cultura generale? Io invece credo che siano gli introversi quelli più disposti a farlo. Gli estroversi in genere a parte le ragazze, il lavoro, il calcio, il fantacalcio e se va bene qualche altro sport non sono usi a parlare d'altro. E se qualcuno al bar prova a parlare di qualcosa di più serio, come politica internazionale, crisi dell'euro, terrorismo islamico etc. viene quasi stigmatizzato e ridicolizzato, perché non fa tendenza parlare di certe cose (almeno per quanto riguarda la mia esperienza personale; faccio riferimento soprattutto ai ventenni che hanno quasi paura a non conformarsi alle mode come ad esempio Pokemon Go o per lo meno a non parlare solo di quelle). Anche qui noto una certa stigma sociale da parte di alcuni utenti per chi si appassiona alla realtà, ed è sintomatico che sia un tabù sia tra gli estroversi che tra gli introversi. Comunque proprio perché sto parlando di un tabù sono convinto che questo topic non durerà ancora molto e verrà abbandonato presto. Peccato, sarebbe molto interessante parlarne tra di noi.
03-02-2017 23:16
Ansiaboy
Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
Quote:
Originariamente inviata da The Joker
Forse non mi sono spiegato bene e non ho fatto capire le mie intenzioni, ma è proprio questa via di mezzo quello che cerco!
se è davvero così il tuo penso sia un caso abbastanza singolare.... o forse sono io che non frequento estroversoni
03-02-2017 18:56
pollyjean
Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
Non è questione di giusto o sbagliato, ma fortuna e capacità di cercare e sviluppare i giusti legami, cosa che un sociofobico/timido/introverso è meno incline a fare, e quindi via alla frustrazione.
Il tipo di persone che cerchi io lo ritrovo solo fra gli estroversi, i socievoli, che hanno amicizie appaganti, complete, in linea con i loro interessi.
Comunque, profonda stima per il tuo pensiero; senza scomodare Hegel e compagnia, gli argomenti/autori che citi sono profondamente attuali e dibattere su certi temi penso sia a volte doveroso, dovrebbe far parte della quotidianità addirittura. Mancano spesso la curiosità e l'interesse, ma anche il desiderio di confrontarsi e far circolare le idee al di fuori di certi ambienti.
03-02-2017 09:09
The Joker
Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
Quote:
Originariamente inviata da Annie
Comunque magari tra parlare di figa e calcio e parlare di Hobbes e Locke ci sono anche vie di mezzo!
Forse non mi sono spiegato bene e non ho fatto capire le mie intenzioni, ma è proprio questa via di mezzo quello che cerco!
03-02-2017 09:07
The Joker
Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
Quote:
Originariamente inviata da Headache94
Io mi sentivo in questo modo quando ero alle superiori,alla fine ho abbandonato le amicizie e sono piombato nella solitudine...
Nel mio caso non era il fatto che io avessi chissà quali interessi intellettuali per cui non avevo niente di cui parlare con gli altri,semplicemente il mio rapporto con questa gente era di una stupidità assoluta,cioè non si poteva mai prendere niente sul serio,tutto era sfottò,tutto era stupidaggine....mi logorava questa cosa,io sono un po' sentimentale e immagino amicizie in cui ci si può aprire agli altri diciamo,parlare di cose più profonde non so....invece con questi era impossibile persino parlare di qualche tuo interesse senza venir presi per il culo o veder buttato tutto in caciara/battuta idiota e spesso forzata ecc.,eppure a volte questo continuo scherzare lo apprezzavo,ma alla lunga come ho detto era veramente stancante e logorante....
Hai esattamente descritto in poche parole come mi sento. Io l'ho descritto in modo prolisso e tedioso ma tu sei stato perfettamente sintetico ed efficace nella tua descrizione. La maggior parte dei rapporti che ho avuto (e che ho tuttora) erano (/sono) esattamente così. E francamente quasi mi rifiuto di credere che questa sia la normalità per la maggioranza, ma se davvero lo è c'è qualcosa di sbagliato e oserei dire perverso in tutto ciò.
03-02-2017 08:55
The Joker
Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
Credo che ci sia un fraintendimento. Benché adori la filosofia in sé non sono uno studente di filosofia anche se mi è piaciuto molto studiarla anni fa al liceo. Sono uno studente universitario di Economia da anni, ma mi piace parlare di cultura in generale. Se notate ho citato il contrasto di idee tra Keynes e Hayek, argomento tipicamente di macroeconomia. Inoltre mi appassionano molto gli scontri tra critici feroci dell'Islam come Hitchens, la Fallaci e Bat Ye'or e gli apologeti dell'Islam come Terzani, Micheal Moore e Chomsky, argomento molto di attualità tra l'altro.
