Io ribadisco la mia idea, qualsiasi lavoro viene retribuito in quanto qualcuno lo ritiene utile.
Tu forse riterrai che un giocoliere per strada o un calciatore siano inutili, ci sarà invece l'automobilista stanco di ritorno dal lavoro, che fermo al semaforo si ricorderà di quando da bambino il papà lo portò al circo, il giocoliere gli sorridera' e farà un bello spettacolino, l'automobilista si è divertito e gli da' 2 euro.
Poi arriva a casa, si piazza sul divano, appizza sky e si guarda la partita.
Per quanto riguarda l'informatica, chissà perché tutti pensano alla programmazione. Io sono sistemista.
Anche se qualcosa programmo (più che altro script).
Ma in effetti ho parecchia attitudine
no no guarda hai frainteso, non posso sputare nel piatto in cui non mangerò , perchè anch'io ho intrapreso una "carriera" inutile, forse la più inutile di tutte quindi viva i giocolieri perbacco! Per me bisognerebbe ripensare la parola "utilità" nella sua accezione strettamente materialistica.
Cmq ho specificato programmatore proprio perchè volevo distinguere quell'aspetto dell'informatica (che cmq ne rappresenta il nucleo) dagli altri che magari possono essere meno stressanti di per sè.
30-12-2014 20:50
milton erickson
Re: Percorsi di studio inutili
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Ricollegandomi al topic sull'insegnamento, quanti di voi hanno affrontato percorsi di studio inutili o semi-inutili (tipo lauree a sfondo umanistico) perché hanno preferito studiare quello che gli piaceva anziché quello che gli serviva?
Il vero problema è che ho studiato non tanto ciò che mi paiceva, ma ciò che ritenevo alla mia (scarsa ) portata.
E cioè una serie di facoltà umanistiche inutili all'atto pratico.
Ritornando indietro farei medicina, che allora ritenevo impossibile per la mole di lavoro che comportava. Adesso so che con la giusta convinzione e fiducia in me stesso potevo fare qualsiasi cosa.
Comunque ritengo che la scela giusta debba sempre tener conto sia dei propri interessi che degli sbocchi lavorativi. Gli uni e gli altri spesso non si conoscono, o sono creduti tali sulla base di false informazioni (su sè stessi e sulle professioni) e stereotipi.
30-12-2014 19:50
pokorny
Re: Percorsi di studio inutili
Quote:
Originariamente inviata da Ansiaboy
come hai fatto a trovar lavoro come sistemista ?
Ha giocato tutte le combinazioni delle schedine... OK, qui ci sono 2 gradi e una freddura non potevo lasciarmela sfuggire
30-12-2014 18:35
Ansiaboy
Re: Percorsi di studio inutili
Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Io ribadisco la mia idea, qualsiasi lavoro viene retribuito in quanto qualcuno lo ritiene utile.
Tu forse riterrai che un giocoliere per strada o un calciatore siano inutili, ci sarà invece l'automobilista stanco di ritorno dal lavoro, che fermo al semaforo si ricorderà di quando da bambino il papà lo portò al circo, il giocoliere gli sorridera' e farà un bello spettacolino, l'automobilista si è divertito e gli da' 2 euro.
Poi arriva a casa, si piazza sul divano, appizza sky e si guarda la partita.
Per quanto riguarda l'informatica, chissà perché tutti pensano alla programmazione. Io sono sistemista.
Anche se qualcosa programmo (più che altro script).
Ma in effetti ho parecchia attitudine
come hai fatto a trovar lavoro come sistemista ?
30-12-2014 18:00
Da'at
Re: Percorsi di studio inutili
Quote:
Originariamente inviata da DownwardSpiral2
questa mi sembra una generalizzazione indebita, mi vengono in mente molti lavori che non producono nessun valore ma sono ben retribuiti e "utili".
ad ogni modo, secondo me se non hai attitudine e passione quello dell'informatico (programmazione) è il lavoro più stressante del mondo (di quelli "da ufficio"), io avrei scelto l'altro
Io ribadisco la mia idea, qualsiasi lavoro viene retribuito in quanto qualcuno lo ritiene utile.
