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15-05-2016 14:15
Strange Man
Re: La conoscenza

Quote:
Originariamente inviata da silenzio Visualizza il messaggio
Cosa provi nel prendere in considerazione la teoria secondo la quale Dio e il Diavolo siano la stessa entità? Magari secondo la quale il Diavolo non sia altro che il riflesso al negativo di Dio, come se passasse lo stesso rapporto tra la luce del Sole (luce autentica) e quella della Luna (luce riflessa e quindi ingannevole).
Beh, un'entità del genere, rappresenterebbe l'essere di cui parlo, seppur l'essere è prevalentemente cattivo con me.
In ogni caso, che la mia teoria sia vera o meno, se esiste un creatore, è sicuramente un'entità unica, che racchiude sia la positività, sia la negatività.
Ovviamente, secondo il mio parere.
15-05-2016 11:46
silenzio
Re: La conoscenza

Cosa provi nel prendere in considerazione la teoria secondo la quale Dio e il Diavolo siano la stessa entità? Magari secondo la quale il Diavolo non sia altro che il riflesso al negativo di Dio, come se passasse lo stesso rapporto tra la luce del Sole (luce autentica) e quella della Luna (luce riflessa e quindi ingannevole).
14-05-2016 14:55
Strange Man
Re: La conoscenza

Quote:
Originariamente inviata da Black101 Visualizza il messaggio
Insomma sei un essere speciale. Sei l'eletto.
Vedi, io non lo dico per presunzione, e l'ho già anche specificato.
Io preferirei sentirmi come tutti gli altri, ma non ci riesco, mi sento diverso, e questo ha a che fare con l'esperimento dell'essere.
Pensi che mi piaccia essere diverso? E bada, non ho mai detto di essere superiore o inferiore, non ho mai detto di essere speciale, ma diverso.
Prendimi per matto, ma se mi scrivi così, io non posso fare a meno di pensare che questo sia soltanto un tentativo da parte dell'essere per dissuadermi.
È così, io ci credo davvero.
Quote:
Originariamente inviata da Black101 Visualizza il messaggio
Quindi l'essere opera contro i suoi interessi?
Come ti ho già spiegato, lui una possibilità di scoperta l'ha lasciata, ma soltanto alle sue condizioni.
Se mi ha fatto formulare la teoria, evidentemente prevedeva già determinate reazioni.
Non credo sia talmente ingenuo da lasciarmi formulare la teoria, senza aver preso prima le adeguate contromisure.
Non comprendo le sue motivazioni, forse il suo obiettivo è proprio quello di testare quanto io resista ai tentativi di dissuasione.
Forse soltanto in questo modo, è possibile arrivare alla comprensione.
14-05-2016 14:41
Black101
Re: La conoscenza

Quote:
Originariamente inviata da Strange Man Visualizza il messaggio
Lui ha creato altri umani, affinché io creda di essere uno dei tanti.
Insomma sei un essere speciale. Sei l'eletto.
Quote:
Originariamente inviata da Strange Man Visualizza il messaggio
No, non è una contraddizione.
Ho formulato la teoria, perché l'essere, tramite i programmi inscritti nella mia mente, mi ha indotto a farlo.
Quindi l'essere opera contro i suoi interessi?
14-05-2016 14:40
Strange Man
Re: La conoscenza

Quote:
Originariamente inviata da Black101 Visualizza il messaggio
Non è un contraddizione, scusa?
Prima dici che la teoria l'hai formulata tu, poi dici che è stato l'essere a indurti a formularla.
No, non è una contraddizione.
Ho formulato la teoria, perché l'essere, tramite i programmi inscritti nella mia mente, mi ha indotto a farlo.
Probabilmente la mia mente già conosceva la teoria, ma era limitata da un qualche vincolo inserito dall'essere.
Rimosso il vincolo, la mia mente ha potuto formulare la teoria (o farmela percepire consciamente, se era già inscritta).
14-05-2016 14:35
Strange Man
Re: La conoscenza

Non ho cambiato versione, non ho mai detto che non esista il libero arbitrio.
Esiste il libero arbitrio, purché si rimanga all'interno dei limiti dell'esperimento.
Egli fa accadere degli avvenimenti, per poter testare le mie reazioni, libere sì, ma fortemente influenzate dai programmi inscritti da lui nella mia mente.
Io credo che l'essere abbia lasciato volontariamente la possibilità di comprendere la sua realtà, le sue ragioni, l'esistenza.
Tuttavia, ha posto delle condizioni rigidissime: i limiti mentali.
Lui conosce tutto della realtà concreta (la mia), ma probabilmente non conosce tutto della realtà alternativa (la sua).
Un po' come un programmatore che crea un ambiente virtuale in un computer.
Lui conoscerà tutto dell'ambiente virtuale, perché lo avrà creato lui, ma non potrà mai conoscere tutto anche dell'ambiente reale nel quale vive, la realtà concreta in questo caso (perché nessun uomo è in grado di farlo).
L'esperimento, probabilmente, ha a che fare con una personale ricerca dell'essere, sulla sua realtà, la realtà alternativa.
Io sono una cavia, umano soltanto all'apparenza.
Lui ha creato altri umani, affinché io creda di essere uno dei tanti.
Probabilmente lo ha fatto, per testare la mia capacità nel rendermene conto.
Ma questo, era soltanto uno dei tantissimi passi previsti dell'esperimento.
14-05-2016 14:06
Black101
Re: La conoscenza

