FobiaSociale.com  
     

Home Messaggi odierni Registrazione FAQ
 
Vai indietro   FobiaSociale.com > Psico Forum > Timidezza Forum > Riflessione
Discussione: Riflessione Rispondi alla discussione
Il tuo nome utente: Clicca Qui per loggarti
Verifica immagine
Inserisci le lettere o i numeri (o entrambi) nell'immagine che visualizzi qui a destra.

Titolo:
  
Messaggio:

Opzioni addizionali
Opzioni varie

Visualizza l'argomento(prima i nuovi)
24-07-2015 13:40
Black101
Quote:
Originariamente inviata da Ventolin Visualizza il messaggio
così si fa, era l'ora che uscissi le palle

e mentre la tagli sfidala anche, falle pisciare sotto la sua acqua zuccherata mentre l'affetti lentamente e sadisticamente

la voce si spargerà e poi vedrai come i frutti e gli ortaggi ti temeranno, poi passa a tutti gli altri alimenti. Diventerai il re della sala da pranzo
Ahahahahah! Ma sei fortissimo! xD
23-07-2015 17:02
Ventolin
Re: Riflessione

così si fa, era l'ora che uscissi le palle

e mentre la tagli sfidala anche, falle pisciare sotto la sua acqua zuccherata mentre l'affetti lentamente e sadisticamente

la voce si spargerà e poi vedrai come i frutti e gli ortaggi ti temeranno, poi passa a tutti gli altri alimenti. Diventerai il re della sala da pranzo
23-07-2015 17:00
Wolferstein
Re: Riflessione

Sono fortunato per il fatto che non mi piacciono entrambi: un motivo di attrarre su di se giudizi negativi di meno...
23-07-2015 16:57
Crystal
Re: Riflessione

Quote:
Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
parliamoci chiaro, tagliare l'anguria è un casino
Direi che al primo posto delle cose "intagliabili" c'è un dolce.
Mai provato a tagliare il millefoglie ad una evento importante?
E' più facile smaciullarlo che ricavarne una fetta presentabile
23-07-2015 13:06
alien33
Re: Riflessione

Quote:
Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
parliamoci chiaro, tagliare l'anguria è un casino
gia per questo io di solito prendo quelle rotonde piccoline o le fette gia tagliate
23-07-2015 10:47
maralgiu
Re: Riflessione

Quote:
Originariamente inviata da Black101 Visualizza il messaggio
Stai dicendo che la mente è altro da me?
Questa conclusione è dicotomina. La mente è parte di te, ma è una funzione, non la sostanza della tua persona. La mente è un insieme di relazioni tra relazioni che si verificano nell'interazione degli elementi cerebrali, la memoria, i fenomeni di scambio fisici e chimici. La mente è uno strumento di valutazione, ma non esprime la persona.
Le attività cognitive di elaborazione si poggiano sulle informazioni che riceve. E qua sta l'inghippo, se le informazioni sono deficitarie, alterare, condizionate, tutto il processo di valutazione ne viene compromesso.
In pratica il problema dell'ansioso sociale risiede nella qualità di informazioni che ha memorizzato.
Se queste informazioni sono state assunte attraverso il filtro determinante dell'emozioni, esse non sono aderenti alla realtà, o lo sono in modo parziale o corrotto. Per cui non è colpa tua se, infine, finisci coll'interpretare e pensare in maniera disfunzionale ai tuoi obiettivi, interessi e bisogni, perché elabori pensieri sulla base dei dati che hai.
I pensieri non esprimono la persona, sono il tentativo di interpretare la realtà, quindi non sono nemmeno la realtà.
Inoltre i pensieri appartengono al dominio della descrizione, la realtà al dominio dell'esistente.
Non può esserci coincidenza tra te stesso e ai pensieri che ti vengono in mente. La tua identità è una cosa, i pensieri altro. Per fare una battuta, non è che se pensi all'acqua diventi acqua.

