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Discussione: A che serve la filosofia? Rispondi alla discussione
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14-12-2014 15:45
ramo
Re: A che serve la filosofia?

Quote:
Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio
Non mi era sfuggito. Ma continuo a credere che "almeno" la scienza ha come ragion d'essere la prova dei fatti mentre sulla speculazione si può dire tutto e il contrario di tutto senza tema di smentita. Ecco perché non vedo alcun motivo del perché la scienza possa essere avvicinata solo tramite strumenti diciamo così meta-cognitivi come quelli filosofici. Si può infatti benissimo pensare e riflettere, e fare scienza senza prima aver stabilito principi, struttura della realtà e altre cose così. Anzi, funziona benissimo e ci ha dato vaccini, computer, aerei, tante belle cose. Resto sempre più fermo - anche grazie a questa discussione - che la filosofia abbia, se ce l'ha, una ragion d'essere in campi specifici del pensiero umano.
La scienza non tiene conto della metafisica (che è solo una parte della filosofia), ma non può certo affrancarsi da millenni di storia della logica, dato che il procedimento scientifico è inferenziale.

Oltre a quotare milton erickson, Angus e Xl, aggiungo l'Intelligenza Artificiale tra i campi della ricerca scientifica strettamente intrecciati con la filosofia.


Quote:
In ogni caso, per non andare troppo fuori dal seminato, non posso che tornare a bomba e constatare che la maggior parte delle persone formate alla filosofia che io ho conosciuto, sono state persone da tenere ben a distanza, tanto per cominciare per evitare di perdere il contatto con la realtà
.

Di marjuana ne gira parecchia a Lettere e Filosofia, su questo hai ragione
10-12-2014 13:49
AbitanteDiMarte
Re: A che serve la filosofia?

A tante cose, anche a rimanere disoccupati
10-12-2014 13:20
Myway
Re: A che serve la filosofia?

Quote:
Originariamente inviata da Angus Visualizza il messaggio
E' una visione un po' idealizzata della scienza. Il rigore metodologico e la fondatezza epistemologica delle discipline scientifiche, intanto, sono molto meno elevati di quanto si creda. Parlo con relativa cognizione di causa di quello che studio, l'economia politica, ma sono molte le autorevoli voci critiche nei campi più svariati (le scienze sociali in toto, la psichiatria organicista, la medicina, che esaurisce la propria visione in un paradigma somato-psichico che ignora non solo speculazioni teoriche dignitose, ma addirittura evidenze sperimentali), che lamentano chiusura ideologica e impermeabilità al dissenso.
Il falsificazionismo popperiano è idealismo non comprovato dai fatti: Khun, che interpreta il "progresso" scientifico in termini di conflitto (in misura significativa extra-scientifico) tra paradigmi, sembra dare un'approssimazione più appropriata della realtà.

"Si può infatti benissimo pensare e riflettere, e fare scienza senza prima aver stabilito principi, struttura della realtà e altre cose così."

Beh, no, assolutamente. Una base di pregiudizi (nel senso buono del termine) è necessaria per qualsiasi attività, pratica e intellettuale, e ne determina l'esito (se non influendo sui risultati, determinando quel che si cerca). La scienza non è "neutrale" (rispetto ai valori) né "oggettiva" (in opposizione alle credenze soggettive): lo è solo rispetto ad un'epistemologia assiomatica (come lo è peraltro la filosofia). Il fatto che molti non lo capiscano mostra che sarebbe opportuno dedicarsi un po' di più alla riflessione filosofica.

Infatti:

"ci ha dato vaccini, computer, aerei, tante belle cose."

Sarebbe insensato negare il valore del progresso tecnologico. Lo è altrettanto però rifiutarsi di vederne i limiti: la scienza, o meglio: la nostra scienza, o meglio ancora: il rozzo materialismo positivista (io mi considero materialista, a scanso di equivoci) che ne costituisce il substrato epistemologico, oltre a darci nozioni e strumenti utili, ha tolto legittimità ad un insieme di problematiche molto importanti, se non fondamentali, oggettivando o negando quel che di esse emerge in superficie: il senso del disagio esistenziale e relazionale, dell'angoscia della finitezza (co-responsabile dell'ansia produttivistica), il valore dell'incontro con l'altro e della coltivazione di sè, la necessità di farsi una ragione del proprio stare al mondo...

