Ciao come va? e come è andata in questi giorni?
Mi dispiace per tutte le cose pessime che sopporti
sono anch'io del consiglio di lasciare perdere tua sorella e il lavoro che ti ha trovato
08-12-2016 12:00
redone
Re: Che fareste al mio posto?
Ma perché non torni dai tuoi genitori?È ovvio che ci godono a vessarti,trovati un lavoro per conto tuo,non quello che ti ha trovato tua sorella,devi smetterla di fare tutto quello che ti dice !
07-12-2016 23:20
Stella89
Re: Che fareste al mio posto?
PARTE 2
Ora mi ritrovo in questa città di periferia buia, pronta a fare le valigie per tornare da mia sorella per questo lavoro che lei mi ha trovato. Scusate ma devo scrivere ancora tanto, è lunga la storia.
Sapete che ho fatto il colloquio presso un'azienda dell'amico di mia sorella, un colloquio per cui mi sono dovuta preparare seduta stante nell'arco di una nottata. Il lavoro è un lavoro a detta stessa dell'amico e dell'azienda che mi mette in prova dequalificante, fortemente stressante, in cui mi si chiede di stare seduta 8 ora di fila con una sola ora di pausa, rimanendo lucida e sveglia per reagire attuando una serie di procedure (sempre quelle), rispondendo ad allarmi, segnalazioni e proteste di clienti incazzate per un disservizio. Vado in ordine per spiegare meglio questi giorni. Il primo colloquio ve l'ho raccontato nei precedenti post, poi vi ho raccontato di domenica, quando mia sorella è venuta qui a casa dei miei per andare a votare insieme a mio cognato. Da lì ho smesso di scrivere.
Vi avevo lasciato scrivendo che non ne potevo più, ma naturalmente sono stata messa duramente messa alla prova, ancora una volta. Tornando dal seggio e mia sorella mi dice: "Allora hai preparato le tue cose? Vieni via con noi." Le ho cercato di far capire che soffro di insonnia, che avevo dormito molto poco, (1/2 ore di notte) e che se non c'erano colloqui o formazione per il giorno dopo, l'avrei raggiunta la mattina dopo, anche perchè avevo appena fatto la doccia, avevo i capelli bagnati, e fuori c'erano pochi gradi. Inoltre non ero riuscita ad asciugare le cose perchè aveva piovuto nei due giorni a casa dai miei, non avevo un cambio, ma mia sorella davanti a miei con la faccia durissima, mi dice "non me ne frega niente, adesso vieni, avevamo preso un accordo, hai avuto due giorni per prepararti. Non me ne frega se non ti riesci ad asciugare i capelli, non me ne frega niente se non hai dormito, tutti hanno problemi. Io ora ne ho uno. Il bambino si è appena addormentato, quindi ora dobbiamo andare via.". Allora l'ho implorata anche davanti a mio cognato, l'ho pregata di lasciarmi a casa se non c'erano altri impegni. Allora mia madre mi dice " ma non fare la bambina, evidentemente se ti dice di andare, c'è un motivo, no?". Sentendomi allora in colpa e stupida per non aver intuito come tutti in quella stanza sembravano aver capito prima di me, che ci fosse qualcosa che giustificasse l'insistenza di mia sorella, mettendo subito la coda tra le gambe imbarazzata e con la sensazione di avere davvero una forma di ritardo mentale, ho detto "ok, va bene, vengo subito, mi metto un cappello e scendo, scusami". Scesa in macchina, mi veniva da piangere, sentivo che mi stavo muovendo senza capire, come comandata a 34 anni... . Mia sorella in macchina ha cominciato a canticchiare e poi ha chiamato l'altra mia sorella senza dire che stavo lì, rideva e scherzava beatamente. Finita la telefonata le ho chiesto cosa ci fosse di così importante da giustificare la sua fretta di avermi a casa sua. Mi risponde che ne avremmo parlato giunte a casa. Arriviamo a casa dopo un'ora di macchina. Non mi avevano neanche fatto cenare, mentre loro avevano mangiato qualcosa quando erano andati a votare. Io ero distrutta. Dopo le urla coi miei, le liti, l'insonnia, le condizioni di vita estreme..lo stress per il colloquio di 2 giorni prima..arrivo a casa di mia sorella che ero da buttare.
