Originariamente inviata da Lilhium

Il mio percorso per aumentare la mia autostima (questa parola umana, troppo umana) nasce dal lavoro che faccio per aumentare la mia stima, ovvero il mio valore. Ai miei occhi, acquisterei valore se conoscessi di più e fossi più intelligente, dunque la mia soluzione è leggere.

Qualcuno potrebbe metterla sul metafisico e dire che l'essere umano ha valore a prescindere... ma se vogliamo essere più pragmatici, darci degli obiettivi che ci scuotano e diano sicurezza io consiglierei di stabilire cosa potrebbe darci valore ai nostri occhi e lavorare su noi stessi alla luce della risposta che ci saremo dati.

Originariamente inviata da ariamente

Infatti la serotonina viene prodotta quando mangiamo determinati cibi, quando svolgiamo determinate attività (es. una bella camminata), quando proviamo determinate emozioni. Emozioni. E torniamo al punto di partenza. Delle persone che credono in te e che ti sostengono non ti fanno provare belle emozioni? Raggiungere degli obiettivi, collezionare successi non ti fa provare belle emozioni?

Ho fatto la tesina di maturità e un tatuaggio su sto argomento

Originariamente inviata da varykino

l'autostima è una cagata , è come una bella storiella della disney che uno si racconta per farsi forza e vedere le cose come uno vuole vederle e non per come sono realmente .... per certi diventa un ossessione , pensano che l'unico scopo della vita sia arricchire la sensazione di stima verso se stessi , che poi appunto è una sensazione manco una cosa reale tangibile e il più delle volte siccome nn è tangibile non viene mai soddisfatta , quindi è una cosa inutile. si nn ho risposto da dove nasce .

Originariamente inviata da Noriko

Sono d'accordo con te quando si tratta di depressione, però secondo me se non è presente questo disagio allora può anche dipendere dalle frustrazioni sociali, cioè la persona si trova a dover o a voler raggiungere certi traguardi sociali es perfezione nel lavoro, mostrarsi sempre brillante con gli altri ecc che potrebbe non riuscirci, allora può nascere una disistima.
Quindi può dipendere anche dalla delusione per incapacità di raggiungere obbiettivi troppo "alti".

Originariamente inviata da NatoMorto

l'autostima nasce dall'avere un livello normale di serotonina...i depressi hanno un livello inferiore al "minimo" ...è tutto qui...tutti i pensieri dei depressi sono una conseguenza del libello basso di serotonina...tutte paranoie e castelli mentali (io per esempio...)

Originariamente inviata da ariamente

La famiglia è l'inizio ma non deve rimanere il solo giardino in cui coltivare la stima di sé, altrimenti che si fa? Chiunque non ha la fortuna di nascere nella famiglia del mulino bianco è spacciato?

Originariamente inviata da nellamerda

Secondo voi da dove nasce? io non l'ho mai avuto, quindi non riesco proprio a capire da dove arrivi.. è un dilemma, mi sto cervellando ma non riesco a capire se sia genetica, genitori, ambiente in cui si è cresciuti etc...

Originariamente inviata da M.me Adelaide

A parte che anche lo screening fa parte del progresso, perché si trovano tecniche più attuabili, ovvero che hanno costi minori da estendere su vasta scala. Poi ora le cure sono meno invasive (anche se non abbastanza) grazie a tecniche che in alcuni casi riescono a ridurre le zone colpite. Basti pensare ad alcune tecniche di radioterapia che prevedono di aumentare l'affinità delle cellule tumorali grazie a farmaci che si legano a tali cellule.

Cmq stop. Non ha senso parlare di percentuali di tumore in un thread sull'autostima.
Chiedo scusa! Ho iniziato io!

Originariamente inviata da ~~~

Solo l'ultimo è aggressivo, ma era una battuta (tutti realmente sentiti però), quello del non fumare in casa è un po' troppo perentorio ma possiamo sostituirlo con un: posso accenderme na sigaretta?
no guarda, non amo il fumo, in casa mia non lo tollero.
E sul balcone posso?
Sì, però poi te lo porti dentro...
Non ti sembra un'esagerazione?
Se credi così allora la prossima volta ci vedremo giusto il tempo che puoi resistere fra una sigaretta e l'altra


Poi comunque l'autostima/assertività, è anche quando, cedendo, dando spazio all'altro, non senti di essere prevaricato, ma senti che hai DECISO di concedergli quello spazio, no che hai solo cercato di compiacerlo e di NON ROMPERE I COGLIONI, o ti sei imposto di non cedere per dimostrare a te stesso etc. etc., perché affidarsi alla questione di principio per darsi forza evidenzia solo il non avere quella forza.

Originariamente inviata da Dedalus

Dall'essere orgoglioso delle persone che conosci.

Originariamente inviata da Weltschmerz

Dal riconoscimento delle emozioni da parte dei genitori durante le fasi evolutive.

Originariamente inviata da varykino

nn so mica rancoroso :\ , le cose o uno sa farle o nn sa farle nn è che se ti carichi di autostima illusoria riesci meglio , dipende solo quanto uno si impegna e dalle proprie abilità , l'autostima io la vedo come un obbiettivo inutile , ma allo stesso tempo anche il fatto di sottovalutarsi troppo . es : riuscire in qualcosa non rende me stesso un supereroe , come non riuscire in una cosa nn rende me stesso una merda.

Originariamente inviata da RobRock

già! ci sono quei casi speciali di persone che ne hanno per tutti, ma non ho mai visto una persona che non fa niente con autostima
è proprio suggerito nella parola stessa, auto+stima = il valore che dai a te stesso, ma se non hai modo di valutarti direttamente l'unico modo è confrontare te stesso con gli altri, e qui siamo "nellamerda"

quoto anche Claire, puoi essere super propositivo ma se la tua famiglia ti ha insegnato che non vali niente rispetto a x o y continuerai a crederlo fin che ci sono in torno queste persone

Originariamente inviata da Dedalus

Autostima, perlappunto.
Comunque la famiglia non è necessaria; non è che si deve chiedere maturazione ai soli legami del sangue.

Originariamente inviata da Dedalus

Perché ognuno è la fiducia che gli viene concessa; e io sono orgoglioso di chi ha avuto fiducia in me.

Originariamente inviata da ~~~

Io ho letto l'opposto sul disegno, cioè che va posta enfasi sul fatto che sono felice che mi abbia fatto quel disegno, che mi abbia voluto mostrare ciò, mentre dire "che bel disegno" riduce tutto a mera prestazione quando il bambino voleva semplicemente mostrare qualcosa di sé a me.