FobiaSociale.com  
     

Home Messaggi odierni Registrazione FAQ
 
Vai indietro   FobiaSociale.com > Psico Forum > Disturbo evitante di personalità > Evitamento e amicizie
Discussione: Evitamento e amicizie Rispondi alla discussione
Il tuo nome utente: Clicca Qui per loggarti
Verifica immagine
Inserisci le lettere o i numeri (o entrambi) nell'immagine che visualizzi qui a destra.

Titolo:
  
Messaggio:

Opzioni addizionali
Opzioni varie

Visualizza l'argomento(prima i nuovi)
18-03-2016 22:26
cancellato15732
Re: Evitamento e amicizie

Mi capita E S A T T A M E N T E la stessa cosa.
Non so come agire, sono divisa dalla voglia di uscire,avere amici e "socializzare" e la voglia di stare sola e non sentire nessuno.
Il punto è che molti non lo capiscono e (giustamente, non volendo) ci rimangono male.
15-03-2016 14:15
muttley
Re: Evitamento e amicizie

Quote:
Originariamente inviata da ~~~ Visualizza il messaggio
Non capisco bene se è nata in famiglia o là fuori con gli altri.
A me pare invece che sia abbastanza chiaro, visti i continui riferimenti che fai ad un certo vissuto famigliare, e che vanno a confermare la mia tesi per cui All in the family (cit.)
Potresti ad esempio, se ti va e se la cosa non va ad intaccare la tua privacy, spiegare un po' meglio a cosa ti riferisci nelle frasi sotto quotate.


Quote:
Originariamente inviata da ~~~ Visualizza il messaggio
a parte poi le situazioni di insicurezza/paura vissute in famiglia

Quote:
Originariamente inviata da ~~~ Visualizza il messaggio
Se questo estraniarsi è nato come difesa per le cose accadute in famiglia
15-03-2016 13:56
Alex2
Re: Evitamento e amicizie

Quote:
Originariamente inviata da Wolferstein Visualizza il messaggio
Vado un po' controcorrente: a me invece è successo che solo verso i 40 anni ho iniziato a impegnarmi per vedere gente e posti nuovi: fino a pochi anni fa avevo poco e nullo interesse per queste attività ma mi accontentavo di una vita in stile nerd, interrotta ogni tanto da qualche viaggetto con l' unico obiettivo di andare a dei concerti. Ovviamente ci vuole impegno e fatica ma anche qualche evento che predisponga al cambiamento almeno all' inizio...poi con la pratica è l'abitudine diventa tutto più semplice.
Ti quoto anche io ho notevolmente migliorato la mia situazione dopo i 30, se ti apri agli altri e sei propositivo qualcosa si può ottenere, certo non parlo della normalità che troppi anni di isolamento te la pregiudicano almeno dalla mia esperienza
15-03-2016 12:17
Wolferstein
Re: Evitamento e amicizie

Vado un po' controcorrente: a me invece è successo che solo verso i 40 anni ho iniziato a impegnarmi per vedere gente e posti nuovi: fino a pochi anni fa avevo poco e nullo interesse per queste attività ma mi accontentavo di una vita in stile nerd, interrotta ogni tanto da qualche viaggetto con l' unico obiettivo di andare a dei concerti. Ovviamente ci vuole impegno e fatica ma anche qualche evento che predisponga al cambiamento almeno all' inizio...poi con la pratica è l'abitudine diventa tutto più semplice.
15-03-2016 11:07
Freeky
Re: Evitamento e amicizie

Quote:
Originariamente inviata da ~~~ Visualizza il messaggio
Eppure prima non ero così, sono sempre stata riflessiva (che parola antica da anni 2000s), però avevo una spinta naturale verso gli altri, penso che sono diventata così perché non ero femminile e carina e quindi dai sei ai diciassette anni ho ricevuto dei rifiuti e delle disconferme (a parte poi le situazioni di insicurezza/paura vissute in famiglia), poi ho avuto un rapporto sentimentale dai 16 ai 21 che mi sa che mi ha dato il colpo di grazia, più una serie di rapporti falliti tutt'attorno, e più in generale penso che sono sempre stata troppo riflessiva, ho sempre guardato le cose dall'esterno senza sentirmi dentro alle cose, una sorta di distacco che ho avuto da sempre, da piccolissima, ma perché?
Praticamente ero un'estroversona insicura e senza autostima che è crollata miseramente su sé stessa quando le spinte della teatralità e della pagliacceria che usava per tenersi in piedi si sono esaurite.
Bo onestamente provo ad analizzarmi ma nin zo.
Qualcuno si sente simile a me?
mi hai descritto in modo talmente preciso che mi sono spaventata.
11-03-2016 20:03
Noriko
Re: Evitamento e amicizie

