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Discussione: volontariato? una possibile soluzione.... Rispondi alla discussione
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31-01-2009 20:51
Sentenza
Quote:
Originariamente inviata da Ramirez1
.
Chi non ama se stesso non pùò amare gli altri.
Questo è verissimo, e non è un caso che nei periodi in cui mi sento meglio con me stesso, più estroverso, e supero momentaneamente quei cavolo di blocchi che mi opprimono, le persone si avvicinino a me quasi in maniera naturale, forse perchè dò l'idea di una maggiore serenità interiore.

E poi le persone che amano qualcosa (anche solo se stesse) le si finisce per amare, è una legge della natura..

PS Scusate, sono andato un pò OT
31-01-2009 18:13
Ramirez1
Quote:
Originariamente inviata da Sentenza
Sì, può decisamente essere una soluzione, faresti del bene agli altri, e anche e soprattutto a te stesso (scusa il cinismo ma un pò di sano egoismo non fa mai male)
Nel mio caso potrebbe servire ad incalanare la mia eccessiva sensibilità in qualcosa di positivo, e ad esercitarmi nelle relazioni con altre persone (discorso forse un pò contorto, ma abbi pietà, ho la febbre e non riesco a spiegarmi meglio al momento.. :roll: )

Io mi sono iscritto ad un corso per entrare nella Pubblica Assistenza della mia città come operatore di centrale per le emergenze e operatore di protezione civile, ma mi piacerebbe pure fare qualcosa di più impegnativo, tipo stare a contatto con anziani e bambini.

Una cosa per volta però al momento..

Non trovo nessun cinismo, pensare ed amare se stessi non è egoismo.
Chi non ama se stesso non pùò amare gli altri.
Credo lo dica anche il Vangelo " ama gli altri come te stesso", e dico questo anche essendo ateo.

Il volontariato è un'ottima soluzione. (meglio dello psicologo, imho !)
31-01-2009 14:20
addormentato Ci possono essere vari tipi di volontariato che aiutano chi ha F.S.
se uno è in una condizione di totale asocialita' e non esce per mesi e non
parla con nessuno, il vecchietto puo' anche andar bene.

Se invece uno ha problemi coi coetanei sceglie altro... se vai nelle croci,
rossa, bianca oro o quant'altro, ci sono solo ragazzi, e non devi per forza
guidare l'ambulanza !! Puoi anche fare segreteria, centralino ecc...

oppure che ne so nella protezione civile, anche li, la maggiorparte sono ragazzi, oppure nella protezioni animali e li ad esempio troverebbe molte ragazze..

il volontariato ha 1000 facce
31-01-2009 12:58
jack10
Re: volontariato? una possibile soluzione....

Quote:
Originariamente inviata da giova88marpionesilenzioso

Oggi pensando e ripensando sono arrivato a pensare che il volontariato non è una cattiva idea....dovrebbe essere inserita per bene tra le ore di studio ecc...ecc...
però pensavo che forse qualche ora di volontariato tra vecchietti e vecchiettini ad esempio ti obbliga a parlare volente o nolente...

potrebbe essere davvero una soluzione?

secondo me lascia anche diversi aneddoti da raccontare e poi si sa....i vecchiettini hanno sempre qualcosa da raccontare...basta che afferri un attimo l'amo che ti gettano e hai 10 minuti di monologo assicurato ...

Sicuramente è una buona cosa, ti aiuta, ma vedi io ho pensato soprattutto quando tu dici "però pensavo che forse qualche ora di volontariato tra vecchietti e vecchiettini ad esempio ti obbliga a parlare volente o nolente...", ecco il punto sta proprio li, almeno per me, io non mi trovo in grossa difficoltà se dovessi parlare con vecchietti, ma mi trovo in difficoltà con i miei coetanei, soprattutto con le mie coetanee, perchè mi preoccupo di più dei loro giudizi...sarebbe da far "volontariato in mezzo a 20enni", allora si che sarebbe ancora più utile...capisci...
30-01-2009 20:59
MarcheseDelGrillo
Quote:
Originariamente inviata da addormentato
Caro Marchese non so in che mondo vivi
ma lo vedi il mondo che hai intorno ?
Sono tutti presi dai propri problemi, di lavoro, familiari e quant'altro,
e poco concentrati sui problemi degli altri.
E' esattamente il contrario di quello che dici
Attenzione: non ho detto che MOLTI uomini sono portati a risolvere i problemi degli altri. Magari..!
Ho detto che spesso, COLORO che si occupano dei problemi altrui, sono spinti in primis dalla volontà di distogliersi dai propri. E non, quindi, per "spirito filantropico".