22-07-2015 21:33
Inosservato
Re: Riflessione

Quote:
Originariamente inviata da Black101 Visualizza il messaggio
Dopo molto tempo, torno a scrivere per condividere una riflessione che ho appena fatto. Niente, dato il caldo, sono andato a prendere una anguria (intera) nel seminterrato e l'ho portata in cucina. Così, l'ho posizionata in piedi e mi sono messo a tagliarla. Mentre la tagliavo, mi sono venute in mente quelle volte in cui mi incaricavano di tagliare l'anguria per offrirla a nonni, zii, parenti e cugini mentre questi mi osservavano. Così ho ripensato all'imbarazzo e al timore di sbagliare che provavo in quelle situazioni. Poi il pensiero è andato alla mensa universitaria, in cui provavo le stesse sensazioni negativi mentre mangiavo in pubblico. Di fronte a tutto questo ho pensato: << non posso nemmeno permettermi di tagliare un'anguria? Non posso nemmeno permettermi di mangiare il mio pasto in santa pace? Fanculo il giudizio degli altri, io l'anguria la taglio come mi pare e piace, e se hanno critiche da fare che se la taglino loro! Sono stufo di essere schiavo degli altri!>>. Probabilmente sembrerà una riflessione insignificante, ma vi posso assicurare che questa consapevolezza mi ha fatto stare molto meglio.
Saluti
parliamoci chiaro, tagliare l'anguria è un casino
22-07-2015 21:29
Blackrose
Re: Riflessione

Bravo!! anche a me imbarazza tagliare anguria e melone davanti agli altri (perchè a dir il vero sono anche una frana nel farlo )
22-07-2015 21:27
Black101
Re: Riflessione

Quote:
Originariamente inviata da maralgiu Visualizza il messaggio
. È la mente che lo dice, la mente emotiva, non tu.
Stai dicendo che la mente è altro da me?
22-07-2015 19:03
Crystal
Re: Riflessione

Quote:
Originariamente inviata da Black101 Visualizza il messaggio
Di fronte a tutto questo ho pensato: << non posso nemmeno permettermi di tagliare un'anguria? Non posso nemmeno permettermi di mangiare il mio pasto in santa pace? Fanculo il giudizio degli altri, io l'anguria la taglio come mi pare e piace, e se hanno critiche da fare che se la taglino loro! Sono stufo di essere schiavo degli altri!>>. Probabilmente sembrerà una riflessione insignificante, ma vi posso assicurare che questa consapevolezza mi ha fatto stare molto meglio.
Saluti
Caro Black è la molla che stò usando io, e se davvero ne sei convinto, ti assicuro che funziona in molti altri ambiti.
Inizi a dar meno importanza agli eventuali giudizi altrui.
Se arrivano sul serio te ne importa meno. E in più noterai che farai le cose con più tranquillità senza essere ossessionato dal pensiero del pensiero (del pensiero del pensiero del pensiero.... ) degl'altri. Capirai inoltre che le cose che fai non sono poi tanto male, e anzi avrai la serenità per osservare quelle degli altri e percepirai che le tue sono spesso meglio.
Usala anche nelle situazioni più estreme, più ansiogene, ti assicuro che se ci credi te ne fotti, te ne sbatti F-U-N-Z-I-O-N-A.
22-07-2015 18:41
Ansiaboy
Re: Riflessione

Quote:
Originariamente inviata da maralgiu Visualizza il messaggio
In questa prima parte del commento hai generalizzato.
Il linguaggio non verbale, non avendo una grammatica e una sintassi che la rende linguaggio convenzionale, è sovente male interpretato anche dai non ansiosi, tanto da essere considerato un linguaggio ambiguo e ad alto tasso di distorsione interpretativa. Figuriamoci cosa succede agli ansiosi sociali di cui numerose ricerche ed esperimenti, hanno ampiamente dimostrato che tendono sistematicamente a esagerazioni interpretative o viziate da distorsione!
Per poter affermare che qualcuno ti giudica, devi esibire prove materiali, non supposizioni, interpretazioni mentali.




non puoi mettere sullo stesso livello di relazione tuo padre e gli altri, perché c'è di mezzo la relazione padre-figlio, tutore-tutelato, formatore-apprendista; con gli altri c'è relazione tra pari o relazione di rango.