Nel mio caso forse sono loro che evitano me...
11-03-2016 18:59
feaanor
Re: Evitamento e amicizie

Quote:
Originariamente inviata da Abuela Visualizza il messaggio
E mi spiego che stanno così perchè con lei ho sempre portato avanti una persona che non sono io, un personaggio impostato e soprattutto poco spontaneo che mi scoccia molto dover costruire. Sono stanca di questo. Vorrei poter essere spontanea e non sentirmi costretta in una maschera in cui, per altro, mi sono costretta io.
Hai descritto me, in pratica, con la differenza che la mia maschera è l'opposto della tua, ma alla fin fine è pur sempre una maschera, che se anche mi ha permesso di fare esperienze che una volta solo sognavo, mi ha anche impedito di costruire rapporti profondi e duraturi, ma quasi tutti superficiali; ecco perchè non ho avuto alcuna voglia di mantenerli.

Quote:
Originariamente inviata da Abuela Visualizza il messaggio
Anche se la tranquillità mi convinco sempre più sia il male, un rimanere in una zona comfort che ti soffoca lentamente finchè non ci crepi sotto senza accorgertene, o impazzisci.
Concordo in pieno.
11-03-2016 18:02
Yamcha
Re: Evitamento e amicizie

Cara mia, chiunque abbia conosciuto me lo ha messo in culo, ormai per quanto mi sento solo ho perso qualsiasi interesse/fiducia nel prossimo.
11-03-2016 17:52
Solitario
Re: Evitamento e amicizie

Io anche se sto con gli altri mi sento comunque solo, non riesco a parlare di ciò che vorrei quasi mai ed è sempre tutto sarcastico ciò che si dice nelle conversazioni, o se non tutto allora quasi... Che poi onestamente se ci sapessi fare non ne sono sicuro ma magari piacerebbe anche a me scherzare e fare il simpatico, ma non riesco... Non ho umorismo o in teoria ce l'avrei, battute intelligenti vengono in mente anche a me di tanto in tanto, ma la timidezza non mi permette di farne uso, e specie alla mia età è un problemone, non mi permette di socializzare
11-03-2016 17:14
Inosservato
Re: Evitamento e amicizie

Quote:
Originariamente inviata da Abuela Visualizza il messaggio
la cosa tangibile ed apprezzabile è provare qualcosa, andare oltre alle paure e sentirsi in vita invece di tendere verso quella voglia di dimenticarsi di essere al mondo.
sì ma con furbizia, o perlomeno con un minimo di buonsenso, non per criticare certe cose lette nel forum, ma se sei muto è anche assurdo avere come obbiettivo quello di vincere sanremo -_-
comincia ad imparare il linguaggio dei segni, poi si vedrà...
11-03-2016 16:50
Wrong
Re: Evitamento e amicizie

Quote:
Originariamente inviata da She Visualizza il messaggio
Per avere amicizie bisogna sbattersi e io non ho voglia nemmeno di alzarmi dal letto quindi si può capire la mia disponibilità .
Condivido.
Alla soglia dei 40 anni ormai sono così, non ho voglia di conoscere gente di cui non me ne frega niente e a cui non interessa niente di me. Delle volte penso che ormai sia andata così, il mondo è andato avanti e io sono rimasta indietro.
11-03-2016 16:40
varykino
Re: Evitamento e amicizie