Tu forse riterrai che un giocoliere per strada o un calciatore siano inutili, ci sarà invece l'automobilista stanco di ritorno dal lavoro, che fermo al semaforo si ricorderà di quando da bambino il papà lo portò al circo, il giocoliere gli sorridera' e farà un bello spettacolino, l'automobilista si è divertito e gli da' 2 euro.
Poi arriva a casa, si piazza sul divano, appizza sky e si guarda la partita.
Per quanto riguarda l'informatica, chissà perché tutti pensano alla programmazione. Io sono sistemista.
Anche se qualcosa programmo (più che altro script).
Ma in effetti ho parecchia attitudine
30-12-2014 17:01
DownwardSpiral2
Re: Percorsi di studio inutili
Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Io non studio dal 1999, per fortuna alcune cose mi vengono bene a prescindere, potevo scegliere diverse professioni ma tra il pornoattore e l'informatico ho scelto la professione meno stressante.
Ma il lavoro segue eccome quelle leggi, che leggi vorresti si seguissero? Quella di dare un lavoro a tutti a prescindere? E chi lo paga? Se uno non è in grado di produrre valore, non verrà mai retribuito, è normale.
questa mi sembra una generalizzazione indebita, mi vengono in mente molti lavori che non producono nessun valore ma sono ben retribuiti e "utili".
ad ogni modo, secondo me se non hai attitudine e passione quello dell'informatico (programmazione) è il lavoro più stressante del mondo (di quelli "da ufficio"), io avrei scelto l'altro
29-12-2014 23:36
AltroIeri
Re: Percorsi di studio inutili
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Infatti era a quello che mi riferivo parlando di "utilità". Ognuno di noi troverà poi l'utilità che più gli garba nelle materie che vuole, ma in termini di mercato occupazionale come si può pretendere di trovare lavoro ai tanti laureati in belle arti? In un siffatto mondo così tecnologizzato è comprensibile che trovino lavoro gli informatici e gli ingegneri.
Del resto mio padre mi diceva sempre di fare ingegneria, perché era l'unico modo per trovare lavoro...non ho mai messo in dubbio la cosa, né oggi né allora, tuttavia pensavo di riuscire ad emanciparmi dalla mia fobia in breve tempo e ottenere numerose conoscenze e skills interpersonali, in modo da tessere relazioni umani e stabilire agganci. Nella fase finale della mia adolescenza, così come nei primi anni della giovinezza, a causa della fobia e dell'ansia la mia produttività negli studi subì un calo impressionante, il quale mi impediva di concentrarmi e apprendere anche nozioni relativamente semplici. Scelsi di conseguenza una facoltà "semi-inutile" nella speranza che sarei cambiato caratterialmente nel giro di poco tempo e invece ce n'è voluto parecchio, molto più del previsto
A chi non piacerebbe fare lavori tipo giornalista o autore di testi televisivi? Ma per arrivare a ciò bisogna intrallazzare e di molto anche...
Certo se con utilità intendiamo produttività, mercato del lavoro, il tuo ragionamento potrebbe risultare condivisibile.
Il fatto è che non è cosi scontato.Se non viene specificato, per me il concetto di utilità ha tutta un' altra valenza. Altrimenti si potrebbe affermare che arti, letteretaura, musica, discipline dello spettacolo in Groenlandia contemporanea siano inutili.
23-12-2014 06:50
Winston_Smith
Re: Percorsi di studio inutili
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Credo che non esistano lavori in cui domina la creatività assoluta: se lavori lo fai per conto di qualcuno (padrone, esercente, acquirente), quindi le limitazioni sussistono comunque.
Nel caso del giornalista o dell'autore di testi, l'unica attrattiva per me sarebbe la libertà di scrivere quello che voglio. Se non c'è, quel ruolo non m'interessa.
23-12-2014 06:45
muttley
Re: Percorsi di studio inutili
Credo che non esistano lavori in cui domina la creatività assoluta: se lavori lo fai per conto di qualcuno (padrone, esercente, acquirente), quindi le limitazioni sussistono comunque.
23-12-2014 06:28
Winston_Smith
Re: Percorsi di studio inutili
Quote:
Originariamente inviata da muttley
A chi non piacerebbe fare lavori tipo giornalista o autore di testi televisivi? Ma per arrivare a ciò bisogna intrallazzare e di molto anche...
A me no.