Già c'è differenza tra la generalizzazione espressa all'inizio e il dire "che può capitare" di adesso.
Penso che, però, dovresti chiederti: "ma perché tendo a pensare che gli altri mi giudicano?", "perché do' tanta importanza al giudizio altrui?"
il linguaggio non verbale conta parecchio più del linguaggio verbale (le famose prove) questo vale in generale
a prescindere se è mal interpretato etc. etc.
trovo inutile nascondere la mano.. la gente giudica spesso, anche se
questo non significa che è ossessionata dal giudicarci


non me ne frega niente di mettere sullo stesso piano mio padre che voleva esser solo un esempio (parlato pure di altri familiari ma citerei anche compagni di classe) etc. etc. il punto non è questo.

in ogni caso vale il discorso che ho detto prima.
poco importa delle prove materiali etc. etc. l'importante è fregarsene del giudizio altrui
il resto trovo poco utile alla risoluzione del problema per un fobico



molto probabile che il fobico dà importanza al giudizio altrui perche è insicuro, poca stima di sé, causa genetica + educazione severa con cui è cresciuto
22-07-2015 17:55
maralgiu
Re: Riflessione

Quote:
Originariamente inviata da Ansiaboy Visualizza il messaggio
uno deve mettersi anche nell'ottica che gli altri giudicano, commentono sul serio e anche se non lo diranno a parole il linguaggio del corpo lascia segnali chiari e magari ne parleranno in terza persona specie se per ansia uno è veramente un pò impasticciato..
In questa prima parte del commento hai generalizzato.
Il linguaggio non verbale, non avendo una grammatica e una sintassi che la rende linguaggio convenzionale, è sovente male interpretato anche dai non ansiosi, tanto da essere considerato un linguaggio ambiguo e ad alto tasso di distorsione interpretativa. Figuriamoci cosa succede agli ansiosi sociali di cui numerose ricerche ed esperimenti, hanno ampiamente dimostrato che tendono sistematicamente a esagerazioni interpretative o viziate da distorsione!
Per poter affermare che qualcuno ti giudica, devi esibire prove materiali, non supposizioni, interpretazioni mentali.


Quote:
Originariamente inviata da Ansiaboy Visualizza il messaggio
in famiglia da me per dire mio padre (ma anche other familiari) mi han sempre giudicato per come mangiavo "e la posata non si prende cosi, non si lecca il piatto, non sai sbucciare la frutta" etc. etc.
non puoi mettere sullo stesso livello di relazione tuo padre e gli altri, perché c'è di mezzo la relazione padre-figlio, tutore-tutelato, formatore-apprendista; con gli altri c'è relazione tra pari o relazione di rango.


Quote:
Originariamente inviata da Ansiaboy Visualizza il messaggio
trovo che la miglior soluzione è prender atto che gli altri capita che giudicano ma che per questo meglio sbattersene allegramente
Già c'è differenza tra la generalizzazione espressa all'inizio e il dire "che può capitare" di adesso.
Penso che, però, dovresti chiederti: "ma perché tendo a pensare che gli altri mi giudicano?", "perché do' tanta importanza al giudizio altrui?"
22-07-2015 15:30
Hazel Grace
Re: Riflessione

anchio provo enorme disagio a tagliare le torte (specie quelle di compleanno!) perchè i familiari ti dicono sempre non tagliarla così, tagliala dritta oppure qualsiasi cosa sto facendo in cucina stanno li a guardare come la fai boh ahh io me ne faccio un baffo.
22-07-2015 15:17
Paranoic
Re: Riflessione

