Solo tu puoi consolarti veramente, comprendendo la storia che hai vissuto, dando un nome alle tue emozioni e sentendo il dolore che hai provato per poi provarne compassione.
Per farlo è meglio avere un buon psicoterapeuta con cui ti trovi bene, un punto di vista esterno non giudicante può stimolare il processo e darti le informazioni di cui hai bisogno.
07-02-2017 00:03
cancellato16573
Re: Auto conflittualità
Grazie.
In realtà non sempre sono così. Ma sono entrato da poco in una fase ansio-depressiva. E la depressione è tutta un conflitto con sé stessi.
Sto vivendo giorni come se avessi una morsa sul cuore. Tra qualche giorno allenterà la stretta e tornerò a sentirmi felice. Ma fino ad allora , mi toccherà penare.
Anche in questa ricaduta, mi consolo pensando: "stai tranquillo, questa è la penultima volta".
Chi per caso volesse consolarmi, ne ha facoltà.
06-02-2017 21:34
Inosservato
Re: Auto conflittualità
Quote:
Originariamente inviata da Superpippo
Essere combattuto in una decisione (=paralisi sofferta);
Dubitare di aver fatto una brutta figura (= dubbio lacerante, angosciante);
Domandarmi "mi farà male per la depressione fare sta' cosa qui?" (= )
Dubitare spesso se ho fatto bene o no ( = tormenti morali)
ho in maniera leggera la 2 e la 4
ma la 4 per modo di dire, in quanto spesso conosco già la risposta, però mi creo il dubbio sperando di potermi autoassolvere da un errore
06-02-2017 21:32
cancellato2824
Re: Auto conflittualità
A prendere le decisioni sono anch'io una frana, non mi decido finche' non sono sicura, poi vorrei fare le cose nel modo piu' intelligente e intanto il tempo passa (anche su scemenze; es. prendo a o b? questo lo butto o no? ecc.), un po' piu' di impulsivita' non mi farebbe male.
E poi anche misto di sensi di colpa/vergogna non frequenti ma intensi nonostante razionalmente poco giustificati.
06-02-2017 21:23
cancellato16573
Auto conflittualità
Ho dato finalmente il nome a un disturbo micro/macro patologico, che mi accompagna spesso.
Dare un nome è importante, perché quello che è vago risulta indefinito e quindi insolubile.
In che consiste?
Direi essenzialmente nell'ipertrofia del dubbio. Detto così non sembra una malattia, ma so' cazzi.
Essere combattuto in una decisione (=paralisi sofferta);
Dubitare di aver fatto una brutta figura (= dubbio lacerante, angosciante);
Domandarmi "mi farà male per la depressione fare sta' cosa qui?" (= )
Dubitare spesso se ho fatto bene o no ( = tormenti morali)
Valuto incessantemente i pro e i contro di ogni cosa; più spesso sono cagate. Il dramma è che le cagatine aprono come delle vertenze dentro di me: da un lato mi accuso, dall'altro mi scuso e vado avanti e indietro, come un pendolo.
E poi esitazioni, ripensamenti e ripensamenti dei ripensamenti.
Non so come si risolva, ma ne ho piene le palle di quest'autoconflittualità. Voglio pace
Ditemi le vostre esperienze. Sono certo che non sono solo...