La vedo che si toglie il cappotto, mette a letto il bambino e poi inizia a canticchiare di nuovo, accende la tv e cazzeggia insieme a mio cognato. Io stavo lì come un soprammobile con i capelli quasi asciugati( da soli), mal di collo, di testa e di ossa, fame e stanchezza. Lo ho chiesto allora spazientita di dirmi qual'era il motivo che l'aveva spinta a portarmi via, praticamente con la forza da casa dei miei. Mi dice che non c'è era un motivo, non c'erano impegni per il giorno dopo, solo che mi "dovevo mettere nell'ottica del lavoro, studiare se necessario". Le ho detto che mi sembrava folle, se dovevo studiare o prepararmi, lo potevo fare da casa dei miei che avevo la connessione, emtre lei non aveva wifi. Allora lei mi dice che si stava stancando di quella polemica stupida, che stavo alzando un putiferio per due capelli bagnati. Allora io le ho detto che non ero tenuta a giustificarle il fatto che non dormissi da giorni, che avessi bisogno di stare a casa senza andarmene via in quel modo.. tanto comunque l'avrei raggiunta la mattina dopo, che senso aveva quello che aveva fatto? Le ho detto che mi sembrava solo che mi volesse muovere come una pedina assecondando una sua mania di potenza nei miei confronti, visto che ero in condizione di difficoltà...e lei approfittando della mia debolezza, mi teneva in pugno prendendomi come un giocherello. Allora lei tutta risentita mi dice "ti dovresti vergognare, ma quanto sei cattiva? Ma che persona sei? Io sto cercando di aiutarti e mi dici pure che ti voglio sopraffare? Sono senza parole". Poi è arrivato mio cognato che le ha detto di andare a letto, che sarebbe stato meglio, invitandola con una mano sulla spalla a farsi forza. Non mi hanno neanche dato la buonanotte. Mi sono ritrovata al freddo, senza un pigiama, senza coperte, con il divano letto da rifare.. Mi sono messa a dormire con i vestiti con cui ero venuta, la calzamaglia e i capelli umidi. Non me li potevo asciugare perchè il bambino dormiva. Inutile dire che ho pianto, sofferto e tremato per la tensione tutta la notte. Non ho chiuso occhio neanche un'ora. Poi col freddo addosso e debole, ho cercato il cellulare per vedere l'ora e mi sono accorta che nella fretta di andarmene l'avevo lasciato a casa dei miei.
Mi alzo direttamente alle 7...non mi reggevo in piedi. Chiedo a mia sorella di dirmi se poteva parlare con il suo amico per sapere cosa dovessi studiare, cosa e se avessi avuto degli appuntamenti in giornata. Nel caso non ci fosse nulla da fare, io avrei preferito tornare dai miei per riprendermi almeno il mio cambio ed il cellulare. Allora mia sorella si è messa a pensare un attimo e poi mi ha detto :" guarda ora mi viene in mente che il mio amico mi aveva accennato a due programmi che dovresti aver chiari, x e y..ti consiglio di andare in mediateca in zona x e di studiarli, così non perdi tempo". Allora io le ho detto " ok, facciamo così, faccio come dici tu, però a 12.30 io torno qui, tu nel frattempo chiami il tuo amico e senti se ci sono degli impegni nel pomeriggio, se non ci sono io torno su.". Lei mi dice che andava bene, poi mi da due commissioni da fare fuori..io non le dico di no, anche perchè mi aveva dato 50 euro per la settimana, mi sentivo in debito. Nel frattempo però si erano fatte le 10..e dovevo andare in mediateca. Le dico che devo per forza di cose scappare. Corro, e scopro che la mediateca da lei indicatami sta distante da casa. Una volta arrivata devo fare la registrazione per accedere alla postazione internet. Avrei voluto avvertire mia sorella della cosa, per dirle che per le 12.30 precise non ce l'avrei fatta ad arrivare, ma non avevo il mio cellulare. In compenso lei me ne aveva dato uno suo con cui però non potevo chiamare, ma solo ricevere. Vado in postazione e cerco di focalizzarmi pur con tutta la stanchezza, sui programmi che lei mi aveva indicato. Sto un'ora per cercare di fare le cose per bene. Corro poi verso casa e arrivo alle 12. 50, in ritardo di 20 minuti. Suono e mi apre la porta mia sorella incazzatissima..mi dice che aveva già il chiamato il suo amico e che aveva fissato un incontro formativo alle 14:00 (dove morì gesù cristo, un 40 minuti da casa). Mi dice contrariata e scocciata che ora doveva richiamarlo per rimandarlo alle 14.30 sempre che facessi in tempo. Allora io protesto e le dico che se eravamo rimaste d'accordo la sera precedente di incontrarci a casa alle 12.30, non avrebbe dovuto fissare un appuntamento lontano da casa alle 14.00, che sarebbe comunque stato un pò infattibile e a rischio anche se fossi tornata a casa a 12.30. Mi avrebbe potuto almeno avvisare sul cellulare in biblioteca, sarei uscita prima. Ma lei si è incavolata dicendomi che dovevo solo che stare zitta, che mi stava facendo un piacere e io facevo anche l'arrogante. Così non ho pranzato, non ho neanche tolto le scarpe e sono uscita di nuovo per andare a questo appuntamento. Alla fermata del bus mi attende un ragazzo tranquillo, alla mano. Cerco di capire a che gioco sta giocando mia sorella, e chiedo al ragazzo "per curiosità se avessi avuto problemi nell'avere l'incontro a quest'ora, nel tardo pomeriggio saresti stato libero?", lui mi ha risposto che aveva lasciato quel lavoro insopportabile e che aveva il pomeriggio libero.
