non so, non sono esperto delle due cose (affetto e amici)
ragionando per teoria, credo che gli amici si aiutano nel momento del bisogno (cit.)
abbracci e baci son cose un pò da ragazzini, penso che i fatti valgano di più delle dimostrazioni esteriori, le quali danno nell'immediatezza un messaggio di vicinanza che comunque volenti o nolenti verrà prima o poi messo alla prova dei fatti concreti.
riassumendo, baci e abbracci ok ma è più una propria espressione caratteriale che una dimostrazione di amicizia
certamente però saper esprimere i propri sentimenti in modo "fisico" e "verbale" in molti contesti è un bel vantaggio (in molti altri no, tipo i tornei di poker ._.)
27-09-2015 16:17
cancellato15851
Re: il nostro concetto di affetto tra amici
Secondo me è giusto che tra amici ci siano abbracci, carezze e contatto fisico in generale, forse perchè anch'io esprimo meglio il mio affetto in questo modo. Quando ci si vuole bene penso sia difficile vederci qualcosa di malizioso; penso che due amici potrebbero dormire tranquillamente nello stesso letto senza fare nient'altro.
Poi sì, oltre un certo confine non si tratta più di contatti amicali, ma sentimentali/sessuali, penso però che questo limite venga deciso da ognuno e mai a priori, che dipenda insomma dal tipo di rapporto che si è sviluppato nel tempo.
27-09-2015 13:37
Weltschmerz
Re: il nostro concetto di affetto tra amici
Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Non tutti usano la parola blocco. Io dico che odio essere toccata, dunque anche abbracciata. Ma non ho alcun blocco a riguardo.
Mica ho detto tutti, ma c'è un motivo per chi la usa.
Comunque ovvio che i casi in cui condizioni fisiche o mentali lo rendono difficile o impossibile vanno trattati a parte.
Anche perché a volte dipende anche dal tipo di tocco (quello leggero può disturbare, quello più intenso no) con un ampio range che va dall'ipersensibilità all'insensibilità, si va da caso a caso.
Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Perché deve essere necessariamente quello che ha imparato da piccolo?
Perché è da piccoli che si forma l'attaccamento (o almeno si tenta) e si gettano le basi per socializzare.
Specialmente da neonati, per cui il contatto fisico è fondamentale.
Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Magari i suoi lo abbracciavano senza problemi, ma lui non lo amava. Le situazioni sono sempre più complesse e raramente hanno una causa univoca.
Dipende anche da come i genitori abbracciano e riconoscono i sentimenti dell'altro.
Se abbracciano bruscamente o magari il bambino è arrabbiato e lo obbligano ad abbracciare si può dire che "i genitori lo abbracciavano senza problemi", ma non riconoscevano i bisogni emotivi del piccolo.
Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Poi può pure essere che abbia solo ricevuto un'educazione in cui l'affetto non si esprimeva con gli abbracci e altri approcci fisici, ma questo noi non lo sappiamo.
Beh nel caso gli/le sarebbe stato negato un bisogno naturale (sempre escludendo casi clinici particolari).
27-09-2015 13:17
cancellato2824
Re: il nostro concetto di affetto tra amici
A me in generale piace molto ricevere i gesti di affetto da amici, conoscenti e anche persone appena conosciute (tipo tocco sulle spalle o bacio sulla guancia), mi fa sentire più accettata e di non ispirargli disgusto (si sa mai) e anche se è solo ipocritamente perchè richiesto dalle circostanze difficilmente mi dà fastidio e in generale ammiro la loro scioltezza .
Mi piace anche darli pensando di fare piacere, però sì, sono abbastanza bloccata, ma lo sono in tutto, anche nel dire un ciao.
Invece a livello più intimo e continuativo come fra fidanzati essere toccata mi dà fastidio (sull'essere io a farlo già posso averne più voglia anche se non so bene come).
