A scuola tutto sommato andavo d'accordo con quasi tutti i compagni (tranne in seconda superiore dove c'era qualche fighetto rompicazzo che fortunatamente è stato bocciato), però era tutto circoscritto all'ambiente scolastico. L'unico periodo in cui ogni tanto uscivo anche i pomeriggi con i compagni è stato alle medie, poi però ci siamo persi... Un paio di anni fa ho provato anche a ricontattare uno di quelli con cui andavo più d'accordo, ma ci siamo visti solo una volta ed è morta lì, nonostante gli avessi detto che mi avrebbe fatto piacere uscire qualche altra volta con lui. Alle superiori ognuno aveva la sua vita e infatti non ho mai ricevuto inviti ad uscire. L'unico che ogni tanto mi proponeva di andare a fare un giro non lo sopportavo, mi prendeva per il culo dandomi dell'asociale, mi faceva dispetti durante la lezione e si gasava perché lui "si faceva le tipe" (sottintendendo che invece io ero uno sfigato). Col passare del tempo sembrava maturato quindi non lo eliminai dalla mia vita, però alla fine si è rivelato il solito esaltato. Ci ho litigato l'anno scorso e finalmente me lo sono levato dalle palle. Ora sono solo ma vabbè, non avevo nulla in comune con loro...
01-12-2016 22:45
Pensieroso
Re: Scuola come unica fonte di vita sociale
Dipende dalla scuola che ho frequentato.
In un paio era pieno zeppo di bulli, pochissimi anzi quasi inesistenti legami e finiti li.
Nell' altra gente più matura, qualche legame ma solo a livello scolastico, tranne uno che porto ancora avanti adesso, però non so se definirlo un' amicizia...
Diciamo che se avessi vissuto un esperienza come la tua, sarebbe stato già un enorme passo in avanti per me.
01-12-2016 22:36
Svalvolato
Re: Scuola come unica fonte di vita sociale
Cavolo Gp6991, la mia storia è esattamente uguale alla tua. Sono sempre andato d'accordo coi miei compagni, non ho mai sofferto di bullismo e in generale il rapporto con tutti era ottimo. Tuttavia queste "amicizie" non sono mai uscite dall'ambito scolastico; non uscivo mai, non avevo intenzione di andare in giro i pome o le sere, di andare in disco, nada de nada. Quelle poche volte che uscivo magari stavo anche bene ma non vedevo l'ora di tornare a casa per mettermi davanti al pc; i miei compagni ovviamente cercavano di coinvolgermi, ma io avevo quasi il "terrore" di vedere per esempio un sms che mi invitava a qualche festa o simili. Chiaramente alla lunga, pur rimanendo ottime le nostre relazioni, avevano capito che ero una causa persa, e dopo la scuola, nonostante i bei anni trascorsi tra le mura delle superiori, i nostri rapporti si sono interrotti (ho sentito ancora 1-2 volte un paio di loro, poi stop). Tra l'altro questo mio comportamento era uguale anche in amore, avevo un paio di ragazze interessate a me, ma solo il fatto di sbattermi per uscire, doverle portare in giro ecc... mi fece desistere da tentare qualunque approccio, e loro ovviamente si presero uno più sveglio. All'uni le cose hanno continuato sulla stessa lunghezza d'onda, e quando mi sono accorto della mia pietosa condizione (di cui ero consapevole già prima ma non mi importava) era ormai troppo tardi.
Se ti sei diplomato da poco vuol dire che avrai sui 19 anni, ti consiglio di cercare in ogni modo di riallacciare i rapporti con i tuoi ex compagni (dopotutto sono passati pochi mesi), visto che da quel che ho capito lavori e non hai magari altre possibilità come frequentando l'uni. Non fare come me, che mi sono alzato una mattina intorno ai miei 25-26 anni capendo di aver buttato la vita.