Il bianco lo puoi far diventare nero e dopo che è nero non lo puoi far tornare bianco.
Puoi passando a negativo. O con omino bianco.
12-05-2015 16:42
gruefiori
Quote:
Originariamente inviata da Allocco
Dunque...
"Ciò che è giusto" è l'inghippo a cui finirò per aggrapparmi, sappilo Salta la parte in grigio per la conclusione...
La propria natura è dipendente da cosa?
Sembra che ognuno nasca con una "propria natura", che a quanto pare dovrebbe essere insita nel DNA.
In quest'ottica, dobbiamo considerare le sovrapposizioni storiche e sociali umane come derivate della "nostra natura" oppure no?
Cerco di chiarirmi pensando agli animali.
E' nella natura di un cane essere tenuto al guinzaglio? O vivere in un cortile?
Immagino risponderesti di no (se mi sbaglio coreggimi)
Perciò, dato che il guinzaglio di per sé non è "contro la natura" genetica del cane (infatti il cane vive benissimo anche col guinzaglio, mentre se gli diamo della candeggina da bere muore), assumo che stiamo assimilando dei concetti storici e sociali al concetto di "coerente con la propria natura":
Dato che il cane è un animale che deriva da un lupo, e una volta era libero, la sua natura è essere libero.
A dimostrazione di ciò il fatto che un lupo preferisce essere libero che ingabbiato, e che se proviamo a ingabbiarlo lotterà per liberarsi (un cane non lo farebbe, ma qui mi si obietterebbe giustamente che "la sua natura" è stata manipolata dall'uomo con millenni di selezione)
Quindi, a questo punto, "coerente con la propria natura" significa "funzionale alla struttura genetica e agli istinti che da essa derivano".
Con questa definizione ho volutamente minimizzato le implicazioni etiche.
Data questa nuova definizione, riprendo la domanda:
Ciò che è giusto è "funzionale alla struttura genetica e agli istinti che da essa derivano" e allo stesso tempo non nuoce a te stesso e agli altri, direttamente o indirettamente.
E porto un esempio: un tipo mi ha tirato uno schiaffo.
Il mio istinto mi dice di ridarglielo, ma questo gli nuocerebbe.
Se non glielo dò, mi sento male, nuoce a me
ma attenzione, assumiamo a questo punto che "nuocere" sia strettamente considerato "nuocere in senso fisico".
Secondo esempio: uno psicopatico mi sta per scuoiare vivo.
Come ne usciamo?
O reagisco, nuocendogli, o soccombo. Cosa è coerente con la mia natura e non nuoce a nessuno?
E fin qui abbiamo creato un paradosso che mostra i problemi dell'affermazione senza cadere nel relativismo; ma cadiamoci:
Il problema di base sta nel concetto di "giusto", che non può per sua natura che essere relativo a un osservatore.
Ciò che è giusto per uno non lo è per l'altro: è solo un punto di vista.
Per un cane, nonostante sia dotato di istinti (una natura) e di nocicettori (capacità di sentire dolore), nulla è giusto, perché gli manca il concetto stesso di giustizia.
Quindi o questa affermazione vale solo per gli umani e gli esseri con un concetto di giustizia, oppure, se vale per tutti, è destinata a cadere in un paradosso nel momento in cui due persone dotate o meno di senso di giustizia si trovano a dover decidere chi tra uno o l'altro dovrà soffrire.
Si è esattamente il contraddittorio che mi sono data da sola. Riflettevo sul mio personale modo di giudicare una cosa giusta o sbagliata e volevo dargli una definizione. Poi sono partiti i pensieri a ruota. Quindi ho capito che io una definizione universale di "giusto" non la so dare, ma conosco la mia personale definizione di "sbagliato": quello che mi fa incazzare. Vaffanculo definizioni e leggi morali, giudicherò seguendo l'istinto.
Ora ne aggiungo un'altra: 'la soluzione a tutti gli inghippi della mente è vaffanculo che me ne frega'. Soluzione non all'inghippo ma per lo meno all'arrovellamento derivante. Già comincio ad autocontraddirmi, fate presto.
