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Discussione: Storia dei disturbi di socializzazione... Rispondi alla discussione
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01-09-2015 12:36
feaanor
Re: Storia dei disturbi di socializzazione...

Tema molto interessante...da un lato la nostra società è molto più ricca e informata di ogni società passata, ma oggi l'uomo è individualista, mentre nel passato contava in modo fondamentale la comunità, a partire dalla famiglia (molto più numerosa di quella di oggi) al villaggio e così via.

Posso portare la mia esperienza personale (no, ancora non ho inventato la macchina del tempo): il ramo materno della mia famiglia è calabrese e là ho almeno 10-15 parenti stretti tra zii, cugini ecc. e per molti versi i "costumi" sono all'antica, tipo italia degli anni '50-'60, il che è l'esatto opposto del ramo paterno, romano, di cui conosco si e no 3-4 parenti che non vedo quasi mai.
Ebbene, nei periodi che passo in calabria, mi accorgo che anche volendo non riesco a stare da solo e isolarmi come faccio invece qua a roma...da un lato è faticoso perchè ho bisogno dei miei momenti di solitudine, dall'altro però la vicinanza forzata in qualche modo mi stimola a fare meglio, ad agire, ad avere esperienze...in sostanza, là mi sento meno introverso e solitario
07-08-2015 23:20
notime
Re: Storia dei disturbi di socializzazione...

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Originariamente inviata da MisterIcs Visualizza il messaggio
diciamo che ho approssimato la curva evolutiva con una retta tangente.... procedimento valido per brevi intervalli di tempo
di cui notoriamente la storia è fatta
07-08-2015 23:19
MisterIcs
Re: Storia dei disturbi di socializzazione...

Quote:
Originariamente inviata da notime Visualizza il messaggio
misterics la tua ipotesi suppone che la storia proceda in linea retta e in una direzione ben precisa, ma - vale la pena ripeterlo - le carte sono spesso mescolate, e parecchio.

L'ipotesi più cretina in questo senso è Mad Max. In un futuro post-apocalittico l'umanità riprecipita nel cliché della barbarie e della semiumanità. E il post-apocalittico ci pende sulla testa ogni momento.
diciamo che ho approssimato la curva evolutiva con una retta tangente.... procedimento valido per brevi intervalli di tempo
per quanto riguarda i scenari post-apocalittici, anche se poco probabili, non è detto che non si avverino... per fare un esempio: l'opinione pubblica europea prima del 1914 era contraria alla guerra
07-08-2015 23:14
notime
Re: Storia dei disturbi di socializzazione...

misterics la tua ipotesi suppone che la storia proceda in linea retta e in una direzione ben precisa, ma - vale la pena ripeterlo - le carte sono spesso mescolate, e parecchio.

L'ipotesi più cretina in questo senso è Mad Max. In un futuro post-apocalittico l'umanità riprecipita nel cliché della barbarie e della semiumanità. E il post-apocalittico ci pende sulla testa ogni momento.
07-08-2015 23:09
MisterIcs
Re: Storia dei disturbi di socializzazione...

Quote:
Originariamente inviata da Borromini XXI Visualizza il messaggio
Quindi tu pensi che questi comportamenti "maladattivi" come li definisce la scienza abbiano un senso di "conservazione", di "difesa"... io invece li vedo più come delle abilità non sviluppate, dei lati della personalità soppressi, sia che questo sia successo dalla nascita sia che avvenga in seguito a un evento traumatico
Ritornando al tema animali il lato di personalità soppresso a cui ti riferisci è il meccanismo di difesa del tipo colpisci o scappa che si innesca durante un'aggressione o altri tipi di meccanismi di stress o paura (in genere molto brevi ed intensi)
Con il progresso, il benessere fisico materiale, società sempre più uniformate (quindi con stili di vita e modi di comportarsi uniformati dove i rapporti umani sono incasellati all'interno di confini ben precisi come per esempio dipendente-datore di lavoro) e forme di controllo sempre più efficaci e capillari si è avuta una diminuzione dell'intensità della vita e quindi una sofferenza lieve e dilazionata nel tempo
07-08-2015 23:06
Blur
Re: Storia dei disturbi di socializzazione...