Quote:
Originariamente inviata da Abuela Visualizza il messaggio
io non pensavo a un mettersi alla prova o ad ottenere qualcosa di particolare, ma di imparare ad accettare quella sorta di agitazione che ti chiude lo stomaco e ti fa sentire sulle spine e che di certo non la provi quando te ne torni a casa tutte le sere e ti sbatti sul divano a guardare la tv o a leggere. eppure quello rimane il mio desiderio principale.
sono la prima a fuggire a quella sensazione, che non è solo disagio ma è anche emozione o attesa, cerco di mettermi in meno situazioni che mi facciano sentire così, perchè associo tutto quello che mi fa uscire dalla tranquillità a un disagio. ma non penso sia un bene.
la cosa tangibile ed apprezzabile è provare qualcosa, andare oltre alle paure e sentirsi in vita invece di tendere verso quella voglia di dimenticarsi di essere al mondo.
eh lo so , sarebbe quasi cambiare personalità , almeno credo ma nn so boh io pure rincorro la zona confort , c'era un periodo che " amavo " il brivido è durato poco lol .
11-03-2016 16:35
Abuela
Re: Evitamento e amicizie

Quote:
Originariamente inviata da varykino Visualizza il messaggio
vabbè ma l'alternativa alla zona confort che è? un costante mettersi alla prova ok ma per ottenere cosa? per raccontarsi che nn si è nella zona confort? o per qualcosa di realmente tangibile e apprezzabile?
io non pensavo a un mettersi alla prova o ad ottenere qualcosa di particolare, ma di imparare ad accettare quella sorta di agitazione che ti chiude lo stomaco e ti fa sentire sulle spine e che di certo non la provi quando te ne torni a casa tutte le sere e ti sbatti sul divano a guardare la tv o a leggere. eppure quello rimane il mio desiderio principale.
sono la prima a fuggire a quella sensazione, che non è solo disagio ma è anche emozione o attesa, cerco di mettermi in meno situazioni che mi facciano sentire così, perchè associo tutto quello che mi fa uscire dalla tranquillità a un disagio. ma non penso sia un bene.
la cosa tangibile ed apprezzabile è provare qualcosa, andare oltre alle paure e sentirsi in vita invece di tendere verso quella voglia di dimenticarsi di essere al mondo.
11-03-2016 16:20
varykino
Re: Evitamento e amicizie

Quote:
Originariamente inviata da Abuela Visualizza il messaggio
Anche se la tranquillità mi convinco sempre più sia il male, un rimanere in una zona comfort che ti soffoca lentamente finchè non ci crepi sotto senza accorgertene, o impazzisci.
vabbè ma l'alternativa alla zona confort che è? un costante mettersi alla prova ok ma per ottenere cosa? per raccontarsi che nn si è nella zona confort? o per qualcosa di realmente tangibile e apprezzabile?
11-03-2016 16:07
Abuela
Re: Evitamento e amicizie

Non trovavo più il topic e volevo scriverci.
In molte cose mi sento uguale ad ondine, anche se la differenza è che io non riesco più a pensarci o struggermi, ormai mi sono stufata di farlo e non so più cosa inventarmi per spiegarmi perchè agisco come agisco.

Tanto per fare un esempio concreto, sono uscita con questa tipa dell'università qualche settimana fa, lei poi mi ha invitata ad un evento (che si sarebbe fatto a prescindere dalla mia presenza), in questi giorni mi sarò detta 10 volte di scriverle per dirle che non andavo, anche solo per essere cortese e anche solo per mantenere i contatti in vista magari di un altro incontro a me più congeniale. Eppure non l'ho fatto, non perchè non volessi, ma perchè mi sono proprio scordata di farlo.

Questo cosa dovrebbe dimostrarmi? Che non mi frega nulla di lei e che se si perdono i contatti poco mi tange?
La mia conclusione è che le cose stanno così.

E mi spiego che stanno così perchè con lei ho sempre portato avanti una persona che non sono io, un personaggio impostato e soprattutto poco spontaneo che mi scoccia molto dover costruire. Sono stanca di questo. Vorrei poter essere spontanea e non sentirmi costretta in una maschera in cui, per altro, mi sono costretta io.
Non che sia una maschera particolare, solo una persona sulle sue, che scherza poco, che parla poco, che non dice nulla di se, che è pudica, timida e poco caciarona. Quando io sarei tutta un'altra persona se non avessi questi freni nei confronti del prossimo.
Però mi è sempre uscito quello, con lei, con tutte le persone che ho conosciuto dopo i 20 anni, e non ho idea di come tornare quella che ero prima.

Insomma per questo ho poco interesse a portare avanti i rapporti con gli altri.