12-05-2015 14:03
Svers0
Re: Diamo un contradditorio ai sociofobici
Quote:
Viene principalmente da un errore da parte del giudice, che confonde la valutazione della probabilità degli eventi,che è oggettiva, dato un opportuno sistema di assiomi, con la sorpresa, che è soggettiva e legata all'emotività, anche se sicuramente influenzata dalla probabilità, ma non coincidente necessariamente con essa (come in questo caso, in cui il prigioniero pasticcia con la probabilità condizionata ).
Può andare?
Diciamo che il giudice per essere più preciso avrebbe dovuto dirgli "per te andare alla forca sarà una sorpresa, nonostante ti abbia appena detto che sarà una sorpresa"
12-05-2015 13:23
Svers0
Re: Diamo un contradditorio ai sociofobici
Quote:
Originariamente inviata da eVito Corleone
Ma se c'aveva pure la fidanzatina...
Lo hai visto con i tuoi occhi? Saranno voci messe in giro dall'ISIS per screditare i valori cristiani.
12-05-2015 13:18
eVito Corleone
Re: Diamo un contradditorio ai sociofobici
Quote:
Originariamente inviata da Svers0
Non è detto, magari sapendo di avere problemi con le donne ha cercato la via religiosa in modo da limitare il più possibile la vita sessuale, un po come i preti pedofili che scelgono il sacerdozio appunto perchè pensano di essere più protetti dalle loro malefatte.
Ma se c'aveva pure la fidanzatina...
12-05-2015 12:27
Svers0
Re: Diamo un contradditorio ai sociofobici
Un giudice dice a un prigioniero condannato che lui sarà impiccato a mezzogiorno in un giorno feriale della prossima settimana ma che l'esecuzione sarà una sorpresa per il prigioniero. Lui non saprà il giorno della sua impiccagione fino a che il boia non busserà alla sua porta a mezzogiorno di quel giorno.
Avendo riflettuto sulla sua sentenza, il prigioniero arriva alla conclusione che lui scapperà alla forca. Il suo ragionamento è diviso in molte parti. Lui comincia col concludere che l'impiccagione a sorpresa non potrà avvenire venerdi, se lui non sarà impiccato giovedi, perchè essendoci un solo giorno rimasto (non si contano sabato e domenica) lui sarà impiccato venerdi,
visto che la sentenza stipulata dal giudice afferma che sarà una sorpresa per lui, lui conclude che non potrà avvenire venerdi.
Lui poi ragiona che l'impiccagione non potrà avvenire neanche giovedi perchè se venerdi è già stato eliminato e se lui per la notte di mercoledi non è stato impiccato allora l'impiccagione dovrebbe accadere di giovedi facendo l'impiccagione di giovedi neanche una sorpresa. Con un ragionamento simile conclude che allora l'impiccagione non potrà avvenire neanche mercoledi, martedi e lunedi. Pieno di gioia si ritira nella sua cella convinto che l'impiccagione non avverrà mai.
La settimana seguente, il boia bussa alla porta del prigioniero a mezzogiorno di mercoledi, che, visti i ragionamenti di sopra è una completa sorpresa al condannato.
Tutto quel che ha detto il giudice si è avverato.
Smontatemi questa ora
12-05-2015 11:42
Dedalus
Re: Diamo un contradditorio ai sociofobici
Quote:
Originariamente inviata da Aree
ahah ci sono donne di tutte le età che si strappano i capelli per Papa Francesco
Ladies, please.
12-05-2015 11:38
varykino
Re: Diamo un contradditorio ai sociofobici
Quote:
Originariamente inviata da Svers0
Non è detto, magari sapendo di avere problemi con le donne ha cercato la via religiosa in modo da limitare il più possibile la vita sessuale, un po come i preti pedofili che scelgono il sacerdozio appunto perchè pensano di essere più protetti dalle loro malefatte.
o magari perchè è l'ultimo posto di lavoro che prevede una pensione e che pensione
12-05-2015 11:36
Svers0
Re: Diamo un contradditorio ai sociofobici
Quote:
Originariamente inviata da eVito Corleone
Papa Francesco ha deciso lui di non scopare, ma se volesse potrebbe scopare quanto gli pare e piace.
Non è detto, magari sapendo di avere problemi con le donne ha cercato la via religiosa in modo da limitare il più possibile la vita sessuale, un po come i preti pedofili che scelgono il sacerdozio appunto perchè pensano di essere più protetti dalle loro malefatte.