Il ragazzo poi mi accompagna in una succursale dell'azienda a fare formazione.
Mi spiega il lavoro, ma mi dice che è altamente stressante e logorante. L'unico requisito che mi viene chiesto è la resistenza ad alti livelli di stress. Lui aveva lasciato avendo trovato di meglio, ma quel lavoro l'aveva logorato. La cosa che lo aveva salvato era la giovane età (23 anni) e l'avere momenti di stacco e relax extra-lavorativi. Io nel mentre pensavo che al ritorno dalle 8 ore sarei tornata a casa da mia sorella non potendo fare nulla, stando sempre sotto schiaffo, in compagnia dei miei e pure della madre di mio cognato, un'anziana donna del sud che mi ha sempre trattato come una zitella persa, pregando per me con il rosario e ogni tanto guardandomi scuotendo la testa e sospirando, mettendomi un'ansia incredibile. Sta da mia sorella per le feste.. quindi fino a dopo capodanno dovrò convivere in uno spazio ristretto anche con lei.
03-12-2016 21:14
Kronos
Re: Che fareste al mio posto?
Che tristezza..siamo ridotti proprio male in questo paese.
03-12-2016 20:03
Stella89
Re: Che fareste al mio posto?
Eh lo so..sono caduta ancora più in depressione dopo aver accettato. La vedo tragica. Non posso neanche lamentarmi, anzi sono stata appena rimproverata da mia madre, mi ha detto che con il lavoro che manca oggi in Italia, dovrei ringraziare il padreterno per la chance che mi da...
03-12-2016 19:49
Oblomov
Re: Che fareste al mio posto?
Certo che 400 euro al mese per 8 ore al giorno con lavoro notturno è sfruttamento bello e buono
03-12-2016 16:50
Stella89
Re: Che fareste al mio posto?
Dovrei sentirmi sollevata, ma non lo sono per niente, anzi. L'amico di mia sorella mi ha chiamato dicendomi che i selezionatori sono rimasti molto colpiti ascoltandomi al colloquio. Dicono che mi vedono così sicura e sveglia che vado bene per il tipo di lavoro richiesto. Il lavoro sarà un lavoro pesante, svolto solo da uomini di una certa età e ragazzi in età da apprendistato, tutti ingegneri informatici. Dovrò fare spesso turni in notturna, e mantenermi lucida in situazioni di allarme e panico..dovrò essere pronta a capire la natura del problema e agire di conseguenza, intervenendo a livello informatico. Se mi faccio prendere dall'ansia e capisco fischi per fiaschi per l'azienda sono cavoli.