Prima che venga dato adito a altri probabili fraintendimenti, ci tengo a precisare altre cose:
bere una birra con qualche amico, giocare al fantacalcio, parlare di ragazze SONO COSE BELLE. Il punto è che per me non bastano.
C'è il momento di dire cazzate ma c'è anche il momento di essere seri.
Come possiamo lamentarci dei politici e di noi italiani tout court se va quasi di moda essere ignoranti, lassisti e pigri intellettualmente? Viviamo in un'epoca di grave crisi economica dal 2007, siamo tutti sotto attacco da parte dei terroristi islamici e il dibattito politico tra destre e sinistre è più acceso che mai, visto che problemi come l'immigrazione clandestina e incontrollata ormai non possono più essere considerati problemi marginali.
In questo periodo storico (di terrorismo, tensioni tra le nazioni, economia reale in crisi, problema dell'immigrazione etc.) non dovremmo essere tutti più attivi intellettualmente e metterci in gioco noi stessi appassionandoci a ciò che ci circonda?
Davvero il puro individualismo e la stabilità personale sono le uniche cose che contano? E la cultura? Si dice di amarla solo per moda? Per atteggiarsi a finti intellettuali su Facebook salvo poi rivelarsi dei lassisti superficiali nella realtà?
Non avete fiducia in voi stessi e nella vostra capacità di fare la differenza? Perché siamo tutti così passivi? Ci rendiamo conto che se molti prodotti non hanno più l'olio di palma è grazie al cambio di tendenze di noi consumatori, tanto per fare un esempio sul potere che noi singole persone abbiamo inconsapevolmente? E se le nostre tendenze vertessero sull'utilizzo delle energie rinnovabili invece che su quello dei combustibili fossili? Forse riusciremmo a risolvere anche solo in parte il problema del Global Warming, ma in ogni caso non sarebbe meglio se ci fosse un dibattito atteso tra di noi?
Faccio fatica a comprendere perché anche in questo momento storico ci sia così poco vitalismo culturale, così poca fiducia in se stessi ma così tanta voglia di stabilità personale e basta (escludo ovviamente chi la agogna solamente per necessità e non può per forza di cose anelare ad altro).
Trovo anche particolarmente significativo il fatto che persino in questo forum, frequentato da persone più empatiche rispetto alla media e penso anche più aperte mentalmente di altre persone, venga visto come un marziano da alcuni e non venga capito. Confrontandomi con i pochi con cui mi posso confrontare sento sempre di più ogni giorno che passa che quello sbagliato sono io ("sento" comunque, non "credo").
02-02-2017 19:31
Zenfone2
Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
Quote:
Originariamente inviata da The Joker
Io voglio parlare di destra e sinistra hegeliana, voglio parlare delle visioni contrapposte di Hobbes e di Locke, voglio parlare della metafora della teiera di Russell, voglio parlare de “L’illusione di dio” di Richard Dawkins, voglio parlare di attualità ossia di Daesh, di Boko Haram, di Al Nusra e di Al Shabaab e di cosa queste organizzazioni terroristiche stiano facendo in Africa e in Medio Oriente, voglio parlare dello scontro dialettico tra Noam Chomsky e Christopher Hitchens, voglio parlare dei contrasti tra le visioni di Keynes e quelle di Hayek, voglio parlare dei dissapori tra Giovanni Gentile e Benedetto Croce, voglio parlare dei saggi di Bat Ye’or come “Eurabia” e metterli a confronto con l’altra campana, cioè con “Perché ci odiano” di Paolo Barnard.
E la madonna
02-02-2017 17:46
Angus
Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
Non sei sbagliato tu e non lo è nemmeno il mondo.
Semplicemente, cerca persone di cui parlare delle cose che ti interessano (ce ne sono).