Condivido anche tante cose dette da Inosservato. Anche io di giorno lavoro e mi relaziono con gli altri, anche se più che altro over 70. E il ritornare a casa e stare per i fatti miei tutto sommato non mi fa più struggere come 10 anni fa. Mi da tranquillità. Anche se la tranquillità mi convinco sempre più sia il male, un rimanere in una zona comfort che ti soffoca lentamente finchè non ci crepi sotto senza accorgertene, o impazzisci.
10-03-2016 19:02
Pablo's way
Re: Evitamento e amicizie

Mi ritrovo nella tendenza ad estraniarmi e ad osservare le situazioni dall’esterno pure essendone fisicamente coinvolto, molto spesso si viene scambianti per persone distratte e distaccate per questo, semplicemente perché è difficile intuire il mondo che c’è dietro quell’espressione fissa e a volte un po’ vuota che ci capita di assumere, un mondo fatto di un continuo rimuginare su situazioni presenti, passate e future.

Parlando in generale nella persona riflessiva di solito prevale l’osservazione all’azione e questo alle volte non facilita i rapporti facendoci perdere un po’ in spontaneità e reattività, tutto è studiato, ogni azione, ogni parola, tutto attentamente filtrato dal nostro pensiero al punto che molto spesso finiamo per evitare di fare e di dire……

A ben vedere questo bisogno di pensare, di valutare continuamene la realtà che ci circonda e le azioni, risponde alla necessità di controllo che è propria dell’insicuro, della persona che ha paura di essere ferita, eccessivamente sensibile e vulnerabile, l‘evitamento né è in qualche modo la conseguenza, è il risultato di una valutazione non del tutto conscia dei pro e dei contro che l’esporci in una determinata situazione comporta.

