Originariamente inviata da animaSola

Conoscendo Hurry, ti dirà che questo suo amico è triste per la vita che conduce.

Originariamente inviata da DaPhobics'King

Se invece noti che lui è triste, perchè la vita che svolge non lo soddisfa ma non riesce a cambiarla, parlagli e cerca di aiutarlo. Basta.

Originariamente inviata da HurryUp

Perchè fare questo genere di discorso al mio amico mi richiederebbe una preparazione faticosa, e se poi non lo raccontassi a nessuno non potrei scaricare tutta la fatica che ho fatto. Se non ci fosse qualcuno che mi approvasse sarebbe come se mi fossi preparato con fatica per fare un concerto e poi, il giorno del concerto, non ci fosse nessun pubblico ad ascoltare.
E' un po' il discorso della tua firma.

Originariamente inviata da moon-watcher

Fallo allora! ma devi accettare che possa non servire a nulla, certe cose si devono capire da soli, se te le dice qualcun altro avviene il rigetto...

Però ancora non capisco a cosa ti serve di comunicare con quest'altro amico (della cui approvazione hai bisogno, dal momento che ti deve dire che hai fatto bene )

Originariamente inviata da HurryUp

Il dubbio di avere torto secondo me non è molto costruttivo, e poi io non lo esprimo per economia di tempo. La comunicazione migliore secondo me è una comunicazione in cui ognuno crede momentaneamente di avere ragione (=ha un indirizzo di pensiero ben definito), lasciando la possibilità di aver torto, ma questa possibilità si concretizzerà solo se ci sarà una nuova valutazione che contraddirà la vecchia opinione.
Comunque, nel caso del mio amico, chiunque direbbe che sta buttando la sua vita, nessuna persona, osservando il suo modo di vivere, potrebbe avere dubbi su questo. Solo che, per diplomazia o quieto vivere, o debolezza, nessuno in 30 anni glie l'ha mai detto, e è arrivato il momento che qualcuno lo faccia. E quel qualcuno posso essere solo io.

Originariamente inviata da moon-watcher

Appunto, ma tu parti dal presupposto di avere ragione e quindi che avrai certamente l'approvazione di questo secondo amico. E' questo il problema. E' un errore che ti vedo fare anche nei tuoi post. Se tu parti con questo presupposto non ci sarà comunicazione e il tuo amico certamente non ti capirà! E poi potresti davvero non avere ragione! I fatti umani non sono problemi matematici o logici, non esiste la certezza assoluta.

Originariamente inviata da HurryUp

Non proprio, ho bisogno di comunicazione. L'approvazione dovrebbe esserne solo una conseguenza.

Originariamente inviata da moon-watcher

Hai bisogno dell'altrui approvazione. Tipico. Ne soffro anche io.

Originariamente inviata da HurryUp

Ho capito qual è il problema. Io sarei disposto anche a fargli una scenata dicendogli che ho intenzione di non frequentarlo più, che riprenderò a frequentarlo solo quando e se vedrò che avrà cambiato modo di vivere.
Solo che, una volta fattogli questo discorso, avrei bisogno di un amico, in carne e ossa, con cui confidarmi, a cui raccontare come è andata la conversazione, e che nel frattempo mi rassicuri che ho fatto la cosa giusta.
Invece, non avendo un amico, finirebbe che rimuginerei su cosa penserebbe il mio amico, se ha capito quello che volevo dirgli.
Insomma, ci vorrebbe un amico coinvolto in questo episodio (cioè che conosce la persona che voglio allontanare) e mi dia sostegno morale, dicendomi "hai fatto la cosa giusta". Finchè non troverò questo amico dubito che riuscirei a fare un discorso serio per allontanarlo.

Originariamente inviata da aisljng

le intendevo anche in senso letterale
riflettevo solo sul fatto che queste due persone si assomigliano davvero molto