Questo non equivale a dire "scienza cattiva, filosofia buona", ma che il rapporto tra le due discipline è dialettico, e deve essere riconosciuto come tale: è necessario indagare filosoficamente i presupposti che orientano la ricerca scientifica, come lo è orientare la riflessione filosofica integrando i risultati delle scienze. La realtà attuale, sconfortante, è una quasi totale separazione tra i due ambiti.
Quoto...un tempo le due discipline erano molto più ravvicnate di adesso, invece la loro progressiva separazione rischia di farle smarrire entrambe....portando a vuoti discorsi cervellotici da una parte e cieco bigottismo scientista da un'altra...
10-12-2014 12:01
Noriko
Re: A che serve la filosofia?

Il livello di questo thread è buono.


Attraverso di voi imparo a riflettere sulle mie idee.
10-12-2014 11:30
suicida
Re: A che serve la filosofia?

mmm

si direbbe che qualcuno qui non sappia prenderla con filosofia

oddio ma è il colmo

ok la pianto lì
09-12-2014 20:00
Angus
Re: A che serve la filosofia?

Quote:
Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio
Non mi era sfuggito. Ma continuo a credere che "almeno" la scienza ha come ragion d'essere la prova dei fatti mentre sulla speculazione si può dire tutto e il contrario di tutto senza tema di smentita. Ecco perché non vedo alcun motivo del perché la scienza possa essere avvicinata solo tramite strumenti diciamo così meta-cognitivi come quelli filosofici. Si può infatti benissimo pensare e riflettere, e fare scienza senza prima aver stabilito principi, struttura della realtà e altre cose così. Anzi, funziona benissimo e ci ha dato vaccini, computer, aerei, tante belle cose. Resto sempre più fermo - anche grazie a questa discussione - che la filosofia abbia, se ce l'ha, una ragion d'essere in campi specifici del pensiero umano.
E' una visione un po' idealizzata della scienza. Il rigore metodologico e la fondatezza epistemologica delle discipline scientifiche, intanto, sono molto meno elevati di quanto si creda. Parlo con relativa cognizione di causa di quello che studio, l'economia politica, ma sono molte le autorevoli voci critiche nei campi più svariati (le scienze sociali in toto, la psichiatria organicista, la medicina, che esaurisce la propria visione in un paradigma somato-psichico che ignora non solo speculazioni teoriche dignitose, ma addirittura evidenze sperimentali), che lamentano chiusura ideologica e impermeabilità al dissenso.
Il falsificazionismo popperiano è idealismo non comprovato dai fatti: Khun, che interpreta il "progresso" scientifico in termini di conflitto (in misura significativa extra-scientifico) tra paradigmi, sembra dare un'approssimazione più appropriata della realtà.

"Si può infatti benissimo pensare e riflettere, e fare scienza senza prima aver stabilito principi, struttura della realtà e altre cose così."

Beh, no, assolutamente. Una base di pregiudizi (nel senso buono del termine) è necessaria per qualsiasi attività, pratica e intellettuale, e ne determina l'esito (se non influendo sui risultati, determinando quel che si cerca). La scienza non è "neutrale" (rispetto ai valori) né "oggettiva" (in opposizione alle credenze soggettive): lo è solo rispetto ad un'epistemologia assiomatica (come lo è peraltro la filosofia). Il fatto che molti non lo capiscano mostra che sarebbe opportuno dedicarsi un po' di più alla riflessione filosofica.

Infatti:

"ci ha dato vaccini, computer, aerei, tante belle cose."

Sarebbe insensato negare il valore del progresso tecnologico. Lo è altrettanto però rifiutarsi di vederne i limiti: la scienza, o meglio: la nostra scienza, o meglio ancora: il rozzo materialismo positivista (io mi considero materialista, a scanso di equivoci) che ne costituisce il substrato epistemologico, oltre a darci nozioni e strumenti utili, ha tolto legittimità ad un insieme di problematiche molto importanti, se non fondamentali, oggettivando o negando quel che di esse emerge in superficie: il senso del disagio esistenziale e relazionale, dell'angoscia della finitezza (co-responsabile dell'ansia produttivistica), il valore dell'incontro con l'altro e della coltivazione di sè, la necessità di farsi una ragione del proprio stare al mondo...