Ricordo con la psicologa di aver fatto un lavoro che andava all’origine del problema, alla ricerca delle radici dell’insicurezza, che di solito sono nell’infanzia e nell’adolescenza, nel rapporto con i genitori e con il mondo esterno ed magari in alcune vicende che ci hanno visto direttamente o indirettamente coinvolti.
Prendere coscienza di alcuni di questi aspetti può aiutare, come può aiutare cercare di spostare piano piano il limite più in la, forzarsi un po’ in alcuni casi può essere di aiuto, il che non significa dover andare contro la propria natura, l’obiettivo non è cambiare il nostro modo di essere ma fare in modo che non diventi un ostacolo che ci impedisce di vivere serenamente la nostra vita quotidiana.
10-03-2016 18:44
~~~ Forse l'amicizia non funziona con me perché sono portata verso un rapporto totalizzante, eppure ho avuto rapporti profondi e intimi anche con gli amici, non so dov'è che mi sono sentita rifiutata o a disagio, e qui viene fuori un altro discorso che ho già fatto e non sto a ripetere, a volte mi dico che senza amore non saprò mai vivere i rapporti di amicizia bene, perché tendo sempre all'amore, sono sempre innamorata, forse non sono capace di essere amica, forse non so distribuirmi ma solo esserci per una persona sola, non lo so, sto cominciando a sparare cazz., la cosa più impressionante è che questo stato d'animo ha praticamente affondato i miei rapporti uno dopo l'altro, e bo. . . . . Vabbo. . . .

Nei rapporti di amicizia mi capita spesso o di non avere quella spinta così forte o di sentire che con l'altra persona non posso aprirmi completamente... Che non posso darle tutta me stessa... Forse perché non c'è l'amore appunto?
Non è che non sia bello avere alleati, ma non capisco perché mi spavento così, e perché non riesco a volerlo.
Una volta ero così entusiasta di stare con gli altri.
Adesso prevale la paura, o una sorta di assenza di coinvolgimento, e pure se sto bene poi non sento il desiderio di rifarlo, ma perché? Non è normale voler stare con gli amici?
: (
10-03-2016 18:14
feaanor
Re: Evitamento e amicizie

Presente.

In me la cosa è anche più paradossale. Al liceo, per tutta una serie di ragioni, ero evitante al livello base, quindi avevo pochissime possibilità di fare conoscenze e stringere legami, mi sentivo non accettato, diverso ecc. ecc. quindi evitavo totalmente e ho provato il classico vuoto post-scolastico.

All'università mi è andata bene (anche perchè ho risolto separatamente da questo aspetto altri problemi) e sono riuscito ad inserirmi senza troppe difficoltà in almeno tre diversi gruppetti, con cui ho fatto un po' di attività sociali, insomma cose che per me prima erano fantascienza.

Ora che ho finito di frequentare le lezioni da un anno, di tutti quei giri, amicizie ecc. ecc. sono rimasto in contatto con una sola persona e la cosa è soprattutto responsabilità mia, perchè non ho provato quasi nessun impulso a conservare queste amicizie, a darmi da fare ecc. ecc. mi sono ovviamente chiesto il perchè di questa mancanza di voglia e mi son dato due risposte:

1) so di avere acquisito quel minimo di estroversione e autostima per inserirmi negli ambienti futuri che frequenterò (il lavoro) e farmi nuovi giri di conoscenze, quindi "sbattersi" per quelli universitari non è importante.

2) sono un tipo solitario, che ama la tranquillità e sbattersi per tutta quella socialità non fa proprio per me.
10-03-2016 18:00
Inosservato
Re: Evitamento e amicizie

sì beh, il vuoto completo dopo la scuola è il minimo per un vero evitante

ho già più volte scritto che il mio caso è particolare, negli anni ho sempre più apprezzato il mio distacco da pressioni sociali non necessarie al mio sostentamento, se vogliamo vederla in modo lucido e raziocinante è probabile che questa cosa in fondo me la racconti, non sono fesso, so che sono meccanismi di difesa.... però stiamo ai fatti, io assolutamente non voglio avere impegni, non voglio avere relazioni sociali impegnative, fare regali, avere obblighi morali emotivi di qualunque tipo seppur minimo, senza queste cose sto bene, sono sereno, a volte mi mancano, magari in circostanze particolari, ma non tanto da poter farmi pensare ad un cambio di rotta...

la mia routine è uguale a se stessa al limite del patologico ma la amo, di giorno lavoro, ho rapporti sociali, parlo rido e scherzo senza dovermi impegnare, perchè son situazioni obbligate, son clienti, colleghi, scherzo perfino con le ragazze dei call center mai sentite prima che a volte chiamo per le questioni lavorative più diverse, di sera ho la necessità di riprendermi, come avessi fatto una specie di maratona, mi devo riposare, sto per i fatti miei, un pò sui forum un pò di tv o altro...
c'è da dire che solo soletto per lunghi periodi non lo sono quasi mai, le attività sociali ricreative le faccio molto spesso ad esempio con mio fratello...

e comunque (non per deprimere chi non ce l'ha) il lavoro fa tutta la differenza del mondo, il mio consiglio è di concentrare ogni sforzo per averne uno, uno qualsiasi
10-03-2016 17:57
~~~ Pensando all'origine dell'insicurezza... Non lo so. Non capisco bene se è nata in famiglia o là fuori con gli altri.
Se questo estraniarsi è nato come difesa per le cose accadute in famiglia o boh.
Il mio modo di essere non piaceva a nessuno perché non andava bene su una bambina. Qualunque cosa facessi mi chiamavano maschiaccio, qualunque.
Ho cercato di adeguarmi agli altri in tutti i modi pur di non rimanere sola ma non avevo proprio gli strumenti né l'attitudine. Nel cercare di avvicinarmi agli altri ci ho solo perso invece che guadagnarci.
Bo.
Scusate ma non riesco mai a trovare il punto di partenza, forse semplicemente ero fragile di indole ed è andata così dai, inutile pensarci troppo.
Sì vabbo le disconferme i fidbek negativi e sti cazzi.
Ne parlo perché in realtà volevo aprire anche un altro thread ma ce ne sono già, sull'origine delle fobie e dei disturbi, comunque ipotizziamo pure che uno abbia una certa indole, secondo me è sempre l'ambiente che ti salva o ti dà il colpo di grazia, non so.
Un altro problema è quando vai a cuore aperto verso il mondo e quello ti pianta un'accetta nel petto, ma non perché uno è buono e puro e il mondo è cattivo, è una questione di ingenuità.
Questa discussione ha più di 20 risposte. Clicca QUI per visualizzare l'intera discussione.



Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 15:20.
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.