Comunque come alcuni han detto io credo che non è che verso una persona si provi amicizia o amore, ma fra 0 o 1 sono possibili tutte le sfumature... gesti di affetto e contatto non significano provarci, non significano voler fare sesso con l'altra persona o sposarla, ci sono persone molto più sciolte che tendono a comportarsi così un pò con tutti e altre molto meno , però lo stesso è influenzato dalla simpatia che si prova verso quella persona e magari anche dalla sua bella presenza/una certa attrazione.
27-09-2015 12:16
Weltschmerz
Re: il nostro concetto di affetto tra amici
Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Quello che volevo dire io è che non necessariamente chi non abbraccia ha un blocco. Può essere di sì, può essere di no.
Molto probabilmente sì, altrimenti non userebbero la parola blocco.
Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Ma diffido di chi liquida la faccenda con "ha un blocco".
Liquidare? Chi ti ha dato un'impressione del genere?
27-09-2015 12:02
Weltschmerz
Re: il nostro concetto di affetto tra amici
Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Diffido da chi dice che chi non abbraccia ha un blocco. Per quanto mi riguarda è dovuto ad ipersensibilità, che ho anche in altri frangenti non sociali, per cui avere un blocco non spiegherebbe come mai provo fastidio in certe situazioni senza che ci sia alcun contatto con le persone. A meno che non vogliare dirmi che ho un blocco psicologico verso la sabbia o verso le etichette XD
Basta anche solo che da bambini si sia stati respinti dai genitori quando si cercava l'abbraccio.
Eccoti il blocco.
24-09-2015 22:24
Weltschmerz
Re: il nostro concetto di affetto tra amici
Quote:
Originariamente inviata da Biomotivato
E' una situazione strana. So di essere nel torto eppure continuo a usare questi pensieri.. perche' mi ci sono sempre basato..
Conto di cambiare questo mio modo di pensare a breve.. magari qualche aiuto lo trovero' sicuramente da qualche commento qui sotto
Non è questione di torto o ragione, ma di ciò che hai imparato da piccolo.
28-07-2014 18:10
silenzio
Re: il nostro concetto di affetto tra amici
Quote:
o ho un concetto molto particolare di amicizia, non riesco a chiamare amica una persona a cui non riesco ad esprimere il mio affetto in modo spontaneo, dunque anche l'affetto fisico. Poi io sono molto "territoriale" (come i gatti) chi non ha accesso al mio "spazio vitale" è automaticamente un estraneo, anche se ci esco tutti i giorni. Questo vale anche per un potenziale ragazzo con cui mi frequento, finchè non mi viene spontaneo toccare o farmi toccare non è un mio potenziale partner. Io sono molto abitudinaria, per me è importante la famigliarità in un rapporto, qualunque esso sia, riconoscere l'odore di quella persona ad occhi chiusi, avere famigliarità con la fisicità di quella persona. Io non chiamo amici le persone con cui non ho questo tipo di rapporto, per esempio non chiamo amici le persone con cui esco, mi infastidisce, le chiamo semplicemente conoscenti.
Concordo quasi con tutto, specialmente con l'inopportunità di chiamare "amico" anche chi si conosce solo di vista o quelli con cui si esce qualche volta, questi non sono "amici", l'amicizia è ben altra cosa!
Quote:
Discorso diverso è l'affetto in generale e già quello preoccupa di più (me e il mio salumiere di fiducia).
Per la bontà del suo affetto o per quella del suo affettato?
Dai che scherzo, non te la prendere
28-07-2014 13:22
notime
Re: il nostro concetto di affetto tra amici
@biomotivato: vai tranquillo
se dovessi tirare fuori una caratteristica che accomuna i miei amici, è il fatto che ci posso parlare, ovvero o che abbiamo esperienze/passioni/interessi tali che si mettono sempre felicemente in mezzo a noi e ci arricchiscono entrambi.