Questo non equivale a dire "scienza cattiva, filosofia buona", ma che il rapporto tra le due discipline è dialettico, e deve essere riconosciuto come tale: è necessario indagare filosoficamente i presupposti che orientano la ricerca scientifica, come lo è orientare la riflessione filosofica integrando i risultati delle scienze. La realtà attuale, sconfortante, è una quasi totale separazione tra i due ambiti.
09-12-2014 19:10
milton erickson
Re: A che serve la filosofia?

Quote:
Originariamente inviata da Selenio Visualizza il messaggio
Veramente non riesco a capirlo . L'ho studiata a scuola, ho letto libri per i fatti miei ma davvero per quanto mi sforzi non riesco a vederci un senso. Ci sono pochissimi concetti che a mio parere hanno valore. ho sempre sperato che potesse dare qualche risposta ma in realtà non dà nessuna vera risposta anzi pone solo più domande. Trovo molto più interessanti altre scienze che almeno studiano aspetti della vita umana e provano a darvi risposta.
E voi che rapporto avete con la filosofia?
Mi inserisco anch'io per dire la mia. A mio parere anche il modo in cui viene insegnata (almeno al Liceo) incide nella sensazione della sua poca utilità. In genere la si insegna a compartimenti stagni, come se l'opinione dell'uno valesse quella dell'altro, e come se non ci fosse stata un evoluzione delle opinioni. In realtà non è proprio così. Tanto per dire, tra la logica aristotelica e quella moderna ce ne corre (ad esempio ci corre il fatto che la logica booleana attuale fa funzionare i computer. Ma per rendersene conto bisognerebbe seguire l'evoluzione dei concetti in senso diacronico, abbandonando l'abitudine a studiare solo gli autori dello stesso periodo)

Dalla riflessione filosofica si sono sviluppate molte scienze moderne. Non è inutile ma secondo me acquista potenza se utilizzata per investigare le basi (spesso date per scontate ) delle scienze (in particolare quelle umane) e dei valori che dovrebbero guidare l'essere umano.


Insomma è un modo per vedere da una prospettiva più ampia altre discipline, soprattutto quelle che riguardano l'uomo e i problemi non risolvibili dalla scienza o che sono comunquei nfluenzati dal nostro modo di concepire il mondo (l'etica, la psicologia, la politica, l'economia, l'epistemologia, la religione, ecc.)
09-12-2014 18:48
pokorny
Re: A che serve la filosofia?

Quote:
Originariamente inviata da ramo Visualizza il messaggio
Per dimostrare ai saccenti e ai narcisi che non ci sono verità assolute, ma esiste un modo coerente di ragionare anche quando ci si avvicina al cuore delle cose, anziché assumere il proprio egocentrismo a misura della conoscenza.

Proprio Kant ha intuito i confini della conoscenza, e pure della scienza si sono dimostrati i limiti. Possiamo conoscere la realtà solo per approssimazione, però sono le idee e il pensiero ad avvicinarci ad essa, e sarà la scienza a confermarne la validità.
Per me qua sta tutta l'importanza della filosofia (di quella che piace a me).

Ps: Pokorny, ho solo preso ispirazione da quello che hai scritto, per rispondere alla domanda del topic.
Non mi era sfuggito. Ma continuo a credere che "almeno" la scienza ha come ragion d'essere la prova dei fatti mentre sulla speculazione si può dire tutto e il contrario di tutto senza tema di smentita. Ecco perché non vedo alcun motivo del perché la scienza possa essere avvicinata solo tramite strumenti diciamo così meta-cognitivi come quelli filosofici. Si può infatti benissimo pensare e riflettere, e fare scienza senza prima aver stabilito principi, struttura della realtà e altre cose così. Anzi, funziona benissimo e ci ha dato vaccini, computer, aerei, tante belle cose. Resto sempre più fermo - anche grazie a questa discussione - che la filosofia abbia, se ce l'ha, una ragion d'essere in campi specifici del pensiero umano.

In ogni caso, per non andare troppo fuori dal seminato, non posso che tornare a bomba e constatare che la maggior parte delle persone formate alla filosofia che io ho conosciuto, sono state persone da tenere ben a distanza, tanto per cominciare per evitare di perdere il contatto con la realtà. Sono stato sfortunato a beccarli tutti così? Può darsi. Molto più probabile un effetto di selezione da parte mia col mio modo di essere forse troppo concreto. Ma abbiamo molti pochi anni a disposizione, la vita umana è molto breve anche se vissuta a pieno, e credo ci siano cose molto più importanti di cui vale la pena occuparsi.
09-12-2014 16:55
ramo
Re: A che serve la filosofia?