Detto questo, non metto in dubbio assolutamente l'utilità sociale di una pratica che, indipendendentemente dal motivo per cui viene portata avanti, si rivela utilissima per la nostra società.
Nè, sia ben chiaro, voglio indurre la gente a fregarsene dei problemi altrui e a concentrarsi egoisticamente sulla propria persona.

Quanto all'utilità effettiva di queste e altre attività, forse sono stato un po' precipitoso nell'esprimere il mio giudizio e il risultato di ciò è che l'ho semplificato un po' troppo.

Sicuramente, attività "sociali" come il volontariato si rivelano utilissime e bellissime occasioni per stare con gli altri, per "integrarsi" senza particolari difficoltà, trovando spesso un ambiente molto umano e caloroso.

Tuttavia, io i miei grandi miglioramenti li sto notando solo adesso, che sto affrontando un percorso di biblioterapico ispirato ai principi della RET (una scuola psicoterapica epigone della moderna cognitivo-comportamentale).

Recenti riflessioni mi hanno portato a pensare che tutti i miei velleitari tentativi del passato di "forzarmi", in qualche modo, a entrare in contesti sociali, fossero totalmente erronei anzitutto nelle loro stesse premesse.
Il problema era essenzialmente il mio modo di pensare. Era dentro di me.

I disagi hanno una radice e una chioma, come gli alberi.
Tocca solo decidere se recidere la chioma o estirpare l'intera pianta.
La prima operazione è sicuramente più semplice. Ma la chioma, dopo un po', inevitabilmente ricresce.
La seconda scelta è quella più ardua, più rischiosa. Perchè ci si deve mettere in gioco.
Ma può rivelarsi quella definitiva.

Con questo non voglio assolutamente generalizzare: ricette miracolose non ce ne sono, tantomeno rimedi universali. Tutto ciò è solo il frutto della mia personalissima e quindi parzialissima esperienza.

Per questo, prima, parlavo di "correttezza verso sè stessi". Una correttezza che, a parere mio, si esprime anzitutto nella volontà di acquisire consapevolezza circa il proprio agire: Stiamo semplicemente tagliando la chioma, o stiamo iniziando a guardare più in basso?
30-01-2009 15:22
Sentenza
Quote:
Originariamente inviata da addormentato


Caro Marchese non so in che mondo vivi
ma lo vedi il mondo che hai intorno ?
Sono tutti presi dai propri problemi, di lavoro, familiari e quant'altro,
e poco concentrati sui problemi degli altri.
E' esattamente il contrario di quello che dici
è quello che penso anch'io.
L'egoismo e il cinismo la fanno da padroni
Se riusciamo a recuperare un pò di tempo per chi ne ha realmente bisogno, e nel frattempo, a fare del bene a noi stessi, beh una cosa inutile non mi sembra proprio..

PS è un topic sul volontariato, francamente di utilizzarlo per attacchi e insulti vari non mi sembra il caso :roll:
30-01-2009 14:00
addormentato
Quote:
Originariamente inviata da MarcheseDelGrillo
Anche io tempo fa avevo pensato di farlo. Per la stessa ragione per la quale, penso, vuoi farlo tu.

Faresti del bene, questo è sicuro. E probabilmente ne riusciresti anche a ricavare qualcosa. Sentirsi parte di una comunità, poter condividere momenti emozionanti con qualcuno e rendersi utili fa sempre bene allo spirito umano.

Tuttavia sono del parere che la chiave di tutto, ahimè, non è qui.
Troppo spesso l'uomo è portato a risolvere i problemi degli altri per distogliersi dai propri.
Credo che per correttezza andrebbe fatto il contrario: prima risolvere i propri problemi, solo poi quelli altrui. E' una questione etica: lenire le ferite altrui con il recondito scopo di lenire le proprie non è quanto di più corretto. Verso gli altri, ma soprattutto verso sè stessi.

Poi è sacrosanto che in questa vita -l'unica che ci è concessa- ognuno agisca come ritiene più opportuno. Ma bisogna essere anzitutto consapevoli delle scelte che si fanno. E magari cercare di indagarne sempre i motivi reali.

In breve, si tratta di essere sinceri con sè stessi. Ma forse, questa, è veramente la cosa più maledettamente difficile per l'essere umano.