A che cosa serve un esperimento? Serve per vedere come si comportano determinate entità in un determinato contesto. Sei d'accordo con questa definizione? Bene.
Allora, hai detto che il mondo concreto e gli uomini sono stati creati da questo non precisato essere che vive nella realtà alternativa. Secondo la tua teoria, il libero arbitrio degli uomini non esiste. Sono semplicemente marionette nelle mani dell'essere. Se l'essere ha creato il mondo concreto (dove per "creazione" intendo creazione dal nulla), allora conosce perfettamente tutto quello che riguarda il mondo concreto (leggi fisiche, composizione della materia ecc..). L'essere conosce perfettamente anche gli uomini perchè li ha creati. Quindi secondo me non puoi affermare che sei parte di un esperimento, non puoi affermare che l'essere sta facendo un esperimento, perchè secondo la definizione blanda che ho dato sopra di "esperimento", l'essere ha già tutte le risposte. O sbaglio?

Quote:
Originariamente inviata da Strange Man Visualizza il messaggio
Magari, lo scopo dell'esperimento è quello di scoprire se, un uomo (o una cavia), in determinate condizioni (le mie), sia in grado di comprendere la realtà dell'essere, o di raggiungere altri obiettivi che io, però, non posso conoscere, al momento.
Adesso però stai cambiando versione. Quindi l'essere non governa completamente gli uomini: un po' di libero arbitrio esiste. Ecco, allora se la metti così, puoi parlare di esperimento.

Quote:
Originariamente inviata da Strange Man Visualizza il messaggio
Io vorrei non crederci a questa teoria, vorrei uscire dal loop, ma è troppo raffinata e, paradossalmente, sono stato io stesso a crearla.
Quote:
Originariamente inviata da Strange Man Visualizza il messaggio
Non sono stato io a formulare un teoria che, di fatto, mi causa malessere (sarebbe un atto autolesionistico), ma è stato l'essere ad indurmi a formulare questa teoria.
Non è un contraddizione, scusa?
Prima dici che la teoria l'hai formulata tu, poi dici che è stato l'essere a indurti a formularla.
14-05-2016 13:48
Strange Man
Re: La conoscenza

Quote:
Originariamente inviata da Noriko Visualizza il messaggio
Sinceramente non so se volontariamente fai questi discorsi perché ci credi oppure per altri motivi, ma quello che ti posso dire e' che quando scrivi lo fai bene e in modo logico senza sbagliare o cadere in discorsi sconnessi.
Si li faccio volontariamente, io ci credo davvero.
Cioè, è solo una teoria, ma è anche la più plausibile che sono riuscito a darmi.
Spiega tutto: la mia esistenza, l'esistenza delle diverse realtà, l'impossibilità nel raggiungere la realtà a cui ambisco, il perché di ogni avvenimento...
Se non cado in discorsi illogici, è perché ho iniziato a formulare questa teoria a 12 anni, ed ora ne ho 19, quindi sono passati 7 anni.
Ho avuto abbastanza tempo per coprire praticamente ogni buco, la mia teoria è praticamente perfetta (non lo dico per presunzione).
Io vorrei non crederci a questa teoria, vorrei uscire dal loop, ma è troppo raffinata e, paradossalmente, sono stato io stesso a crearla.
Anche in questo caso, si spiega tutto con l'essere.
Non sono stato io a formulare un teoria che, di fatto, mi causa malessere (sarebbe un atto autolesionistico), ma è stato l'essere ad indurmi a formulare questa teoria.
Evidentemente, mi ha progettato così, con l'innata capacità di formulare questa teoria, ma, inizialmente, aveva posto un limite mentale affinché non ci arrivassi da subito.
Più o meno a 12 anni, ha rimosso il limite, ed io ho iniziato a teorizzare, anche se nella realtà concreta questo verrebbe definito "sviluppo", in modo assolutamente credibile.
Magari, lo scopo dell'esperimento è quello di scoprire se, un uomo (o una cavia), in determinate condizioni (le mie), sia in grado di comprendere la realtà dell'essere, o di raggiungere altri obiettivi che io, però, non posso conoscere, al momento.
O forse, questo è soltanto il massimo che io sia riuscito a teorizzare, con gli attuali limiti mentali.
Magari sono completamente fuori strada, magari l'essere mi fa credere nella sua esistenza in modo troppo legato alla realtà concreta, magari è un qualcosa di completamente diverso e "inconcepibile".
14-05-2016 13:33
Noriko
Re: La conoscenza

