Si chiama speranza. Tu, dentro di te, speravi in un segnale positivo. Perchè se non ci tenevi, non te ne sarebbe fregato nulla.
Sai quante volte ho sperato che quella notifica fosse quel messaggio che non è mai arrivato?!
05-01-2017 06:57
Noriko
Re: Quando è il Diavolo a sbagliare
Le emozioni le passioni che riteniamo nocive, dobbiamo tenerle sotto controllo con la ragione anche se creiamo dei conflitti interiori.
05-01-2017 00:57
assiolo
Re: Quando è il Diavolo a sbagliare
Quote:
Originariamente inviata da Superpippo
Il caso di cui parli diventa pesante se nutri grandi aspettative. Se fai le cose per il piacere di farle, senza aspettarti nulla, ti va liscia. E magari becchi...
Eh, come si fa, l'aspettativa è quella. In effetti però mi è andata bene l'unica volta che ho detto "ma che me ne frega di fare bella figura con questa qui...". Poi però le cose sono andate male dopo.
05-01-2017 00:50
Hazel Grace
Re: Quando è il Diavolo a sbagliare
Magari chiedigli l'amicizia, si sarà scordato tutto
05-01-2017 00:26
cancellato16573
Re: Quando è il Diavolo a sbagliare
Il caso di cui parli diventa pesante se nutri grandi aspettative. Se fai le cose per il piacere di farle, senza aspettarti nulla, ti va liscia. E magari becchi...
05-01-2017 00:04
assiolo
Re: Quando è il Diavolo a sbagliare
Mi è capitato soprattutto con le ragazze, minimi segnali interpretati dalla mente come manifestazioni d'interesse, salvo poi fare delle incredibili figuracce quando si scopriva l'ovvio, cioè che non interessavo minimamente.
E' nelle cose, le persone vogliono continuare a sperare il meglio per loro e il cervello per soddisfare questa esigenza si attacca a tutto, pensa a tutti quelli che vedono segni e miracoli dappertutto, vedono una macchia sulla tazzina del caffè e dicono che gli è apparso Padre Pio o la Madonna.
04-01-2017 23:47
cancellato16573
Quando è il Diavolo a sbagliare
Oggi ero a un autolavaggio. Nell'attesa ho aperto facebook e ho trovato, con mia grande sorpresa, la richiesta di amicizia di Nicola (nome di fantasia). Ci avevo litigato e provavo un rancore che non riuscivo a spegnere del tutto. Mi sono sentito felice; di colpo di tutti i miei dispiaceri, ho pensato: " chi se ne frega di quel che ho sofferto?"
Mi sentivo felice, sollevato.
Ma: tornato a casa, mi sono accorto che quella non faceva parte delle richieste di amicizia, ma delle "persone che potresti conoscere".
Un banale errore mi ha rivelato i miei veri sentimenti. Ho creduto a lungo alle mie amare rimuginazioni. Un castello è crollato.
Ora sono felice. Ma mi domando: quanti altri inganni della mente esistono? E quanto ci costano?