Caro Marchese non so in che mondo vivi
ma lo vedi il mondo che hai intorno ?
Sono tutti presi dai propri problemi, di lavoro, familiari e quant'altro,
e poco concentrati sui problemi degli altri.
E' esattamente il contrario di quello che dici
30-01-2009 03:20
addormentato Non sto qua a vantarmi delle mie cose, faccio vari tipi di volontariato
chi dice che non serve è ignorante.
Ma soprattutto chi dice che non è etico farlo per avere qualcosa in cambio !!
Ho sentito decine di persone che fanno volontariato perchè dicono che cosi' stanno meglio !! Ma di che etica parli Marchesedelgrillo ?
Il volontariato è uno scambio, tutti i volontari danno un aiuto e in cambio ricevono gratificazioni.
30-01-2009 02:29
addormentato
Quote:
Originariamente inviata da spoon3
Quote:
Originariamente inviata da Lillyo_O
Quote:
Originariamente inviata da MarcheseDelGrillo
Tuttavia sono del parere che la chiave di tutto, ahimè, non è qui.
Troppo spesso l'uomo è portato a risolvere i problemi degli altri per distogliersi dai propri.
Magari la tua< chiave o quella di Spoon e di altri non è qui..ma se è così per voi non è dettto che lo sia per gli altri. Cercate di parlare in prima persona quando esprimete dei concetti..sembra una fesseriama è importante.Siamo tutti diversi, quelloche per te è un modo per "scappare da tes stesso" e dai tuoi problemi..per un altro è un modo per affrontarli..e di petto. Per ricominciare a stare in mezzo alle persone. Io non sono per nulla motivata verso corsi di ballo o simili..verso determinati settori del volontariato si.

E penso di me stessa un'altra cosa: che per troppo tempo mi sono fissata sui miei problemi, dimenticaNDOMi che esistono gli altri, con i loro. Concentrandomi solo sui miei problemi ho rischiato di diventare arida, oltre che egocentrica. Imparare a dare importanza all'esigenze degli altri..è fondamentale per decentrare l'attenzione da sè..dalle proprie fobie.
Per quanto ne so..l'unico modo x fronteggiare la fobia sociale è esporsi, gettarsi fra le persone, stare con loro, parlarci,esserci. Il problema fobia non lo risolvi di sicuro ragionando su te stesso in solitudine..magari qlche spunto dai libnri e dALla psicoterapia lo ottieni..ma il grosso del lavoro è altro.SEcondo me è l'Esposizione..che poi questa avvenga in un ospedale o in una discoteca, o al lavoro o in altro luogo..ognuno sceglie per sè.

P.s.Quanto al non eticamente corretto aiutare qlcuno quando si sta male..pensaci bene..le persone che si dedicano al volontariato difficilmente saranno le paris hilton della situazione, gli spensierati..di solito sono persone che conoscono la sofferenza perchè l'hanno vissuta e la vivono sulla loro pelle. Non ci vedo nulla di eticamente scorretto in ciò. Il pensiero che io ritengo "distorto"..è credere che il malato in ospedale che ha bisogno che lo lavi ,che gli dai da mangiare perchè solo ..stia a pensare ai cavoli tuoi..ti assicuro che non ci pensa..non gli interessano i tuoi motivi..vuole, chiede aiuto.
Chiedo scusa se mi ha frainteso , xrò certo che io parlo in base a me stesso , alla mia vita ed esperienze e a quello che vedo che mi giova o meno x i miei problemi , quindi quello che fa bene x me non è detto che valga ache x gli altri , xchè come giustamente dici tu , siam tutti diversi .... anzi direi incredibilmente uguali ma tremendamente diversi !
Poi io il volontariato lo consiglio a tutti.
X quello che mi riguarda posso dire che non mi risolve i miei problemi , il mio malessere di depressione e alcune fobie , xrò posso dire sinceramente che mi appaga, mi fa rimanere umile, mi permette di dare in modo incondizionato, mi fa conoscere altre realtà , mi fa conoscere nuova gente , mi da responsabilità, e tant'altro..... che non è poco !