Più sopra c'è la disponibilità, variamente crescente fino ad essere assoluta: in almeno un tre casi so che se un amico ha un problema qualunque e mi chiama, se non sono fisicamente impossibilitato, ci vado. So che farebbero altrettanto con me.
ma appunto sono un tre casi
28-07-2014 12:48
Stefania90
Re: il nostro concetto di affetto tra amici
Io ho un concetto molto particolare di amicizia, non riesco a chiamare amica una persona a cui non riesco ad esprimere il mio affetto in modo spontaneo, dunque anche l'affetto fisico. Poi io sono molto "territoriale" (come i gatti) chi non ha accesso al mio "spazio vitale" è automaticamente un estraneo, anche se ci esco tutti i giorni. Questo vale anche per un potenziale ragazzo con cui mi frequento, finchè non mi viene spontaneo toccare o farmi toccare non è un mio potenziale partner. Io sono molto abitudinaria, per me è importante la famigliarità in un rapporto, qualunque esso sia, riconoscere l'odore di quella persona ad occhi chiusi, avere famigliarità con la fisicità di quella persona. Io non chiamo amici le persone con cui non ho questo tipo di rapporto, per esempio non chiamo amici le persone con cui esco, mi infastidisce, le chiamo semplicemente conoscenti.
28-07-2014 11:52
Biomotivato
Re: il nostro concetto di affetto tra amici
Quote:
Originariamente inviata da The_Sleeper
"Problema " che condivido e sento moltissimo.
Mi rendo perfettamente conto di non avere quasi la spinta a dimostrare fisicamente affetto alle persone se non in casi particolari. E molte volte se voglio farlo non è un gesto spontaneo ma programmato, pensato.
Esatto, manco fossimo dei robot, a volte mi capita di programmare quello che devo fare. A volte per rompere il ghiaccio con qualcuno, altre volte per chiedere qualcosa a qualcuno
Sta di fatto che il modo migliore per fare queste cose rimane quello di essere sempre naturali.. proprio per quesro ho abbandonato sta mania di programmarmi i comportamenti con le persone, tanto non mi portava da nessuna parte
Quote:
Originariamente inviata da silenzio
Diciamo che chi non è abituato a rapportarsi spesso col prossimo non ha avuto nemmeno modo di sviluppare il necessario discernimento per riconoscere i tanti livelli di affetto nei gesti degli altri. In pratica ha una "percezione binaria", o c'è o non c'è, zero o uno, mentre invece c'è tutta una svariatissima serie di sfumature, a volte anche un poco equivoche o inopportune, diciamolo pure, specialmente tra le molte ragazzine sfacciatamente disinibite del giorno d'oggi, parlo delle estroversone chiaramente. Noi non siamo abituati a questo, la grave carenza di rapporti interpersonali di qualsivoglia tipo non permette di imparare a distinguere bene le intenzioni manifestate da un gesto, così spesso si equivoca e ci si mette sulla difensiva senza volerlo. Non è strano nè incomprensibile, anzi, è solo il naturale risultato di una vita di solitudine e/o di difficoltà di relazione col prossimo.
Esatto.. tant'e' che si ha difficolta' a capire questo tipo di linguaggio corporeo di affetto, come se fosse una vera e propria lingua: non avendola mai "praticata" si ha difficolta' a capirla
28-07-2014 11:25
Ansiaboy
Re: il nostro concetto di affetto tra amici
boh penso che ci sono amiciIe ed amicizie.. alcune più "smanciose" e altre "meno intime"
io non ho mai avuto un'amicizia sdolcinata non dubito non possa averla anzi ma se penso ad un amicizia penso a momenti di complicità, risate, scherzi e anche comprensione e sfòghi....
se devo pensare a sdolcinatezze penso ad una storia sentimentale
28-07-2014 11:06
Selenio
Re: il nostro concetto di affetto tra amici
un abbraccio
28-07-2014 11:04
Weltschmerz
Re: il nostro concetto di affetto tra amici
Come apprezzare una persona solo perché è presente?
