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Discussione: Psicoterapeuta maschio o femmina? Rispondi alla discussione
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25-01-2009 17:18
giordano
Quote:
Originariamente inviata da Clark_Kent
Quote:
Originariamente inviata da IperBo
per donna, meglio uomo.
per uomo, meglio donna.
Concordo. Da uomo, sicuramente mi sono trovato benissimo con una terapista donna, ma è stata una cosa molto soggettiva legata al mio particolare problema nella vita di relazione. Mi ha infatti anche insegnato a capire la mente femminile, dandomi degli “strumenti” molto efficaci per entrare in rapporto con delle creature che prima di allora mi sembravano letteralmente provenire da un’altro pianeta!
mi sembra molto sensato se il problema principale è il rapporto con l'altro sesso
25-01-2009 12:20
Clark_Kent
Quote:
Originariamente inviata da IperBo
per donna, meglio uomo.
per uomo, meglio donna.
Concordo. Da uomo, sicuramente mi sono trovato benissimo con una terapista donna, ma è stata una cosa molto soggettiva legata al mio particolare problema nella vita di relazione. Mi ha infatti anche insegnato a capire la mente femminile, dandomi degli “strumenti” molto efficaci per entrare in rapporto con delle creature che prima di allora mi sembravano letteralmente provenire da un’altro pianeta!
25-01-2009 11:21
aisljng ho provato sia uomo che donna ... preferisco la psichiatra che ho ora , più per ragioni di età ( è quasi mia coetanea, c'è comunque una base comune ) che per il sesso
20-01-2009 17:44
Chioccioccolata Che la mia psicologa attuale sia una donna è puro caso,che mi ci trovi bene un evento inaspettato.
Ognuno la vive a suo modo,io personalmente detesto e temo ferocemente le dottoresse di qualunque specie,infatti a parte quest'eccezione ho avuto sempre un rapporto fallimentare con loro,mi trovo infinitamente meglio con gli uomini.
18-01-2009 17:06
Ramirez1
Quote:
Originariamente inviata da IperBol
vai da un uomo.
e cmq ne devi girare almeno 2-3: il feeling (a prescindere che sia uomo/donna) è la base per il successo della terapia.
Io ho provato un uomo, una donna e poi di nuovo con un terapeuta maschile.
Il feeling è la base di tutto, comunque se dovessi ritornare in terapia proverei di nuovo una donna.
Comunque trovo la faccenda estremamente soggettiva.
18-01-2009 17:05
infelice1 io la vorrei giovane e sexy,pero' nella mia zona sono tutti uomini tranne una che e' vecchia
18-01-2009 16:50
IperBol
Re: La mia esperienza

Quote:
Originariamente inviata da Velia
Un'amico può consolarti, ma non può curarti. Quando hai male un ginocchio, un amico che ti dice "coraggio" non serve a nulla. Serve un ortopedico.
guarda..dopo anni girati tra terapie, medici, ecc, posso sinceramente dirti che non è cosi'. e tu per prima usi la parola "attenzione": l'attenzione la puoi avere solo in maniera spontanea da un amico su cui puoi fidarti. rimarrai sempre delusa da un medico, perchè sai che lo paghi e a volte non lo senti cosi' vicino come vorresti, perchè cmq rimane un estraneo che mangia con i tuoi soldi.
se invece ci son di mezzo farmaci, allora non si discute.
18-01-2009 16:42
Velia
Re: La mia esperienza

Quote:
Originariamente inviata da IperBol
Quote:
Originariamente inviata da Velia
A 20 anni mi sono rivolta a una psicologa ( laurea in psicologia, abilitazione piscoterapia ). A posteriori mi sembra di aver perso tantissimo tempo. E soldi. Non ho risolto nulla. L'approccio era troppo colloquiale, troppo "familiare", troppo amicale.
L'unica cosa positiva è che sfogarsi con uno estraneo fa molto bene.

Poi a 30 anni mi sono rivolta, come ultima spiaggia, a un medico ( laurea in medicina, specializz. in psichiatria, abilitazione in psicoterapia ). Approccio molto professionale. Mi sono trovata molto bene. Ma adesso sono in uno stato di "calma piatta".

Non voglio andare di nuovo da questo, perchè l'ultima volta ha mancato un mezzo appuntamento senza avvertire o scusarsi. La cosa mi ha procuato frustrazione come persona, rabbia come utente di un servizio. E se chi genera frustrazione è proprio colui che dovrebbe curartela, allora si è rotto qualcosa.
Inoltre percepisco una certa "rottura di scatole" nei miei confronti. Non mi sento seguita, sento che non mi percepisce più come "un caso importante e interessante". E questa sensazione mi costringere a guardarmi attorno in cerca di una nuova figura.
Ho bisogno di attenzione. Sono anhce disposta a pagare per avere attenzione. E per principio, se ti pago, ci devi essere.
ma non hai un buon amico con cui sfogarti ed essere al centro dell'attenzione? non serve nessuna laurea, ma tanta sensibilità. non sono assolutamente la stessa cosa, o perlomeno spesso non combaciano.
Un amico può consolarti, ma non può curarti. Quando hai male un ginocchio, un amico che ti dice "coraggio" non serve a nulla. Serve un ortopedico.
18-01-2009 16:40
IperBol
Re: La mia esperienza

Quote:
Originariamente inviata da Velia
A 20 anni mi sono rivolta a una psicologa ( laurea in psicologia, abilitazione piscoterapia ). A posteriori mi sembra di aver perso tantissimo tempo. E soldi. Non ho risolto nulla. L'approccio era troppo colloquiale, troppo "familiare", troppo amicale.
L'unica cosa positiva è che sfogarsi con uno estraneo fa molto bene.