Mi hai fatto venire voglia di anguria. Io rispetto ai miei mangio in modo completamente diverso ogni tanto mi dice quelcosa scerzosamente ma addirittura giudicare no.
22-07-2015 11:14
Ansiaboy
Re: Riflessione

uno deve mettersi anche nell'ottica che gli altri giudicano, commentono sul serio e anche se non lo diranno a parole il linguaggio del corpo lascia segnali chiari e magari ne parleranno in terza persona specie se per ansia uno è veramente un pò impasticciato..

per questo consiglio al topic starter di imparare a fregarsene del giudizio altrui

in famiglia da me per dire mio padre (ma anche other familiari) mi han sempre giudicato per come mangiavo "e la posata non si prende cosi, non si lecca il piatto, non sai sbucciare la frutta" etc. etc.
trovo che la miglior soluzione è prender atto che gli altri capita che giudicano ma che per questo meglio sbattersene allegramente
22-07-2015 10:58
maralgiu
Re: Riflessione

Quote:
Originariamente inviata da Black101 Visualizza il messaggio
Sono completamente d'accordo su quello che hai detto, maralgiu.

Mi osservavano soltanto.

Quando andavo in mensa in compagnia di altre persone, ovviamente mi sedevo di fianco e di fronte a loro, per cui era inevitabile che mi gettassero qualche sguardo.
Vedi che se analizzi i soli fatti, cambia il modo di vedere le cose? Se ti vengono pensieri negativi, prendi atto che sono pensieri emotivi che alterano la percezione della realtà. Puoi usare una strategia che io chiamo "la mia mente dice che...", ad esempio: "la mia mente dice che quello mi sta osservando e pensando che sono un fallito". È la mente che lo dice, la mente emotiva, non tu.
Prova e vedi se funziona.

21-07-2015 22:52
Black101
Re: Riflessione

Sono completamente d'accordo su quello che hai detto, maralgiu.
Quote:
Originariamente inviata da maralgiu Visualizza il messaggio
Ti osservavano soltanto o facevano commenti a voce su come tagliavi l'anguria?
Mi osservavano soltanto.
Quote:
Originariamente inviata da maralgiu Visualizza il messaggio
Alla mensa ti sentivi osservato, ma sentirsi osservati non significa essere osservati.
Quando andavo in mensa in compagnia di altre persone, ovviamente mi sedevo di fianco e di fronte a loro, per cui era inevitabile che mi gettassero qualche sguardo.
20-07-2015 11:07
maralgiu
Re: Riflessione

Ti osservavano soltanto o facevano commenti a voce su come tagliavi l'anguria?
C'è differenza tra pensare che gli altri pensano che... e la realtà effettiva
Alla mensa ti sentivi osservato, ma sentirsi osservati non significa essere osservati.
Alla fine sono i tuoi pensieri a creare una dimensione dove i protagonisti sono i timori, le paranoie, le auto percezioni di se e il percepire gli altri.
16-07-2015 19:16
Black101
Riflessione

Dopo molto tempo, torno a scrivere per condividere una riflessione che ho appena fatto. Niente, dato il caldo, sono andato a prendere una anguria (intera) nel seminterrato e l'ho portata in cucina. Così, l'ho posizionata in piedi e mi sono messo a tagliarla. Mentre la tagliavo, mi sono venute in mente quelle volte in cui mi incaricavano di tagliare l'anguria per offrirla a nonni, zii, parenti e cugini mentre questi mi osservavano. Così ho ripensato all'imbarazzo e al timore di sbagliare che provavo in quelle situazioni. Poi il pensiero è andato alla mensa universitaria, in cui provavo le stesse sensazioni negativi mentre mangiavo in pubblico. Di fronte a tutto questo ho pensato: << non posso nemmeno permettermi di tagliare un'anguria? Non posso nemmeno permettermi di mangiare il mio pasto in santa pace? Fanculo il giudizio degli altri, io l'anguria la taglio come mi pare e piace, e se hanno critiche da fare che se la taglino loro! Sono stufo di essere schiavo degli altri!>>. Probabilmente sembrerà una riflessione insignificante, ma vi posso assicurare che questa consapevolezza mi ha fatto stare molto meglio.
Saluti



Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 11:11.
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.