Troveranno sempre una scusa, diranno che prima dobbiamo stare bene noi, poi viene l'aiutare gli altri.... probabilemente se facessero volontariato con passione avrebbero gia' trovato una marea di amici e risolto parzialmente i problemi, invece è meglio stare a farsi seghe mentali
30-01-2009 02:20
spoon3
Quote:
Originariamente inviata da Lillyo_O
Quote:
Originariamente inviata da MarcheseDelGrillo
Tuttavia sono del parere che la chiave di tutto, ahimè, non è qui.
Troppo spesso l'uomo è portato a risolvere i problemi degli altri per distogliersi dai propri.
Magari la tua< chiave o quella di Spoon e di altri non è qui..ma se è così per voi non è dettto che lo sia per gli altri. Cercate di parlare in prima persona quando esprimete dei concetti..sembra una fesseriama è importante.Siamo tutti diversi, quelloche per te è un modo per "scappare da tes stesso" e dai tuoi problemi..per un altro è un modo per affrontarli..e di petto. Per ricominciare a stare in mezzo alle persone. Io non sono per nulla motivata verso corsi di ballo o simili..verso determinati settori del volontariato si.

E penso di me stessa un'altra cosa: che per troppo tempo mi sono fissata sui miei problemi, dimenticaNDOMi che esistono gli altri, con i loro. Concentrandomi solo sui miei problemi ho rischiato di diventare arida, oltre che egocentrica. Imparare a dare importanza all'esigenze degli altri..è fondamentale per decentrare l'attenzione da sè..dalle proprie fobie.
Per quanto ne so..l'unico modo x fronteggiare la fobia sociale è esporsi, gettarsi fra le persone, stare con loro, parlarci,esserci. Il problema fobia non lo risolvi di sicuro ragionando su te stesso in solitudine..magari qlche spunto dai libnri e dALla psicoterapia lo ottieni..ma il grosso del lavoro è altro.SEcondo me è l'Esposizione..che poi questa avvenga in un ospedale o in una discoteca, o al lavoro o in altro luogo..ognuno sceglie per sè.

P.s.Quanto al non eticamente corretto aiutare qlcuno quando si sta male..pensaci bene..le persone che si dedicano al volontariato difficilmente saranno le paris hilton della situazione, gli spensierati..di solito sono persone che conoscono la sofferenza perchè l'hanno vissuta e la vivono sulla loro pelle. Non ci vedo nulla di eticamente scorretto in ciò. Il pensiero che io ritengo "distorto"..è credere che il malato in ospedale che ha bisogno che lo lavi ,che gli dai da mangiare perchè solo ..stia a pensare ai cavoli tuoi..ti assicuro che non ci pensa..non gli interessano i tuoi motivi..vuole, chiede aiuto.
Chiedo scusa se mi ha frainteso , xrò certo che io parlo in base a me stesso , alla mia vita ed esperienze e a quello che vedo che mi giova o meno x i miei problemi , quindi quello che fa bene x me non è detto che valga ache x gli altri , xchè come giustamente dici tu , siam tutti diversi .... anzi direi incredibilmente uguali ma tremendamente diversi !
Poi io il volontariato lo consiglio a tutti.
X quello che mi riguarda posso dire che non mi risolve i miei problemi , il mio malessere di depressione e alcune fobie , xrò posso dire sinceramente che mi appaga, mi fa rimanere umile, mi permette di dare in modo incondizionato, mi fa conoscere altre realtà , mi fa conoscere nuova gente , mi da responsabilità, e tant'altro..... che non è poco !
30-01-2009 02:15
addormentato Mah, secondo me tutte le scuse sono possibili pur di non muovere il culo dalla sedia.
Far volontariato è come tutte le cose UNO SCAMBIO, UN BARATTO,
io do a te, tu dai a me. Fare volontariato con gli animali, come dice qualcuno, non è la soluzione di niente... ma come cazzo si fa a dire cose del genere ? Quando guardi una persona che sta male, un animale ferito, e lo aiuti, non risolve i nostri problemi ? Vero, come si risolvono ? Stando col culo su una sedia a lamentarsi ?
30-01-2009 02:10
dottorzivago Faccio volontariato in una pubblica assistenza, vado sull'ambulanza. Ho iniziato questa attività come obiettore di coscenza poi ho continuato come volontario....ormai sono 4 anni. Io lo consiglio vivamente.....di solito c'è anche un discreto numero di giovani con cui socializzare,poi è utile x allargar la nostra ridotta rete sociale.
Io ora ho mollato un po perche vi dico la verità....ho conosciuto quelli ke dovevo conoscere, ragazze e agazzi,....fidanzamenti nn ci sono stati, instaurazione d rapporti utili x uscire da questa situazione nemmeno....quindi c dedico meno tempo rispetto a prima(sono in una fase dove devo raccogliere i frutti dai rapporti, nn solo seminare!!), pero è una cosa che consiglio!

Il teatro sarebbe l'ideale ma per me impensabile....avevo paura a ripetere le scenette in inglese a scuola!!!