28-07-2014 10:34
Alley
Re: il nostro concetto di affetto tra amici
A me non fa strano, però provo un sentimento fortissimo di invidia e inferiorità.
Roba che riesce a deprimermi in meno di 2 secondi
28-07-2014 10:02
pokorny
Re: il nostro concetto di affetto tra amici
Quote:
Originariamente inviata da silenzio
Diciamo che chi non è abituato a rapportarsi spesso col prossimo non ha avuto nemmeno modo di sviluppare il necessario discernimento per riconoscere i tanti livelli di affetto nei gesti degli altri. In pratica ha una "percezione binaria", o c'è o non c'è, zero o uno, mentre invece c'è tutta una svariatissima serie di sfumature, a volte anche un poco equivoche o inopportune, diciamolo pure, specialmente tra le molte ragazzine sfacciatamente disinibite del giorno d'oggi, parlo delle estroversone chiaramente. Noi non siamo abituati a questo, la grave carenza di rapporti interpersonali di qualsivoglia tipo non permette di imparare a distinguere bene le intenzioni manifestate da un gesto, così spesso si equivoca e ci si mette sulla difensiva senza volerlo. Non è strano nè incomprensibile, anzi, è solo il naturale risultato di una vita di solitudine e/o di difficoltà di relazione col prossimo.
Secondo me hai proprio centrato appieno il problema. Quello che tu dici lo vedo valere per me esattamente come lo descrivi. In genere disinnesco questo problema perché il linguaggio del corpo e dei gesti è abbastanza vasto da permettere una serie di scelte per manifestare lo stesso sentimento, e qualche "parola" di questo linguaggio si può imparare e si può imparare a impiegarla nel contesto giusto.
28-07-2014 06:35
silenzio
Re: il nostro concetto di affetto tra amici
Diciamo che chi non è abituato a rapportarsi spesso col prossimo non ha avuto nemmeno modo di sviluppare il necessario discernimento per riconoscere i tanti livelli di affetto nei gesti degli altri. In pratica ha una "percezione binaria", o c'è o non c'è, zero o uno, mentre invece c'è tutta una svariatissima serie di sfumature, a volte anche un poco equivoche o inopportune, diciamolo pure, specialmente tra le molte ragazzine sfacciatamente disinibite del giorno d'oggi, parlo delle estroversone chiaramente. Noi non siamo abituati a questo, la grave carenza di rapporti interpersonali di qualsivoglia tipo non permette di imparare a distinguere bene le intenzioni manifestate da un gesto, così spesso si equivoca e ci si mette sulla difensiva senza volerlo. Non è strano nè incomprensibile, anzi, è solo il naturale risultato di una vita di solitudine e/o di difficoltà di relazione col prossimo.
28-07-2014 03:13
The_Sleeper
Re: il nostro concetto di affetto tra amici
"Problema " che condivido e sento moltissimo.
Mi rendo perfettamente conto di non avere quasi la spinta a dimostrare fisicamente affetto alle persone se non in casi particolari. E molte volte se voglio farlo non è un gesto spontaneo ma programmato, pensato.
Quindi automaticamente sono anche molto restio a ricerverlo o comunque dare la sensazione che per me non sia fastidioso, anche perchè in alcuni casi fastidioso lo è e mi ritrovo ad essere fortemente spiazzato da manifestazioni d'affetto anche solo amicali nei miei confronti.
Qualche persona da cui mi aspetto ormai di riceverlo e che quindi non mi causa nessun fastidio fortunatamente c'è, ma è come se mi dovessi abituare gradatamente alla cosa prima di poterla considerare ok.
Non è che mi ponga particolari regole o pensieri a riguardo se lo vedo fare da altri e da un ragazzo a una ragazza ( o viceversa) sapendo che non sono fidanzati, lo trovo pienamente comprensibile e non lo sento come una violazione di qualcosa.