A meno che non mi venisse data la possibilità di pubblicare o mandare in onda tutto quel cavolo che mi pare.
23-12-2014 06:27
Winston_Smith
Re: Percorsi di studio inutili
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Ricollegandomi al topic sull'insegnamento, quanti di voi hanno affrontato percorsi di studio inutili o semi-inutili (tipo lauree a sfondo umanistico) perché hanno preferito studiare quello che gli piaceva anziché quello che gli serviva?
Nel mio caso quello che mi serviva e quello che non mi era del tutto indigesto coincidevano.
Ciò non toglie che in un mondo ideale avrei fatto il bibliotecario e sarei passato alla storia come lo scopritore dell'unico autografo della Divina Commedia esistente al mondo*.
*in seguito a un'apparizione in sogno dell'Eccelso che mi avrebbe svelato dove trovarlo
22-12-2014 12:58
cancellato13248
Re: Percorsi di studio inutili
Qualsiasi laurea puo diventare inutile se non e compatibile al proprio carattere o alle proprie capacita. Le passioni non sono molto affidabili nella scelta perche vanno e vengono. Pur avendo iniziato con interesse il mio percorso di studi , mi sono resa conto dopo anni , che non sopportavo piu quelle materie
22-12-2014 11:32
Manny
Re: Percorsi di studio inutili
Presente. Il risvolto di tutto ciò? Mi sto prendendo una seconda laurea.
22-12-2014 03:35
tersite
Re: Percorsi di studio inutili
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Ricollegandomi al topic sull'insegnamento, quanti di voi hanno affrontato percorsi di studio inutili o semi-inutili (tipo lauree a sfondo umanistico) perché hanno preferito studiare quello che gli piaceva anziché quello che gli serviva?
direi il contrario ho seguito un corso di studi molto utile : Scienze della informazione , purtroppo non sono stato in grado di andare fino in fondo e da lì sono cominciati tutti i miei mali, naturalmente ero un pochino sociofobico già allora
22-12-2014 03:12
Svers0
Re: Percorsi di studio inutili
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Infatti era a quello che mi riferivo parlando di "utilità". Ognuno di noi troverà poi l'utilità che più gli garba nelle materie che vuole, ma in termini di mercato occupazionale come si può pretendere di trovare lavoro ai tanti laureati in belle arti? In un siffatto mondo così tecnologizzato è comprensibile che trovino lavoro gli informatici e gli ingegneri.
Del resto mio padre mi diceva sempre di fare ingegneria, perché era l'unico modo per trovare lavoro...non ho mai messo in dubbio la cosa, né oggi né allora, tuttavia pensavo di riuscire ad emanciparmi dalla mia fobia in breve tempo e ottenere numerose conoscenze e skills interpersonali, in modo da tessere relazioni umani e stabilire agganci. Nella fase finale della mia adolescenza, così come nei primi anni della giovinezza, a causa della fobia e dell'ansia la mia produttività negli studi subì un calo impressionante, il quale mi impediva di concentrarmi e apprendere anche nozioni relativamente semplici. Scelsi di conseguenza una facoltà "semi-inutile" nella speranza che sarei cambiato caratterialmente nel giro di poco tempo e invece ce n'è voluto parecchio, molto più del previsto
A chi non piacerebbe fare lavori tipo giornalista o autore di testi televisivi? Ma per arrivare a ciò bisogna intrallazzare e di molto anche...
A me non piacerebbe, o segui la linea politica del giornale per cui lavori o sei fuori.
22-12-2014 02:53
muttley
Re: Percorsi di studio inutili
Quote:
Originariamente inviata da AltroIeri
Vedi, il tuo ragionamento non è sbagliato se osservato dal tuo punto di vista.
Il fatto è che stai valutando la scelta di un percorso di laurea solo in ottica di produttività.
Infatti era a quello che mi riferivo parlando di "utilità". Ognuno di noi troverà poi l'utilità che più gli garba nelle materie che vuole, ma in termini di mercato occupazionale come si può pretendere di trovare lavoro ai tanti laureati in belle arti? In un siffatto mondo così tecnologizzato è comprensibile che trovino lavoro gli informatici e gli ingegneri.