Ippocrate nel V secolo a.C riferendosi alle persone fobiche scriveva questo:

"Non è facile vederlo in giro: non sopporta la luce o il frequentare posti illuminati; porta il copricapo calato sugli occhi, non vede e si adopera in ogni modo per non esser visto. Non s’arrischia di entrare in una compagnia nel timore di esser maltrattato o umiliato, di lasciarsi andare in atti o discorsi, o di far sì che lo reputino un poveraccio. Egli pensa che tutti siano lì per guardare lui."

Ippocrate è il padre della medicina tanto che ancora oggi tutti i medici si prestano al Giuramento di Ippocrate
07-08-2015 23:02
notime
Re: Storia dei disturbi di socializzazione...

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Originariamente inviata da Borromini XXI Visualizza il messaggio
Mi riferivo a quei momenti nella storia in cui i fondamenti del passato recente smettono di essere i punti di riferimento per il presente... ma questo rimescolamento nell'ultimo decennio è stato portato all'esasperazione! La famiglia, la religione, il lavoro, la città... cosa sono per noi oggi?
se quello che dici esprime la nostalgia del buon-tempo-antico, è una candid camera, spero che te ne rendi conto presto.

Potresti anche scoprire che dalla perdita di quei valori ci si è liberati di zavorra.
07-08-2015 22:59
Borromini XXI
Re: Storia dei disturbi di socializzazione...

Quote:
Originariamente inviata da notime Visualizza il messaggio
dipende cosa intendi dire. Le carte nella storia sono sempre mescolate.
Mi riferivo a quei momenti nella storia in cui i fondamenti del passato recente smettono di essere i punti di riferimento per il presente... ma questo rimescolamento nell'ultimo decennio è stato portato all'esasperazione! La famiglia, la religione, il lavoro, la città... cosa sono per noi oggi?
07-08-2015 22:53
notime
Re: Storia dei disturbi di socializzazione...

Quote:
Originariamente inviata da Borromini XXI Visualizza il messaggio
E' con la società postmoderna, postindustriale che le carte si sono rimescolate...
dipende cosa intendi dire. Le carte nella storia sono sempre mescolate.
07-08-2015 22:51
Weltschmerz
Re: Storia dei disturbi di socializzazione...

Quote:
Originariamente inviata da Borromini XXI Visualizza il messaggio
Quindi tu pensi che questi comportamenti "maladattivi" come li definisce la scienza abbiano un senso di "conservazione", di "difesa"...
No, le strategie di adattamento in sé hanno un senso di conservazione e di difesa, ma l'uso eccessivo non deve per forza avere un senso.
Non penso nemmeno sia la domanda adatta: non mi chiederei "ha senso il mio evitamento", ma "cos'è che sto evitando".
Sicuramente c'è stata una serie di esperienze che ha rinforzato le mie strategie, ma da qui ad avere senso ce ne passa...
07-08-2015 22:50
Borromini XXI
Re: Storia dei disturbi di socializzazione...

Quote:
Originariamente inviata da notime Visualizza il messaggio
a parte che la gente se arrivava a 30 anni era fortunata, come uno dava segni di disadattamento se era uomo si metteva a delinquere o crepava (più) in fretta, se era donna finiva per fare la vecchia megera e prima o poi la bruciavano

scherzi a parte sulle condizioni materiali, nelle società premoderne probabilmente la comprensione e il trattamento di disturbi di natura psichica probabilmente era quasi del tutto impossibile, per ovvie ragioni di incompresione soprattutto.
E' con la società postmoderna, postindustriale che le carte si sono rimescolate...
07-08-2015 22:48
notime
Re: Storia dei disturbi di socializzazione...

a parte che la gente se arrivava a 30 anni era fortunata, come uno dava segni di disadattamento se era uomo si metteva a delinquere o crepava (più) in fretta, se era donna finiva per fare la vecchia megera e prima o poi la bruciavano

scherzi a parte sulle condizioni materiali, nelle società premoderne probabilmente la comprensione e il trattamento di disturbi di natura psichica probabilmente era quasi del tutto impossibile, per ovvie ragioni di incompresione soprattutto.
07-08-2015 22:47
Borromini XXI
Re: Storia dei disturbi di socializzazione...