Conosco diverse persone che fanno volontariato con anziani.....vedere gente che doffre fa riflettere e maturare, ma d solito troverete colleghi non molto giovani....
30-01-2009 00:51
spoon3
Quote:
Originariamente inviata da MarcheseDelGrillo
Uno può provare a fare tutto, se lo ritiene necessario. Ma quello che dico io è che non è certamente questa la chiave. Non è così che ci si sentirà bene con sè stessi, non è così che i problemi si definiranno, non è così che si guarirà.
Non ho letto tutto quello che avete scritto che son stanco-cotto , ma ho letto solo questo che hai scritto e lo quoto in pieno.
Almeno x me riesce facile a far del volontariato o comunque ad aiutare gli altri e quindi lo faccio bene , tutti rimangono contenti e spesso mi "inondano" di ringraziamenti e devo dire che aiutare gli altri mi appaga molto , ma appunto non risolve i miei problemi , della serie so e riesco bene ad aiutare gli altri ma non riesco ad aiutare Daniele , me stesso ! Che poi ora è diverso xchè negli ultimi anni mi son messo in gioco e stò migliorado e inizio a stare bene non grazie al volontariato( che mi piace e mi appaga) ma grazie al lavoro che faccio su di me .
30-01-2009 00:19
MarcheseDelGrillo Uno può provare a fare tutto, se lo ritiene necessario. Ma quello che dico io è che non è certamente questa la chiave. Non è così che ci si sentirà bene con sè stessi, non è così che i problemi si definiranno, non è così che si guarirà.
29-01-2009 23:57
Solo97
Quote:
Originariamente inviata da MarcheseDelGrillo
Anche io tempo fa avevo pensato di farlo. Per la stessa ragione per la quale, penso, vuoi farlo tu.

Faresti del bene, questo è sicuro. E probabilmente ne riusciresti anche a ricavare qualcosa. Sentirsi parte di una comunità, poter condividere momenti emozionanti con qualcuno e rendersi utili fa sempre bene allo spirito umano.

Tuttavia sono del parere che la chiave di tutto, ahimè, non è qui.
Troppo spesso l'uomo è portato a risolvere i problemi degli altri per distogliersi dai propri.
Credo che per correttezza andrebbe fatto il contrario: prima risolvere i propri problemi, solo poi quelli altrui. E' una questione etica: lenire le ferite altrui con il recondito scopo di lenire le proprie non è quanto di più corretto. Verso gli altri, ma soprattutto verso sè stessi.

Poi è sacrosanto che in questa vita -l'unica che ci è concessa- ognuno agisca come ritiene più opportuno. Ma bisogna essere anzitutto consapevoli delle scelte che si fanno. E magari cercare di indagarne sempre i motivi reali.

In breve, si tratta di essere sinceri con sè stessi. Ma forse, questa, è veramente la cosa più maledettamente difficile per l'essere umano.
Penso che in parte tu abbia ragione, ma la situazione di molti di noi è talmente estrema, assurda e insostenibile che provare certe "scorciatoie" è comprensibile, e quantomeno non dannoso per la nostra già fragile psiche.
29-01-2009 23:52
MarcheseDelGrillo Anche io tempo fa avevo pensato di farlo. Per la stessa ragione per la quale, penso, vuoi farlo tu.

Faresti del bene, questo è sicuro. E probabilmente ne riusciresti anche a ricavare qualcosa. Sentirsi parte di una comunità, poter condividere momenti emozionanti con qualcuno e rendersi utili fa sempre bene allo spirito umano.

Tuttavia sono del parere che la chiave di tutto, ahimè, non è qui.
Troppo spesso l'uomo è portato a risolvere i problemi degli altri per distogliersi dai propri.
Credo che per correttezza andrebbe fatto il contrario: prima risolvere i propri problemi, solo poi quelli altrui. E' una questione etica: lenire le ferite altrui con il recondito scopo di lenire le proprie non è quanto di più corretto. Verso gli altri, ma soprattutto verso sè stessi.

Poi è sacrosanto che in questa vita -l'unica che ci è concessa- ognuno agisca come ritiene più opportuno. Ma bisogna essere anzitutto consapevoli delle scelte che si fanno. E magari cercare di indagarne sempre i motivi reali.