Poi a 30 anni mi sono rivolta, come ultima spiaggia, a un medico ( laurea in medicina, specializz. in psichiatria, abilitazione in psicoterapia ). Approccio molto professionale. Mi sono trovata molto bene. Ma adesso sono in uno stato di "calma piatta".

Non voglio andare di nuovo da questo, perchè l'ultima volta ha mancato un mezzo appuntamento senza avvertire o scusarsi. La cosa mi ha procuato frustrazione come persona, rabbia come utente di un servizio. E se chi genera frustrazione è proprio colui che dovrebbe curartela, allora si è rotto qualcosa.
Inoltre percepisco una certa "rottura di scatole" nei miei confronti. Non mi sento seguita, sento che non mi percepisce più come "un caso importante e interessante". E questa sensazione mi costringere a guardarmi attorno in cerca di una nuova figura.
Ho bisogno di attenzione. Sono anhce disposta a pagare per avere attenzione. E per principio, se ti pago, ci devi essere.
ma non hai un buon amico con cui sfogarti ed essere al centro dell'attenzione? non serve nessuna laurea, ma tanta sensibilità. non sono assolutamente la stessa cosa, o perlomeno spesso non combaciano.
18-01-2009 16:35
Velia
La mia esperienza

A 20 anni mi sono rivolta a una psicologa ( laurea in psicologia, abilitazione piscoterapia ). A posteriori mi sembra di aver perso tantissimo tempo. E soldi. Non ho risolto nulla. L'approccio era troppo colloquiale, troppo "familiare", troppo amicale.
L'unica cosa positiva è che sfogarsi con uno estraneo fa molto bene.

Poi a 30 anni mi sono rivolta, come ultima spiaggia, a un medico ( laurea in medicina, specializz. in psichiatria, abilitazione in psicoterapia ). Approccio molto professionale. Mi sono trovata molto bene. Ma adesso sono in uno stato di "calma piatta".

Non voglio andare di nuovo da questo, perchè l'ultima volta ha mancato un mezzo appuntamento senza avvertire o scusarsi. La cosa mi ha procuato frustrazione come persona, rabbia come utente di un servizio. E se chi genera frustrazione è proprio colui che dovrebbe curartela, allora si è rotto qualcosa.
Inoltre percepisco una certa "rottura di scatole" nei miei confronti. Non mi sento seguita, sento che non mi percepisce più come "un caso importante e interessante". E questa sensazione mi costringere a guardarmi attorno in cerca di una nuova figura.
Ho bisogno di attenzione. Sono anhce disposta a pagare per avere attenzione. E per principio, se ti pago, ci devi essere.
18-01-2009 16:05
IperBol vai da un uomo.
e cmq ne devi girare almeno 2-3: il feeling (a prescindere che sia uomo/donna) è la base per il successo della terapia.
18-01-2009 16:00
Velia
Non saprei

Devo decidere se andare da un uomo o una donna.

Le mie puare sono tante, ma il mio rammarrico è quello di non riuscire a considerare nessun uomo come potenziale compagno, perchè non li ritengo affidabili. Dentro di me vorrei innamorami, ma essendo io etero, il mio obbiettivo sarebbe di sesso maschile, il che rappresenta un grosso ostacolo mentale da superare. E' un vicolo cieco.

Da una donna mi sentirei più capita: comprenderebbe di più le difficoltà sociali di una donna della mia età, e dei condizionamenti esterni che una donna deve subire dalla società che ha già stabilito il suo ruolo sociale ( molgie/madre)

Però un uomo, essendo proprio un uomo, ragionerebbe in qualche modo da uomo e mi darebbe un punto di vista più attendibile su ciò che gli uomini vogliono/pensano.
18-01-2009 14:40
IperBo per donna, meglio uomo.
per uomo, meglio donna.
18-01-2009 14:39
Fabiofilosofo Non credo che l'appartenenza sessuale incida "essenzialmente" sulla terapia.
Io personalmente preferisco un Uomo, con una donna non so se riuscirei ad aprirmi completamente..
18-01-2009 14:08
Velia
Psicoterapeuta maschio o femmina?

Per una donna è meglio uno psicoterapeuta maschio e per un uomo una psciterapeuta donna?
Da chi andreste voi, cosa preferireste?



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