Del resto mio padre mi diceva sempre di fare ingegneria, perché era l'unico modo per trovare lavoro...non ho mai messo in dubbio la cosa, né oggi né allora, tuttavia pensavo di riuscire ad emanciparmi dalla mia fobia in breve tempo e ottenere numerose conoscenze e skills interpersonali, in modo da tessere relazioni umani e stabilire agganci. Nella fase finale della mia adolescenza, così come nei primi anni della giovinezza, a causa della fobia e dell'ansia la mia produttività negli studi subì un calo impressionante, il quale mi impediva di concentrarmi e apprendere anche nozioni relativamente semplici. Scelsi di conseguenza una facoltà "semi-inutile" nella speranza che sarei cambiato caratterialmente nel giro di poco tempo e invece ce n'è voluto parecchio, molto più del previsto
A chi non piacerebbe fare lavori tipo giornalista o autore di testi televisivi? Ma per arrivare a ciò bisogna intrallazzare e di molto anche...
22-12-2014 01:27
Da'at
Re: Percorsi di studio inutili
Io non studio dal 1999, per fortuna alcune cose mi vengono bene a prescindere, potevo scegliere diverse professioni ma tra il pornoattore e l'informatico ho scelto la professione meno stressante.
Quote:
Originariamente inviata da notime
se in questo Paese è così difficile campare per chi sceglie di dare il giusto valore a se stesso ed al sapere è anche grazie a te, che dimostri di avere la lucida consapevolezza che il lavoro sia regolato dalle leggi della domanda e dell'offerta, e quindi vai girando il dito nella piaga di chi si è posto "fuori mercato".
Complimenti per la supponenza.
Ma il lavoro segue eccome quelle leggi, che leggi vorresti si seguissero? Quella di dare un lavoro a tutti a prescindere? E chi lo paga?
Se uno non è in grado di produrre valore, non verrà mai retribuito, è normale.
21-12-2014 21:43
PazzoGlabroKK
Re: Percorsi di studio inutili
Io potrei anche andare a studiare ingegneria, ma, se mi fa schifo, difficilmente darò un esame.
21-12-2014 21:40
pokorny
Re: Percorsi di studio inutili
Quote:
Originariamente inviata da AltroIeri
Vedi, il tuo ragionamento non è sbagliato se osservato dal tuo punto di vista.
Il fatto è che stai valutando la scelta di un percorso di laurea solo in ottica di produttività.
A questo punto sarebbe da definire il concetto di "utilità" per come vogliamo intenderlo noi, qui.
Perche un corso in "discipline dello spettacolo in Groenlandia contemporanea" potrei ritenerlo di un' utilità vitale.
E difatti ricadiamo nella legge della domanda e dell'offerta. Ritieni di un'utilità vitale quel corso di laurea e prima o poi qualcuno te lo proporrà. Arriverete a un punto della contrattazione che sarà accettato da entrambi. Questo succede già con la concorrenza degli atenei solo che su scala più grande.
21-12-2014 21:37
Angus
Re: Percorsi di studio inutili
Quote:
Originariamente inviata da pokorny
Non ci vuole un genio per scoprire che lauree come sociologia o scenografia, o la stessa psicologia dovrebbero avere / hanno sbocchi numericamente molto limitati.
Per aggiungere qualcosa al dibattito, secondo me nella mentalità comune vi è il grosso limite, nel valutare candidati a posti di lavoro, di basarsi solo sulle (peraltro presunte) competenze specifiche ai ruoli liberi.
La stragrande maggioranza dei lavori in realtà non richiede competenze che non siano facilmente acquisibili in breve tempo (e la valutazione di un candidato va fatta guardando al lungo periodo).
I titoli inoltre (almeno nell'ambito di quello che ho studiato io, l'economia) hanno un valore di certificazione davvero relativissimo: una parte non insignificante delle persone titolate che conosco non mostrano capacità superiori a quelle di un diplomato (e ricoprono ruoli che non ne richiedono di superiori).
Adriano Olivetti assumeva, anche per ruoli dirigenziali, laureati in materie umanistiche, la cui resa si rivelava in effetti ottima.
Per rispondere alla domanda di muttley, io ho fatto l'uno e l'altro. Ho scelto (o meglio: mi sono trovato a frequentare in modo abbastanza inconsapevole) una facoltà "utile", orientandomi però dopo qualche titubanza su un corso di laurea che mi interessava.
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