In breve, si tratta di essere sinceri con sè stessi. Ma forse, questa, è veramente la cosa più maledettamente difficile per l'essere umano.
29-01-2009 23:37
spoon3 Non è male l'idea di fare volontariato , anzi secondo me è veramente una buona cosa e può aiutare xchè di solito mette a contatto con nuova gente.
Non c'è solo il volontariato coi vecchietti , ma ci son tanti tipi e modi di volontariato ad esempio coi disabili,con i bambini,nelle strutture,coi malati, ecc... io ho fatto volontariato in comunità,in una struttura di prima accoglienza ed ora mi son iscritto alla protezione civile. Con quest'ultima non è male e non richiede oblighi di orari, infatti loro mandano un sms sul servizio da fare a tale giorno e alla tal ora e se lo si vuol fare basta chiamare il numero verde e dare l'adesione , come "obligo" c'è quello di fare almeno 2 servizzi al mese che non è impegnativo e poi son molto elastici.

Aneddoto ! son andato con una squadra di 4 ragazzi x la protezione civile a Tortoreto (Teramo-Abruzzo) che c'era stata l'alluvione e poi aveva straboccato un lago che c'era caduta mezza montagna dentro.
Il nostro compito era quello di svuotare i garage allagati con un macchinario che in pratica era una grossa pompa che aspirava acqua da una parte e la rigettava dall'altra.
Abbiam fatto turni di 6 ore ciascuno e io mi son trovato il turno dalle 12 alle 6 , bhe dopo 1 ora che la macchina aspirava acqua son andato in panico xchè i tombini, della strada dove ci buttavo l'acqua del garage,si son tutti allagati e non prendevano + acqua , quindi ho tolto il tubo dello scarico dell'acqua dalla strada e lo messo dentro una siepe che credevo dall'altra parte ci fosse un parco.
Eh invece era il giardino di un'altra abitazione e il tubo l'ho messo proprio in corrispondenza della porta di casa ............. verso le 4 della mattina mi è arrivata la padrona di quella casa incazzata nera xchè l'acqua gli era arrivata fino alla camera da letto ! :? è successo un casino del boia !!! poi siam rimasti fino al giorno dopo x mettere tutto a posto .... ora a pensarci ci rido ma quella sera la tipa era furiosa anche xchè mi avea trovato che dormivo come un angioletto mentre le inondavo la casa e quindi ma fatto un mostro :lol:
29-01-2009 23:13
JohnReds Ehm...deleted :!:
29-01-2009 22:06
Redman
Re: volontariato? una possibile soluzione....

Quote:
Originariamente inviata da giova88marpionesilenzioso
...basta che afferri un attimo l'amo che ti gettano e hai 10 minuti di monologo assicurato ...
Non vorrei morissi di invidia 8)
29-01-2009 21:53
Sentenza Io però penso che delle volte proprio il frequentare posti dove si vive il livello più basso dell'esistenza umana possa aiutare a dare un diverso peso ai propri problemi.
per carità, io parlo perchè i miei problemi completamente ingestibili non lo sono mai stati, e so che frequentare certi posti non è da tutti, e io stesso non saprei se possa effettivamente farcela o no.
Però se è un modo sia per fare del bene sia per dare una mano a se stessi, fare un tentativo non costa nulla..

Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
Sinceramente avendo io problemi sociali già di mio non mi metterei mai a stare con dei vecchi. A me - giudizio personale - mette una depressione infinita tutto quanto abbia a che fare con la vecchiaia e gli ospedali...il mio consiglio per te giova è cmq quello di trovare qualcosa, uno sport/hobby/attività varia che ti dia, tra le altre cose, motivi di conversazione...io l'ho fatto, mi ha aiutato, e questo è stato il mio primo post, guarda caso:

http://www.fobiasociale.com/postp106...hlight=#106532

secondo me infatti una delle ricette principi, se non l'unica ricetta, per uscire dal nostro problema (mio, di giova e di quelli che lo condividono) è proprio fare quante più cose possibile, per
1)evitare di passare le giornata a farsi seghe mentali (e fisiche).
2)avere nuovi spunti di vita, di contatto umano, e di (questo è secondario cmq) argomenti di conversazione.

Secondo me andà da' vecchi non è il max della vita, trovati un'associazione dove c'è un pò di vita giovanile...secondo me è utile fare cose che ci prendono e ci appassionano, così da deviare il cervello dall'obbligo del "devo parlare" e anzi iniziare a concentrarci sulle cose che ci piacciono.

Lo stesso consiglio do anche a te, Lilly: sei sicura che ti aiuti stare in ambienti deprimenti? Anzi, come va a non venirti la depressione? io sono già triste e solitario di mio, e ho l'esigenza proprio di stare con persone più vive di me... :roll:
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