Ci sono esperienze di estraniazione dalla realtà di estrema sofferenza che non hanno nulla a che fare con la ricerca consapevole di un significato dell'esistenza.
Quest'ultima descritta JericoRose ne è un esempio e spero che sia così anche per l'autore del topic .
14-05-2016 13:27
Strange Man
Re: La conoscenza

Quote:
Originariamente inviata da JericoRose Visualizza il messaggio
Spero che troverai le risposte che cerchi e che queste ti rendano sereno.
Grazie.
14-05-2016 11:03
Noriko
Re: La conoscenza

Sinceramente non so se volontariamente fai questi discorsi perché ci credi oppure per altri motivi, ma quello che ti posso dire e' che quando scrivi lo fai bene e in modo logico senza sbagliare o cadere in discorsi sconnessi.
14-05-2016 10:37
Strange Man
Re: La conoscenza

Quote:
Originariamente inviata da silenzio Visualizza il messaggio
Sarà per una strana coincidenza, ma proprio poco fa ho "ri-uppato" (che termine orribile!) il thread sugli oscuri meandri. E se fosse possibile ingannare quell'essere a cui piace giocare con la tua vita sfuggendogli attraverso vie a cui non aveva pensato? Come un prigioniero oppresso dalle sbarre che tenta la fuga scavando il pavimento della sua prigione...
Ci ho già provato a tentare strade che, ingenuamente, credevo lui non conoscesse.
Ogni volta sono rimasto fregato, lui conosce tutte le strade possibili, anzi, se prendo una qualsiasi strada, sarà perché lui lo avrà voluto.
Evidentemente, ci sono state molte altre cavie prima di me, per il suo esperimento.
Avrà studiato i loro errori, le loro intuizioni, e avrà reagito di conseguenza prendendo contromisure.
Io, al momento, non ho idea di come sfuggirgli, la realtà che ha creato è una gabbia troppo raffinata.
Se un giorno troverò un modo, probabilmente porrà fine all'esperimento, sopprimerà la cavia che sono io, e, dopo aver preso la giusta contromisura, darà vita ad una nuova cavia, ricominciando l'esperimento.
14-05-2016 00:57
silenzio
Re: La conoscenza

Sarà per una strana coincidenza, ma proprio poco fa ho "ri-uppato" (che termine orribile!) il thread sugli oscuri meandri. E se fosse possibile ingannare quell'essere a cui piace giocare con la tua vita sfuggendogli attraverso vie a cui non aveva pensato? Come un prigioniero oppresso dalle sbarre che tenta la fuga scavando il pavimento della sua prigione...
14-05-2016 00:45
Strange Man
Re: La conoscenza

Quote:
Originariamente inviata da Black_ Visualizza il messaggio
E' solo uno stadio, passerai oltre questa tua conclusione.
Beh, lo spero, ma se la mia teoria è vera (quella scritta nel messaggio precedente), non credo che potrò mai arrivare al grado di consapevolezza a cui ambisco.
14-05-2016 00:44
Strange Man
Re: La conoscenza

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Io non ho comunque capito cosa intendiate tu e JericoRose per realtà "alternativa". Gli altri mi sembra abbiano inteso che sia semplicemente il ritirarsi in pensieri ossessivi di cui chiunque, a suo modo, ha esperienza: molte riflessioni che non portano a nulla. Ma è solo questo?
No, io credo realmente nell'esistenza di una realtà alternativa, che sia questa una realtà esistente concretamente, oppure astratta e soltanto concettuale.
Io ho una teoria che trova una spiegazione all'esistenza della realtà "concreta" e di quella alternativa: la teoria dell'essere.

Riducendo il concetto all'osso, io credo nell'esistenza di un essere che governa me e la realtà che percepisco.
L'essere ha creato la realtà concreta, affinché io creda di esistere soltanto in quella dimensione, poiché la realtà concreta è anche estremamente credibile.
Non conosco le motivazioni dell'essere, presumo che io faccia parte di un esperimento.
In ogni caso, la realtà "alternativa" è quella dell'essere.
Egli mi ha progettato con dei limiti mentali, affinché io non possa arrivare a scoprire la sua realtà, quella alternativa, poiché ciò metterebbe a serio rischio l'esperimento.
Chiaramente, non posso conoscere nemmeno gli scopi dell'esperimento, pena il fallimento dello stesso.
Qualsiasi cosa io faccia, qualsiasi cosa mi accada, è già scritta nel programma dell'essere.
Io sono solo apparentemente libero, ma in realtà agisco secondo programmi prestabiliti, ai fini dell'esperimento.
Se io domani cado e mi rompo una gamba, sarà perché, evidentemente, quell'evento doveva accadere per ottenere dati utili all'esperimento.