Per dimostrare ai saccenti e ai narcisi che non ci sono verità assolute, ma esiste un modo coerente di ragionare anche quando ci si avvicina al cuore delle cose, anziché assumere il proprio egocentrismo a misura della conoscenza.

Proprio Kant ha intuito i confini della conoscenza, e pure della scienza si sono dimostrati i limiti. Possiamo conoscere la realtà solo per approssimazione, però sono le idee e il pensiero ad avvicinarci ad essa, e sarà la scienza a confermarne la validità.
Per me qua sta tutta l'importanza della filosofia (di quella che piace a me).

Ps: Pokorny, ho solo preso ispirazione da quello che hai scritto, per rispondere alla domanda del topic.
09-12-2014 15:14
suicida
Re: A che serve la filosofia?

09-12-2014 14:36
Dedalus
Re: A che serve la filosofia?

Comunque in questo thread non ho più nulla da dire, è palese che si sta strutturando come un talk show a impianto spettacolare dove si tratta di rilanciare in maniera sempre più esibizionistica interventi buoni a chiamarsi solo gli applausi.
09-12-2014 14:27
Dedalus
Re: A che serve la filosofia?

Pokorny, ma fammi capire: Che devo dirti?

Stai andando avanti con argomenti infantili e volutamente polemici, che chiudono alla base ogni principio di dialogo, pretendendo che io filosofo mi giustifichi con te, ignorante (vantato) di filosofia, imponendomi di misurare con uno status scientifico che non pertiene alla filosofia, perché ne sta alle basi e che hai assunto come criterio sommo di discrimine epistemologico, la base di credibilità di secoli di pensiero. Così, senza ti venga manco in mente di pensare ed affrontare la metafisica spontanea degli scienziati alle radici, alle sue basi appunto filosofiche.
Vai avanti con una metafisica che non è possibile questionare, in cui è stato già deciso che il linguaggio è linguaggio solo se parla in un certo modo, che il progresso è progresso solo se fatto in un certo modo, e così via. Questo è quello che sei incapace di fare, perché non ti interessa farlo.

Ti è stato scritto anche da Angus, che mettere filosofia da una parte e scienza dall'altra, l'una sul piedistallo e l'altra nel fango, vuol dire non aver presente nulla di quello che stai dicendo, perché tratti la storia del pensiero in un'ottica cieca, fatta di forze separate di cui una è il Bene e il Progresso e tutto il resto è oscurantismo. Stai raccontando 'na favoletta autogiustificatoria per convincerti di stare dalla parte giusta, insomma.
Se vuoi metterla su un piano di tifoseria, fai pure, ma non con me. Tanto gli applausi vedo che li trovi.

Se vuoi parlare solo di scienza, apriti il tuo thread in cui te la canti e te la suoni da solo. Ma se vuoi che un filosofo parli di scienza con te (che scienziato non sei, mi pare), tu devi essere pronto a parlar di filosofia con lui, altrimenti il contributo della scienza dato dalla filosofia te non sei in grado di coglierlo, non sei in grado di capirlo. Non. Ne. Hai. La. Competenza.

Questo se t'interessa, cioè se reputi che possa dirti qualcosa, cioè se mi rispetti come interlocutore.
Altrimenti, il pensiero che mi compete non è sul banco degli imputati, ma quel che è peggio è che tu non sei su quello del giudice.

Visto che è già la terza volta che ti rispondo senza che la cosa vada da qualche parte: Risparmiami, dato che non hai nulla da insegnarmi. Da questo momento in poi non abbiamo niente da dirci.
09-12-2014 13:57
Oblomov
Re: A che serve la filosofia?

