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Discussione: La divina indifferenza... Rispondi alla discussione
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12-08-2015 17:20
Pierrot
Re: La divina indifferenza...

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Originariamente inviata da shady74 Visualizza il messaggio
Il lavoro è l' unica soluzione.
Io lavoro stabilmente...
12-08-2015 13:08
XL
Re: La divina indifferenza...

Purtroppo penso che oltre a questi compromessi qua c'è poco o niente...
Spesso molte persone non possono fare altro che oscillare tra il disgusto per il reale, quando si è più lucidi, e un'accettazione allucinata che deforma questo reale all'interno di certi sogni ad occhi aperti (in cui non si è più quel che si è e non si occupa più la stessa posizione nel mondo) per renderlo sopportabile.

Esistono molti modi per allucinare la realtà, per sentire altro, le droghe sono solo uno dei tanti sistemi per riuscirci. Spesso però molti artisti hanno fatto uso di droghe di vario tipo, bisogna opporsi e dire che fanno male e basta, o oltre ai danni bisogna concludere che qualcosa di buono lo producono?

Io risposte semplici e nette a questi interrogativi qua non so darne.

Poi be', c'è anche chi assume che la vita stessa sia un sogno e questa distinzione tra reale e immaginario per queste persone risulta fittizia, ed allora c'è da chiedersi: chi è la persona lucida e non indifferente e chi è che sta dormendo davvero?
12-08-2015 02:12
gwynplaine87
Re: La divina indifferenza...

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11-08-2015 23:55
The_Sleeper
Re: La divina indifferenza...

Che dire

Credo che forse l'autocoscienza sia una condanna per l'umanità.
11-08-2015 23:35
Pierrot
La divina indifferenza...

Stasera ho bevuto davvero troppo, non dovrei, ormai sono quasi astemio... E in genere non mi piace nemmeno la sensazione sgradevole che ti lascia, bere troppo. Ma stasera è diverso, mi sento davvero sollevato. Mi sembra che tutti i miei problemi, la mancanza di amore intorno a me, i fallimenti di cui mi sono macchiato, gli orrori che ho commesso in passato, sembrino lontanissimi, come se appartenessero a un'altra persona. Mi sento completamente alla deriva, ma adoro questa sensazione, perché riesco a ridere delle cose che mi tormentano tutti i giorni. O forse dovrei dire, con cui mi tormento tutti i giorni. E allora mi sovvengono le giornate della mia giovinezza, quando la mia personalità era del tutto cancellata dagli psicofarmaci. Eppure non sentivo il bisogno di essere una persona diversa, ricordo che non desideravo nulla di più di quello che avevo. Non volevo nessun altro amico che non fosse il mio cane, delle ragazze non avevo che un vago ricordo, non sentivo più nemmeno la necessità di fare progetti sulla mia vita. E, forse, gli anni più sereni della mia vita erano proprio quelli, il periodo in cui apparentemente stavo peggio. E' questa, quindi, la felicità che mi spetta, è solo il dimenticare di essere me, cancellare la mia mente come fosse una lavagna bianca? Perché lo so, domattina tornerò a essere me, con tutti gli affanni di cui mi carico quotidianamente, perché da qualche anno ho scelto di vivere con la mente lucida, e ne devo patire le conseguenze. Ma è troppo bello sentirsi liberato da tutto questo schifo, almeno per una sera.



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