Si tratta di un lavoro di grande responsabilità, in cui per la maggior parte del tempo fai la guardia..ma gli allarmi scattano non poche volte e devi stare sempre pronta. Un lavoro migliore non lo potevo trovare... tensione a mille per 8 ore senza mai poter staccare, tensione al ritorno a casa di mia sorella da cui mi devo appoggiare per poter raggiungere agevolmente il lavoro. Da lei ci saranno anche i miei, tutti insieme in un appartamento di piccolo dimensioni. Niente feste, passerò il natale come il capodanno da sola in uno stanzino davanti a dei monitor, probabilmente circondata da 5000 wifi che mi faranno venire un cancro..ma sono abituata a questo, la maggior parte dei natali e capodanni li ho passati da sola, piangendo a letto o chiusa in camera andando a letto alle 22 non vedendo l'ora di addormentarmi svegliandomi direttamente al primo. Lavorare in solitaria come sorvegliante chiusa in una stanza mentre fuori tutti fan festa non dovrebbe essere un problema..ci sono abituata. Bene, questo è quanto, sono legata ora. Non avrei potuto dire di no, sarebbe stato troppo rischioso fare le valigie e andarmene con l'insicurezza che mi ritrovo in questo momento. Sarei andata incontro a tante porte chiuse da parte dei parenti, correndo forse il rischio di trovarmi sola totalmente con le mie insicurezze. Tra la prigione che mi da qualche soldo pur logorandomi la salute e l'altra città in cui avrei dovuto farcela interamente da sola, rischiando di avere tutte porte chiuse in faccia da parte della mia famiglia in caso di difficoltà..ho scelto la prigione. Penso che una malattia fisica non tarderà a venire a questo punto. Probabilmente ho sbagliato a non ribellarmi, ma se arrivo a fine mese, sono soldi..400 netti per 8 ore, non tanti.. al call center ne prendevo 400 per 4 h, lavorando dal lun- ven, week end e festività esclusi. Evidentemente così doveva andare, devo soffrire. Spero (ma la mia speranza ormai è un flebile lumicino) che non perda quel poco di me, che non mi ammali, che non mi venga qualcosa di serio e che possa piano piano con quei soldi anche se in gabbia costruirmi una via di fuga. Forse tra un anno non ci sarò più, o forse verrò fuori da questa storia a 50 anni..non lo so come andrà a finire. Sicuramente la vedo molto dura. Sono molto preoccupata. Avrei preferito fare la barista/la cameriera piuttosto..almeno stavo tra la gente, ho bisogno della gente e di distendermi ogni tanto, muovendomi.. non ho bisogno di lavori stressanti mentalmente svolti in totale solitudine e isolamento..da svolgere seduta per 8 ore di fila. Mi brucio così. Mi incarto col cervello e non funziono. Nei lavori che ho fatto mi incartavo se non si parlava più con i colleghi per tanto, mentre se ogni tanto mi facevo una risata o scambiavo due chiacchere anche con i clienti, mi riprendevo. Ora che ci sono le feste poi..tutta la gente fuori.. tutta l'atmosfera..sarò così stanca (stare sola incartandomi col cervello mi sfinisce) che tornerò soprattutto dopo i turni di notte, a casa andandomene a letto e diventando un vegetale. L'anno scorso, a capodanno ho stappato la bottiglia dello spumante (in ritardo..) pensando che peggio di così non sarebbe potuta andare e che quasi sicuramente avendo toccato il fondo sarei risalita..aspettandomi di festeggiare l'anno dopo da qualche parte più serena, magari con una persona amata al mio fianco, con nuove persone al mio fianco...e invece ecco qua.. mi chiedo quando ci sarà una tregua per me.. quando potrò vivere i miei giorni umanamente come tutti.
03-12-2016 11:57
Kronos
Re: Che fareste al mio posto?
Che schifo ste famiglie..provo veramente disgusto quando sento queste storie . Spero tu possa venirne fuori presto..
02-12-2016 23:15
mezzastella
Re: Che fareste al mio posto?
Stella89 ti posso capire benissimo
quando vivevo a casa di mio padre mi comportavo esattamente come te
infatti non ci vado più
e per come ti fanno sentire ti capisco, i miei mi fanno sentire nello stesso modo
in bocca al lupo per la ricerca del lavoro
se lo trovi e lo tieni, hai una gran fortuna ad avere una casa solo tua
02-12-2016 21:30
cancellato18085
Re: Che fareste al mio posto?
mi dispiace stella89 è davvero una brutta situazione, ti capisco benissimo perchè a livello caratteriale ti assomiglio molto, mi sento in obbligo con tutti e spesso sono remissivo, cerca di farti forza.
02-12-2016 20:52
Stella89
Re: Che fareste al mio posto?