Quote:
Originariamente inviata da tersite Visualizza il messaggio
io credo che banalmente la filosofia ci faccia ragionare bene , l'averal studiata al liceo mi ha dato una certa forma mentalis , certo non a livello di oblomov che stimo
uno psichiatra dopo avermi esaminato dopo una mia classica crisi depressiva
mi disse "ma lei ha dei buoni schemi logici" coem se un nevrotico o un depresso dovesse essere uno che non ragiona ...mi cascarono le braccia
Grazie Tersite per la stima, da me ricambiata perché i tuoi post mi sembrano tra i più equilibrati, ed anche simpatici del forum.
In effetti lo psichiatra in questione dovrebbe sapere che molto spesso i depressi sono persone più intelligenti della media, e che quindi è ovvio che abbiano dei "buoni schemi logici".
E poi mi viene in mente quello che diceva Bertrand Russell : "Logic is Hell", quindi qualche nesso tra logica e sofferenza ce lo doveva vedere pure lui, che è stato uno dei padri della logica formale...
09-12-2014 13:51
tersite
Re: A che serve la filosofia?

io credo che banalmente la filosofia ci faccia ragionare bene , l'averal studiata al liceo mi ha dato una certa forma mentalis , certo non a livello di oblomov che stimo
uno psichiatra dopo avermi esaminato dopo una mia classica crisi depressiva
mi disse "ma lei ha dei buoni schemi logici" coem se un nevrotico o un depresso dovesse essere uno che non ragiona ...mi cascarono le braccia
09-12-2014 13:46
Oblomov
Re: A che serve la filosofia?

Io mi sono laureato in filosofia nel lontano 1994.
Ad essere sincero, non so perché ho fatto questa scelta. Alla base c'era una forte componente narcisistica, rinforzata dagli studi classici che ho fatto. Pensavo insomma che sarei diventato un filosofo, un professore universitario, che avrei scritto saggi e che - naturalmente - avrei avuto frotte di studentesse innamorate di me.
Alla fine posso concordare con l'idea che la filosofia non serva a nulla, e nel corso dei miei studi mi sono anche imbattuto in filosofi che hanno finito con il sostenere questa tesi - ad esempio Hume, alla fine del suo Trattato sull'Intelletto umano, esprime una tesi molto simile.
Certo che però si potrebbe dire lo stesso sull'economia, come scienza, o la sociologia, e forse sulla psicologia anche. Perché sappiamo benissimo che le teorie economiche non hanno alcuna effetto sulla realtà economica, come la sociologia non ha effetto sulla società. E mi sembra che anche gli psicologi non se la passino molto bene quanto ad efficacia della loro attività sulle persone sofferenti.
Forse si può dire che la filosofia può aiutare chi si pone determinate domande, su sé, sul mondo, sul loro rapporto, a porsele in maniera corretta, e ad evitare di porsi domande prive di senso. Wittgenstein, all'inizio del suo Tractatus logico - filosofico dice che i pensieri che esprime li potrà capire solo chi li ha già in qualche modo pensati.

Comunque, la filosofia è un ottimo antidoto contro l'imbecillità che purtroppo dilaga nella cultura di massa ...
09-12-2014 13:38
Selenio
Re: A che serve la filosofia?

Quote:
Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio

Dicevo che il punto non è il contributo decostruente. Il punto è che a mio parere la filosofia "non serve". Ma specifico che non sto chiedendole di poter essere utilizzata come si usa una lavatrice. Dico invece che in parte per sua natura e in molto maggior parte per sovrastrutture create da gente che "ha poco da fare" la grande maggioranza del pensiero filosofico non è fruibile nemmeno per una persona di media cultura. E sto parlando della comprensione di base, perché la distanza tra questo e la messa in pratica di atteggiamenti migliorativi dell'essere umano è ancora più grande. Non credo che una brava persona abbia bisogno di conoscere l'imperativo categorico per agire bene, o che se conoscesse tutti gli sviluppi dell'etica allora sarebbe ancora migliore.

Per questo, tornando a bomba, penso che sia un campo di studi che troppo facilmente attrae persone fuori dal mondo, prese da una rete di concetti e di nessi che si possono esprimere solo con un linguaggio fin troppo specialistico a rischio di diventare pesantemente autoreferenziale e fine a sé stesso. Non prenderlo come un argomento ad hominem (poco) mascherato, son sicuro che se ci conoscessimo di persona troveremmo un sacco di cose interessanti da dirci. E' un'osservazione generale che vale per quello che sono io e il mio atteggiamento verso il mondo.
09-12-2014 10:30
pokorny
Re: A che serve la filosofia?