Quote:
Originariamente inviata da Blur Visualizza il messaggio
Robespierre era sicuramente un introverso eppure era diventato una persona importante, il capo dei ghigliottinatori
Hm, alla fine le sfumature caratteriali sono...sfumature, appunto. Io intendevo veri e propri disagi, quelli patologici...Leopardi è l unico che mi viene in mente XD
07-08-2015 22:45
Blur
Re: Storia dei disturbi di socializzazione...

Robespierre era sicuramente un introverso eppure era diventato una persona importante, il capo dei ghigliottinatori
07-08-2015 22:43
Borromini XXI
Re: Storia dei disturbi di socializzazione...

Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz Visualizza il messaggio
Mistero o no, un evento che minaccia l'incolumità fisica e/o il senso di sicurezza di una persona può causare un trauma; se non si rimedia da lì poi parte la spirale di sofferenza.
Per gli uomini primitivi potrebbero essere state violenze nel gruppo, catastrofi naturali e attacchi da parte di animali, poi anche le guerre sono piuttosto efficaci da questo punto di vista e non mancano mai.

L'unica differenza è che le persone (dei paesi ricchi) che stanno male ora si possono curare e sono lasciate meno a sé stesse.
Quindi tu pensi che questi comportamenti "maladattivi" come li definisce la scienza abbiano un senso di "conservazione", di "difesa"... io invece li vedo più come delle abilità non sviluppate, dei lati della personalità soppressi, sia che questo sia successo dalla nascita sia che avvenga in seguito a un evento traumatico
07-08-2015 22:40
Weltschmerz
Re: Storia dei disturbi di socializzazione...

Quote:
Originariamente inviata da Borromini XXI Visualizza il messaggio
Una volta capiti i meccanismi di base poi cade tutto il mistero....
Mistero o no, un evento che minaccia l'incolumità fisica e/o il senso di sicurezza di una persona può causare un trauma; se non si rimedia da lì poi parte la spirale di sofferenza.
Per gli uomini primitivi potrebbero essere state violenze nel gruppo, catastrofi naturali e attacchi da parte di animali, poi anche le guerre sono piuttosto efficaci da questo punto di vista e non mancano mai.

L'unica differenza è che le persone (dei paesi ricchi) che stanno male ora si possono curare e sono lasciate meno a sé stesse.
07-08-2015 22:33
cancellato13248 Secondo me si. Proabilmente eran quelli considerati stupidi , stregoni ecc. i soli timidi erano maggiormente tollerati e forse i soli timidi avevano meno complessi perche nn cerano tutti questi modelli di perfezione svattuti in faccia
07-08-2015 22:25
Borromini XXI
Re: Storia dei disturbi di socializzazione...

Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz Visualizza il messaggio
Perché no? Le relazioni umane sono complesse per natura.
Una volta capiti i meccanismi di base poi cade tutto il mistero....
07-08-2015 22:21
Weltschmerz
Re: Storia dei disturbi di socializzazione...

Quote:
Originariamente inviata da Borromini XXI Visualizza il messaggio
Però credo che prima non ci fossero tutte queste complessità e contraddizioni nello sviluppo psicosociale di un individuo...
Perché no? Le relazioni umane sono complesse per natura.
07-08-2015 22:20
Borromini XXI
Re: Storia dei disturbi di socializzazione...

Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz Visualizza il messaggio
Certamente, bastano dei traumi e in questo mondo di merda è facilissimo averne.
Però credo che prima non ci fossero tutte queste complessità e contraddizioni nello sviluppo psicosociale di un individuo...
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