02-02-2017 17:14
Inosservato
Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
beh, ci sono le vie di mezzo, ma poi non esiste "essere sbagliati"
nessuno è sbagliato a prescindere, si possono commettere errori, tanti o pochi che siano, ma ciò non intacca mai l'essenza di ciascuno
02-02-2017 16:26
Ansiaboy
Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
ma tu hai provato a parlare dei tuoi argomenti che ti piacciono agli altri?
hai provato a proporre uscite in due?
di solito le confidenze nascono in gruppetti di 2-3 persone
02-02-2017 16:19
Annie
Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
è una storia molto simile alla mia per alcuni aspetti. Quello che posso consigliare , che è la conclusione a cui sono giunta io , è che non sono disposta a cambiare me stessa per quanto concerne i miei interessi. Per quanto mi accorga di risultare "particolare" rispetto a molte persone , preferisco frequentare gente che sento più affine ,un minimo profonda,anche se ne trovo poca di gente come vorrei io....non mi piacciono le persone e le cose banali, è una sofferenza starci insieme. Però renditi conto che questi argomenti che tu citi sono davvero molto molto specifici ,non si tratta di parlare di film o libri, e non credo che a parte qualche persona studiosa di filosofia ci siano molte persone in grado di sostenere tali conversazioni....potresti ad esempio informarti su qualche circolo o associazione a tema specifico.Comunque magari tra parlare di figa e calcio e parlare di Hobbes e Locke ci sono anche vie di mezzo!
02-02-2017 10:39
DownwardSpiral2
Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
Mi sembrano tutti argomenti abbastanza gettonati in vista degli esami di filosofia, a parte rare eccezioni evitavo il confronto pre-esame con gli altri studenti come la peste, per non farmi incasinare la testa da gente che per lo più non comprendeva ciò che leggeva.
02-02-2017 08:56
Boriss
Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
Non è questione di interessi. Per quanti tu ne possa avere, prima o poi ti ritroverai a dover parlare di te, ed a non avere niente da dire
02-02-2017 01:35
cancellato2824
Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
Mi chiedevo cosa intendessi con che i rapporti attuali non ti bastavano, visto che avevi detto di sentirti solo e volere rapporti piu' profondi e veri pensavo cercassi soprattutto attenzioni e affetto diciamo, e ho pensato che per quello ci sono i partner. Difficilmente si instaura un rapporto simile con compagni, colleghi o anche amici, che tende a essere un rapporto piu' superficiale anche se di fatto col tempo puo' svilupparsi un sentimento anche forte.
Poi sono arrivata alla parte su Hegel ecc. e mi ha un po' spiazzato... be' insolito lo e', e' come se io volessi parlare (principalmente e sistematicamente) con qualcuno di integrali e derivate, e limiti e infiniti...o di metereologia, pressione e umidita' (o medicina o religione o qualsiasi altra cosa specifica) cioe' devo trovare qualcuno a cui la cosa interessi e difficilmente sara' il gruppo di amici di infanzia o di teatro o di fobia sociale.
Ora non so se all'universita' studi filosofia, in tal caso magari li' qualcuno anche lui appassionato potresti trovarlo...ma secondo me per ste cose bisogna rivolgersi soprattutto in forum o gruppi ad hoc in cui si parli di filosofia... trovarsi dal vivo per parlarne credo sia meno usuale ma magari cercando su internet nei posti giusti delle persone che abbiano anch'esse tale desiderio le trovi.
02-02-2017 01:16
Takkuri
Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
Quote:
Originariamente inviata da The Joker
Io voglio parlare di destra e sinistra hegeliana, voglio parlare delle visioni contrapposte di Hobbes e di Locke, voglio parlare della metafora della teiera di Russell, voglio parlare de “L’illusione di dio” di Richard Dawkins, voglio parlare di attualità ossia di Daesh, di Boko Haram, di Al Nusra e di Al Shabaab e di cosa queste organizzazioni terroristiche stiano facendo in Africa e in Medio Oriente, voglio parlare dello scontro dialettico tra Noam Chomsky e Christopher Hitchens, voglio parlare dei contrasti tra le visioni di Keynes e quelle di Hayek, voglio parlare dei dissapori tra Giovanni Gentile e Benedetto Croce, voglio parlare dei saggi di Bat Ye’or come “Eurabia” e metterli a confronto con l’altra campana, cioè con “Perché ci odiano” di Paolo Barnard. Ma cosa più importante voglio davvero capire se non provarci con la bionda del film "A Beautiful Mind" sia davvero la strategia dominante e se Adam Smith avesse torto anche in quel caso.
Quanti danni fanno i professori di filosofia!
01-02-2017 17:50
Daenerys
Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
Hai perfettamente raccontato la storia della mia vita.
01-02-2017 14:06
Balto
Re: Sono io ad essere sbagliato o è il mondo ad esserlo?
Ho letto solo il titolo, ma se il mondo è com'è, e non ci riusciamo a integrare nelle sue dinamiche ecc, siamo sbagliati noi in questo contesto, anche se magari il contesto è fatto da assassini stupratori ecc, se sei diverso sei out
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