Quote:
Originariamente inviata da Dedalus Visualizza il messaggio
[...] Coi filosofi si parla da filosofi. E con rispetto, se sai cosa vuol dire. Ti metti al tavolino, e studi; altrimenti non fai filosofia, ma esprimi opinioni sulla filosofia. E ti fai ridere dietro per la tua incompetenza, quanto più esprimi opinioni nette.
Hai scoperto l'ovvio. E chi ha mai preteso di fare filosofia? Il topic era partito in termini pratici ovvero se la filosofia sia utile e argomenti annessi. Io ho dovuto studiarla al liceo e ci ho fatto qualche esame all'uni. Certamente questo non mi rende un filosofo (e meno male, peraltro) ma nemmeno l'ignorante totale che cerchi di dipingermi.

Io ho argomentato le mie perplessità, ovvero che il pensiero filosofico si è accorto troppo tardi (se mai se ne è accorto cosa di cui dubito dato che molti epistemologi si sono messi a discettare sulla teoria della Relatività apportando zero contributi al pensiero umano) che doveva porsi dei confini. E ho anche detto che quando un filosofo si è messo a discutere di cose che poi sono state sottoposte al vaglio dell'esperienza, quasi mai ci ha preso. E che per questo la "buona filosofia" per me è un sottinsieme molto ristretto del corpus più o meno condiviso oggi. Naturalmente queste osservazioni sono state da te liquidate attaccandoti alla mia, riconosco, inopportuna etichetta di "parole in libertà".

Il punto è che se accettiamo il tuo punto di vista secondo cui solo i filosofi possono parlare tra loro, io devo anche constatare che molto raramente la filosofia è diventata uno strumento come dire, a disposizione del genere umano per migliorarsi.

Quote:
Ad ogni modo, se è davvero inutile sarà lo stesso cammino della scienza a farne giustizia. Quindi mettiti l'anima in pace, aspetta, e spera. Visto che il tuo contributo decostruente è pari a nulla.
Avrei dato un contributo decostruente se fossi entrato nel merito di un qualche sistema filosofico discutendolo. Ma il punto non è questo.

Tanto per cominciare la scienza ha sempre e sistematicamente fatto giustizia della filosofia, sicché non ho proprio nulla da aspettare e sperare per qualcosa che accade sistematicamente. A cominciare dagli atomisti, per non parlare della fisica di Aristotele e andando avanti così. E difatti avevo specificato che il punto non era quello e che per esempio le ingenuità scientifiche di Kant restano comunque immortali per la chiarezza di metodo. Cose che ovviamente ti sei ben guardato dal riconoscermi

Dicevo che il punto non è il contributo decostruente. Il punto è che a mio parere la filosofia "non serve". Ma specifico che non sto chiedendole di poter essere utilizzata come si usa una lavatrice. Dico invece che in parte per sua natura e in molto maggior parte per sovrastrutture create da gente che "ha poco da fare" la grande maggioranza del pensiero filosofico non è fruibile nemmeno per una persona di media cultura. E sto parlando della comprensione di base, perché la distanza tra questo e la messa in pratica di atteggiamenti migliorativi dell'essere umano è ancora più grande. Non credo che una brava persona abbia bisogno di conoscere l'imperativo categorico per agire bene, o che se conoscesse tutti gli sviluppi dell'etica allora sarebbe ancora migliore.

Per questo, tornando a bomba, penso che sia un campo di studi che troppo facilmente attrae persone fuori dal mondo, prese da una rete di concetti e di nessi che si possono esprimere solo con un linguaggio fin troppo specialistico a rischio di diventare pesantemente autoreferenziale e fine a sé stesso. Non prenderlo come un argomento ad hominem (poco) mascherato, son sicuro che se ci conoscessimo di persona troveremmo un sacco di cose interessanti da dirci. E' un'osservazione generale che vale per quello che sono io e il mio atteggiamento verso il mondo.
09-12-2014 04:33
tersite
Re: A che serve la filosofia?

ho un buon rapporto con la filosofia
a che serve ? Probabilmente a niente ....ma è la chiave del pensiero umano saremmo bestie senza Marx, Cartesio o Nietzsche
09-12-2014 04:27
Dedalus
Re: A che serve la filosofia?

Buona notte anche a te, Alice.
09-12-2014 04:20
Alice74
Re: A che serve la filosofia?

P.S.
Credo si colga che la mia personale deviazione pensierosa ha una predilezione per la filosofia antica? Si, vero? Avevi colto un punto nevralgico, ho sorriso.
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