Non voglio dilungarmi troppo, il concetto è molto più ampio, la spiegazione che ho scritto è ridotta all'osso ed ha alcuni buchi.

Se a qualcuno interessa, potrei approfondire, altrimenti non vorrei infastidire scrivendo un messaggio chilometrico.
13-05-2016 20:35
Black_
Re: La conoscenza

Quote:
Originariamente inviata da Strange Man Visualizza il messaggio
Sono andato troppo avanti, e sono entrato in qualcosa di più grande di me: la realtà.
Ho voluto conoscere troppo, sono stato troppo curioso.
Non immaginavo potesse essere così dannoso.

Che ironia.
L'uomo da sempre cerca il significato della vita, e quando vi si avvicina, scopre di non avere alcuna possibilità per poterlo raggiungere.
Gli manca sempre l'ultimo passo, quello fondamentale, quello che in nessun modo, sa come effettuare.
Allora si volta indietro, e si accorge di aver perso tanto tempo, e soprattutto, di aver subito tante ferite, tante sconfitte, per tentare di raggiungere un obiettivo irraggiungibile.
Realizzando tutto ciò, il rimorso non può abbandonarlo.
Non gli resta che provare, riprovare ancora a comprendere il significato della vita, pur sapendo di non avere alcuna possibilità.
Autoconvincimento necessario alla sopravvivenza.

Una volta entrati in questa realtà, non si può tornare indietro.
La vecchia realtà non esiste più, tanto è bella e affascinante la prospettiva della nuova realtà.
Ma il gioco non vale la candela, il prezzo è troppo caro.
La sola prospettiva di una realtà che, tra l'altro, non consente inversioni di marcia, non può costare tanto.

La conoscenza è bella, è utile, è affascinante, apre nuove prospettive, nuovi metodi di visione...
Ma bisogna sapersi fermare, accontentarsi del conoscibile.
L'immensità dello sconosciuto, è meglio lasciarla perdere.
Si potrebbe rimanere bloccati nel limbo della comprensione...

http://vocaroo.com/i/s0JbhDsoxvTk
E' solo uno stadio, passerai oltre questa tua conclusione.
13-05-2016 18:35
Strange Man
Re: La conoscenza

Quote:
Originariamente inviata da Semifobico Visualizza il messaggio
Chi cerca ossessivamente è facile che prenda una strada sbagliata. Ancora più facile se, consciamente o meno, la ricerca stessa è già una fuga dalla realtà.
La realtà concreta mi ha portato a tentare il suicidio più volte, forse l'istinto di sopravvivenza ha capito che, l'unico modo per potermi far sopravvivere, è quello di costringermi alla fuga dalla realtà concreta, alla ricerca di realtà alternative, anche se irraggiungibili.
Probabilmente è per questo che non riesco a rassegnarmi, nonostante sia consapevole dei miei limiti mentali.
13-05-2016 18:30
Strange Man
Re: La conoscenza

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Ma come potrebbe la conoscenza di sè portare ad un minore contatto con sè? Se accade significa che si è preso una direzione sbagliata, ma allora non è vera conoscenza di sè, si sta scavando nella direzione sbagliata.
La ricerca che sto effettuando io, prescinde dalla singola persona, e forse è proprio quello il problema.
Sono entrato in un loop dove non mi interessa più niente di me nel personale, l'unico interesse è nella scoperta di questa realtà ma, paradossalmente, non posso più andare avanti, perché va oltre i limiti della mia mente.
Ciò che non capisco è perché continuo a farlo, accetto già il fatto che sia impossibile andare avanti, ma non riesco in alcun modo a rassegnarmi.
13-05-2016 18:16
Noriko
Re: La conoscenza

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Ma come potrebbe la conoscenza di sè portare ad un minore contatto con sè? Se accade significa che si è preso una direzione sbagliata, ma allora non è vera conoscenza di sè, si sta scavando nella direzione sbagliata.
Andare troppo in profondità ha anche i suoi aspetti negativi cioè essere troppo "cervellotici" tralasciando aspetti spontanei di sé.
13-05-2016 01:16
cancellato16760
Re: La conoscenza

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio

Ma come potrebbe la conoscenza di sè portare ad un minore contatto con sè? Se accade significa che si è preso una direzione sbagliata, ma allora non è vera conoscenza di sè, si sta scavando nella direzione sbagliata.
Chi cerca ossessivamente è facile che prenda una strada sbagliata. Ancora più facile se, consciamente o meno, la ricerca stessa è già una fuga dalla realtà.
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