Quote:
Originariamente inviata da apolide76
questa è un'ottima idea, però in questo momento la vedo troppo fragile, prima di trovare un lavoro secondo me dovrebbe trovare se stessa, un maggiore equilibrio interiore, perchè ora il malessere si rifletterebbe sul lavoro (sempre se ne trovasse uno).
Il guaio è che a questo punto non posso trovare me stessa se non trovo lavoro.
Senza soldi miei devo inevitabilmente dipendere da mia sorella in questo momento, sottostare alle sue regole, ai suoi schemi che non sento miei e che non mi appartengono. Se no vado per strada e in questo momento di fragilità dico sinceramente che non avrei la forza di sostenere una situazione del genere. L'ideale sarebbe avere dei miei spazi. Una persona forte e con le idee chiare circa sè stessa e i suoi desideri, riuscirebbe a trovarseli anche in una condizione di convivenza non ottimale, io no. Proprio vado in apnea. Non riesco a rilassarmi, ho sempre la sensazione di essere fuori luogo, sbagliata, inopportuna, non gradita. Mi relaziono sempre sentendomi in debito, o in torto, comunque sempre in una posizione scomoda, e bassa rispetto all'altro. Se poi quell'altro che convive con me è una persona estremanente forte, con degli schemi rigidi, poco flessibile e pronto a criticarti o a riempirti di sensi colpa ogni ad ogni piè sospinto, è la fine. Arrivo la sera che mi sento esplodere dalla tensione..e nei giorni a seguire divento sempre più remissiva, mi sento sempre più insicura e piena di sensi di colpa. Addirittura, dopo due giorni che stavo a casa di mia sorella, avevo paura a muovere le cose quando lei e mio cognato andavano a letto. Andavano a letto alle 22.30 perchè la mattina si dovevano svegliare presto e avevo paura anche a prendere un bicchiere d'acqua. Una volta facendo rumore, mia sorella mi ha ripreso. Sono arrivata ad avere fame la notte, perchè a tavola ho paura a mangiare sentendomi a disagio visto che non mi guadagno niente, e ad andare in punta di piedi fino in cucina per prendere un cucchiaio di nutella, facendo tutto lentamente con una tensione da far cascare i capelli. Siccome poi sia mia sorella che mio cognato si accorgono di tutto, non essendoci posate sporche nel lavandino per camuffare quel cucchiaio in più sporco, e non potendo rischiare di fare rumore per lavarlo rimettendolo a posto, ho creduto bene di avvolgere nel primo fazzoletto che ho trovato a portata di mano, per poi infilarlo nella mia borsa dietro il divano letto in salotto. Immaginate la scena..io che in punta di piedi che contratta quasi sul punto di avere un infarto, calcolo ogni passo cercando di non farmi sentire per arrivare in salotto. Non ho chiesto neanche il pigiama a mia sorella che non avevo fatto in tempo a lavare a casa.. ho dormito morendo di freddo, dentro un divanetto letto usato il giorno precedente dalla nonna di mio cognato, una donna di 80 anni..lenzuola e federe erano sgualcite e non lavate, ma non avrei certo potuto dire niente. Insomma non avrei l'opportunità così di trovare me stessa e di rinforzarmi, piuttosto prevedo lo sviluppo di un tumore a breve termine o di un infarto fulminante. Anche nel caso trovassi lavoro, stando a casa di mia sorella, con la tensione che accumulerei durante le giornate, più quella della sera che avrei ritornando in un ambiente rigido e non mio, mi sentirei male. L'unica soluzione sarebbe o trovare un lavoro nell'altra città, sperando che un miracolo me lo faccia tenere..appoggiandomi da mia zia che è meno rigida rispetto a mia sorella, nell'attesa di mettermi i soldi da parte per pagarmi un altro affitto, o avere la fortuna di trovarlo qui vicino a casa dei miei, in modo da poter tornare a casa avendo la possibilità di ritrovarmi dopo le tensioni e pressioni quotidiane. I miei tra una settimana vanno a stare definitivamente da mia sorella, quindi se trovo lavoro, avrei casa libera. il problema è trovarlo il lavoro, ma soprattutto tenerlo...
02-12-2016 20:46
cancellato18085
Re: Che fareste al mio posto?