12-05-2015 11:35
Aree
Re: Diamo un contradditorio ai sociofobici
ahah ci sono donne di tutte le età che si strappano i capelli per Papa Francesco
12-05-2015 11:34
Svers0
Re: Diamo un contradditorio ai sociofobici
Quote:
Originariamente inviata da Equilibrium
Anche le donne fanno la cacca e le scoregge
Si ma avendo in media un corpo più piccolo di quello maschile hanno bisogno di meno calorie se non sono in gravidanza e quindi mangiando di meno fanno quelle due cose anche di meno.
Però non riesco a smontarla totalmente
12-05-2015 11:28
eVito Corleone
Re: Diamo un contradditorio ai sociofobici
Quote:
Originariamente inviata da Svers0
La realtà dice il contrario, vedi Berlusconi che pur avendo scopato di sicuro più di Renzi ora ha solo il 4% ed è pure in discussione la sua leadership.
Poi è sicuramente meno popolare di Papa Francesco che si parte dal presupposto non abbia mai scopato.
Papa Francesco ha deciso lui di non scopare, ma se volesse potrebbe scopare quanto gli pare e piace.
12-05-2015 11:23
Svers0
Re: Diamo un contradditorio ai sociofobici
Quote:
Originariamente inviata da eVito Corleone
Se non scopi sei un perdente.
La realtà dice il contrario, vedi Berlusconi che pur avendo scopato di sicuro più di Renzi ora ha solo il 4% ed è pure in discussione la sua leadership.
Poi è sicuramente meno popolare di Papa Francesco che si parte dal presupposto non abbia mai scopato.
11-05-2015 13:48
Allocco
Re: Diamo un contradditorio ai sociofobici
Quote:
Originariamente inviata da gruefiori
Ciò che è giusto è coerente con la propria natura e allo stesso tempo non nuoce a te stesso e agli altri, direttamente o indirettamente.
Contraddire con esempi, grazie.
Dunque...
"Ciò che è giusto" è l'inghippo a cui finirò per aggrapparmi, sappilo Salta la parte in grigio per la conclusione...
La propria natura è dipendente da cosa?
Sembra che ognuno nasca con una "propria natura", che a quanto pare dovrebbe essere insita nel DNA.
In quest'ottica, dobbiamo considerare le sovrapposizioni storiche e sociali umane come derivate della "nostra natura" oppure no?
Cerco di chiarirmi pensando agli animali.
E' nella natura di un cane essere tenuto al guinzaglio? O vivere in un cortile?
Immagino risponderesti di no (se mi sbaglio coreggimi)
Perciò, dato che il guinzaglio di per sé non è "contro la natura" genetica del cane (infatti il cane vive benissimo anche col guinzaglio, mentre se gli diamo della candeggina da bere muore), assumo che stiamo assimilando dei concetti storici e sociali al concetto di "coerente con la propria natura":
Dato che il cane è un animale che deriva da un lupo, e una volta era libero, la sua natura è essere libero.
A dimostrazione di ciò il fatto che un lupo preferisce essere libero che ingabbiato, e che se proviamo a ingabbiarlo lotterà per liberarsi (un cane non lo farebbe, ma qui mi si obietterebbe giustamente che "la sua natura" è stata manipolata dall'uomo con millenni di selezione)
Quindi, a questo punto, "coerente con la propria natura" significa "funzionale alla struttura genetica e agli istinti che da essa derivano".
Con questa definizione ho volutamente minimizzato le implicazioni etiche.
Data questa nuova definizione, riprendo la domanda:
Ciò che è giusto è "funzionale alla struttura genetica e agli istinti che da essa derivano" e allo stesso tempo non nuoce a te stesso e agli altri, direttamente o indirettamente.
E porto un esempio: un tipo mi ha tirato uno schiaffo.
Il mio istinto mi dice di ridarglielo, ma questo gli nuocerebbe.
Se non glielo dò, mi sento male, nuoce a me
ma attenzione, assumiamo a questo punto che "nuocere" sia strettamente considerato "nuocere in senso fisico".
Secondo esempio: uno psicopatico mi sta per scuoiare vivo.
Come ne usciamo?
O reagisco, nuocendogli, o soccombo. Cosa è coerente con la mia natura e non nuoce a nessuno?
E fin qui abbiamo creato un paradosso che mostra i problemi dell'affermazione senza cadere nel relativismo; ma cadiamoci:
Il problema di base sta nel concetto di "giusto", che non può per sua natura che essere relativo a un osservatore.