Il punto è che mi rendo conto che questa cosa sembra essere completamente estranea ai miei pensieri e mi duole non poter manifestare affetto in modo decente verso altre persone apparendo quindi freddo e distaccato nella maggioranaza dei casi.
28-07-2014 02:54
Biomotivato
Re: il nostro concetto di affetto tra amici
Quote:
Originariamente inviata da dado95
Provo a dire il mio pensiero...
Secondo me tu non hai ancora capito bene la differenza tra amicizia e qualcosa di più che amicizia...e il non riuscire a dimostrare,ricevere o anche provare affetto per le altre persone,di certo non aiuta...anche io sono cosi se devo essere sincero...però riesco a capire che le effusioni scambiate tra due persone che sono solamente amiche ,é sicuramente diverso da quello tra due fidanzati,quando si é solo amici un abbraccio é semplicemente una dimostrazione d'affetto ,mentre se si é fidanzati sono dimostrazioni d'amore...lo so ,è una sottile differenza ,che non tutti riescono a cogliere, pero esiste ed é quella che fa decidere le persone di essere solo amici o le spinge a cercare qualcosa di più di una semplice amicizia...
In conclusione posso capirti quando dici che non riesci a essere affettuoso ecc.. Perché anche io ragiono allo stesso modo,sono freddo anche con chi,in teoria,mi vuole veramente bene...pero siamo fatti così...e vedere gli altri trasgredire queste tue "regole" non dovrebbecrearti fastidio...ma solo farti riflettere che comunque le persone hanno bisogno di affetto,chi più,chi meno, chi lo rifiuta,chi lo cerca continuamente e in qualche modo bisogna esternarlo.
Esatto, il bisogno di affetto e' va soddisfatto..trascurarlo potrebbe anche portare a seri problemi. Magari il mio e' proprio un problema che va risolto e che e' stato causato proprio da questo
Quando due amici maschio e femmina si abbracciano, a me viene subito da pensare "e' palese, ci stanno provando" per poi sforzarmi di pensare che non e' cosi.. ma non riesco mai a convincermi abbastanza e questl mi e' molto fastidioso..
Forse il mio e' solo un sentimento di invidia.. mi piacerebbe fare altrettanto ma per colpa di queste mie "regole" continuo a rimanere freddo, intanto vedere gli altri fare le cose per me "proibite" mi fa strano e da invidia.. perche' in fondo vorrei farle anche io.. probabile
28-07-2014 02:42
dado95
Re: il nostro concetto di affetto tra amici
Provo a dire il mio pensiero...
Secondo me tu non hai ancora capito bene la differenza tra amicizia e qualcosa di più che amicizia...e il non riuscire a dimostrare,ricevere o anche provare affetto per le altre persone,di certo non aiuta...anche io sono cosi se devo essere sincero...però riesco a capire che le effusioni scambiate tra due persone che sono solamente amiche ,é sicuramente diverso da quello tra due fidanzati,quando si é solo amici un abbraccio é semplicemente una dimostrazione d'affetto ,mentre se si é fidanzati sono dimostrazioni d'amore...lo so ,è una sottile differenza ,che non tutti riescono a cogliere, pero esiste ed é quella che fa decidere le persone di essere solo amici o le spinge a cercare qualcosa di più di una semplice amicizia...
In conclusione posso capirti quando dici che non riesci a essere affettuoso ecc.. Perché anche io ragiono allo stesso modo,sono freddo anche con chi,in teoria,mi vuole veramente bene...pero siamo fatti così...e vedere gli altri trasgredire queste tue "regole" non dovrebbecrearti fastidio...ma solo farti riflettere che comunque le persone hanno bisogno di affetto,chi più,chi meno, chi lo rifiuta,chi lo cerca continuamente ma in qualche modo bisogna esternarlo.
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