Quote:
Originariamente inviata da redone
So che significa essere delle reiette nella propria famiglia,tu hai anche il problema della disoccupazione,dipendi da loro a livello economico di conseguenza sei un bersaglio facile da abbattere e da vessare,io sono stata disoccupata 3 anni e mio fratello e i miei mi hanno fatto sentire una merda, la persona più inutile sul pianeta,devi trovare un lavoro non so se vivi in una grande città potresti trovare lavoro in un bar o fare la cameriera,non è il massimo,ma avresti uno stipendio e non staresti in contatto 24 ore su 24 con tua sorella!
io ho sempre giudicato le persone dai sentimenti, l'intelligenza e la profondità, purtroppo in italia ma anche nel resto del mondo si giudica partendo da altri parametri, tipo il lavoro e i soldi, e forse anche per questo che la realtà è alterata, i valori sono assenti e le persone fanno scelte sbagliate, tipo sposare una persona solo per i soldi o un lavoro prestigioso, anche perchè spesso i soldi o il lavoro non sono un merito ma una questione di fortuna tipo chi eredita o chi ottiene i posti tramite raccomandazioni (la maggioranza in italia)
02-12-2016 20:40
redone
Re: Che fareste al mio posto?
So che significa essere delle reiette nella propria famiglia,tu hai anche il problema della disoccupazione,dipendi da loro a livello economico di conseguenza sei un bersaglio facile da abbattere e da vessare,io sono stata disoccupata 3 anni e mio fratello e i miei mi hanno fatto sentire una merda, la persona più inutile sul pianeta,devi trovare un lavoro non so se vivi in una grande città potresti trovare lavoro in un bar o fare la cameriera,non è il massimo,ma avresti uno stipendio e non staresti in contatto 24 ore su 24 con tua sorella!
02-12-2016 20:16
Stella89
Re: Che fareste al mio posto?
Quote:
Originariamente inviata da Wolferstein
Non credo che sia una buona idea...visto che Stella89 afferma continuamente che viene trattata da persona incapace.....in questo modo non potrà che avere la conferma di esserlo davvero. Ci vuole qualcuno che la possa incoraggiare a credere nelle sue capacità e a lavorare su quest'aspetto.
Wolferstein ho scritto la risposta ad Oblomov qui sopra prima di leggere il tuo post Grazie, mi hai capito benissimo.
02-12-2016 19:36
Wolferstein
Re: Che fareste al mio posto?
Quote:
Originariamente inviata da Oblomov
io proverei a farmi dare l'invalidità. c'è gente che ce l'ha e non la merita, tu mi sembra che stia soffrendo abbastanza per averla. almeno con quello un po' di tranquillità ce l'avresti.
Non credo che sia una buona idea...visto che Stella89 afferma continuamente che viene trattata da persona incapace.....in questo modo non potrà che avere la conferma di esserlo davvero. Ci vuole qualcuno che la possa incoraggiare a credere nelle sue capacità e a lavorare su quest'aspetto.
02-12-2016 14:30
Oblomov
Re: Che fareste al mio posto?
io proverei a farmi dare l'invalidità. c'è gente che ce l'ha e non la merita, tu mi sembra che stia soffrendo abbastanza per averla. almeno con quello un po' di tranquillità ce l'avresti.
02-12-2016 02:04
mezzastella
Re: Che fareste al mio posto?
non prendono solo le straniere in questi lavori
anche le donne italiane
02-12-2016 02:00
cancellato18085
Re: Che fareste al mio posto?
per i lavori con vitto e alloggio la vedo dura, prendono solo straniere, perchè così evitano di pagare contributi, inoltre sanno che le straniere sono più ricattabili e quindi lavorano tanto e per pochi soldi, non è un caso se ad esempio i lavori tipo badante sono fatti 99% dei casi da straniere.
02-12-2016 01:52
mezzastella
Re: Che fareste al mio posto?
proprio per questo ho suggerito quella soluzione
02-12-2016 01:47
cancellato18085
Re: Che fareste al mio posto?
Quote:
Originariamente inviata da mezzastella
ma se rimane li, la sua autostima si abbasserà ancora e non riuscirà più a recuperarla
ha bisogno di recuperarla e anche di serenità
concordo, il problema è come andarsene via di lì? io dubito che troverà un lavoro che le permetterà di avere un appartamento e rendersi indipendente, non perchè non abbia fiducia nelle sue capacità ma perchè la situazione italiana ora non lo permette, ci sono fior di laureati, anche con doppia laurea e master giovanissimi che non trovano occcupazione...neanche come call center.
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