Ciò che è giusto per uno non lo è per l'altro: è solo un punto di vista.
Per un cane, nonostante sia dotato di istinti (una natura) e di nocicettori (capacità di sentire dolore), nulla è giusto, perché gli manca il concetto stesso di giustizia.
Quindi o questa affermazione vale solo per gli umani e gli esseri con un concetto di giustizia, oppure, se vale per tutti, è destinata a cadere in un paradosso nel momento in cui due persone dotate o meno di senso di giustizia si trovano a dover decidere chi tra uno o l'altro dovrà soffrire.
11-05-2015 13:22
Allocco
Re: Diamo un contradditorio ai sociofobici
Quote:
Originariamente inviata da Sickle
le donne dicono di volere un uomo sensibile ed educato ma poi si innamorano solo di esaltati maschilisti.
Volendo fare una distinzione, e ben sapendo che esistono infiniti gradi tra gli estremi, abbiamo:
Tra le donne che NON DICONO di volere uomini sensibili
1 - alcune si innamorano di uomini sensibili
2 - alcune si innamorano di uomini insensibili
Tra le donne che DICONO di volere uomini sensibili
3 - alcune si innamorano di uomini sensibili
4 - alcune si innamorano di uomini insensibili
Il caso più interessante è il 4, per cui mi chiedo:
perché tra le donne che dicono di volere uomini sensibili ed educati ci sono quelle che finiscono per stare con esaltati maschilisti (i cosiddetti "stronzi")?
Ebbene, se fin'ora mi sono limitato a un'analisi schematica, ora ne devo uscire perché
Le persone vengono viste in base alla somma delle caratteristiche che mostrano.
Io sono un uomo molto gentile e sensibile, ma non sono solo questo, no?
Sono anche [inserire caratteristica]
Se volessimo, credo che potremmo stilare una lista di caratteristiche desiderabili o indesiderabili, e vedremmo che la "stronzezza" e l'insensibilità sarebbero in larghissima misura considerate negative, mentre positive sarebbero invece considerate alcune caratteristiche che con queste due vanno a braccetto: assertività, decisione, forza d'animo, ambizione ecc..
Quindi la domanda è sbagliata, perché tende a concentrarsi sulle caratteristiche positive di un gruppo (i "sensibili") e su quelle negative di un altro (gli "stronzi"), dimenticandosi che entrambi i gruppi hanno caratteristiche positive o negative.
A questo punto, riguardando la prima distinzione che ho fatto, c'è da chiedersi: ma i sensibili e gentili che fanno innamorare le ragazze, quali altre caratteristiche hanno oltre a queste?
11-05-2015 13:16
eVito Corleone
Re: Diamo un contradditorio ai sociofobici
Quote:
Originariamente inviata da zucchina
moriremo tutti
Il tempo non è una linea retta, quindi siamo già morti o ancora dobbiamo nascere.
11-05-2015 13:01
Weltschmerz
Re: Diamo un contradditorio ai sociofobici
Quote:
Originariamente inviata da eVito Corleone
Non te ne frega niente perché nessuno può leccarselo (a parte qualche contorzionista).
Se tutti se lo leccassero, vedi come vorresti leccartelo pure tu.
Soffrirei solo se venisse associato a qualcosa di importante come un aumento di stipendio o di status
In sé per sé non ha alcuna connotazione sociale.
11-05-2015 12:54
eVito Corleone
Re: Diamo un contradditorio ai sociofobici
Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz
Non posso leccarmi il gomito, ma non me ne frega niente.
Non te ne frega niente perché nessuno può leccarselo (a parte qualche contorzionista).
Se tutti se lo leccassero, vedi come vorresti leccartelo pure tu.
11-05-2015 12:52
Weltschmerz
Re: Diamo un contradditorio ai sociofobici
Quote:
Originariamente inviata da IO&EVELYN
Io credo che tutti noi Vogliamo ciò che non possiamo Avere.
dai, smontami questa ora.
Non posso leccarmi il gomito, ma non me ne frega niente.
10-05-2015 23:38
MEandjustMe
Re: Diamo un contradditorio ai sociofobici
Quote:
Originariamente inviata da IO&EVELYN
Io credo che tutti noi Vogliamo ciò che non possiamo Avere.
dai, smontami questa ora.
Niente da ridire è vero
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